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Ri-Presentazione dell'High Flyin di The Rob in Town

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2023 10:26
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15/04/2023 10:37
 
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HIGH FLYIN 75 - CON TUTTO IL SUO ENTUSIASMO

A cura di The Rob In Town 79



HIGH FLYIN'

Con tutto il suo entusiasmo
Avrei voluto parlarvi delle Series e analizzare i progetti WWE per il futuro, d’altronde si sta andando verso la Road to Wrestlemania, e le Series ne sono la prima fermata. Avrei voluto parlarvi di Orton, il mero Portatore di Cintura. Avrei voluto parlarvi della costruzione del feud tra Undertaker e Edge. Ma, lo ammetto, sono deluso; dovessi parlarvi di uno qualsiasi tra questi argomenti, finirei per scrivere un editoriale pieno di critiche, e francamente non mi sembra il caso. Questa rubrica è nata con l’idea di raccontare gli avvenimenti della settimana e come luogo di analisi smart di tutto ciò che è wrestling, per fornire una chiave di lettura univoca e realistica che possa spiegare il perché delle scelte e la logica delle stesse. Non è nata per criticare quanto è criticabile, ho sempre cercato di evitare questa strada. A me piace scrivere con entusiasmo delle cose, come dice l’aforisma iniziale “senza entusiasmo non si è mai fatto nulla di grande”, e quindi parlerò oggi di quanto ho visto che abbia non solo entusiasmato me, il che sarebbe trascurabile, ma che sia stato proprio un avvenimento vissuto con entusiasmo da tutti i suoi protagonisti.

CON TUTTO IL SUO ENTUSIASMO

“Senza entusiasmo non si è mai fatto nulla di grande”, Ralph Waldo Emerson

Lo so, mi sto facendo la fama di mark TNA. Proprio io, che l’anno scorso venivo accusato di venerare la WWE e di non tenere nella giusta considerazione la TNA. La vita è davvero bizzarra. A Orlando sono cambiate tante cose, sono arrivati grossi nomi e c’è un booking più invasivo, nel bene e nel male. Tanti fan TNA se ne sono andati e hanno preferito altri lidi, in primis la ROH (eh, un giorno mi piacerebbe scrivere qualcosa sulla ROH), perché ritengono che ora ci sia poco wrestling e troppo entertainment e troppo booking, e tanti altri invece sono arrivati proprio per le stesse ragioni. Poi ci sono coloro che criticavano la TNA e la criticano adesso, e la loro prima critica è sempre che in TNA ci siano gli scarti WWE.

Tranquilli, non vi tedierò ancora una volta raccontandovi di come la WWE vinse la Monday Night War con gli scarti WCW (Jericho, Austin, Triple H), stavolta vi parlerò dell’arrivo di Booker T, approfittandone per farne un discorso più ampio. Innanzitutto la strategia TNA mi pare chiara. Pensate a due anni fa: sull’onda emotiva di One Night Stand, che era stato davvero l’Avvenimento nel mondo del wrestling, la TNA cercò di cavalcare la suddetta onda dando il titolo a un’Icona ECW quale è Raven e poi ingaggiando Rhino, che della ECW fu l’ultimo campione assoluto e quindi l’ultimo simbolo. Ora invece da più parti è nata una sorta di nostalgia della WCW, pensate agli eventi con vecchie glorie WCW che vengono organizzati in tutto il Nordamerica, o alle migliaia di interviste di ex lottatori WCW che improvvisamente escono tutte insieme sui siti specializzati. Come due anni fa, questa reazione è dovuta a una saturazione verso il monopolio creatosi nel wrestling e per nostalgia di un qualcosa che non esiste più. E la TNA tenta allora di nuovo di cavalcare l’onda, con la stessa identica strategia di due anni fa: titolo mondiale a un’Icona WCW, Sting, addirittura nella Casa WCW, e poi ingaggio dell’ultimo campione assoluto e quindi ultimo simbolo WCW: Booker T.

Dice: vanno a svernare in TNA. Rispondo: a me pare il contrario, anzi, mi pare vengano in TNA proprio per ritrovare entusiasmo. Rimaniamo a Booker T: ma l’avete vista la sua faccia a Genesis? Sembrava un bambino in una fabbrica di cioccolata. E ancora più impressionante è stato l’ultimo Impact: Sharmell e Booker avevano un sorriso ebete sulla faccia strafelici di essere così amati e benvoluti. Il pubblico in coro, tutto, che urlava “you’re welcome, you’re welcome”, e persino la battuta di Booker, forse la battuta peggiore che abbia mai sentito fare a un wrestler, “call me Booker T-N-A” ha creato entusiasmo tra il pubblico. Booker T in WWE aveva perso il suo entusiasmo, lo ha anche ammesso. Proprio non si trovava più bene: il feud con Triple H, lo spostamento a Raw, una gimmick cretina (scusate il francesismo). E’ andato a Orlando e trova un pubblico che lo venera, e trova una dirigenza che è pronta a sviluppare e investire su quello che è ormai l’unico sogno di Booker T nel wrestling, la sua Accademia. Ma di questo parleremo più approfonditamente sotto.

Oppure pensate agli altri due vecchi bacucchi arrivati in TNA: Sting e Kurt Angle. Sting, definito dai cultori del wrestling lottato “un rottame”, è arrivato in TNA, ha creato un feud più bello dell’altro, è diventato il wrestler più amato della Impact Zone, si è vinto due main event di Bound for Glory in due partecipazioni, ha fatto il Feud of the Year 2007 con Abyss migliorandone più lui il personaggio in sei mesi di feud che tutto il resto del roster nei quattro anni precedenti, e ora quegli stessi che gli davano del “rottame” gli implorano di rimanere. E tutto questo perché lo Scorpione è arrivato in TNA motivato; appena arrivato disse che gli sarebbe piaciuto lavorare con Abyss e infatti non solo ci ha lavorato, ma gli ha fatto vincere il suo primo titolo mondiale e lo ha fatto diventare personaggio. Uomo di parola, ha fatto una promessa e l’ha mantenuta. Kurt Angle è arrivato anche lui preceduto dalla fama di “rottame”. Anzi, funerei corvi ne prevedevano la morte sul ring da lì a un anno. Ora è un bicampione del mondo, attualmente TNA World Champion, ha vinto anche tutte le altre cinture e soprattutto ha disputato tanti ottimi incontri e creato numerosi ottimi segmenti, che non gli si vedevano fare perlomeno dal 2003 se non da 2001. Anche lui è arrivato motivato: voleva esprimere la sua verve creativa, in WWE non poteva e invece in TNA ascoltano le sue parole. E secondo me in futuro diventerà un grandissimo booker, ne ha la stoffa.

Altri invece sono arrivati in TNA non motivati e infatti guardate che fine hanno fatto; Rikishi ad esempio, tanto per non fare nomi e cognomi. Lui sì era giunto a Orlando per svernare, guadagnare soldi facili e senza motivazioni dietro. E’ durato poche settimane e poi è stato giustamente cacciato. Persino uno come Nash in un anno e mezzo si è fatto un mazzo tanto e ha mandato over wrestler anonimi come Lethal o lo stesso Senshi. O pensate all’evoluzione di Tomko e Morgan. E’ inutile, tutto sta nelle motivazioni. Se le hai, puoi dare. Se non le hai, è meglio andare.

Ha ragione la dirigenza TNA a invitare chi è senza motivazioni ad andarsene. Se un Devine qualunque (è solo un esempio, non mi riferisco a lui personalmente) non ha motivazione a rimanere, che se ne vada pure. Mille persone farebbero carte false per il suo posto e sicuramente farebbero anche molto meglio di lui. Una fed funziona bene se è motivata. Christian dice che quando è arrivato in TNA gli pareva di essere tornato nella WWE dei suoi esordi. Tutti che si parlavano e consigliavano nel backstage e che remavano nella stessa direzione per tirare su un grande show. E tutti coloro che se ne vanno dalla WWE dicono che non avevano più motivazioni. Tutte coincidenze? Mi dispiace ma…vabbè, conoscete tutti come prosegue la frase.

Ma torniamo a pesce su Booker T. Se andate sul suo sito personale vedrete che la maggior parte dello spazio è occupato da notizie relative all’accademia di wrestling che ha da poco fondato, e da pubblicità agli show della stessa. Come detto sopra, è stato questo uno dei motivi di attrito con la WWE: a Stamford non hanno voluto utilizzare la scuola di Booker T per crescere i propri talenti, e il buon Booker si è offeso. A Orlando invece hanno tutto l’interesse a sfruttarla. Il vero problema della TNA non sono i ratings, il vero problema della TNA, come più volte qua detto, è la fama. La TNA è una federazione regionale con u contratto televisivo e un roster da federazione globale. Deve farsi conoscere per l’America. Per questo servono PPV fuori dalla Impact Zone e per questo servono “sedi decentrate” come può esserlo la scuola di Booker T, a Houston, nel Txas, lo stato del wrestling per eccellenza. Senza contare che da quando la TNA ha, giustamente, preteso l’esclusiva dai suoi wrestler si è ritrovata senza un luogo dove tenerli allenati e dove provare gli incontri, un po’ come fa la WWE negli house shows. E provate un po’ a indovinare qual è stato il main event della promotion di Booker T lo scorso 17 novembre? Booker T contro Christian, che probabilmente è un match che vedremo anche a Turning Point. La TNA aveva bisogno di Booker T e Booker T aveva bisogno della TNA.

Senza contare che un cinque volte campione WCW di 42 anni può ancora venire molto utile sul ring. Gli scenari sono molteplici: intanto viene utile perché essendo così over lo si può mandare contro Christian, che ultimamente stava “pericolosamente” ricevendo troppi face pop dal pubblico. In futuro potrà servire per mandare over giovani lottatori del roster. Per dire, ricordo che poco prima dell’addio di Monty Brown alla TNA si vociferava di una nuova stable di afroamericani, i BET, chiamati così per via dell’omonimo network di musica “nera” e dalle iniziali dei suoi supposti componenti (Monty “Brown”, “Elix” Skipper, e “Truth” Killings). Qualcuno di voi sa dirmi qual è l’iniziale del nome Booker T? Ecco, potremmo avere trovato per mandare over un genio dell’esagono come Killings. Un po’ come dieci anni fa in WWE, con Booker nel ruolo che fu di Faarooq e Killings nel ruolo che fu del Divino Rocky, e magari Skipper nel ruolo che fu del buon D’Lo Brown.

Tutto si può fare se si ha entusiasmo, anche reinventarsi in un nuovo ruolo a 42 anni suonati. Sting lo ha fatto a 47, per dire. Undertaker e Shawn Michaels hanno più o meno quell’età. Non dubito di Booker T, che d’altronde in carriera è stato metà di uno dei cinque tag team più forti della storia, è stato ottimo pluricampione WCW, e anche in WWE è sempre stato tra i più over (già che ci stiamo avvicinando all’anniversario quindicinale di Raw, la avete mai vista la puntata del decennale? Ecco, quelo è Booker T). Io sono fiducioso. Ma ciò che mi fa essere ancora più fiducioso, è che la federazione stessa è fiducioso e che Booker stesso è fiducioso.

Per finire: non siate timidi, vi ricordo sempre che se vi va una chiacchierata, se avete la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante, di logico o anche solo di esprimere un'opinione o un pensiero e/o avete qualche curiosità, sarò lieto di rispondervi e di fare una chiacchierata in tranquillità mediante il mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it.

Stay Tuned. Rob.


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