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Ri-Presentazione dell'High Flyin di The Rob in Town

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2023 10:26
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09/04/2023 11:23
 
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HIGH FLYIN 74 - L’IMMAGINE DI UNA NAZIONE

A cura di The Rob In Town 79

Sto seguendo con attenzione al modo in cui la WWE sta costruendo i match per le Survivor Series. Ultimamente oltre ai problemi di booking visti nelle scorse due settimane è infatti proprio questo che più attanaglia la maggior federazione di wrestling del pianeta: il costruire bene, col giusto hype e i giusti tempi, i suoi match più importanti. Mi interessa personalmente poco il tanto atteso Hell in a Cell, mi interessa ancora meno il tradizionale match ad eliminazione. Il WWE Title pensavo poi non mi sarebbe interessato per nulla, vista la bruttissima costruzione che ha dietro; però la stipulazione speciale creata per il match, l’impossibilità per Michaels di usare la propria finisher, e la recente ricorrenza del decennale del così ingiustificatamente ricordato Screwjob, mi hanno fatto venire in mente un’immagine indelebile, che è possibile se non probabile scenario del match che ci attende a Miami e soprattutto immagine di un’epoca e di una nazione intera.

L’IMMAGINE DI UNA NAZIONE

“Un grammo di immagine vale più di un chilo di fatti”, Anonimo

L’ho detto mille volte e lo ripeto per la milleunesima: lo screwjob è un evento che verrà ricordato più che altro per le miniere di flame che ha generato tra ragazzini tonti. L’unico vero risultato portato al wrestling è la creazione del personaggio di Mr. McMahon, chairman della WWF. Ma, secondariamente, ha creato una involontaria Leggenda: no, non sto parlando di uno dei due wrestler coinvolti, sto parlando della Mossa con cui si chiuse l’incontro. Sì, sto parlando della Sharpshooter. Quando si pensa a quel famoso incontro tra Shawn Michaels e Bret Hart, se chiedete a chi lo ha visto un ricordo, un’immagine di quel match, il 99% vi parlerà dello spot finale, la sharpshooter di Shawn Michaels. Poi vabbè, troverete anche qualcuno che vi dirà che la cosa che più gli è rimasta impressa è stato lo sputo di Bret Hart, in realtà non andato in onda, ma si sa, il mondo è pieno di “fenomeni”.

Non so se avete mai visto un incontro della Hart Foundation, il tag team composto da Bret e Jim Neidhart. L’avversario è a terra, Bret Hart gli allarga le gambe, lo guarda in faccia e…lo colpisce con un calcione là dove a un uomo fa più male! Già, non esegue la Sharpshooter. Infatti la WWE decise di affidargli quella mossa come finisher e come trademark move solo quando decise di far intraprendere a Bret una importante carriera da singolo, tanto che la prima vera volta in cui la eseguì come “momento di svolta” in un match per vincerlo fu nel celeberrimo incontro di Summerslam ’91 contro Curt Hennig. Prima di allora la Sharpshooter era stata portata al successo nel wrestling ma solo in altre federazioni. Il vero inventore della mossa è considerato Riki Choshu, che la chiamava Sasori Gatame, mentre in NordAmerica il successo della mossa fu dovuto a Sting, che in WCW la usava come finisher già alla fine degli anni ’80 con il nome di Scorpion Deathlock, anche se prima di lui la usava già, come sua prima finisher, Ted Di Biase ai tempi in cui era ancora face.

Ma con Bret Hart quella mossa assunse un carattere particolare; Bret era molto spesso più basso, meno potente e meno “forte” dei suoi avversari, però dal nulla riusciva a connettere con la sua letale presa di sottomissione, e nessuno ne riusciva a scappare. Era l’asso nella manica, la soluzione al cubo di Rubik, la quadratura del cerchio. Connettere con quella mossa significava vincere. E così anche il nome della mossa cambiò: se anche Bret i primi tempi la chiamava “Scorpion Deathlock”, ormai nome americano ufficiale della mossa, da quando lui divenne “The Hitman”, il Cecchino, la mossa divenne la “Sharpshooter”, la Mossa del Cecchino. E più Bret diventava famoso, più un’intera nazione, il Canada, si identificava con lui e con la sua mossa.

Persino nel feud col fratello Owen ebbe un ruolo molto più che significativo la Sharpshooter. Era la prima volta che la supremazia tra due persone veniva decisa anche con la sola esecuzione di una mossa. C’erano già stati dei Bodyslam contest o match simili, ma per la prima volta il rubare la mossa di sottomissione finale diventava un peccato di ubris, di lesa maestà e di sfida. Anche durante il feud con Steve Austin l’uso della sharpshooter divenne motivo dominante del feud. Avete mai visto il match di Wrestlemania 13? Bè, Bret che tenta di sottomettere Austin e viceversa e Austin che intrappolato nella Sharpshooter sviene pur di non cedere è scena da Olimpo del Wrestling.

E proprio il giorno dopo sarebbe nata la storyline di Bret leader della Hart Foundation versione patriottica, versione heel per gli Stati Uniti ma anche versione che lo portò ad essere definitivamente Eroe Nazionale e Icona di un Intero Popolo in Canada, e versione finale del suo periodo in WWF. La Sharpshooter era così anche il mezzo con cui Bret non solo faceva cedere i suoi avversari alla superiorità di un atleta, ma alla superiorità di un paese intero. Michaels che offende la bandiera canadese non era solo il nemico principale di Bret nelle storyline, ma era anche il nemico numero uno di un intero paese.

Vince McMahon non vincerà mai il Premio Nobel, ma non si può negare che abbia la gigantesca abilità di semplificare conflitti tra Stati in semplici match uno contro uno. In WWF/E, ogni disputa internazionale può essere personificata nel ring in uno stereotipato lottatore rappresentante un nemico dell’America ridotto in ginocchio da un Eroe Americano. Le guerre si combattono non con armi ma con bodyslam, e sono risolte non con trattati ma con conteggi di tre. E come ogni paese si riconosce in un vessillo o una bandiera, la bandiera del Canada è diventata una mossa. Tutto molto ragionevole, ha una sua logica.

Paradossalmente proprio lo Screwjob fece diventare Bret ciò che Bret combatteva quando iniziò quella storyline. Sapete come iniziò la Hart Foundation nel ’97, vero? Bret nel promo forse più celebre di sempre, effettuato nel Raw post-Wrestlemania 13, se la prende col pubblico americano “colpevole” di tifare l’anti-eroe Austin contro l’eroe Bret; divenne così il difensore dela “concezione classica” del wrestling contro il nuovo pubblico e la nuova era. Bè, se ora Bret è venerato ancora di più in Canada e nel resto del mondo è anche per quell’infausto episodio del 9 Novembre 1997. Se una parte del pubblico è attratta dal potere, dai soldi, dal successo, una parte ancora più significativa di pubblico è attratta dagli anti-eroi, dai valori, dal mito dell’uomo che combatte il Potere, o almeno così accade in età moderna. Così come fu per Austin contro Bret, così è per Bret da quel giorno di novembre; è stato il suo Ponte per la Leggenda.

E da quel momento ogni canadese deve confrontarsi col mito della Sharpshooter e col mito di Bret Hart. Owen Hart faceva la Sharpshooter, in omaggio al fratello e in competizione con lui. Lance Storm, colui che più di tutti era destinato a raccogliere l’eredità di Bret (arrivata ufficialmente dalle sue mani a Fall Brawl 2000) si trovò a “dover” cominciare ad usare la Mossa del suo maestro. Più recentemente anche un’altra Giovane Icona Canadese, Petey Williams, l’ex leader del Team Canada in TNA, si è confrontato con quell’eredità eseguendo la Sharpshooter. E soprattutto Chris Benoit utilizzava la Sharpshooter. Avete visto Backlash 2004? Chris Benoit, campione del mondo WWE (a dire il vero Campione dei pesi massimi, ma il concetto è lo stesso) in Canada sottomette Shawn Michaels alla Sharpshooter, tra il delirio di un pubblico che da sette lunghi anni non aspettava altro, la vendetta era compiuta, ed a compierla era stato uno degli allievi prediletti del Cecchino. O pensate a Trish Stratus. Un’altra canadese che ha raggiunto il successo grazie al suo duro lavoro. L’anno scorso, match di addio al wrestling, in Canada. Siamo verso la fine del match, Trish allarga le gambe di Lita a terra e tutto il pubblico pensa ad un colpo là dove molti uomini vorrebbero dare altri colpi (scusate lo so, battutaccia…). E invece no, Trish mette una gamba tra le gambe di Lita e tutto il pubblico sa cosa starà ad accadere da lì a pochi secondi. Sharpshooter Time! Trish blocca Lita nella Sharpshooter e la fa cedere dando così nel modo migliore possibile il suo addio al wrestling. Da canadese saluta il proprio pubblico nel modo più canadese possibile, omaggiando l’Eroe Nazionale, dichiarando così la propria appartenenza ad un intero popolo e ad un intero modo di pensare.

La WWE le sa queste cose, per quello ha sempre assecondato questo modo di pensare. Non dimentichiamoci che quando decise di pushare pesantemente Edge nel 2002 gli affiancò alle finisher la Edgeucator, che altro non è se non una Sharpshooter modificata. E la WWE sa anche che Sharpshooter significa screwjob. L’anno dopo quel celebre avvenimento, la WWE decise di “celebrarne” l’anniversario. Questa volta a essere dalla parte del “fregato” toccò a Mick Foley e dalla parte del “fregante” a The Rock. E sapete come chiuse The Rock, con quale mossa fece suo l’incontro e vinse il Titolo WWF? Già, con la Sharpshooter. E qualcosa mi dice che con Shawn Michaels nel main event e ormai in feud da due anni con Mr. McMahon (oh che bello, finalmente qualcosa di nuovo…) anche quest’anno la Sharpshooter tornerà ad essere protagonista alle Survivor series.

Intanto se un canadese adesso vuole tentare di ripercorrere le orme dell’Eroe Nazionale sa già un passo che deve inderogabilmente compiere: a tal proposito non mi stupirei affatto di vedere già nei prossimi mesi un Edge face o un Christian face eseguire, in TNA o in WWE che sia, in un match valido per il titolo del mondo la Sharpshooter. Nessuno può sfuggire al proprio destino, e nessuno può sottrarsi al consenso della propria gente.

Ricordando sempre che se vi va una chiacchierata, e se avete la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante, di logico o anche solo di esprimere un'opinione o un pensiero e/o avete qualche curiosità, o avete letto le rosicate di un gruppo di bambini invidiosi e anche voi volete comunicarmelo così da farci insieme un sacco di risate alle loro spalle parlando così di quali livelli può giungere la stupidità umana, sarò lieto di rispondervi e di fare una chiacchierata in tranquillità mediante il mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it.

Stay Tuned. Rob.
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