È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

TV Internet News Musica Cinema Spettacolo Sport Costume Lifestyle

Media Potere Intrattenimento Goliardia Carisma Autoglorificazione Cazzeggio Creativo

A&F - Ankie & Friends - Il Luogo di Aggregazione & Infotainment creato dal Leader Carismatico Ankie

Questo Forum è un Grande Show di Satira, quanto viene scritto non va preso seriamente.

Siamo tutti dei Personaggi frutto della nostra Immaginazione.

 

 
Pagina precedente | « 4 5 6 7 8 | Pagina successiva

Ri-Presentazione dell'High Flyin di The Rob in Town

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2023 10:26
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
02/11/2023 13:09
 
QUOTA

E tutto questo per uno scopo?
______________________________________________________


Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
OFFLINE
02/11/2023 13:30
 
QUOTA

Avere il Controllo su una Comunità, manipolarla.
02/11/2023 13:46
 
QUOTA

Ah, già, il controllo. Il fulcro della famiglia.
______________________________________________________


Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
OFFLINE
07/11/2023 08:26
 
QUOTA

HIGH FLYIN 113 - SALVA LA CHEERLEADER, SALVA VINCE!

Questa settimana ho ricevuto diverse e-mail, tutte interessanti. C'è chi mi ha chiesto perché e come sono nate alcune mie catchphrases. “Per caso, poi sono state 'coltivate' per caratterizzazione e per sedimentare concetti”. C'è chi mi ha chiesto il reale motivo per cui parlo spesso di WCW. “Perché non mi è mai piaciuto che la storia la scrivano i vincitori, non credo sia giusto né mitizzarla né denigrarla, credo solo sia giusto 'fare gli storiografi'”. C'è chi mi ha chiesto chiarimenti sul mio concetto di cultura pop. “La cultura pop è ciò che accade nel mondo, le tendenze e le mode, ciò che caratterizza l'epoca in cui si vive, non nel senso di anni, ma nel senso di minuto stesso in cui si pronuncia la parola”. C'è chi mi ha chiesto se il wrestling tornerà mainstream anche senza Hogan o Austin. “Certo, non è il nome a fare il mainstream. Il mainstream lo fa il rappresentare la società. Nessuno ora guarderebbe Fantastico, e nessuno avrebbe visto Lost vent'anni fa. Ogni epoca ha le sue tendenze, bisogna solo capirle”. E infine c'è chi mi ha mandato via e-mail un documento eccezionale. Un'autentica Stele di Rosetta del Wrestling di fine anni '90, un “reperto archeologico” che andrebbe studiato ed imparato a memoria da qualsiasi appassionato che un giorno volgia postare su un forum di wrestling. Siete curiosi?

SALVA LA CHEERLEADER, SALVA VINCE!

“E' assolutamente evidente che l'arte del cinema si ispira alla vita, mentre la vita si ispira alla televisione. ”, Woody Allen.

Allora, uno dei più appassionati fan di wrestling in Italia, molti di voi lo conosceranno con il nickname di xbob, editorialista di UWR.it, mi ha passato i diari di Bill Banks, reperiti nel suo myspace personale.

Molti di voi si staranno chiedendo: “chi cacchio è Bill Banks?”. Bill Banks è una delle tre persone che ha rivoluzionato il wrestling degli anni '90, e che lo ha portato a fette di popolarità assolutamente impensabili. E dopo che avrete letto queste pagine, capirete in cosa consisteva la sua genialità. E capirete le cose che mancano nel wrestling di oggi.

Le tredici pagine di diario che l'amico xbob mi ha passato, vedrò di tradurle per intero in settimana (ah il tempo, se non mi sfuggisse farei tante cose), ma intanto in questo numero vedo di estrapolarne degli estratti, con alcuni piccoli commenti. Siete pronti? Partiamo.

Primo esempio. Molti mi dicono che il comedy nel wrestling non ha successo, e che il wrestling ha senso solo quando due uomini si menano, e non quando parlano. Da qui ho coniato i famigerati termini “seriosauri” in un senso, e “appassionati di MMA” dall'altro. Ecco un famoso episodio, nel modo in cui lo racconta il nostro Bill.

“Uno dei momenti che più mi ha reso orgoglioso nel wrestling è stato aver ideato il famoso segmento 'this is your life'...Al tempo, The Rock e Foley avevano unito le loro forze nella 'Rock'n'Sock Connection', e la dinamica tra loro era che The Rock fosse troppo cool per un tipo trasandato come Foley. Foley pertanto voleva impressionare Rocky e fare in modo di metterlo di buon umore verso di lui. Un giorno stavo guardando vecchi show degli anni '50, tra cui 'This is your life'. Mi diede l'idea su cosa poter far fare a Foley e The Rock. Sapendo che Russo era un grande fan dei vecchi show, gli mandai via e-mail l'idea: Mick avrebbe festeggiato Rocky facendolo reincontrare con una precedente ragazza, un'insegnante delle superiori, il suo allenatore ed altre persone.

Russo amò subito l'idea e decise di realizzarla. Non dimenticherò mai quando guardai dal backstage cosa stava accadendo sul ring. Non solo i fans stavano amando cosa stava accadendo sul ring, ma così anche tutti quelli che guardavano dal backstage. Tutti tranne una persona: Vince McMahon. Il segmento durò 21 minuti, tempo durante il quale McMahon fu furente. Pensava che fosse stato troppo tempo dedicato a un segmento di parole, e disse a Russo e Ferrara che la cosa non doveva più ripetersi...Il giorno dopo ai tapings di Smackdown, vidi Russo uscire dalla stanza di McMahon e mi disse 'va a vedere che c'è scritto fuori dalla porta'. Sulla porta dell'ufficio produzione c'erano infatti appesi i segmenti del Raw della sera prima, divisi per segmento. Accanto al segmento 'This is your life', c'era il numero 8.4, e qualcuno lo aveva cerchiato con una penna scrivendo accanto 'il segmento più alto di sempre'. Ci misi un po' a realizzare. Quando mi girai, Ferrara era lì dietro di me sorridente che diceva 'già, a nessuno piace vedere gente che parla'. Credo che McMahon non si scusò mai né mai si congratulò con Russo o Ferrara per l'episodio”.

Eppure lo stesso Vince (McMahon) ha sempre reso palese che per lui Raw e Smackdown sono programmi seriali, in concorrenza con i telefilm, non certo col football, tanto per capirci. E se in Italia uno dei programmi più visti è Zelig, in America al tempo lo erano Seinfeld (che, non a caso, Banks racconta fosse il programma preferito da Russo) o Friends. Anche nei programmi più epici e/o tragici, due risate sono sempre ben accolte. Persino l'Odissea, la Divina Commedia (nomen omen) e Il Signore degli Anelli hanno tratti comici, non può dunque averli Raw?

Il che mi porta ad un altro spunto sul quale insisto spesso oltre al comico e al post-moderno (bè, This is your life...show degli anni '50 noto al pubblico...se non è postmoderno quello...). Il fatto cioè che un booker debba conoscere il presente, e debba capire cosa vuole il pubblico. Per questo ora vi parlerò del Blonde Bitch Project. Come cos'è? E' postmodernismo per eccellenza. Ecco, leggete.

“Uno dei video più divertenti e creativi che facemmo io, Russo e Ferrara durante il nostro stint in WWF, e che non fu mai mandato in televisione, fu il 'Blonde Bitch Project'. Io ebbi l'idea, Russo e Ferrara la realizzarono per iscritto. Il 'Blair Witch Project' era appena arrivato nei cinema ed era subito diventato un enorme successo. Sapevo che era solo una questione di tempo prima che Hollywood avesse organizzato rip-off, o imitazioni, e infatti poco dopo accadde proprio ciò. La mia idea era che Steven Richards e Blue Meanie si imbarcassero in una loro avventura per trovare la strega conosciuta come Sable in ciò che intitolammo 'The Blonde Bitch Project'. Russo e Ferrara andarono a vedere il film ed erano eccitati all'idea di realizzarne la parodia. Avrebbe mandato over sia Richards che Blue Meanie, e la WWF sarebbe stata la prima a fare una parodia del film”.

Segue poi il racconto della parodia, davvero divertentissima a leggersi. Sarebbe stata mandata in onda in quattro capitoli durante quattro puntate consecutive di Smackdown. Oro puro. Tutti nel backstage erano impazienti di vederlo in onda, un altro potenziale “cattura-ratings”. Eppure...

“La notte prima che venisse mandato in onda il primo capitolo, Vince McMahon volle personalmente vederlo. Non rise per nulla. Non aveva visto il film e quindi non capiva i riferimenti. Non ne capiva il valore, perciò disse a Russo di cancellarlo dallo show. Russo tentò un ultimo tentativo di salvare il segmento spiegando a Vince la parodia, ma McMahon non capiva. Il 'Blonde Bitch Project' non vide mai la luce della programmazione WWF. Tutti erano dispiaciuti”.

Nulla di strano. Solo due anni fa fu cancellato il personaggio di Burchill perchè McMahon, non sapendo chi fosse Jack Sparrow, non capiva il perchè di un pirata. D'altronde quanto tempo è che in WWE non vediamo un personaggio o una storyline attinente col mondo circostante? Certo che se chi deve decidere degli show non conosce le tendenze della società, i film appena usciti, i programmi di successo, o le mode giovanili, bè, siamo proprio messi male.

E' ovvio però che una parodia la conosce solo chi conosce il concetto originale. Qualche mese fa, i lettori più affezionati ricorderanno, improvvisai un Signore degli Anelli in salsa WWE, “il portatore della cintura”. E' palese che se uno non avesse mai visto/letto il Signore degli Anelli non avrebbe capito nessuno dei riferimenti.

O il titolo di questo numero: non lo capite se non conoscete le tendenze odierne e cosa ha successo in America. Eppure McMahon per salvare sè stesso e la sua creatura, amatissiima da tutti noi, dovrebbe davvero conoscere chi è quella cheeerleader.

Punk (del quale parlerò prossima settimana, lui ed Orton) è un personaggio moderno, lo Straight Edge. Abyss è un personaggio moderno, con la sua evoluzione psicologica interiore. Ma sono casi isolati. Sono gli show a non essere davvero moderni. In TNA hanno provato qualcosa del genere, modificando la struttura stessa degli show settimanali, in WWE nemmeno ci hanno provato. Ma si sa, McMahon è un genio eppure non vuole sapere nulla del mondo circostante. E il pubblico non è interessato a guardare qualcosa che non percepisce come moderno.

Raw quando fu mandato in onda aveva ratings circa come quelli odierni, fu solo con l'Attitude, con Austin, con The Rock e con Russo che divenne una miniera di ratings. Perchè finalmente parlava di modernità, perchè ognuno aveva una storyline ed ogni storyline toccava un aspetto dell'allora modernità. Ne riparleremo dei diari di Bill. Non settimana prossima, dove parleremo di attualità WWE, né quella dopo, dove sarà oblbigatorio parlare di Bound for Glory, ma tra tre settimane riprenderemo il discorso. Magari in quattro capitoli, come il famigerato e purtroppo inedito 'Blonde Bitch Project'. :D

Ricordando sempre che se vi va una chiacchierata, se avete materiale interessante come lo aveva l'amico xbob di UWR.it, o se avete la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante o anche solo di esprimere un'opinione o un pensiero e/o avete qualche curiosità., sarò lieto di rispondervi e di fare una chiacchierata in tranquillità mediante il mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it.


Stay tuned. Rob.
07/11/2023 10:28
 
QUOTA

xbob fu anche un utente storico di WoW! Non ricordo se fece pure parte dello staff, forse all'inizio.

Bel reperto, comunque ^^
______________________________________________________


Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
OFFLINE
07/11/2023 10:33
 
QUOTA

Si Sbobbolo (così veniva chiamato affettuosamente) era la sua spalla in quel periodo, e mi pare che abbia scritto su diversi Siti.

Tra l'altro è del Salernitano.
07/11/2023 11:07
 
QUOTA

Ricordo che si scontrava parecchio con The Great One, che una volta lo chiamò "xbox" [SM=x5891211]
______________________________________________________


Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
OFFLINE
12/11/2023 06:24
 
QUOTA

HIGH FLYIN 114 - ATTENTI A QUEI DUE

Domenica ci sarà Bound for Glory, e il main event indubbiamente è stato studiato da mesi, rispecchia un'idea ben precisa. In settimana poi sono stati/verranno pubblicati i diari di Bill Banks, da me preannunciati nell'edizione dell'High Flyin' di settimana scorsa, e lì avrete letto che il main event deve essere sempre figlio di un'idea precisa. Infatti soprattutto nel maggior PPV dell'anno(sia esso Wrestlemania, Starrcade un tempo, o ora Bound for Glory) i due uomini che concludono lo show e con esso un intero anno di wrestling, devono essere portatori di un vero conflitto, di un vero scontro di idee. Altrimenti non appassiona, è solo un mero incontro tra due tizi in mutande. Il wrestling non è la boxe: nella boxe Tizio e Caio, siano anche Alì e Foreman i loro nomi, lottano solo per una mera cintura. Nell'Iliade invece Ettore e Achille lottavano per Grandi Ideali prima ancora che contro l'altro. E, come detto più volte in questa rubrica, il wrestling ha poco della boxe e molto dell'epica classica. E visto che è ottobre, che domenica è Bound for Glory, che tutti gli anni a ottobre si decide il main event di Wrestlemania, viene naturale chiedersi quale sarà questo main event che vedremo a marzo. Sarà, ma vedendo l'evoluzione delle storyline a me è da luglio-agosto che frullano in testa due nomi...

ATTENTI A QUEI DUE

“Non devi combattere troppo spesso con un nemico, altrimenti gli insegnerai tutta la tua arte bellica”, Napoleone.

Quest'anno si era capito che sarebbero stati Sting e Joe a giocarsi il main event di Bound for Glory dopo Slammiversary, quando Joe abbattè il tabù-KOTM e Sting fece capire di essere stato colpito dalla storyline di Flair. L'anno scorso fu evidente capire che Undertaker e Edge sarebbero arrivati a Wrestlemania quando Edge interferì alle Series nell'Hell in a Cell. Certo, non sempre è così invece: penso al main event tra Cena e Michaels, tirato su senza motivo apparente, o a quello tra Batista e Triple H, nato solo a causa del fallimentare turn face di Orton.

Così mi sono chiesto se quest'anno abbiamo già qualche indizio per il main event della prossima Wrestlemania, e in testa continuano a ronzarmi due nomi: Randy Orton e CM Punk. E' da tanto che ho quest'impressione, a memoria devo averlo detto anche nel numero dell' “Estate Punk”, ma queste settimane sembrano ampiamente confermarlo.

L'esperimento di Punk campione è finito nel modo più indolore possibile, con un match a cinque nel quale Punk non è riuscito nemmeno a partecipare a causa proprio di un'imboscata di Orton e dei suoi scagnozzi nel backstage. Il che significa che la WWE ha tentato di “preservare” Punk, in modo da dare l'impressione che il suo regno sia finito in modo immeritato e che non abbia mai davvero perso il titolo, visto che non gli è stata data l'opportunità di difenderlo. D'altronde lo si è detto: Punk oltre ad essere un ottimo wrestler, può essere un ottimo veicolo pubblicitario per la WWE in un'epoca in cui anche in America il wrestling viene associato a droghe e a deprecabili comportamenti privati.

Dall'altra parte Orton, l'eterno ragazzo alle prese con la per lui difficile sfida del diventare uomo. Un tipo nato per essere heel (tutto suo padre!), uno che ha capito che per sfondare basta una grande dose di carisma, qualche precisa caratteristica in ring che ti renda caratteristico, e la capacità di costruire un feud. Come è noto, uno dei maggiori sostenitori di Orton è Paul Heyman, uno che incomprensibilmente viene fatto passare per uno che predilige/eva le doti in ring, quando invece la ECW è stata fatta da gente “alla Orton”, come Sandman, Raven, RVD.

Oddio, se il collega staffer Leo legge che ho paragonato Orton a Raven è capace di togliermi il saluto...XD In ogni caso, tornando seri, Orton è appena uscito vincitore da heel da Wrestlemania, e si è ormai erto senza discussione a top heel di Raw e dell'intera federazione, anche e soprattutto considerando che difficilmente sarà rimandabile l'ormai atteso da anni turn face di Edge. Con l'arrivo poi in WWE dei “figli di papà”, da Cody Rhodes (a proposito, sottovalutatissimo) a Ted Di Biase Jr. (a proposito, sopravvalutatissimo) a Manu, Orton ora ha anche una stable, e la testimonianza di quanto la WWE stia puntando forte sul ragazzo di St. Louis è data dal fatto che pur non potendo ancora lottare Randy è on screen da subito dopo Summerslam praticamente.

On screen per prendersela un po' con tutti, face o heel che siano (vero atteggiamento da top heel: affronta tutti i face del roster e fa capire anche agli heel che lui è sopra), ma soprattutto proprio con Punk. Ecco, ciò che è stato folle ed esecrabile nel regno di Punk è stato proprio non aver approfondito il suo personaggio. Nei due mesi di regno, l'unica occasione che è venuta fuori per sottolineare il suo essere straight edge è stato in un tristissimo siparietto con JBL e una bottiglia di whisky.

In ogni caso, si diceva: prima di Unforgiven, nonostante i suoi avversari nello Scramble match fossero altri quattro lottatori, l'unico simil-feud che sembrava avere Punk era proprio col rientrante Orton. Giustamente quindi ad Unforgiven pur non essendo teoricamente previsto l'utilizzo di Orton, questo feud è proseguito con l'attacco di Orton e degli altri figli di papà nel backstage, così da proseguire i lfeud e da togliere in modo indolore il titolo a Punk. In queste settimane il feud è continuato, e Punk ora ha spostato la propria attenzione sui Priceless, così da continuare il feud con Orton, pur non avendolo ancora incontrato sul ring, così da poter avere una motivazione valida per non occuparsi di quel main event di cui avrebbe pieno diritto (sia in chiave mark, che in chiave smart, che inglese che di violino).

Tanto che già ora stanno “costruendo le squadre” per Survivor Series: se Orton una stable la ha già, Punk si sta costruendo alleanze: con Kingston, ma anche con MVP come testimoniato dall'ultimo No Mercy e non mi stupirebbe un coinvolgimento di persone interessate ai titoli di coppia di Raw (la butto lì, Mysterio e Bourne?). Andassero davvero così le cose (andranno, fidatevi), ciò significherebbe che dopo più di due mesi di feud il primo scontro in ring tra Punk ed Orton arriverebbe in un match a squadre: questa è sì una costruzione di un feud che potrebbe tranquillamente proseguire fino a Houston in marzo.

Qualche mese fa quando in una preview di Raw fu annunciato per la serata un match tra Orton e Punk rimasi molto perplesso, visto che sulla carta era tranquillamente un match da main event di Big Four: ma, se ricordate, quel match non vi fu davvero, visto che era il periodo in cui Regal si divertiva a fare il funzionario dell'Enel che taglia i fili a chi non paga le bollette.

Solo una cosa ancora non mi è chiara: chi tra Orton e Punk conquisterà il titolo prima di Wrestlemania e come lo farà. Di sicuro uno dei due vincerà la Rumble, e lo farà colui che non avrà ad essa il match titolato. Di solito a vincere la Rumble è un face, ma in questo caso secondo me sarebbe preferibile l'opzione Orton, visto che è davvero troppo tempo che non vi è la vittoria di un heel alla Rumble (esclusa la tristissima parentesi McMahon e l'Austin Incident del '97, è addirittura dal '95 con Michaels) e visto che per la gimmick da underdog di Punk sarebbe forse un premio eccessivo.

Perciò ci sarà un cambio di titolo: potrebbe essere Punk ocn Jericho, in un feud breve che si scriverebbe da solo: Jericho ha sfruttato lo spot di Punk per vincere lo Scramble e quindi il titolo, Jericho è in vantaggio 2-1 negli scontri diretti con Punk, tra cui una vittoria a casa dell'avversario (a proposito, se ricordate bene, Cena quattro mesi prima di vincere il suo primo titolo del mondo perse a casa propria dall'esordiente Carlito il titolo degli Stati Uniti...), e soprattutto Jericho è abilisismo nel costruire feud, lo abbiamo appena visto con Michaels.

Fosse Orton invece potremmo assistere al tanto atteso da anni feud con Batista, che non a caso èil prossimo avversario designato di Jericho. Ma francamente è un'ipotesi che vedo meno probabile, perchè se ci sarà feud con Orton sarebbe uno spreco farlo durare un mesetto senza un serio background dietro, e perchè dubito ci saranno così tanti cambi di titolo in breve tempo.

Ma che si stia andando verso un Orton contro Punk a Houston, e che la sua costruzione sia cominciata a Summerslam per durare fino a marzo, e senza scontri uno contro uno in mezzo, mi pare certo e mi pare che -finalmente- stia riuscendo molto bene. Sperando che, contrariamente a quanto accaduto negli ultimi tempi, non sia solo un “io campione affronto te che sei lo sfidante”, ma che abbia una vera Storia da Raccontare” dietro. Le premesse ci sarebbero.

Concludo, ricordandovi che se avete invece la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante o anche solo di curioso da comunicarmi, o avete idee diverse sull'argomento di cui in discussione, sarò più che lieto di dialogare con voi al mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it.

Stay tuned. Rob.
14/11/2023 08:11
 
QUOTA

Direi che ha cannato il pronostico, ed è un peccato, perché ci saremmo evitati quell'abominio di Orton-HHH. Certo, il paragone Orton-Raven e RVD è un pelo esagerato.
______________________________________________________


Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
OFFLINE
14/11/2023 09:30
 
QUOTA

Il bello è che poi prendeva in giro chi si metteva a fantasticare sulle storyline future come ha fatto lui qui, e quando azzeccava lui una cosa la faceva pesare a tutti quanti per anni.

Se Cody (che lui vedeva al Top già dalla HOF del padre) dovesse diventare Campione a WM40 temo che possa tornare tutto tronfio e pieno di boria. [SM=p6026369]
14/11/2023 09:38
 
QUOTA

Quindi devo sperare che ciò accada? Magari viene pure qua, sarebbe bello commentare i suoi vecchi editoriali insieme a lui [SM=p6430250]
______________________________________________________


Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
OFFLINE
20/11/2023 01:49
 
QUOTA

HIGH FLYIN 115 - CHE LE STELLE SIANO CON NOI

A volte anche gli scienziati si lasciano andare a pensieri esoterici. Dubito che Colombo, guardando le stelle per aggiustare la rotta per le Indie, non abbia mai guardato quelle stelle non solo per utilizzare il sestante ma anche per esprimere un desiderio, come da tradizione ancestrale. Così come dubito che anche il più grande degli scienziati moderni non abbia mai letto un oroscopo in vita sua, anche solo per poter coltivare una speranza, magari mascherando il tutto con la parola “curiosità”. Il bello della storia umana è che col tempo si sta riuscendo a spiegare scientificamente ciò che prima poteva essere spiegato solo esotericamente. A salti di fede e miti si stanno sostituendo formule matematiche e ragionamenti. It's evolution, baby! Eppure ogni sera quando passo alle sette in una delle vie principali della mia città, vedo sempre una vecchia cartomante seduta a un tavolino all'aperto, e ogni sera sta facendo le carte ad una persona diversa. Quando siamo giù di morale non ci rivolgiamo mai alla scienza, ma solo alla fede e/o alle stelle. E a proposito di stelle, Sting è tornato campione TNA e stiamo entrando astrologicamente parlando nel segno dello Scorpione. Coincidenza? Io non cred... Vabbè, stavolta è coincidenza davvero. XD

CHE LE STELLE SIANO CON NOI

“Fino a che continuerai a sentire le stelle ancora come al di sopra di te, ti mancherà lo sguardo dell'uomo che possiede la conoscenza”, F. Nietsche

Rabbia. Delusione. Isterismi. Queste sono le emozioni che leggo sui forum all'indomani della vittoria di Sting nel main event di Bound for Glory. Che il risultato sia stato criticabile lo penso anch'io, ma da qua ad avere certe reazioni credo passi un universo in mezzo. E' un po' come quando viene approvata una legge ingiusta: c'è chi va per le strade e appicca roghi, chi organizza proteste civili, e chi mette da parte giudizi di valore e prova a studiarne le conseguenze con occhio di chi prende atto. O come quando perde la propria squadra del cuore: c'è chi va a sputare sulle auto dei giocatori e dell'allenatore brandendo spranghe, chi organizza uno sciopero silenzioso del tifo, e chi meramente riporta cosa è successo di positivo e di negativo. Tre tipi di reazione diverse.

Perciò vi avviso, prima che alcuni di voi possano leggere inutilmente: qua troverete un racconto sì di cosa è successo a Bound for Glory, e come è ormai consolidata consuetudine di questo editoriale ne troverete un resoconto assolutamente particolare, fiabesco e sopra le righe. La delusione di chi si è sentito “tradito” dai risultati del PPV la avete già potuta leggere nell'ottimo editoriale dell'amico/collega Leo, io invece voglio vederla in un senso diverso: all'interno di quella poderosa e gigantesca storyline che sta avvolgendo la TNA intera (avete visto l'ultimo Impact). Non penso positivo fideisticamente: penso positivo perchè ho motivo di farlo, visto che ogni settimana guardo un grandissimo show.

Sarà che ultimamente sono ossessionato da chi mi parla di argomenti esoterici, sarà che la cultura pop di cui tanto parlo pare ormai invasa da santoni, maghi e self-claimed guru, sarà che è la seconda decade di ottobre e un sacco di gente che conosco compie gli anni, sarà quel che sarà, ma mi è venuto in mente una bizzarra metafora per visualizzare ciò che sta succedendo ad Impact e nella TNA.

Samoa Joe, il campione predestinato. Sei mesi di regno. Un regno atteso. Colui che veniva definito un porchettaro, un grassone, uno che “in WWE non sarebbe stato degno neanche di Heat”, per usare le parole di un auoritenutosi opinion maker del web italiano, con gli anni si era conquistato perlomeno il rispetto della quasi totalità degli appassionati. Un lungo regno che però pare aver deluso chi “si aspettava di più”. A me viene difficile capire cosa potesse essere questo “di più”, ma evidentemente sono io che non capisco.

E la fine del regno. Nessuno se la aspettava, tutti la hanno giudicata male, e tutti erano favorevoli a seguire “il naturale ordine delle cose”. Al che, mi è venuto in mente Italo Calvino. Le città invisibili, non so se lo avete mai letto. Gran libro, lo consiglio a tutti. Tra le città invisibili vi era Perinzia, una città costruita dagli astronomi per farle rispettare l'ordine del firmamento: e ne uscì una città di nani, di gobbi, di storpi. Gli astronomi di Perinzia si trovarono quindi di fronte a una difficile scelta: o ammettere che tutti i loro calcoli sono sbagliati e le loro cifre non riescono la descrivere il cielo, o rivelare che l'ordine degli dei e' proprio quello che si rispecchia nella città dei mostri.

In base allo stesso pensiero mi viene francamente difficile pensare che qualcuno potesse avere in tasca la soluzione che avrebbe elevato la TNA. Ho deciso di fidarmi di ciò che vedo. Non ne ho ancora avuto motivo contrario. Anche perchè le presunte teorie di chi aveva la soluzione in tasca mi sembra che avrebbero portato la TNA a diventare come Perinzia.

L'impressione è che sia avvenuto qualcosa di simile a quello che sta accadendo astrologicamente in questi giorni: si è passati dal Regno della Bilancia (per via delle battute su di lui, certo, in senso umoristico, ma anche e soprattutto perchè con esso sembrava che la TNA e i suoi fans avessero trovato un certo equilibrio) al Regno dello Scorpione.

E su Sting in questi giorni ho letto di tutto, ma davvero di tutto: ho letto che un uomo che in tutti questi anni non ha mai accettato le più che lucrose offerte della WWE sarebbe in realtà un uomo attaccato ai soldi, ho letto che un uomo che nella sua carriera ha ricevuto critiche solo da un wrestler (UNO, peraltro anch'egli tra i miei preferiti all time) sia in realtà un arraffone. Magari un giorno qualcuno mi spiegherà perchè Edge che perde da Undertaker nel main event sia a Wrestlemania che a Summerslam sia cosa buona e giusta, mentre Joe che perde da Sting sia testimonianza dell'ignobiltà dello Scorpione. Ma nessuno me lo spiegherà mai, perchè è la dimostrazione di come le loro teorie facciano acqua.

E in ogni caso tutti ne pronosticano un regno breve. I “pessimisti” immaginano un lungo regno di Booker T, altri pronosticano un Jarrett nuovamente sul tetto del mondo. A detta di costoro, solo i vecchi, ancora meglio se ex WCW, possono avere successo in TNA. Poi però c'è un drappello di altre persone che vedono in Styles il possibile/probabile nuovo campione. Alcuni sono sognatori, altri vedono questo scenario semplicemente come il probabile epilogo della storyline fin dal principio della stessa (tra cui l'umile curatore di questa rubrica, ricordate?).

Un po' come nelle filosofie New Age si attenderebbe l'Era dell'Acquario, come nel famoso musical. “Harmony and understanding, Sympathy and trust abounding, No more falsehoods or derisions, Golden living dreams of visions Mystic crystal revalation And the mind's true liberation”. E' dall'inizio di questa storyline che la questione-giovane pare risolversi tutta in due nomi: Samoa Joe e AJ Styles. E ritengo difficile che possa essere una coincidenza. Sapete, io non credo alle coincidenze. Con Styles nell'ultimo anno si è fatto un lavorone. Più ancora di Abyss e Lethal, è il personaggio che ha avuto la più forte evoluzione psicologica del personaggio in questo 2008. Dicono sia stato trattato male: sarà, ma io ora vedo un wrestler abile nei promo, vedo un wrestler che lotta alla pari con l'ex padrone Christian e che ha umiliato nel feud l'altro ex padrone Angle. Il tutto mentre (giustamente) il suo ex compagno di tag è stato sacrificato sul suo altare. Vedo un probabile prossimo futuro campione TNA.

Ma anche se ci fosse l'Era del'Acquario qualcuno criticherebbe anche lì, perchè non sarebbe andata come da loro previsto in EWR. Pare infatti sia tornato il moloch-Russo. Poco importa che l'ultimo Impact, quello post-Bound for Glory, sia stato il più visto da molto tempo a questa parte (eppure in settimana non sembrava che avessero abbandonato tutti la TNA apparentemente delusi dall' “ignobile” booking”?). Poco importa che il PPV, seppur inferiore a quello dell'anno passato, sebbene con chicche che rimarranno immortali tipo Jarrett-Angle, sia stato, seppur di poco, il miglior PPV dell'anno corrente. Parafrasando un famoso titolo di un CD celeberrimo a metà degli anni '90, quando passavo i miei pomeriggi nei negozi di dischi, “what a story, Bound for Glory!”.

Concludo, ricordandovi che se avete invece la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante o anche solo di curioso da comunicarmi, o avete idee diverse sull'argomento di cui in discussione, sarò più che lieto di dialogare con voi al mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it.

Stay tuned. Rob.
20/11/2023 12:10
 
QUOTA

"uno che “in WWE non sarebbe stato degno neanche di Heat” " chissà a chi si riferiva. E vorrei leggere anche gli editoriali dell'amico Leo.

Gran bel pezzo, con diverse citazioni musicali. E ci aveva preso su AJ Styles [SM=p6026360]
______________________________________________________


Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
OFFLINE
20/11/2023 12:17
 
QUOTA

Quello di Joe a Heat era Badrose.

Di quel Leo si trova solo qualche pezzo, come questo:


Oh Yeaaaah...C'è due senza tre

Introduzione:

Bentornati cari lettori e care lettrici ad un nuovo numero di TNA Point. Oggi, come anticipato settimana scorsa, ci occuperemo di X-Division, ma lo farò in un modo diverso e particolare. Una delle mie grandi passioni oltre il wrestling è il cinema e per questo ho deciso oggi di prendere spunto dalla struttura narrativa di un film che adoro, Kill Bill del mio regista preferito Quentin Tarantino, per parlare di questo problema raccontando la storia dell’X-Division in questo modo. Quindi ho diviso il lavoro in due parti (volumi) divisi a loro volta in tanti capitoli intitolati. Alla fine si tratta solo di un impostazione un po’ particolare, quindi non preoccupatevi, i temi li tratterò come faccio di solito(non che questo sia per forza un bene, perdonate la battuta). Ovviamente si tratta di un esagerazione dato che l’X-Division è ben lungi dall’essere morta ed è probabile che risorga dalle sue ceneri come l’araba fenice con l’avvento delle due ore, ma è altrettanto evidente che sia in crisi, o perlomeno, inferiore al suo glorioso e storico passato. Per questo prima di giungere nella seconda parte alla spiegazione dei motivi per cui per me la categoria è in crisi, voglio partire con il primo volume raccontando brevemente la storia dell’X-Division, i suoi protagonisti, cosa sia e cosa rappresenti. Se non capiamo il passato, come pretendiamo di capire il problemi del presente e cercare di prevedere il futuro? Perciò diamo inizio alle danze, anzi pardon: “Ciak si gira….”

Chapter One: La filosofia dell’X-Division

Ma che cos’è l’X-Division? Ancora oggi mi capita di vedere poca chiarezza su questa definizione. C’è chi la considera una categoria cruiser, chi una cintura intercontinentale e così via ma pochi ne hanno capito lo spirito di base. “X-Division is not about weight, it’s all about no limits”. Questo è il motto della divisione che spiega perfettamente di cosa si tratti. Mosse spettacolari, rischi assurdi, ritmi frenetici e azioni velocissime, questa è la X-Division, che si fonda su uno stile, quello da high-flyer tipico della lucha libre, e non su una questione di peso (altrimenti Joe non sarebbe mai potuto diventare campione). Puoi essere grosso quanto vuoi ma se sai essere spettacolare in X-Division sei il benvenuto. Questo spiega bene come l’X-Division non sia solo una categoria, non sia una semplice cintura ma qualcosa di più, una vera e propria filosofia di wrestling. Una filosofia che mette al centro di tutto lo spettacolo, il divertimento, l’atleticità dei suoi protagonisti, che si devono confrontare ogni volta con se stessi prendendo rischi e facendo cose altamente pericolose in un eterna sfida con i propri limiti e le proprie paure. Al diavolo le gimmick strampalate o le storielle da Novella 2000, l’X-Division vuole essere pura adrenalina, puro godimento visivo. Ed è questo ciò che affascina lo spettatore. I rischi presi da questi atleti e le loro manovre straordinarie fanno sognare, lasciano a bocca aperta facendoci pensare” Ma come accidenti fanno a fare queste cose?”. E non è forse questa la magia che dovrebbe avvolgere ogni spettacolo? L’incredulità e l’ammirazione per ciò a cui si assiste?

Chapter Two: Le origini e i suoi profeti

Come ogni scuola filosofica che si rispetti per diventare realmente importante ha bisogno di grandi maestri ed interpreti, e questi, per fortuna, all’X-Division non sono mai mancati. Infatti poco dopo la nascita della TNA nel 2002, nacque una faida destinata ad entrare nella storia della federazione e a far conoscere l’X-Division in tutto il mondo: AJ Styles vs. Jerry Lynn vs. Low Ki(che forse oggi conoscerete meglio come Senshi). AJ fin dal primo show fece capire che talento naturale fosse regalando spettacolo e offrendo sempre incontri di altissimo livello. Il suo feud con un veterano come Lynn fu molto importante per farlo crescere e maturare ma l’apice si raggiunse quando alla faida fu aggiunto Low Ki (anche se inizialmente aveva già feudato con AJ), che portò al famoso ladder a tre valido per il titolo X. Quell’incontro, che ancora oggi molti ricordano, fu assolutamente straordinario, uno dei più bei match a cui abbia assistito. Azione realmente non stop, spot su spot(e tutti originali o quasi), azione adrenalinica e grandi manovre resero quell’incontro il manifesto della nuova categoria. Fu proprio quel match incredibile a far parlare dell’X-Division, a renderla famosa e a portare numerosi nuovi fans alla federazione di Nashville. Ovviamente mantenere i livelli straordinari del 2002 non era semplice anche perché si era puntato su pochi uomini anche se di grandissimo valore e non sempre di giovane età: In quell’anno pure Sean Waltman aka X-Pac vinse la cintura e lo stesso Lynn non era più un ragazzino, ergo servivano nuove leve per portare avanti la nuova concezione onde evitare che il tutto si trasformasse in un fuoco di paglia, per quanto molto bello, e nulla più. Così con il nuovo anno, il 2003, incominciarono a venire lanciati ragazzi giovani e facce nuove per consolidare la struttura della nuova divisione: Il primo fu Sonny Siaki, poi fu la volta di Kid Kash, già noto ai tempi dell’ECW e non giovanissimo, ma lottatore di grande caratura, il folletto rosso Amazing Red, Chris Sabin alla verdissima età di 21 anni, Micheal Shane, nipote di Shawn Michals, e Kazarian, così bravo e talentuoso da essere soprannominato the future. Cambiavano gli ingredienti ma non la sostanza perché rimanevano gli incontri spettacolari e gli spot da “Holy Shit!!”e la presenza di giovani arrembanti non faceva altro che aumentare l’adrenalina della nuova categoria che sempre più si consolidava tra i wrestling fans come sinonimo di grande wrestling. Ma non solo. Infatti le faide del 2003 incominciavano ad essere più elaborate anche dal punto di vista dell’entertaiment, con tradimenti, turn e controturn, infedeltà di vallette e simili, in modo da attirare anche il cosìdetto fan casuale. Insomma non c’è da sorprendersi se all’epoca interessava di più sapere se Trinity avrebbe mandato a quel paese Kash per aiutare a vincere Amazing Red che vedere contro quale cariatide Jarrett avrebbe difeso la sua cintura da campione del mondo.


Chapter Three: La sadica struttura dell’Ultimate X

Ora all’X-Division mancava solo una stipulazione che ne rappresentasse lo spirito e permettesse ai suoi uomini di esprimersi al meglio. Detto fatto, quel pessimo booker di Vince Russo inventò la più innovativa e spettacolare stipulazione degli ultimi anni: L’Ultimate X Match. Due corde incrociate a forma di X alte sopra il ring a cui è appesa una cintura o una grande X da raggiungere senza l’uso di scale ma solo arrampicandosi o saltando. Inutile dire che il gimmick match divenne in poco tempo un “cult” per via degli spot incredibili che poteva offrire. Ecco che allora la divisione era pronta per il grande salto. Nel 2004 l’obbiettivo era di migliorare l’unico difetto che rimaneva a questa categoria: I personaggi. Se gli atleti sarebbe stato folle metterli in discussione, i personaggi non sempre erano interessanti e carismatici. Nessuno pretendeva di vedere gimmick estreme alla Doink The Clown o alla Hacksaw Jim Duggan in una divisione che puntava tutto sull’atleticità ma almeno un po’ di caratterizzazioni toste e interessanti era lecito attendersele anche per elevare ulteriormente l’interesse attorno alla cintura e acquistare sempre più fans, magari non avezzi allo stile dell’X-Division, ma che in presenza di grandi personalità avrebbe assimilato più velocemente la nuova idea.

Chapter Four: La malvagia e oppressiva tirannia di Petey Williams

Ecco che allora si decise di puntare pesantemente su un giovane ragazzo canadese proveniente dalla scuola di Scott D’Amore che già si era fatto le ossa in federazione nel 2003: Petey Williams. Il giovane era arrogante e sfrontato, aveva una irresistibile faccia da schiaffi e atteggiamenti strafottenti(come quando al paletto, saltando sui piedi dell’avversario, cantava l’inno canadese) ma soprattutto era il capitano della stable più odiata della TNA, il Team Canada. Questo era un fattore molto importante perché avendo a che fare con un pubblico prevalentemente smart che tifava o fischiava in base alle prestazioni in ring era difficile trovare un heel realmente odiato e al tempo stesso in grado di regalare spettacolo sul quadrato. Williams invece era in grado di farlo poiché la sua gimmick così anti-americana e i suoi promo così odiosi lo rendevano impossibile da idolatrare, senza contare che aveva alle spalle l’odiatissimo D’amore e il Team Canada che ogni due per tre interveniva a regalargli la vittoria. Il personaggio funzionava alla grande e sul ring Petey offriva prove eccellenti. Da ricordare le sue faide contro Amazing Red, Sonjay Dutt, AJ Styles, Chris Sabin etc… Insomma non fu un caso che Petey fu capace di resistere per ben 6 mesi da campione, allora record di detenzione della cintura. Ma nel frattempo era successo un altro fatto straordinario per la TNA e che era destinato a cambiare le sorti della federazione e di conseguenza della divisione X: L’approdo in PPV. E ovviamente nel PPV d’esordio, Victory Road 2004, grande spazio fu dato a questa categoria che fu usata come biglietto da visita della federazione: Siete stanchi del vecchio e noioso wrestling di casa stamford? Volete novità? Ecco la nostra X-Division. Infatti quella sera assistemmo ad un pazzesco gauntlet match che ridicolizzò ulteriormente quello di WMXX e un fantastico incontro valido per il titolo tra Williams ed AJ. Un mese più tardi forse ci si superò offrendo con il match tra Sabin e Williams, due che sono cresciuti assieme nella palestra di D’Amore, uno spettacolo ancora migliore che fece parlare molto di sé attirando la curiosità di molti fans del main stream.

Chapter Five: L’Avvento dell’angelo caduto

Il regno di Williams stava giungendo però al termine nonostante i grandi successi e si decise per non rischiare e andare sul sicuro di puntare su una certezza, su una colonna portante della divisione, AJ Styles. Così a Final Resolution il titolo cambiò di mano dopo il miglior ultimate x di sempre tra lo stesso Styles, Sabin e Williams. AJ era dunque campione per la quarta volta ma chi avrebbe affrontato? Ecco che allora la federazione decise d’inserire nella lotta per il titolo uno straordinario cavallo di razza che fino a quel momento era stato impegnato nella battaglia per le cinture di coppie, ovvero Christopher Daniels. La notizia fu molto importante e coinvolse parecchi wrestling fans che da tempo sognavano di vedere questo fantastico dream match: Infatti i due si erano scontrati solo una volta in Inghilterra in un match non ripreso dalle telecamere ma mai c’era stato un reale incontro one on one tra i due, considerati dei del mondo indipendente e non solo. La grande sfida andò in scena ad Against All Odds in un 30 Minutes Iron Man match. L’incontro fu semplicemente straordinario, uno dei più belli non solo della storia TNA, ma credo della storia del pro-wrestlling americano. In 30 minuti i due non si fermarono un momento, si fecero di tutto con una pulizia d’esecuzione e un eleganza fuori dal comune lasciandoti in ogni momento a bocca aperta a chiederti:”Ma questi sono umani?”. Tutto questo dando anche grande psicologia e drammaticità alla contesa, rendendo tutto molto credibile. Come dimenticare infatti quella bellissima scena, che ha ricordato quella celeberrima di Austin a WM13, di AJ sanguinante intrappolato dalla Koji Cluth del fallen angel ad un minuto dalla fine resistere fino allo svenimento praticamente pur non di perdere, pur di rimanere in gioco. Cederà o meno? Ce la farà? Questo si chiedevano tutti in quei momenti. Emozioni fortissime impossibile da scordare. Finisce in pareggio e c’è il bisogno del sudden death. Prima sembra che sia vicino alla vittoria Daniels,poi è il turno di AJ, l’incertezza regna sovrana e alla fine trionfa AJ grazie alla sua styles clash. Dopo un match del genere il valore del titolo X-Division schizzò alle stelle diventando il vero fulcro della TNA visto che il main event di quel PPV fu un Nash vs. Jarrett che nessuno era interessato a vedere. Il mese dopo Daniels sconfisse in modo sporchissimo AJ in ultimate X a 4 con anche Skipper e Killings diventando così per la prima volta campione. Il suo regno si rivelò ottimo perché aveva tutte le caratteristiche di quello di Williams, solo elevate al cubo. Il suo personaggio e il suo attire intrigavano e le storyline non mancarono: Prima quella contro l’ex-compagno di coppia dei XXX Elix Skipper, poi quella che lo vedeva affrontare i migliori X-Divisioners provenienti da tutto il mondo(Shocker-Messico, Sabin e Shane-USA,Williams-Canada)e addirittura quella di farsi scegliere dai fans lo sfidante come avvenne a Sacrifice 05 con Austin Aries. Non a caso sconfisse il record di Williams e divenne il campione X-Division più longevo con 6 mesi e mezzo di regno, primato che resiste ancora oggi a distanza di due anni.

Chapter Six: L’era dei magnifici tre:

Intanto aveva esordito un uomo che era destinato a cambiare le sorti della federazione: Samoa Joe. Il samoan squassò e massacrò ogni X-Divisioner che gli capitasse a tiro, gente di grande valore come Sabin, Dutt, Delirious, Shelley e tanti altri, fino ad arrivare alla vittoria del prestigioso torneo X Cup battendo in finale niente meno che la più grande stelle della categoria, AJ Styles, seppur con l’aiuto fondamentale di Daniels. Questione che portò ad Unbreakable 2005ad un triple threat valido per la cintura: Il campione Christopher Daniels contro Samoa Joe ed AJ Styles(main event del PPV, davanti anche all’incontro per il titolo mondiale NWA, altro traguardo storico della divisione). Fu l’incontro più bello della storia TNA, uno dei migliori di sempre in generale, a titolo personale lo considero il mio preferito in assoluto. Inutile descrivere quella meraviglia, quello spettacolo e quella goduria per gli occhi che fu quel triple threat. Un autentico capolavoro che non avrebbe sfigurato al Louvre tra la Gioconda di Leonardo Da Vinci e la Venere di Milo. Mi fermo qui perché le parole non possono minimamente rendere cosa fu quel match, posso solo dirvi che se non l’avete ancora visto, correte a farlo.

Chapter Seven: Le crudeli leggi di Samoa Joe:

Il tt fu vinto da AJ che tornò così campione schienando Daniels ma l’appuntamento con Joe fu solo rimandato. Dopo un altro bellissimo ed intensissimo 30 minutes iron man match contro Daniels a BFG e un incontro ancora più bello di quello dell’anno precedente contro Williams, AJ, vittorioso in entrambi i casi, si trovò ad affrontare di nuovo l’ancora imbattuto Joe, che nel frattempo aveva sconfitto la leggenda dei pesi leggeri Jushin Thunder Liger, vinto da solo un elimination match a 8 uomini e massacrato Daniels mettendolo KO per quasi due mesi. I due diedero vita ad un altro capolavoro, che se non fosse capitato nello stesso anno del meraviglioso main event di Unbreakable, sarebbe stato probabilmente il moty. Se il tt fu da 9,5, questo fu da 9. Ma nonostante la grande prova di coraggio mostrata da AJ, capace di rialzarsi a tutti durissimi colpi del samoano, capace di lottare con un labbro spaccato e di reagire colpo su colpo, in un momento “meravigliosamente” drammatico, alla violenza della samoan submission machine, la vittoria andò al samoano che si laureò per la prima volta X-Division champion. Una nuova era era iniziata. E il primo avversario non poteva che essere quel Christopher Daniels in cerca di vendetta. I due si affrontarono a Final Resolution in un altro match stupendo e avvincente, con un finale che ritengo tra i più drammatici a cui abbia assistito: Joe in totale dominio che massacra a colpi di ginocchiate Daniels sotto lo sguardo impaurito e pietrificato di AJ che scosso dalla scena getta la spugna per terra per salvare l’amico/rivale. Daniels ovviamente orgoglioso e pensando ad uno sbeffeggiamento del rivale non ci stette e questo portò al secondo triple threat tra i magici tre: Altro incontro straordinario, ma con il vincitore cambiato: Non AJ, bensì Joe, in grado di confermarsi campione. I due vollero però un ultima chance visto il loro palmares e la ottennero in una stipulazione che avrebbe sfavorito e non poco il campione: L’Ultimate X Match. Se Joe era imbattibile in un normale incontro di wrestling, storia diversa sarebbe stata in un ultimate x in cui per vincere si sarebbe dovuta afferrare la cintura appesa in alto sulle corde, impresa abbastanza complicata per uno della sua stazza, nonostante la sua grande agilità, e che mai si era confrontato con questo tipo d’incontro. E infatti Daniels ed AJ nelle settimane precedenti giocarono psicologicamente su questo fatto. E al PPV avvenne ciò che si pensava: Nonostante gli sforzi e i tentativi, Joe fu fregato da Daniels che lesto riuscì a prendersi la cintura e tornare così sul tetto del mondo. Gloria che durò assai poco visto che Joe invocò la clausola di rematch e sconfisse Daniels ad impact in un incontro magnifico, il migliore visto in uno show settimanale nel 2006, diventando per la seconda volta campione. Al PPV successivo la sua cintura sarebbe stata in palio nella gabbia dato che si trattava di Lockdown ma Zbyszko che avrebbe voluto vedere Joe fuori dalla divisione(infatti non fosse stato per la clausola di rematch il samoano non sarebbe tornato campione)gli mise incontro un avversario atipico per l’X-Division, “esterno”: Il leggendario Sabu. I due si affrontarono in un match breve ma intenso, duro dato lo stile dei due in cui però Joe ebbe la meglio facilmente. Un altro grandissimo era caduto di fronte all’irresistibile e dominante campione samoano.

Riflessione:

E qui si chiude la prima parte della nostra storia. Come avete avuto modo di vedere ho raccontato questi fatti ai più noti in un modo diverso, evidenziando la qualità dei match, i fattori, come la competizione, “la rabbia agonistica”, le storyline, la e la drammaticità, che rendono importante una cintura agli occhi dei fans, e l’importanza, raffrontata anche ad altre cinture, della divisione all’epoca per la federazione e il suo sviluppo. Leggendo questo righe, dopo anche aver parlato all’inizio di cosa sia l’X-division e quale sia la sua natura e il suo spirito, penso sia chiaro capire perché ora si trovi in crisi. AJ resistette al dolore molto intenso fino a svenire perché si sarebbe ammazzato per la cintura X-Division, Daniels si fece massacrare a sangue da Joe per lo stesso motivo e il samoano non aveva rimorsi morali tanto era accecato dalla voglia di confermarsi campione, Williams si faceva aiutare da tutto il Team Canada per mantenere il titolo ed AJ,Lynn e Low Ki si odiavano a morte perché si ostacolavano a vicenda nel tentativo di essere campioni, così come era questione quotidiana veder scoppiare faide infuocata per questa cintura tanto era voluta e fortemente desiderata, poiché tutti volevano dimostrare di essere i migliori e per farlo dovevano essere campioni X-Division, al costo di affrontare situazioni pericolose e insolite, come l’ultimate X, nel caso di Joe. Sono queste le cose che rendono grande una cintura e io mi chiedo:

Oggi abbiamo tutto questo, L’X-Division ha lo spazio che merita ed è promossa e considerata come un po’ di tempo fa? Assolutamente no ed è qui che nascono i problemi di oggi. Ma di questo parleremo più approfonditamente settimana prossima quando analizzeremo direttamente i problemi attuali della divisione partendo dalla storia della cintura degli ultimi 15 mesi. Quindi vi auguro una buona settimana e vi do appuntamento a mercoledì prossimo con Kill X-Division: Volume 2.
Ciao a tutti!!

To be continued….

Leonardo =Latin Black Tiger= Vitale
20/11/2023 12:46
 
QUOTA

Non male, ma gli preferisco Rob
______________________________________________________


Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
OFFLINE
25/11/2023 02:12
 
QUOTA

HIGH FLYIN 116 - NON PASSA LO STRANIERO

Come detto più volte, questo non è soltanto un editoriale in tema wrestling, ma è un editoriale che tenta di costruire un connubio tra wrestling e cultura pop, ovvero ciò che del wrestling dovrebbe essere l'obiettivo primo. E se guardo al mondo attorno a me sento parlare tantissimo di “stranieri”. Su alcuni giornali leggo che sono tutti stupratori ladri e pulciosi. Su altri leggo che sono tutti laureati e risorse imprescindibili per i paesi in cui migrano. Nessuno che dica che sono uomini, e che in quanto tali ce ne sono di “heel” e di “face”, per parafrasare una semplicistica divisione del wrestling. E che molti sono vicini a un turn, determinato dalle loro azioni e da quelle di coloro che stanno loro attorno. E se sposto la mia mente vedo un afroamericano di origine keniana vicinissimo a diventare Presidente degli Stati Uniti, evento inimmaginabile fino a quindici anni fa. Se resto in Italia invece vedo, per parlare di un argomento futile, infinite polemiche sulla nazionalità italiana di quella che potrebbe essere la futura coppia della nazionale italiana di calcio, Balotelli e Okaka: il primo è nato a Palermo ed è cresciuto a Brescia, e il secondo è nato e cresciuto in provincia di Bergamo. Eppure nessuno si è mai lamentato di un Vieri, nato e cresciuto in Australia da madre francese, o di Giuseppe Rossi, nato e cresciuto nel New Jersey. E il wrestling, come considera oggi gli stranieri?

NON PASSA LO STRANIERO

“Che gli uccelli dell'ansia e della preoccupazione volino sulla vostra testa, non potete impedirlo; ma potete evitare che vi costruiscano un nido.”, Proverbio cinese

Ricordo che ero un bambino e guardavo la televisione al mattino, e tra i programmi che guardavo c'era McGyver: l'uomo solitario che aveva successo grazie alla sua intelligenza. Ehi, adatto a me! E i nemici storici erano i russi: agenti del KGB in colbacco, poco fantasiosi e senza individualità. E negli stessi anni per molti il prototipo del russo era Dolph Lundgren, in realtà svedese, con il suo Ivan Drago: un pugile robotico grande, grosso e cattivo, senza cuore e costruito in laboratorio. Per un occidentale del tempo la Russia, o meglio Unione Sovietica, era quello.

Ora sono passati vent'anni, e lo stereotipo del russo è cambiato: quando si pensa a un russo, si pensa a un arricchito maneggione come Abramovich, si pensa a ragazze stupende, calcolatrici e abili come una Kournikova, una Sharapova, o la Nicole Kidman di Birthday Girl, si pensa a simpatici mattacchioni improvvisamente travolti dal benessere occidentale come Safin e Kirilenko.

Invece in WWE abbiamo Koslov: l'Ivan Drago de noantri, un uomo che dall' “I love dablia dablia i” è passato al voler “competiscion”, un residuato del passato, una vecchia e logora navicella Soyuz a rappresentare una nazione basata sui petrolrubli. Nikita Volkoff ebbe un grandissimo successo negli anni '80: entrava con la sua bandiera dell'Unione Sovietica in piena Guerra Fredda e faceva le offese di prammatica agli americani, che puntualmente vedendo in lui lo spauracchio socialista-comunista, lo fischiavano. E alla fine della Guerra Fredda, alla caduta del Muro, turnò face, a testimonianza di come davvero un mondo era fortunatamente cambiato. Ora c'è Koslov. Koslov è il giapponese naufragato sull'isola che crede ancora che siamo nella seconda guerra mondiale, è il protagonista di “Goodbye Lenin”, film tedesco di qualche anno fa, è il sestante con cui un astronauta dovrebbe calcolare i tempi di discesa di uno shuttle.

E rischia di diventare campione del mondo. Non perchè sia bravo a lottare, anzi. Non perchè sia over, anzi. Non perchè abbia un bel personaggio, anzi. Ma perchè la dirigenza pare ritenerlo tutte e tre le cose, a dispetto di un pubblico che lo considera tanto quanto Kung Fu Naki.

E dire che l'errore era già stato fatto pochi anni fa, con la vicenda Hassan, di cui parlai in un mio vecchio numero (il numero 11, “Orgoglio e pregiudizi”, che ovviamente consiglio). Un personaggio partito con quella che teoricamente era una delle gimmick più interessanti di sempre, è finito per diventare quasi subito un “Iron Sheik 2000”, tra l'altro in un periodo in cui coincidenza ha voluto che fosse di cattivo gusto come non mai.

E memori di quell'esperienza, in TNA (perchè sì, ce n'è anche per quelli di Orlando) che cosa fanno? La stessa cosa. Costruiscono il personaggio di Bashir su ciò che teoricamente avrebbe dovuto essere il personaggio di Hassan, e poi lo fanno subito deviare sul più bieco stereotipo del terrorista. Con l'aggravante di avergli anche dato un titolo. E che titolo! La prima volta che l'X-Division title viene difeso a furia di rest holds e senza nessuna flying move. Ebbè.

Ma pare che nelle major americane stia diventando un brutto vizio: la gimmick usa e getta data ad uno straniero, basata su stereotipi e senza sbocchi perchè il mondo è cambiato. In un mondo nazionalistico e particolaristico come vent'anni fa avevano successo queste gimmick, ma in un mondo globalizzato come quello odierno, in cui lo straniero non è più l'eccezione ma la regola, sono destinate ad essere un residuo del passato, a colpire l'immaginazione di qualche sporadica persona che non vive il tempo in cui esiste, ma a rimanere non attrattiva per la stragrande maggioranza della popolazione che, in modo conscio o inconscio, non la riconosce come “attuale”.

Non so se vi ricordate ad esempio di Renè Dupree. Comincia la sua avventura in WWE come nazionalista canadese, e già lui, Conway e Grenier (i suoi due sodali) erano una pallidissima imitazione della gimmick che tanto successo aveva dato ad un Bret Hart, ad un Lance Storm, ma anche ad un Jacques Rougeau. Poi, approfittando delle reali frizioni politiche tra Chirac e Bush e conseguentemente tra Francia e Stati Uniti (culminate nella ridicolaggine di cambiare il nome nei McDonald's alle French Fries), il geniale booking team della WWE ne approfittò per dare a Dupree la gimmick del nazionalista francese. Risultato? Qualche boo iniziale dovuto al clamore delle frizioni, poi dimenticatoio immediato, come era giusto che fosse.

Eppure qualche speranza pare/pareva esserci nel mondo del wrestling riguardo a come usare gli stranieri. Prendete ad esempio l'ultima World X Cup: se il Team International era davvero un po' troppo stereotipato, il Team Giappone e il Team Messico erano invece due team composti da ottimi lottatori, che senza essere stereotipati per la loro provenienza sono stati immediatamente amati dal pubblico solo per le loro capacità e per le loro gimmick azzeccate, indipendenti dalla provenienza geografica. Tanto che la vittoria finale del Team Messico è stata salutata con piacere e non con disprezzo nazionalista per un inaspettatamente momentaneamente maturo pubblico dell'Impact Zone (tranquilli, non vi preoccupate: già dalla settimana dopo si era tornati al consueto basso livello).

Alla fine l'unica gimmick di straniero che sta funzionando nel mondo del wrestling è quella dell'Orgoglio Italico Santino, ma più che altro per come la interpreta il lottatore: quintali di ironia ed autoironia, qualche gag azzeccata basata sulla storpiatura dei nomi, e il classico atteggiamento da bulletto playboy senza arte né parte che funziona proprio perchè non viene presentata con serietà al pubblico.

Profondità psicologica, attualità, possibilità di immedesimarsi e/o possibilità di potervi immedesimare qualcuno: è sempre questo che si chiede ad una gimmick. Cosa che gli Ivan Drago, gli Osama Bin Laden e i Peter Sellers dei poveri non riescono a fare. Modernizzare le cose, pare che sia questo il problema. Ed occorre risolverlo.

Concludo, ricordandovi che se avete la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante o anche solo di curioso da comunicarmi, o avete idee diverse sull'argomento di cui in discussione, sarò più che lieto di dialogare con voi al mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it.

Stay tuned. Rob.
25/11/2023 11:55
 
QUOTA

Era Nikolai Volkoff, non Nikita, credo si sia confuso con Nikita Koloff.
______________________________________________________


Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
OFFLINE
01/12/2023 08:35
 
QUOTA

HIGH FLYIN 119 - IL VIALE DELLE OCCASIONI PERDUTE

Visto che, per fortuna, questa rubrica col tempo ha guadagnato nuovi lettori, mi è stato chiesto perché abbia scelto per essa il nome di “High Flyin'”. Lo ripeto, perchè qua non si vuole parlare di avvenimenti contingenti, ma si vuole volare alto sulle tematiche del wrestling. Il rischio però in questi casi è sempre quello di sembrare troppo astratti e poco concreti. Infatti in settimana tra i feedback che ho ricevuto sul mio editoriale, molti mi hanno chiesto in cosa concretamente a mio avviso la WWE ha sbagliato quest'anno, perchè due pagine di saggistica rendono sì l'idea, ma forse qualche esempio rende il tutto più chiaro. Ma visto che non sono un principe, e che questa rubrica non vuole essere una “proposta di booking”, né tantomeno un inno al “doveva vincere Tizio invece che Caio” tenterò di trovare con voi in questo numero i salti logici occorsi, e gli errori di gestione, per capire “che cosa” si è sbagliato. Indicare soluzioni quali una maggiore modernità e una gestione più profonda è semplice, ma è anche utile vedere dove e quali sono le falle del sistema. Per restare nell'esempio-guida di settimana scorsa, per costruire una bella casa ci vuole sì un ottimo progetto, ma occorre anche tanto buon lavoro di cantiere quotidiano.

IL VIALE DELLE OCCASIONI PERDUTE

“Il cattivo critico critica il poeta, non la poesia ”, Ezra Pound

Un po' tutti sono concordi nel definire il 2008 della WWE “discendente”. Un ottimo inizio, e poi un continuo calando. E' stato definito “l'anno delle sorprese” da chi vede il bicchiere mezzo pieno, e “l'anno della non programmazione” da chi invece il bicchiere lo vede mezzo vuoto. E con le Series già passate, credo si possa già ragionevolmente tracciare un bilancio dell'anno trascorso.

In effetti l'anno era iniziato davvero bene. Un'ottima Rumble (a caldo l'avevo definita la migliore di sempre, col senno di poi la metto “semplicemente” sul podio) con l'ottima, questa sì, sorpresa inaspettata del ritorno di Cena, il segreto meglio custodito degli ultimi anni, e uno dei migliori finali di Rissa Reale di sempre, pari a quello dell'anno scorso per intensità ma amplificato dalla cornice unica della Mecca.

Persino No Way Out, pur nel suo grigiore generale, aveva fornito per il secondo main event di PPV consecutivo un autorevole candidato MOTY, la miglior Elimination Chamber dai tempi della prima delle Series del 2002. Ma se come match la Road to Wrestlemania era cominciata benissimo, lo stesso non si poteva dire per le Storie. A Raw Orton era il mero Portatore di Cintura, il Frodo Baggins della WWE, mentre a Smackdown si era deciso di dare il titolo a Edge e il ruolo di sfidante a Undertaker.

Entrambe le scelte si basavano su concezioni antiche e stereotipate di wrestling, ovvero l'heel che mantiene il titolo pur prendendole sempre come nel caso di Orton, e il vecchio canovaccio per cui le storyline hanno più successo se è il face ad inseguire il titolo e una personale vendetta come nel caso di Edge-Undertaker. Ma in realtà ogni situazione va adattata al caso concreto, e non può seguire un mero “canovaccio”. Orton ha avuto successo grazie al personaggio di heel senza scrupoli, perciò l'improvviso ed immotivato cambio di attitude cambiò anche il modo di rapportarsi con lui da parte del pubblico. Invece la winning streak di Undertaker rende doveroso tentare di escogitare qualcosa di innovativo per i suoi match a Wrestlemania, e un Undertaker campione con un heel lanciato che lo sfida sarebbe stato sì una novità mai vista negli anni precedenti.

E invece non è accaduto nulla di tutto questo,col risultato che a Wrestlemania abbiamo avuto due incontri per il titolo senza alcun hype, e francamente credo sia stata la prima volta.

E parlando di Wrestlemania, è giunto il momento di introdurre l'argomento-CM Punk. Vincitore abbastanza a sorpresa del Money in the Bank, invece che vedersi aumentare lo status con qualche piccolo feud o con qualche significativa vittoria, ma anzi, seppur con tutte le giustificazioni contingenti del caso, ha cominciato a perdere dai vari Jericho, Regal, Henry senza mai avere un match in PPV. Tanto che quando ha usato la valigetta ed è diventato World Heavyweight Champion la sensazione è stata del “troppo presto”. In realtà poi i ratings hanno ampiamente premiato la scelta e i Raw di quest'estate sono stati ampiamente la miglior cosa vista quest'anno a Stamford, ma la differenza con un Bret Hart (palesemente ciò che ha ispirato la WWE per questo regno di Punk) è stato che mentre il canadese divenne sì campione all'improvviso ma alle spalle aveva già diversi Classici, contro Smith, contro Hennig, contro Piper, invece Punk in WWE era, ed è tuttora, alla ricerca del suo primo Classico.

Ma come detto, nonostante tutto Punk ha funzionato alla grande. E geniale fu la mossa della WWE di privarlo del titolo senza farlo schienare e anzi senza nemmeno farlo partecipare all'incontro. Ne aumentava lo status da top face davanti al pubblico e lo teneva a forza nel giro del main event. Aveva un forte avversario, quell'Orton uscito secondo trionfatore heel nella storia di Wrestlemania, aveva una storyline, degli avversari intermedi da affrontare (i compagni di stable di Orton e co-esecutori dell'esclusione di Punk da Unforgiven) e aveva la possibilità, arrivando a Wrestlemania da avversario lanciato, di legittimare a posteriori il regno dell'estate. E invece, a causa di una non votazione del suo match a Cyber Sunday, tutto il lavoro fatto con lui è stato cancellato.

Poi ci sarebbe da parlare della ECW. Uno show che pur facendo buoni ascolti e pur non avendo bisogno di aumentarli, ha visto alla Rumble non esserci nessun match riservato al suo brand, a Wrestlemaia un match per il titolo massimo durato otto (sic, 8!) secondi, a Summerslam un match durato un minuto e mezzo (reale, non un modo di dire) e finito in squalifica, e alle Series nessun match di nuovo. In pratica, al telespettatore casuale non è stato dato modo di pensare “ehi, bel match, quasi quasi le prossime volte guardo lo show se è sempre così”, ma sì è data l'idea che in ECW i match durino al massimo un minuto e che comunque i lottatori di quel brand sono scarsi se neanche meritano di apparire in PPV.

A Raw poi la storyline dell'anno, quella tra Jericho, Michaels e Batista, non solo ha avuto momenti bizzarri (tipo Batista e Michaels improvvisamente riappacificatisi ed in tag team) ma si è conclusa con un mero Last Man Standing disputatosi a Raw in Inghilterra, poco prima delle Series, ovvero il PPV in cui Michaels sedici anni fa ebbe la sua prima title shot in carriera e in cui commise il Tradimento più famigerato della sua carriera. Ed entrambi gli spunti, perfetti vista la storyline, non sono stati sfruttati. Si è preferito chiudere tutto velocemente a Raw e dopo aver dato significativo spazio ad un lottatore licenziato qualche mese dopo aver inneggiato alle droghe sul proprio blog.

E per la prima volta non ha funzionato nemmeno il consueto asso nella manica dell'uso della famiglia McMahon di sé stessa negli show. La Million Dollar Mania è stata un fallimento, così come l'angle del figlio illegittimo prima, i vari ritorni speciali dei due rampolli non hanno portato alcun aumento di ratings, e che Vince sia assente on screen da più di cinque mesi non è neanche stato notato. Passano i tempi per tutti, e ciò che otto-dieci anni fa era una piacevole novità oggi è soltanto una minestra riscaldatissima e ormai scaduta.

Così, a causa di tutto quanto sopra detto,vi è stata l'ormai famigerata “crisi dei ratings”. La ECW è stabile, ma è stata già battuta diverse volte da Impact (e anche nettamente nell'unico “scontro diretto”), Smackdown, nonostante i toni curiosamente trionfalistici de suoi blindmark è stato addirittura retrocesso su un canale a bassa copertura, e Raw ha totalizzato i suoi peggiori risultati negli ultimi dieci anni (tra l'altro sempre in assenza di Cena. La WWE è come me, non crede alle coincidenze).

Con questi presupposti di certo non piacevoli e/o tranquillizzanti, entriamo dunque in orbita Wrestlemania, con i feud che ci porteranno a Houston ormai lanciati, e che avranno la loro prima tappa significativa alla Rumble.

E ci arriviamo con questa situazione: in ECW il campione ha un brutto infortunio, e il suo unico mezzo feud è in piedi addirittura da luglio. A Smackdown è diventato campione un lottatore che neanche doveva essere nel match titolato, e che inspiegabilmente è tornato nella situazione in cui era non quando si è fermato ma come era un mese prima. Ma era necessaria la “sorpresa”. Ma se la prima volta un evento simile è davvero una sorpresa, la seconda volta diventa un “diversivo forse necessario ma evitabile” e la terza volta diventa una “trovata della disperazione”. Dopo la Rumble e dopo Unforgiven, era davvero necessaria una terza “sorpresa” alle Series?

Tra l'altro il suo avversario potrebbe/dovrebbe essere Jeff Hardy, cioè un lottatore sul quale è sempre assai difficile programmare a lungo termine viste le mattane di cui si rende sempre protagonista.

E a Raw, nel flagship show, si naviga a vista: si tenta ogni mezzo pur di acchiappare ratings e non essere sfrattati, cambiando così spesso campione per vedere l'effetto che fa, così da tentare di guadagnare due spettatori in più. In pratica si tenta di guarire da una brutta influenza prendendo antibiotici a caso per vedere se funzionano, invece che seguire un'unica cura data da un bravo dottore.

Sappiamo solo che a Houston ci arriverà Cena, che fa ascolti (la prima puntata con lui tornato ha fatto i maggiori ascolti dai tempi della...ultima puntata prima del suo infortunio!). L'avversario invece verrà deciso, temo, da un contingente dato di ascolto, con tutti i lottatori del brand rosso che d'ora in poi prima di entrare sul ring spereranno che ci sia la pubblicità in quel momento nel Monday Night NFL.

Concludo, ricordandovi che se avete la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante o anche solo di curioso da comunicarmi, o avete idee diverse sull'argomento di cui in discussione, sarò più che lieto di dialogare con voi al mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it.

Stay tuned. Rob.
01/12/2023 09:00
 
QUOTA

Lo leggo pessimista, ma mi sa che ai tempi aveva ragione.

"Ma visto che non sono un principe" si riferiva a IlPrincipe del forum di TW (mi pare fosse anche su WoW a una certa)?
______________________________________________________


Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
OFFLINE
01/12/2023 09:03
 
QUOTA

Sì lui, ora BestintheWorld1982 mi pare.
OFFLINE
05/12/2023 08:44
 
QUOTA

HIGH FLYIN 120 - BAMBACIONI E VECCHI BACUCCHI

Qualche giorno fa ero in treno, ed ho visto una scena abbastanza usuale: due ragazzini truzzi che si comportavano da idioti e che hanno trattato male un vecchietto. Tutti i vecchi presenti hanno cominciato il consueto sermone anti-giovani, brontolando del degrado dei tempi, arringando all’”o tempora o mores”, e guardando storto chiunque avesse meno di 30 anni. In quei casi anche se la voglia sarebbe di protestare, te ne stai zitto, e pensi che per colpa di due idioti ci rimettono tutti. L’altro ieri è successo i contrario, un vecchietto mezzo ubriaco ha svalvolato in treno e se le è presa con due ragazze dalla classica faccia acqua e sapone. Ed è successo l’esatto contrario: i “giovani” hanno cominciato a parlare di quanto scortesi fossero i “vecchi”, delle povere ragazzine indifese, di come sulle persone di una certa età andrebbero fatti dei controlli. I passeggeri più anziani erano palesemente in disaccordo con gli sguardi, ma hanno taciuto vista la situazione. Il discorso è che sono state due reazioni esagerate e stupide, ma forse proprio per questo tristemente consuete. Se c’è una cosa che col tempo è destinata ad acuirsi sempre di più, questa è proprio i contrasti generazionali.

BAMBACIONI E VECCHI BACUCCHI

“Alla gioventù si rimprovera spesso di credere sempre che il mondo cominci solo con essa. Ma la vecchiaia crede ancor più spesso che il mondo cessi con lei”, Christian Friedrich Hebbel.

Della Main Event Mafia si è già detto tutto ed i contrario di tutto. Io finora ho preferito non parlarne perché già ne avevano parlato, in modo approfondito ed assolutamente condivisibile, diversi colleghi. Questa settimana però ho deciso di cimentarmi anch’io con essa, ma analizzando il tutto da una prospettiva, ne dubitavate?, un po’ diversa.

Molti si stanno chiedendo perché questa storyline sta riscuotendo un grande successo, perché è sentita così vicina dai telespettatori, e che novità ha portato, e se le ha portate, nel mondo del wrestling. E io con voi oggi analizzerò questo.

Cominciamo innanzitutto col dire che tocca un problema reale, avvertito da tutti. Viviamo in tempi, non nascondiamocelo, difficili, in cui il mito del posto fisso è andato perso, e in cui a trent’anni spesso si lavora ancora con contratti a progetto o in ogni caso non si ha la garanzia di “essersi messi a posto per la vita” con il lavoro intrapreso. E viviamo contemporaneamente in tempi in cui l’incredibile, impensabile, ed inarrestabile evoluzione tecnologica, culturale e settoriale della società ha differenziato di molto il mondo lavoro, sempre più lontano dalla grande industria e sempre più vicino ai servizi, al famoso terziario, creando non pochi problemi a chi invece per diversi decenni aveva lavorato con una consolidata routine e con scarse, perché non richieste, conoscenze tecnologiche.

Entrambe le considerazioni di cui sopra hanno allargato ancora di più, se possibile, i “dissidi generazionali”. I giovani vedono nei vecchi delle persone che, al contrario loro, hanno avuto la possibilità di farsi una vita già a vent’anni grazie a maggiori opportunità e sicurezze nel lavoro, e che ora non sono disposti a farsi da parte per permettere alle nuove generazioni di compiere lo stesso iter, mentre i vecchi vedono nei giovani dei “bambacioni”, delle persone che non sono pronte ad affrontare dei sacrifici, e che vogliono sottrarre loro quanto questi hanno sudato in tanti anni di lavoro, magari solo sfruttando l’opportunità che hanno avuto di studiare o di imparare l’uso di strumenti tecnologici a loro ignoti.

Ciò è una novità nella società, che invece per generazioni aveva visto un susseguirsi di generazioni in cui padri e figli avevano avuto le stesse opportunità, con l’unica evoluzione nel senso che i figli avevano storicamente più opportunità dei padri visto il progressivo sviluppo economico e culturale della società, in cui l’unico “evento” significativo era stata la migrazione dalle campagne alla città.

Questa improvvisa spaccatura nella società ha invece acuito i contrasti generazionali. Voi direte :che c’entra col wrestling? C’entra, abbiate calma. Una volta anche nel wrestling era normale una “lunga gavetta”, e il successo arrivava spesso in età “avanzata”. Hogan diventò campione del mondo a 32 anni e negli anni ’90 in cui divenne assoluto dominatore delle scene aveva già abbondantemente superato i quaranta. Flair divenne campione del mondo NWA a 34 anni suonati e campione WWF a 43. Lo stesso Bret Hart, citato più volte in questa rubrica come simbolo del “nuovo corso” del wrestling, divenne campione dopo aver passato ampiamente il trentello.

Ora invece siamo abituati a vedere un Orton che a 28 anni è già da 4 anni nel main eventing, un Cena che a 31 anni è già da anni il simbolo della WWE, AJ Styles e Samoa Joe sono a 30 anni i due simboli della seconda major nordamericana, Jay Lethal i netà da college è già main eventer affermato, e così via.

E tra l’altro anche nel wrestling vi è stata una “evoluzione tecnologica”. Se prima per decenni l stile dei grandi campioni non era cambiato, e l’unico cambiamento era stato dal “lottatori duri e puri” agli “intrattenitori che avevano imparato a lottare”, per capirci il passaggio dai Sammartino e Backlund agli Hogan e Rhodes, ora invece molti dei giovani hanno basi tecniche e/o acrobatiche e/o atletiche che anche solo dieci anni fa sarebbero state rarissime. Per fare un esempio concreto, dieci anni fa la Shooting star press la facevano solo Liger e Hayabusa, ora la sanno fare in tantissimi, alcuni anche in modo esteticamente migliore.

La lotta MEM contro Frontline non rappresenta forse tutto ciò di cui abbiamo parlato? Non stiamo forse parlando dei MEM, onesti lavoratori che si sono sudati tutti i successi che si sono guadagnati e che ora, nel momento in cui solitamente le carriere dei wrestler rifiorivano, si sentono improvvisamente considerare “vecchi bacucchi”, inadatti al “nuovo wrestling”, persone da sacrificare sull’altare dei giovani, ovvero persone che vogliono tutto subito.

Ma non stiamo forse parlando anche della Frontline, un gruppo di lottatori che viene considerato “bambacione” solo perché non sta ricevendo le giuste opportunità che devono essere date ai wrestler più meritevoli? Un gruppo di lottatori che ha dimostrato di avere non solo straordinarie qualità in ring, ma anche straordinarie qualità extra ring? Chi può legittimamente dire chi ha ragione e chi no in questa diatriba, che non tocca solo il wrestling ma tutta la moderna esistenza? Chi si prende quest’onere e questa responsabilità?

E perfetta è la scelta che la TNA sta facendo dei personaggi di contorno. Prendete i Motor City Machine Guns: non sono forse i truzzi di cui all’introduzione, coloro che solo perché giovani si sentono in diritto di disprezzare i vecchi? La loro “redenzione”, la loro acquisizione di rispetto verso le “vecchie leve” sarà la dimostrazione che i giovani avranno compiuto un significativo step nella loro “acquisizione di rispetto verso il business e i suoi protagonisti”. E Foley, che secondo me è vicino al “tradimento”, non sarebbe forse giustificato dal fatto che ha tentato di insegnare ad un gruppo di allievi che invece che seguirlo ha a lui mancato di rispetto e lo ha deluso sia nei modi che nei risultati? E Sting invece, che al contrario sembra sul punto di ripensare a quanto fatto, e sembra sul punto di voler concedere ai giovani quella chance che aveva loro precluso, non è forse il manager di successo che vedendo nei giovani dei meri bambacioni si rende poi conto che invece sono persone appassionate, competenti e bisognose solo di fiducia?

Tra l’altro la TNA è riuscita con questa storyline a fare qualcosa che solo un anno fa su queste pagine avevo definito praticamente impossibile. Avete notato che le Leggende nel wresting vengono sempre acclamate dal pubblico mentre verso i giovani c’è sempre sospetto? O che sempre, da quando il wrestling è wrestling, i main eventer di ieri vengono considerati migliori di quelli di oggi? Nell’Era Gimmick Hogan e Flair non erano “capaci” come Sammartino e Backlund, nell’Attitude Austin e Rocky erano due rissaioli da strada indegni di un Hogan o di un Flair, e ora Cena e Orton sono due incapaci indegni di Rocky o Austin.

Bè, la TNA sta riuscendo nell’enorme impresa di far sembrare heel le Leggende, persino l’Eterno Eroe Sting, e assoluti idoli del pubblico i giovani, persino Creed si prende grandi pops. E scusate se è poco. Dico sempre che il fine del wrestling dovrebbe essere descrivere la realtà. Questa storyline lo sta ampiamente facendo. Sia che siate bambacioni, sia che riusciate a comprendere cosa sta passando nella mente dei vecchi bacucchi, sia che siate ancora troppo giovani ma già state pensando a cosa vi attenderà nel mondo del lavoro, bè, questa storyline descrive in modo reale i contrasti che esistono davvero nella società e in una delle sue componenti più fondamentali, il lavoro, non a caso protagonista del primo articolo della nostra Costituzione.

Nel salutarvi vi informo che settimana prossima tratteremo argomenti più “leggeri”, con curiosità storiche che credo e spero vi interesseranno.

Vi ricordo inoltre, come di consueto, che se avete invece la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante o anche solo di curioso da comunicarmi, o volete spiegarmi il vostro punto di vista da bambacioni, da sostenitori dei vecchi bacucchi o da persone che desiderano entrare nel pazzo mondo del lavoro, sarò più che lieto di dialogare con voi al mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it.

Stay tuned. Rob.
OFFLINE
09/12/2023 08:23
 
QUOTA

HIGH FLYIN 122 - UNA SERA A TEATRO

In settimana mi è stato chiesto di dare una classificazione di questo editoriale: c'è chi parla di TNA, chi di WWE, chi fa report, etc... Ma l'High Flyin' di che parla? Semplice, di “filosofia del wrestling”: forse è un progetto troppo ambizioso, ma mi piace pensare di riuscire a fare almeno un tentativo. Mentre il mondo si divide sempre di più in manichei, in tifosi faziosi, mi piace pensare che qua si possa parlare di tutto ciò che riguarda la nostra amata disciplina sotto un punto di vista assolutamente diverso ed inedito. E mentre vedo un sempre più pressante tentativo nel wretsling web di imporre le proprie opinioni, tra l'altro spesso anche sbagliate, col modo tristemente sempre attuale di mettere a tacere in modo brutale le opinioni contrarie, sia mai caso che ciò che è scritto non passi per Verità, qua io tento solo di dare un metodo d'analisi, di porre nuove domande, e non di dare nuove risposte. Eppure mi rendo conto che i miei orizzonti non sono così vasti come vorrei: in due anni ho scritto solo di TNA e WWE, al massimo di WCW e ECW. Temevo di parlare di ROH o di puroresu o di lucha libre perché voglio parlare solo di cose che so, e di certe cose nei dettagli so poco. Però ne conosco l'Idea che sta alle spalle, e in attesa che qualcuno di più competente di me vi spieghi presto su questo sito nei dettagli queste realtà, mi piace pensare di poterne dare un'Idea generale.

UNA SERA A TEATRO

“Il requisito fondamentale per un grande attore è che si piaccia quando recita”, Charlie Chaplin.

Secondo me sbaglia chi dice che il wrestling della ROH è il “wrestling del futuro”. Che la Ring of Honor proponga un wrestling diversissimo da quello della WWE e della TNA è verissimo, ma non credo né che sia un'evoluzione dello stesso, né che sia un modo più moderno di concepirlo. Anzi, credo che invece sia la più che degna prosecuzione di ciò che il wrestling nordamericano è stato per decenni.

Troppo spesso ci si dimentica che il wrestling in America non è nato negli anni '80 con Wrestlemania e con l'era gimmick, e che anzi quel modo di concepire il wrestling, sebbene sia stato di immane e fondamentale importanza per il successo del wrestling e sia stato inevitabilmente pietra di paragone per tutto ciò che è accaduto dopo, era una “deviazione” dell'idea originaria e decennale di wrestling, che non morì infatti con l'era gimmick ma proseguì autonomamente.

L'Era gimmick viene fatta iniziare, nelle ricostruzioni storiche, con la vittoria di Hogan del titolo mondiale sottraendolo a Iron Sheik. Se l'iraniano aveva potuto conquistare il titolo perché, aldilà del personaggio, aveva comunque un spesso dimenticato passato di medaglia olimpica nella lotta libera, con la sconfitta patita da Hogan il wrestling diventava sempre di più spettacolo, e sempre di più show per famiglie, nella accezione migliore del termine. L'Eroe Americano che sconfiggeva l'Invasore Straniero, negli anni in cui impazzavano il Reaganismo, i film alla Rocky e la Guerra Fredda era protagonista di molti film e serie televisive, diventava un Fenomeno di Massa.

Ma il wrestling tradizionale, quello dei match lunghi, pieni di tecnica, dei regni infiniti e fatto da personaggi sì molto caratterizzati ma “meno pop e più in mutande nere” rimaneva comunque molto importante, tanto che la cintura più prestigiosa probabilmente restava l'NWA Title E, tanto per fare un paragone, mentre nel 1988 in WWF il match più famoso dell'anno era la Memorabile Sfida tra Hogan e Andrè, otto minuti di brawl conclusisi con la Bodyslam più celebre di sempre e con un risultato certo, in NWA il match dell'anno era il primo storico match tra Flair e Sting nel primo storico Clash of the Champions, quaranta minuti di ottimo wrestling conclusisi in pareggio. Non c'era un prodotto migliore dell'altro, erano semplicemente diversi.

Solo con la trasformazione della “vecchia NWA” in WCW, e con il conseguente distacco del titolo NWA dalla federazione di Turner e con l'inizio della Monday Night War, il wrestling nordamericano si divise in “due tipi diversi di considerare il wresting major”, ma entrambi uniti dalla preponderanza della tematica entertainment, mentre lo “stile classico” cadeva pressochè in disgrazia. Ma in Giappone, ad esempio, continuava a farla da padrone il wrestling classico, il wrestling più lottato che parlato o coreografato, sia che si trattasse di brawler alla Chono o alla Inoki, di technician alla Misawa e Kobashi, o di flyer alla Liger o alla Great Sasuke. Con la grande eccezione di Muta, ovviamente.

La ROH è un ritorno agli albori, un ritorno a quella che era stata la tradizione della NWA di Flair, di Harley Race e di Thesz, o della WWF di Sammartino e Backlund. E' un ponte che ha fatto “reincontrare” la tradizione più classica del puroresu al prodotto major nordamericano. E' il ritorno ai match di un'ora, al predominio del lottato sul contorno, ai fondamentali.

I detrattori ne sottolineano le piccole palestre in cui si svolgono gli show, l'assoluta carenza di scenografie e effetti speciali, il non essere accattivante per un pubblico di fan occasionali. La cosa mi ricorda la differenza che c'è tra attori di teatro e attori di cinema: ci sono grandi attori cinematografici a cui talvolta piace tornare a recitare in teatro nonostante il poco pubblico e il basso cachet perché lo vedono come il modo più “puro” ed “autoappagante” di intendere la propria professione (pensate ai recenti tour teatrali di gente come Nicole Kidman, Daniel Radcliffe, John Malkovich).

Lo stesso è per i wrestler, che vedono nella ROH l'opportunità di poter dimostrare compiutamente e completamente il loro talento. Fermo restando che così come nel cinema esistono attori che preferiscono la visibilità di un film, magari anche in un ruolo minore e con una trama scombinata, al “lustro” del teatro, così ovviamente ci sono lottatori che preferiscono essere di contorno in una grande federazione davanti ad un grande pubblico piuttosto che combattere in piccolissime arene. Questione di predisposizione, di obiettivi, di come si concepisce la professione.

A me personalmente la Ring of Honor piace, anche molto in certi aspetti, anche se non nascondo che io ho una visione più pop del wrestling. Ma è difficile non amarne certi personaggi: Bryan Danielson ad esempio, uno che nelle indies si è costruito una reputazione impressionante e che, vista la carriera che hanno avuto in WWE persone come Backlund (al quale assomiglia tantissimo, il look e la bravura del primo Backlund e la caratterizzazione del secondo stint), Benoit e Shamrock, non vedo perchè mai non potrebbe sfondare, e sfondare davvero, in una major. O Aries, uno che come total package non teme il confronto con nessun wrestler nordamericano, Angle e Michaels inclusi. O i Briscoes, il tag team fatto Arte. O la Rivelazione del 2008 Tyler Black, uno a cui manca solo un forte personaggio per ripercorrere una carriera come quella avuta da Punk. Ma potrei tranquillamente citare anche il “piccolo Joe” Kevin Steen, quello che è stato uno dei tre migliori heel del 2008 Nigel McGuinness, o Jimmy Jacobs o Delirious, che sono la dimostrazione di come anche in ROH possano esserci personaggi pop e non per seriosauri.

O ad esempio adoro l'uso che in ROH si fa delle submission moves. Le migliori submission moves del wrestling oggi si vedono in ROH. La Last Chancery, la London Dungeon, la Cattle Mutilation, la End Time. E in un wrestling che spesso tende ad avvicinarsi allo “stile-MMA”, caratterizzato da un largo uso di mosse di sottomissione, l'avere in repertorio e mostrare grandi sottomissioni è assolutamente un punto a favore. Avete notato ad esempio che anche i grandi veterani WWE stanno virando verso quello stile? Michaels da un anno a questa parte usa molte mosse di sottomissione, Triple H si sta lentamente convertendo (con alterni successi) in un mat wrestler e all'Indian Deathlock e alla Figure4 ha affiancato la crossface come trademark move, e persino Undertaker da un anno usa la Gogoplata, che è mossa proprio tipica del background amatoriale. Solo in TNA, si dice per volere di Mantell, sono diminuite parecchio le mosse di sottomissione, ed è infatti uno dei pochi “rimproveri” persistenti che in questo 2008 ho rivolto alla federazione di Orlando.

In definitiva, se non avete mai dato un'occhiata alla ROH, vi consiglio ampiamente di guardarla, se non costantemente ogni show almeno una volta ogni tanto. Sia che incontri i vostri gusti e divenga la vostra federazione “preferita”, sia che vi piaccia un tipo diverso di wrestling, sia che alla fine la vediate come me e ne vediate sia aspetti positivi che negativi, merita di essere vista. Io quest'anno nel poco che ho visto, ho visto ottimi match (i migliori tag team match dell'anno ad esempio, e tutti main event abbondantemente superiori al sette di valutazione) e ho visto lottatori che non sfigurerebbero nella stessa posizione della card anche nelle major.

E onestamente non vedrei con sfavore, come fanno invece i “puristi” del prodotto, una ROH che tenta di espandere il proprio pubblico: l'importante è che non divenga distante e/o diversa da sé stessa. Ad esempio uno show settimanale non sarebbe un Peccato Capitale, ma ovviamente non potrà avere il ritmo frenetico che avevano gli show WSX né la struttura telefilmesca che ha Impact, ma necessariamente dovrebbe assomigliare al primissimo Raw o, perché no, agli show della vecchia ECW.

Spiace solo che il ROH World Title non sia stato fuso con l'NWA World Title, visto che proprio quello sarebbe stato il titolo perfetto per definire ciò che è la ROH per la linea temporale del wrestling nell'anno di grazia 2008. Anche perchè McGuinness sarebbe stato degno erede della pesante tradizione, molto più di quanto possono esserlo stati Albright, e soprattutto Pearce e Blue Demon Jr., gli ultimi due detentori del titolo.

Concludo, ricordandovi che se avete la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante o anche solo di curioso da comunicarmi, o avete una vostra opinione sulla ROH, o avete qualche correzione da darmi o richiesta da farmi, sarò più che lieto di dialogare con voi al mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it.

Stay tuned. Rob.



12/12/2023 09:20
 
QUOTA

Se avessi letto questo editoriale ai tempi, la ROH mi sarebbe stata meno sulle palle. Invece, avevo orde di fanboy che impestavano il forum di WW [SM=x5891215]
______________________________________________________


Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
OFFLINE
12/12/2023 16:25
 
QUOTA

Sì bello questo numero, sbavatura sui Film alla Rocky quando avrebbe dovuto dire alla Rambo.
OFFLINE
14/12/2023 08:54
 
QUOTA

Finiti, non ne trovo più. [SM=p6430242]
14/12/2023 09:11
 
QUOTA

[SM=p6430685] [SM=p6430685]

Peccato davvero che gli altri non siano recuperabile. Ma peccato anche che abbia smesso. Ribadisco, mi sarebbe piaciuto portarlo su WoW ai tempi.
______________________________________________________


Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
OFFLINE
20/12/2023 12:09
 
QUOTA

Ho trovato questo quindi tra gli ultimi e un paio che ho saltato ce ne mancano una decina per averli tutti.
Nel frattempo Wrestling4Ever era diventato WrestlingRevolution che tuttora esiste.


ANNUNCIO SOSPENSIONE HIGH FLYIN'
Con immenso dispiacere ho l'onere di annunciarvi che l'High Flyin, l'editoriale ritenuti da molti, sottoscritto compreso, il migliore in tutto il wrestling web, dopo ben 130 numeri e tre anni di attività, sarà sospeso. Forse per sempre, o forse no, non possiamo saperlo. Per problemi personali Rob ha infatti deciso di lasciare a tempo indeterminato lo staff.

Dunque, con la speranza di un suo ritorno un giorno magari non troppo lontano, non mi resta che fargli, a nome di tutto lo staff, i migliori auguri di pronta ripresa.

In bocca al lupo, e grazie di tutto, Rob.

Andrea Malalana
Direttore WR

21/12/2023 10:21
 
QUOTA

Malalana poi è diventato arbitro, è stato in diverse federazioni europee. Aveva anche fatto la prova per diventare commentatore Sky.
______________________________________________________


Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
OFFLINE
21/12/2023 10:25
 
QUOTA



21/12/2023 10:26
 
QUOTA

Proprio lui. Insieme a Puttini e Malvezzi penso sia l'arbitro italiano con più esperienza all'estero.
______________________________________________________


Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
Vota: 15MediaObject2,733024015MediaObject0,001240
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | « 4 5 6 7 8 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:51. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com