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Ri-Presentazione dell'High Flyin di The Rob in Town

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2023 10:26
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04/03/2023 12:43
 
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HIGH FLYIN 67 - 2001: ODISSEA NELLO SPAZIO

A cura di The Rob In Town 79

Rieccoci, mi mancava scrivere su queste pagine. Ora che l’estate è finita e con essa i miei impegni, i responsabili del sito mi hanno riconcesso il piacere di condividere i miei pensieri con chi ha la bontà di leggere ciò che scrivo e di scrivermi ciò che pensa, come, del resto, accaduto anche in questo periodo di “buio editoriale”. “Buio” che secondo molti ha colpito anche gli ultimi mesi WWE; spesso sento e leggo le opinioni dei fan, scontenti dell’attuale prodotto e pieni di rimpianto per i bei tempi andati. E’ però indubbio che molti non abbiano avuto la fortuna di viverli quei tempi, e alcuni mi hanno chiesto se davvero anche allora esistessero critiche, che futuro ci si aspettasse, che sensazioni si provassero vedendo il wrestling; soprattutto riguardo a uno specifico periodo, per alcuni apice dei tempi d’oro, per altri inizio di disgrazia, per i più un periodo che sarebbe stato bello vivere.

2001: ODISSEA NELLO SPAZIO

“L’unica ragione per la quale la gente vuole dominare il futuro è cambiare il passato”, Milan Kundera

Se ora guardo cose in differita, ho modo di apprezzarle esteticamente, ho modo di rimpiangerle e ho altre volte modo invece di notarne la inadeguatezza al tempo moderno; ogni tanto, quando avevo tempo (ora purtroppo non ne ho più) cercavo di vedere vecchi match di Flair e Rhodes, cercavo di vedere qualcosa di fatto in Giappone, cercavo di seguire anche la ROH, ma la “differita” non mi permetteva di “capire gli incontri”, di provare normali emozioni da fan, ma mi faceva dare solo un giudizio meramente estetico sul match appena visto.

Adesso, mettendo un po’ in ordine in una vecchia soffitta le mie vecchie cose, repulisti che faccio ogni sei anni (: D), ho trovato appunti e quaderni risalenti al 2001, e, come da coincidenza divina (ricordatevi, io non credo alle coincidenze) mi sono nel frattempo arrivate due e-mail che, da prospettive diverse, mi chiedono del 2001: un lettore mi chiede della fine della WCW, riprendendo un mio vecchio editoriale sull’argomento, e un altro mi parla dei brutti show WWE visti quest’estate (oggettivamente orrendi, d’accordissimo) e mi parla di Wrestlemania 17, come archetipo del bel wrestling e chiedendomi come era stato vissuto quell’evento e la successiva Invasion.

Cominciamo perciò parlando di WCW, che come avete imparato a sapere è uno dei miei argomenti preferiti: mi è stato chiesto come il pubblico avesse reagito nel guardare uno spettacolo che stava finendo e come fossero stati gli ultimi mesi ad Atlanta, se lo spettacolo fosse stato buono, se Russo avesse fatto danni o invece cose buone, e, domanda intelligente, quale sarebbe stato il futuro della WCW inteso come nascenti storyline, lottatori in trampolino di lancio, “novità di mercato” eccetera eccetera.

Come reagì il pubblico è molto semplice: non lo sapeva. Eravamo tutti al corrente delle difficoltà economiche della WCW (per dire un episodio poco noto, a Thunder e Nitro smisero o quasi di usare i fuochi artificiali per risparmiare) ma sapevamo che la Fusient aveva rilevato dalla AOL di Turner la WCW e che intendeva rilanciare la WCW con il ritorno di Bischoff come presidente; sapevamo anche che la WCW aveva in programma di sospendere per qualche settimana la programmazione per presentarsi con un “restyling del prodotto”, ma l’alta qualità degli show e i buoni ratings certo non lasciavano presagire la chiusura (e parlo di gennaio 2001) né tantomeno l’acquisto della federazione da parte di Vinnie Mac, visto che la notizia trapelò solo ad inizio marzo di quell’anno, quando la Fusient (che al tempo era il sostantivo più usato in tutto il wrestling web) si rifiutò di acquistare la WCW perché si rese conto che non avrebbe potuto esserci nessun network pronto a trasmetterne gli show.

Noi ora rileggiamo le news che sono uscite negli ultimi mesi e ci facciamo una grassa risata vedendo come in realtà sono andate le cose (pensate a chi diceva di Snitsky nel main event di Raw o a chi criticava il rapporto Nash e la X-Division o il personaggio di Black Machismo o la news che esce ogni mese su un possibile feud tra Rocky e Michaels), e purtroppo non possiamo rileggere quelle del tempo, che erano altrettanto divertenti. Tanti esempi si potrebbero fare: per dire, a gennaio 2001 uscì la notizia certa che Shawn Michaels sarebbe tornato subito a combattere; i più ottimisti vedevano per lui già protagonista in un match a Wrestlemania 17, mentre i meno ottimisti lo vedevano già special guest referee nel main event; uscì la notizia certa di un ritorno immediato di Undertaker alla gimmick da becchino, uscì la notizia certa di un PPV all’anno dedicato alla memoria della ECW, uscì a febbraio la notizia che D’Von Dudley si sarebbe operato e non avrebbe combattuto per tutto il 2001, e, notizia curiosa, uscì la notizia certa di un licenziamento di Trish Stratus dopo Wrestlemania.

E le notizie relative alla chiusura della ECW e alla improvvisa ed inattesa chiusura anche della WCW lasciavano spiragli clamorosi: mentre apparve subito chiaro che Vinnie Mac avrebbe comprato la ECW (Heyman cominciò a fare il color comment a Raw, importanti wrestler della fed di Philadelphia come Rhino, Spike, Raven, Credible cominciavano a firmare importanti contratti con la WWE), la notizia di inizio marzo relativa a un clamoroso interessamento nell’acquisto della WCW al posto della Fusient lasciò sbigottito l’intero wrestling web. Ora la maggior parte dei fan ritiene che la maggior parte dei mali moderni del wrestling derivi dall’assenza di concorrenza, al tempo invece la maggioranza dei fan riteneva che il monopolio sarebbe stato il bene del wrestling; già si sognavano dream match come match come Austin-Goldberg o Sting-Undertaker, e ci si aspettavano dei super-show avendo a disposizione tutto i meglio del wrestling mondiale, o quantomeno nordamericano.

Subito però arrivarono delusioni: la vittoria di Angle su Triple H nel match titolato alla Royal Rumble provocò discussioni a non finire; Angle non era più considerato il lottatore più noioso d’America e prossimo al licenziamento che veniva descritto un anno prima, ma il 99% dei soloni del web giurava sul fatto che mai più sarebbe stato dato un titolo del mondo a Angle e vedeva come la peste negli occhi una presenza dell’eroe olimpico a Wrestlemania. Ormai tutti avevano puntato su un incontro tra Triple H e Austin (designato come vincitore della Rumble al 110% da tutti) come main event di Wrestlemania 17: sarebbe stata la fine di una rivalità che aveva caratterizzato Raw sin dalle Survivor Series del ’99, e degna conclusione dell’anno di wrestling appena trascorso. Le idee della WWE però a sorpresa si rivelarono diversissime e il rendez vous tra i due fu anticipato addirittura a No Way Out, evento nel quale senza un nesso logico di storyline Rocky strappò il titolo del mondo al nostro Kurt; e così tra lo stupore dei fan il main event di Wrestlemania sarebbe stato disputato tra Austin e Rocky.

Ovvero, tutto il mondo è paese e ogni tempo è uguale a quello che lo ha preceduto. Critiche a non finire spuntarono da tutte le parti, visto che i due si erano già affrontati in un incontro che era stato criticatissimo sia prima che dopo a WM15 e, in più, arrivavano a Wrestlemania senza una solida storyline dietro, visto che il loro “feud” fu costruito in soli 20 giorni, e basato soltanto su reciproci dispetti ed incomprensioni che accaddero nelle puntate precedenti al Grandaddy of them all (senza contare che TUTTI sapevano che Rocky sarebbe mancato, si diceva, per tutto il resto del 2001 causa due film in lavorazione e quindi le sue possibilità di difesa vittoriosa del titolo ammontavano a circa lo 0,00001%). Ognuno perciò cominciò a tentare di capire cosa ci fosse dietro a questa scelta all’apparenza incomprensibile; le scelte più gettonate erano due, la prima, come detto, era una partecipazione con qualche ruolo di Shawn Michaels all’evento con successivo feud con Steve Austin.

Ma la più convincente sembrava essere la seconda possibilità: partiamo da lontano, sei giorni prima di Wrestlemania 17 c’era stata l’ultima puntata della storia di Nitro, con l’annuncio dell’acquisto da parte della famiglia McMahon della WCW e con due titoli che cambiarono l’ultima sera della storia dello show (tra cui soprattutto il titolo mondiale, che passò alla vita di Booker T), e nello stesso tempo, a qualche migliaio di chilometri da Panama Beach, a Cleveland, sede quella sera di Raw, Vinnie Mac stava chiedendo al pubblico quale superstar WCW avrebbero voluto vedere in WWF, con ovazioni per Goldberg, Bagwell, Steiner e Booker T su tutti, con un pubblico a sorpresa freddo ai nomi di leggende quali Hogan e Sting.

Perché mai Vinnie aveva dichiarato l’acquisto della WCW sei giorni prima di Wrestlemania e perché mai aveva deciso di cambiare il campione della federazione all’ultimo show? Esisteva un solo motivo, pensarono molti: Booker T è di Houston, tanto che ai tempi oltre che con la Book End e con l’axe kick chiudeva anche con la Houston Hangover (mossa che dopo anni gli ho rivisto fare quest’anno a Summerslam!), Wrestlemania 17 era a Houston, se 2+2 fa 4, era il pensiero comune, a Wrestlemania sarebbe partito un feud tra WWE e WCW con l’interferenza del campione WCW nel main event, giustificando la scelta di Booker T perché nella propria città natale avrebbe raccolto un gran riscontro (anche se indubbiamente, visto il “Don’t hate the player, hate the game” che caratterizzava la sua entry music, ancora più di Austin sarebbe satto perfetto Triple H come avversario).

Tenete presente che le “certezze da web” al tempo avevano lo steso valore che hanno ora: far illudere la gente e lasciarla così delusa quando tali rumori non si concretizzano, cioè sempre. E quindi mettetevi nei panni di coloro a cui era stato presentato per dopo Wrestlemania un feud tra Austin e Michaels o un feud tra il campione WWE Austin e il campione WCW Booker T e si ritrovarono invece un feud tra Austin e l’Undertaker badass, che nel 2001 sul web era considerato come Hogan adesso, cioè un vecchietto che aveva già dato tutto per il wrestling e quindi doveva farsi da parte.

Nessuna differenza quindi con quel che accade ora: si criticava tutto e niente andava bene, coloro che noi oggi chiamiamo leggende erano considerati wrestler mediocri che non valevano coloro che li avevano preceduti, il grande spettacolo universalmente riconosciuto che era stato Wrestlemania 17 sembrava subito essere dimenticato sull’altare della delusione per la piega che la WWF sembrava aver preso dal giorno seguente, soprattutto considerando l’azzardatissima scelta di girare heel l’idolo delle folle Austin (e un giorno qualcuno dovrà spiegarmi perché Russo è considerato un deficiente per aver girato heel Goldberg, mentre McMahon è considerato un genio per aver girato heel Austin) e la lentezza con cui si stava concretizzando il progetto dell’inglobamento della WCW con relativo esordio dei nuovi wrestler.

Tempo di arrivare a giugno e cambiò tutto, l’Invasione degli atleti WCW guidati, sembrava non a caso, da Lance Storm, ovvero il grande nuovo personaggio della WCW, colui che nel 2001 avrebbe dovuto essere la vera grande scommessa della WCW nel main event, e degli atleti ECW, faceva sì che tutti i fan stessero in ansia in attesa della puntata successiva di Raw o Smackdown per vedere quale grande stella avrebbe invaso la WWF e al tempo stesso avrebbe esordito o sarebbe rientrato in essa: il giudizio sull’Invasion all’inizio fu unanimemente positivo, è stato il periodo della storia della WWF in cui davvero non ci si sapeva che aspettare nelle puntate, solo alla fine il giudizio divenne negativo, visto che la WCW ne uscì talmente ridicolizzata che come suoi principali portabandiera furono scelti Austin (uno che in WCW era stato per anni ma al massimo aveva fatto il midcarder) e Angle (uno che ad Atlanta aveva vinto la medaglia d’oro ma che in WCW mai aveva combattuto un solo incontro).

Era l’umiliazione delle altre federazioni il segno con cui Vinnie Mac voleva suggellare la sua definitiva vittoria; al tempo quei poveri pazzi che ancora speravano in una concorrenza guardavano alla XPW, la federazione di Rob Black che aveva decretato la fine della ECW, rubandole il target di pubblico, alcuni importanti lottatori (Sabu, New Jack, Corino, si vociferava persino RVD) e lo slot televisivo su California TV, e non si erano resi conto che forse Vinnie aveva decretato da solo la nascita della futura reale concorrenza ridicolizzando in quel famoso discorso a Cleveland (non citandolo, unico tra i grandi della WCW) e nella puntata post-Wrestlemania, citandolo come unico sicuro licenziato della WCW, colui che della WCW era il Vero Uomo Nuovo, il Prescelto, e che aveva in mente di costruire una sua federazione...

p.s.: come alcuni di voi avranno notato, mi sono lasciato prendere anch’io dalla nuova moda che impazza negli editoriali sul wrestling web; ovviamente alla fine va messo un punto interrogativo…:D

Peccato non aver potuto sviluppare in pieno il tema del possibile futuro della WCW, magari ci sarà occasione, ricordando sempre che se vi va una chiacchierata, e se avete la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante o anche solo di curioso da comunicarmi e/o avete qualche curiosità da chiedere, sarò lieto di rispondervi al mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it.

Stay Tuned. Rob.
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