Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

TV Internet News Musica Cinema Spettacolo Sport Costume Lifestyle

Media Potere Intrattenimento Goliardia Carisma Autoglorificazione Cazzeggio Creativo

A&F - Ankie & Friends - Il Luogo di Aggregazione & Infotainment creato dal Leader Carismatico Ankie

Questo Forum è un Grande Show di Satira, quanto viene scritto non va preso seriamente.

Siamo tutti dei Personaggi frutto della nostra Immaginazione.

 

 

Ri-Presentazione dell'High Flyin di The Rob in Town

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2023 10:26
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
25/02/2023 07:31
 
QUOTA

HIGH FLYIN 65 - LA SCHIACCIATA DELL'ESTATE

A cura di The Rob In Town 79

La settimana scorsa parlavo della riunione dei roster, e il giorno dopo c'è stata la riunione dei forum. Sebbene in ritardo, esprimo tutta la mia gioia per l'importante evento, in un periodo in cui il wrestling viene tolto dai teleschermi è bello vedere invece che i sopravvissuti appassionati decidono di unire le loro idee, le loro esperienze e soprattutto il loro entusiasmo. Dispiace solo che ciò sia capitato quando il sottoscritto non ha più tempo da dedicarvi, una sorta di “nemo propheta in suo tempore”. Ma sono sinceramente lieto per l'unione del sito rosso col forum nero. Vabbuò, voltiamo pagina. Ci avviciniamo a un big four, il più sottovalutato dei quattro; parliamone.

LA SCHIACCIATA DELL'ESTATE

“A volte basta un attimo per scordare una vita, ma a volte non basta un attimo per scordare una vita”, Jim Morrison.

Dato atto che il Morrison citato nel consueto aforisma d'apertura a simbolo del contenuto dell'editoriale on line non è l'ex MNM ma l'Uomo Lucertola (che non è a sua volta un nemico dell'Uomo Ragno), è giunto il momento, come da mia personale prassi prima di un big four, di farne una ricostruzione storica ed estrapolarne possibili significati, e da prevedere possibili logiche dinamiche in vista della Grande Festa dell'Estate di quest'anno. “La schiacciata dell'estate”, così la chiamava Dan Peterson in TV quando io ero piccolo. Ricordo dei singoli momenti come fossero ieri, e dimentico alcuni anni se non ci penso attentamente. La memoria umana è davvero bizzarra.

Come abbiamo visto parlando delle Series e della Rumble, questi ultimi due eventi furono creati essenzialmente per un motivo: contrastare l'espansione che aveva in mente Jim Crockett, il presidente della NWA. Mancava solo a questo punto un evento di stampo estivo, sulla falsariga degli eventi “spiaggeschi” della NWA (in WCW le palme durante i vari Bash at the Beach e Great American Bash sarebbero diventati un must). C'era però da farsi venire un'idea: a Wrestlemania c'erano gli incontri che risolvevano i feud, alle Series gli Elimination Match e alla Rumble la Rissa Reale; e a Summerslam cosa si sarebbe fatto? Intanto, per non sapere né leggere né scrivere, lo si organizzò al Madison Square Garden, là dove sono iniziate le Nuove Ere del wrestling moderno: il primo titolo di Hogan, la prima Wrestlemania, il primo regno di Diesel, il primo regno di Benoit e dell'era dei lottatori costituzionalmente diversi, era troppo prematura e rivoluzionaria per attecchire nelle menti di fans legati al passato. Tanto per dire, dei primi otto cambi di titolo avvenuti in WWF e riconosciuti tali, ben sette avvennero al Madison Square Garden, con la sola eccezione di Baltimora dove vinse il suo primo titolo Superstar Billy Graham. Ma torniamo alla nostra prima edizione di Summerslam: dopo i match a quattro e il match prima a venti e poi a trenta, si optò per il match di coppia. Alle Series si dava un contentino agli heel e un modo per proseguire il feud dell'anno destinato, alla Rumble si incoronava un singolo uomo, per rafforzarne lo status o per dargli un definitivo lancio tra le stelle, e a Summerslam si decise di concludere l'anno e di iniziare l'anno nuovo. Ancora oggi c'è gente che afferma che l'anno inizia realmente a settembre e non a gennaio.

A settembre ricomincia la scuola, riaprono le fabbriche, i luoghi di lavoro, ricominciano i campionati sportivi, e il wrestling non fa eccezione. A Summerslam finisce un anno con i suoi feud e ne inizia uno nuovo con nuovi feud. Guardiamo le singole edizioni: il primo anno, l'88, era stato caratterizzato nei precedenti dodici mesi dal prorogarsi della faida Andrè-Hogan, con la partecipazione straordinaria di Ted DiBiase e l'improvvisa consacrazione a WrestleMania IV della Nuova Stella Randy Savage. Così a Summerslam l'anno fu degnamente e sensatamente a logica concluso con il match Andrè/DiBiase, i Mega Bucks, contro Savage/Hogan, i Mega Powers. La facile vittoria dei Mega Powers consacrò i due face, concluse il miglior periodo della carriera dei due heel, e Elizabeth diventava la prima vera Diva WWF. Si tolse la gonna per distrarre i due heel permettendo ai suoi assistiti di riorganizzare le idee e vincere; chi avrebbe detto in quel momento che da questo gesto, l'Elizabeth che da moglie devota diventava femme fatale, sarebbe iniziato il feud principale dell'anno successivo, Savage contro Hogan? Intanto nell'undercard c'era da sottolineare un evento: finiva il più lungo regno Intercontinentale della storia, e finiva così come era cominciato, per puro caso (per maggiori dettagli, vedere il numero 17, “Il secondo campione”). Warrior compiva in soli trentun secondi ciò che nessuno era riuscito a fare in un anno e vinceva così il suo primo titolo a Stamford. Un'altra stella luminosa veniva consacrata nel Sacro Tempio del wrestling. E arriviamo così all'89, dove, indovinate un po', trovò la sua conclusione il feud Savage-Hogan. Quando Hogan e il suo miglior amico Beefcake (ovvero colui che col suo infortunio fece involontariamente iniziare l'era -Warrior) accompagnati dalla bella Elizabeth sconfiggevano Savage e l'attore Zeus, uno che aveva avuto un feud con Hogan quell'anno...durante un film! Altro che Federline, ai tempi si stava anche peggio...Intanto nell'undercard cresceva il fenomeno Warrior, che a distanza di un anno dalla prima vittoria riconquistava il suo titolo Intercontinentale contro Rick Rude, esordiva in un PPV WWF un simbolo del wrestling americano, Dusty Rhodes, e addirittura nel primo incontro dell'evento Anderson e Blanchard (ovvero due quarti della più famosa ed importante stable di sempre) si presentavano per la prima volta nella fed di Stamford con le cinture di campioni alla vita. Gli anni '80 erano vinti dalla WWF, e in modo totale. Ma eravamo ormai entrati nell'Era Warrior, che, dopo aver sconfitto Hogan e averne raccolto il testimone a Wrestlemania VI, difese il suo titolo a Summerslam nel '90 contro lo storico avversario, Rick Rude. Per abbellire un feud poco interessante si aggiunse, come capita da sempre in questi casi, una stipulazione, e così fu cage-match. Intanto Hogan si mangiava l'ennesimo heel buono per una stagione (il povero Earthquake), esordiva un'altra Icona del wrestling anni '80 americano (Kerry Von Erich), e Beefcake si giocava la seconda occasione della vita per vincere un titolo importante.

Il rapporto del Barbiere con Summerslam va sottolineato: il primo anno doveva vincere il titolo IC ma si fece male, il secondo anno disputò l'unico main event in PPV della sua carriera, e il terzo anno si fece nuovamente male quando era di nuovo in previsione per lui la conquista del primo titolo Intercontinentale. Povero Brutus, non avrebbe mai più vinto nulla di importante in carriera. Una cosa risultò chiara da quella edizione: bisognava ricostruire la categoria heel: se si era dovuto rispolverare un midcarder come Rude per il titolo massimo, e si viveva con “mestieranti stagionali” alla Earthquake per gli altri feud, allora qualcosa non andava. C'era Mr. Perfect, che era davvero “perfetto” per il ruolo ma aveva il supposto torto di essere troppo moderno e perciò inviso alla vecchia guardia, così Vinnie Mac pensò di esasperare il concetto di “heel stagionale” e creare una gimmick usa e getta di tremendo impatto, Sgt. Slaughter. La lotta America-Iraq fu protagonista indiscussa di tutta l'annata '90-91, per concludersi (ma va?) a Summerslam. Il mercenario Slaughter e i suoi aiutanti iracheni Mustafa e Adnan (povero Iron Sheik, un iraniano fatto diventare iracheno) distrutti dai due Eroi del wrestling, Hogan e Warrior, con l'esordio in qualità di arbitro speciale di colui che nelle previsioni avrebbe dovuto raccogliere il loro testimone, Sid Justice. Intanto nell'undercard Virgil dopo anni si vendicava del suo Padre Padrone DiBiase e Bret Hart esplodeva da singolo col botto, realizzando con Mr. Perfect uno dei più begli incontri mai visti in quegli anni. Gli anni però passavano, e con essi la sensazione che il wrestling fosse cambiato, all'insaputa dei dirigenti. Il pubblico si moltiplicava in numero (era stata conquistata anche l'Europa, e nel '92 il party dell'estate lo si festeggiava a Londra) e si evolveva in gusti.

La WWF nel frattempo aveva perso Hogan e guadagnato Flair, e per tornare ai passati splendori adottò una tattica che avrebbe poi spesso ripetuto a Summerslam: ripetere incontri visti a Wrestlemania sperando in eguale successo. Così quell'anno Warrior e Savage proposero solo una copia sbiadita del capolavoro mostrato sedici mesi prima, a mia opinione il più bel match di sempre. Ma eravamo a Londra, e quell'anno il main event si disputava tra i due wrestlers più importanti di sempre in Europa: l'indigeno David Smith e l'acquisito Bret Hart. Match intenso, tecnico, in una parola “sublime”. Iniziava l'anno e l'era della New Generation, e quel match ne era il testimone. Ma, come detto più volte, le evoluzioni spaventano. L'eroe della Nuova Generazione era stato sacrificato prima sull'altare dell'Antico Eroe Hogan, e poi, quando campione divenne il Terrore personificato Yokozuna, sull'altare di un Residuo. Lex Luger era alto, muscoloso, biondo e aveva i polsini bianchi, rossi e blu. Un patriota. Il Terrore straniero sarebbe stato battuto dall'Eroe Americano. Già visto. Ma si tentò lo stesso l'antica strada, così nel main event di Summerslam '93 Luger battè Yokozuna ma solo per count out, lasciando così l'Invasore sul Trono. Intanto l'undercard sapeva di nuovo: gli Steiners e gli Heavenly Bodies misero su un match di coppia straordinario, con Scott Steiner che al tempo era davvero il miglior wrestler puro dell'America intera, e crescevano su i vari Michaels, Bret Hart, 1-2-3 Kid, e simbolo del tempo che passava era Ted DiBiase, al suo ultimo incontro attivo in WWF. E il tempo arrivò: la rivoluzione era stata ritardata, ma non fermata. La New Generation era al top, Bret Hart ne era il leader, e il pubblico apprezzava. Ma la dirigenza era ancora sospettosa: per Summerslam era previsto l'incontro tra Bret e il fratello Owen e, nonostante il loro precedente incontro fosse stato lo showstealer di WrestleMania 10, non si fidarono di affidare loro il main event. Dopotutto, ai loro occhi uno era un ex midcarder e l'altro era un ex jobber. Anzi, persino la stipulazione speciale fu aggiunta; e a volte davvero la miglior vendetta è il talento. Mentre Bret e Owen disputavano il miglior cage match di sempre e realizzavano l'incontro dell'anno, nel main event il pur più moderno lottatore dell'era gimmick lottava contro il suo sosia in un'atmosfera surreale per quanto silenzioso era il pubblico. Il responso di Chicago era chiaro: largo ai giovani e al nuovo modo di fare wrestling. Ma il mondo lo comandano i conservatori: il pubblico voleva nel main event atleti talentuosi e veloci? Bè, nel '95 la WWF proponeva come main event Kevin Nash contro Mabel. E poi ci si stupisce dei cali di ascolto. La triste atmosfera si ripercosse per tutto il PPV: Bret Hart era costretto a proseguire l'eterno feud con Jerry Lawler, affrontando il dentista futuro Kane, mentre Michaels e Hall tentarono di riproporre il magnifico ladder match visto sedici mesi prima, ma, come avvenne nel '92 con Hellwig e Savage, senza successo, mettendo su un match scialbo e con un finale da comiche.

Così l'anno dopo la WWE decise di fare il contrario, Summerslam '96 diventò la caduta dei giganti. Nel primo match Yokozuna ebbe da soccombere contro Austin, in un finale identico a quello di WrestleMania 10, Undertaker dopo anni veniva tradito dal suo storico manager e soccombeva alla più inquietante delle facce di Foley, mentre nel main event un fischiatissimo Michaels face batteva con un moonsault un colosso e un gran wrestler, Vader. Quel giorno a Cleveland nacque la “contestazione da Internet”, inteso come contestazione smart e senza cura della keyfabe, e la WWE veniva posta per la prima volta davanti ai quesiti che la accompagnano ancor ora. Qual è la stazza minima di un campione? Cos'è la credibilità? Come porsi davanti alla rottura della keyfabe? Il '96 ci lasciava domande. Col '97 si entrava, come risposta, nell'Era Attitude. Il feud simbolo dell'anno precedente, Austin/Bret, ci aveva lasciato con i ruoli del face e dell'heel capovolti, e mentre Austin iniziava il suo lungo cursus honorum con la prova più dura, spezzandosi il collo per un piledriver sbagliato di Owen Hart mettendo così a repentaglio la propria carriera e entrando però definitivamente nel cuore del pubblico, Bret Hart invece sconfiggeva con l'involontario aiuto dell'arbitro speciale Michaels il suo rivale di quella sera Undertaker. La Dark Era di transizione finiva, non serviva più: la WWE quella sera aveva posto le basi per il feud Michaels-Taker e conseguente esordio di Kane, per i fatti che portarono allo screwjob e per l'esplosione del fenomeno-Austin. Come ciliegina sulla torta, la DX prendeva sempre più piede. L'irriverente si sostituiva al comico, la WWF diventava adulta.

La WWF ora si sentiva potente, persino la WCW era stata messa alle spalle. Il nuovo Fenomeno era Austin, e a lui fu data l'opportunità di battere per primo in modo pulito il Simbolo della federazione, il Becchino. Intanto dietro scalpitavano le nuove leve: il nuovo leader della DX Triple H e il nuovo idolo delle folle Rocky tirarono su un bellissimo quanto atipico ladder match, esordiva Edge, e due piccoletti considerati fino ad allora dei jobber sconfiggevano il più famoso tag team di sempre (per me da sempre fan dei Too Cool la gioia più bella). Mai come a quel tempo la WWF si sentiva potente, moderna e interessante. E, archiviato l'anno del Trionfo di Austin, c'era da creare un Anno di Problemi per Austin. E i problemi per Austin a Summerslam '99 si sarebbero chiamati Triple H e Mankind, con il titolo che a sorpresissima finì nelle mani di Foley. L'anno si concludeva con un grosso riconoscimento al più pazzo dei suoi dipendenti. Intanto visto il successo del Personaggio Vince McMahon, la Famiglia entrava prepotentemente nel mondo della WWF. La Figlia oggetto degli occhi dei lottatori e il Figlio Audace quanto Matto. Il Nuovo Millennio avrebbe dovuto essere sotto il segno una Nuova Generazione di McMahon, e il pubblico cominciava a chiedersi cosa sarebbe dovuto accadere dopo l'Attitude, che alla fine non è stato altro che un angle, lungo ma un angle. Per il 2000 cosa ci si aspettava? Summerslam '99 lasciava volutamente domande aperte. Nel prossimo numero, vedremo le risposte. E, ovviamente, vedremo come ci avviciniamo a ciò che più ci interessa, Summerslam 2007. L'ultimo Raw ha visto il ritorno di Vince McMahon, che ha detto cose molto interessanti. Dopo una settimana di riflessione vedremo di analizzarle ben bene.

Ricordando sempre che se vi va una chiacchierata, e se avete la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante o anche solo di curioso e/o impertinente e/o avete qualche curiosità., sarò lieto di rispondervi al mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it . Stay tuned. Rob.

Stay Tuned. Rob.
Vota: 15MediaObject2,733024015MediaObject0,001240
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:07. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com