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Ri-Presentazione dell'High Flyin di The Rob in Town

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2023 10:26
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19/03/2023 15:34
 
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HIGH FLYIN 70 - INCOLLAMI ALLO SCHERMO

A cura di The Rob In Town 79

Quello che c'è di bello nel wrestling web è che si finisce a parlare di argomenti che normalmente un fan di wrestling non affronterebbe. Capisco il parlare di booking, in un paese di cinquantasette milioni di commissari tecnici è quantomeno ovvio che ognuno voglia dire la sua in tema di push e storyline (e preannuncio che la prossima settimana o quella dopo parleremo in modo diffuso dell'argomento), ma la cosa diventa curiosa quando si comincia a parlare di ratings televisivi, di incidenza sull'appetibilità del prodotto a seconda del top player della federazione, e di strategie aziendali per recuperare ascolti. Non ci state a capire niente? Andiamo con calma, l'argomento è molto, molto interessante ma non semplicissimo.

INCOLLAMI ALLO SCHERMO

“Non tutto ciò che può essere contato conta e non tutto ciò che conta può essere contato”, Albert Einstein.

L'argomento ratings lo avevo già affrontato più di un anno fa (per chi fosse interessato, l'editoriale si chiamava “Veni, vidi, cambiai canale”) ed ero giunto a determinate ed oggettive conclusioni: la WWE non era in crisi di ascolti né di vendite, spesso gli ascolti delle singole puntate vengono condizionate dalla controprogrammazione e da imprevedibili fattori esterni, e la WCW fallì soprattutto per una mancata capacità di pubblicizzare gli Eventi. Dopo sedici mesi ritorna l'occasione di parlare di ratings per due ragioni: c'è da analizzare il primo ascolto del nuovo format di due ore di Impact, ma, soprattutto, c'è da commentare il peggior risultato conseguito da Raw negli ultimi dieci anni: era infatti dal dicembre '97 che non c'erano ascolti così bassi. E visto che invece sulla puntata post No Mercy si erano create moltissime aspettative, ci si è cominciati a fare domande, tutte legittime: ha influito la controprogrammazione? Ha influito la figura del nuovo campione? Ha influito l'assenza di Cena? Ha influito un qualche altro aspetto? Vediamo di analizzare tutto con la dovuta calma.

Si è parlato moltissimo della controprogrammazione: un'importante gara 4 dei playoff di baseball con impegnati un monumento dello sport americano quali gli Yankees, e un'appassionante partita di football, la quale peraltro, per la precisione, vedeva impegnata la prima della classe (New England) contro una squadra mediocre e non espressione di una grande città (i Bengals) e all'inizio di stagione. Bè, non credo che l'influenza sugli ascolti di Raw sia stata così grande: innanzitutto perché non si è trattato di un caso isolato, visto che la controprogrammazione è stata esattamente identica a quella che Raw si trova a fronteggiare tutti i lunedì sera (anzi, anche in modo minore visto che prima il football veniva trasmesso in chiaro e ora invece via cavo) eppure mai negli ultimi anni vi era stato un calo così vistoso.

Infatti non è solo da considerare il basso 2.8, ma il contestuale calo di 0,4 in totale in una settimana, vale a dire un ottavo: uno spettatore su otto in pratica ha deciso di non seguire Raw tra la puntata pre-No Mercy e quella post-No Mercy. Si è perciò parlato, come detto sopra, di due importanti fattori che hanno caratterizzato la settimana e completamente rivoluzionato gli assetti del più importante show televisivo di wrestling: l'assenza di John Cena e l'esordio del nuovo campione Randy Orton. La settimana scorsa ho scritto che paradossalmente a Cena l'infortunio avrebbe potuto portare più vantaggi che svantaggi: a sorpresa, già dopo una sola settimana abbiamo visto il primo, con un Cena forzatamente rivalutato anche da coloro che erano neutrali nei suoi confronti. Nei mesi scorsi si era detto che senza di lui il titolo WWE sarebbe stato più interessante, che la storia del “campione controverso” fosse solo un escamotage della WWE per giustificare un fallimento, che la sua presenza avesse reso noioso Raw. Dicendo quanto detto più sopra nessuno vuole dire che invece sia stata provata scientificamente e inconfutabilmente l'irrealtà di tali affermazioni (in fin dei conti, non scordiamocelo, stiamo parlando di una singola settimana) ma io personalmente, come ben sapete ormai, non credo affatto alle coincidenze. Finito un intero anno di regno, Raw è precipitato negli ascolti (e quindi, conseguentemente, nell'interesse): meditate gente, meditate.

Analizziamo invece la variabile-Orton. E' stato notato come anche nell'occasione dell'altro suo regno mondiale la puntata d'esordio del nuovo regno avesse fatto registrare un calo di 0,4 nel rating, tra l'altro nella stessa identica situazione per cui aveva appena vinto togliendo il titolo ad un campione che, si diceva, avesse reso meno interessante Raw. Lì ci furono sicuramente degli evidenti gravi errori di gestione del personaggio da parte del booking WWE e probabilmente dare il titolo a un nome non ancora così conosciuto come Orton fu prematuro, quindi giustificazioni ai cattivi ascolti di quel regno ve ne sono eccome, ma ora si tratta di capire se è il personaggio Orton a non attrarre il grande pubblico o se è una concatenante causa di fattori a renderne “sfortunati” gli esordi di regno.

Le prossime puntate sicuramente ci aiuteranno a capire (magari meno quella che c'è stata stanotte visto che è andata in onda registrata dall'Inghilterra), anche se l'impressione personalissima che ho a proposito di Orton è che sia un grande wrestler ma evidentemente non ancora un grande nome di richiamo per i fan occasionali. Peraltro l'unica cosa che si può dire con certezza è che l'aver fatto il peggior risultato degli ultimi dieci anni è sicuramente un bruttissimo segnale per la WWE: non dimentichiamoci che quegli stessi ascolti dieci anni fa avevano quasi decretato la scomparsa della federazione che si rapportava ad un Nitro che sfondava agevolmente il muro del 4.0. Nonostante i fans siano ovviamente tutti concordi nel dire che sono più interessati alla qualità dello show che non agli ascolti dello stesso (il concetto è lapalissiano, d'altronde siamo fans e non azionisti), è altrettanto ovvio considerare che più uno show riesce a raggiungere una massa quantitativamente alta di spettatori, più ottiene contratti televisivi e entrate di merchandise che le permettono di investire questi ricavi per nuovi workers, e per sviluppare nuove idee che possano rendere ancora più interessante il prodotto. Una sorta di circolo virtuoso.

Un po' come Impact, che ha raggiunto il tanto agognato risultato delle due ore non per un intervento divino o per una petizione firmata dai cosiddetti fan “puristi” e con spirito “di nicchia”, ma grazie a un prodotto che ha saputo nell'ultimo anno evolversi così da raggiungere un'ampia gamma di effettivi e potenziali spettatori, di consolidare un suo spazio e un suo ascolto stabile all'interno del network Spike TV, tanto da convincere i dirigenti a puntare su di esso. Tra l'altro occorre notare che comparando gli ascolti dell'anno scorso e di quest'anno, aggiornati all'ultima settimana, dei quattro prioncipali show settimanali di wrestling scopriamo che Raw è calato del 20-25%, Smackdown ha leggermente aumentato gli ascolti, la ECW invece li ha quasi dimezzati e Impact è rimasto assolutamente stabile per tutto l'anno (giusto per sfatare un'ingiusta diceria: con Russo booker nessuno show televisivo nella storia ha mai perso ascolti, nemmeno Nitro e Thunder, anzi).

I motivi sono parecchi: i tanti scandali scoppiati quest'anno nel wrestling (prima la tragedia-Benoit e poi lo scandalo steroidi) hanno contribuito ad allontanare lo spettatore occasionale che seguiva soltanto lo show principale. Poi Raw ora sta pagando il fatto che non si sia costruito nell'ultimo anno un qualsivoglia genere di uppercarding, cosicché il pubblico non ha avuto nessun personaggio “nuovo” nel quale riconoscersi e di cui seguirne l'evoluzione; se al pubblico mostri sempre gli stessi wrestlers alla lunga si stufa, persino Rocky e Austin nel 2001 attiravano le platee molto ma molto meno di quanto succedeva nel '99, figuriamoci due wrestler come Triple H e Orton, che, per quanto bravi, non hanno mai (o perlomeno ancora) funzionato da “acchiappa-ascolti”. La ECW si è dimezzata a causa di un booking ridicolo che in pratica costruisce uno show su un feud, e, visto l'anno appena trascorso, l'unico feud non è mai nemmeno interessante, mentre la ripresa di Smackdown è dovuta a una sorta di “affezionamento” del pubblico ai personaggi principali dello show (soprattutto tre di essi: Mysterio, Batista e Undertaker).

Obiettivo di quest'anno per la TNA invece è stato rendersi conosciuta sul suolo americano: ciò che troppo spesso ci si dimentica riguardo alla TNA è che è nata come federazione “regionale”, prima della zona di Nasvillle e ora della Florida, e che quindi la sua conoscibilità per un fan, che so, dell'Oregon o della California è molto, molto bassa. Per questo vengono organizzati i primi house-show, per questo ci sono stati i primi PPV in metropoli degli Stati Uniti, per questo vengono messi sotto contratto a gettone importanti sportivi quali Eckstein, Wicheck o Pacman Jones: finire su tutti i TG sportivi nazionali è un ottimo modo per far sì che ogni Homer Simpson si stampi il nome “TNA” nella mente. E solo quando tutti i potenziali fan di wrestling conoscono la tua esistenza puoi incominciare a pensare ad aumentare i tuoi ratings. I grandi nomi non servono a una federazione giovane per aumentarne i ratings, ma per renderla nota: per aumentarne i ratings è necessario il radicamento sul territorio.

Prima di finire questa chiacchierata in libertà sull'argomento ratings, rimane da soffermarsi su un ultimo punto: proprio perché ritengo che una critica sia tanto più credibile quanto più è costruttiva, nell'introduzione non dimentico di aver scritto “strategie aziendali per recuperare ascolti”. Prima si parlava di TNA, non dimentichiamoci che quando Impact approdò su Spike TV il network impose alla federazione di cambiare il campione del mondo e mettere Jarrett al posto di Raven in quanto “nome più conosciuto” da offrire ai fans, che erano appena reduci dalla fine delle trasmissioni di Raw su quello stesso canale televisivo. Gli show WWE complessivamente negli ultimi anni hanno sempre fatto buoni ascolti, piazzandosi addirittura spesso al primo posto tra i programmi più visti del canale televisivo su cui, rispettivamente, vengono trasmessi. Ma un Raw in calo potrebbe far ridiscutere le condizioni contrattuali e spingere il network a “mettere il becco” nel programma.

E, tanto per far capire quanto sia importante e quanto sia di primario interesse per i fan il fatto che i rapporti federazione di wrestling-network televisivo siano sempre ottimi, ricordiamo che le due rivali della WWF nella Monday Night War, vale a dire WCW e ECW, fallirono essenzialmente per un motivo: ad un certo punto si trovarono senza un contratto televisivo e quindi nell'impossibilità di produrre uno show settimanale. Ovviamente questo non è e non sarà il caso della WWE, ma la ricerca disperata del rating e l'analisi sistematica dei dati di ascolto servono proprio per evitare simili deviazioni. Ho letto che l'head booker di Raw a tal proposito vorrebbe Rey Mysterio a Raw per puntare su diverse fasce di pubblico: i giovanissimi, i latini e coloro che sono abituati a seguire in chiaro Smackdown: bè, personalmente ritengo che sarebbe un ottimo acquisto, a Raw lo aspetterebbero tanti feud inediti (Triple H, Shawn Michaels, Umaga, Carlito, il pare rientrante Jericho, e, perché no, Benjamin e Jeff Hardy) e il main event dello show rosso sarebbe il giustissimo riconoscimento a colui che, volenti o nolenti, è oggettivamente uno dei migliori wrestler dell'ultimo decennio. Più ascolti e più qualità: cosa volere di più dalla vita?

Ricordo una canzone di qualche anno fa, cantata da un gruppo torinese di cui ormai si sono perse le tracce. Recitava: “tirami su, portami al mare, leggimi un libro fammi fare cose che io non ho mai fatto raccontami storie che non ho letto, fammi vedere qualche colore, prova a dipingermi il cuore”. E' questo che noi chiediamo ad uno show di wrestling: regalarci emozioni, incollarci ad uno schermo.

Ricordando sempre che se vi va una chiacchierata, e se avete la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante o anche solo di esprimere un'opinione o un pensiero e/o avete qualche curiosità., sarò lieto di rispondervi e di fare una chiacchierata in tranquillità mediante il mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it.

Stay Tuned. Rob.
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