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Ri-Presentazione dell'High Flyin di The Rob in Town

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2023 10:26
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11/01/2023 11:44
 
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HIGH FLYIN 63 - IL PERCHE' DEI CAMPIONI

A cura di The Rob In Town 79

Si dice che per ricordarsi quando avvenne un incontro o quando ci fu un certo segmento, non venga subito in mente la data esatta ma che sia più semplice ricordarsi chi era il campione al momento. Questa settimana si è parlato come non mai di chi era campione: a Raw c'era il primo vero match che sembrava concludere il quasi annuale regno di Cena, a Smackdown è cambiato il campione del mondo, Edge si è infortunato ed è stato sorprendentemente sostituito da Khalì nel ruolo, e a Impact abbiamo saputo che da Hard Justice uno tra Joe e Angle uscirà detentore di ogni titolo presente nella federazione. Il discorso che vorrei affrontare in questo editoriale è: una federazione come sceglie il proprio campione?

IL PERCHE' DEI CAMPIONI

“Per vedere cosa c'è sotto al proprio naso occorre un grande sforzo”, G. Orwell.

Come detto, in settimana l'argomento più dibattuto nel mondo del wrestling è stato il titolo del mondo di Smackdown: Edge si è nuovamente infortunato (ed è la quarta volta negli ultimi quattro anni, e la terza negli ultimi due) e come suo successore sul trono dello show blu della WWE è stato incoronato il gigante indiano. C'è chi ha detto che senza Edge lo show morirà presto, c'è chi ha detto che avrebbe voluto Mysterio e non Khalì perché il messicano è un ottimo wrestler, c'è chi ha detto che è meglio Kahlì di Mysterio perché l'indiano è più credibile, c'è chi avrebbe voluto Kane, c'è chi avrebbe voluto un draftato da Raw, c'è chi avrebbe voluto Matt Hardy e c'è chi avrebbe voluto Hornswoggle. Bè, almeno questi ultimi hanno ricevuto una soddisfazione successiva, visto che l'aiutante di Finlay è andato a vincere un più che insperato titolo cruiser. La quasi totalità degli appassionati o pseudo-tali si è però trovata d'accordo nell'addossare le colpe ai bookers. Piove? Governo ladro. Il mio preferito non è campione? Booker penoso. Intendiamoci, io sono il primo a dire che il booking della WWE sia perlomeno bizzarro in questi ultimi tempi, però non giudico il booking team semplicemente in base alla presenza o meno del mio preferito con la cintura alla vita (o, come da pessima ultima tradizione, sulle spalle).

Però io scrivo un editoriale, e credo che chi legge un editoriale non voglia leggere “il booking fa schifo” ma voglia capire perché sono accadute certe cose, quindi mi pare cosa assai sensata ed utile l'analizzare il motivo delle scelte per cui la WWE ha ritenuto di dover affidare le cinture a certi wrestlers piuttosto che ad altri. Partiamo dal World Heavyweight Championship: questo doveva essere l'anno di Undertaker, e infatti nei primi mesi di questo 2007 avevo visto il miglior Undertaker da otto anni a questa parte. Il regno non era partito in modo esaltante, un grandioso match a Backlash, ma poca caratterizzazione del regno negli show settimanali. Ma non c'era nessun problema, si pensava ad un regno lungo e quindi non si volevano bruciare subito le cartucce migliori. Logico. Una volta perso il Deadman per infortunio, la WWE ha semplicemente accelerato i già previsti tempi: fermo restando che Batista era reduce da un brutto secondo regno e che il suo personaggio attraversava una fase stantia che assolutamente sconsigliava una riconquista del titolo, e che Kennedy era appena uscito perdente da due feud proprio con Taker e Batista e che a Smackdown aveva già dato quanto poteva e doveva, anche i muri sapevano che la WWE (che è tutto fuorché scema) avrebbe spostato Edge da Raw a Smackdown. Il motivo è semplice: Edge aveva dimostrato di poter condurre benissimo un regno, e soprattutto avrebbe potuto interagire al meglio con i top face di Smackdown. Con Taker ne sarebbe uscito un feud sulla carta molto interessante, inedito nella categoria “singoli” e di sicura presa sul pubblico; con Batista avrebbe potuto uscire un feud solido (cosa che poi in realtà non è avvenuta) e con il rientrante Mysterio avremmo seriamente “rischiato” di assistere a più che papabili MOTY, visto anche lo splendido stint che ebbero da tag team partners nel 2002. Kane infatti a Great American Bash era chiaramente un avversario di transizione uscito all'ultimo per sopperire al ritardo del rientro del messicano.

Ma all'improvviso nasce un problema: Edge conferma che il suo vero difetto, ciò che probabilmente gli precluderà le vette massime della federazione, è la sua fragilità fisica, peraltro probabilmente dovuta anche agli insani bump che era costretto a prendersi durante il triennio 1999-2001. Mettiamoci nei panni di un booker, non era facile inventarsi dal nulla un sostituto. Ho visto che molti puntavano le loro fiches su Kane. Bè, non ne vedo il motivo. Kane è un grandissimo wrestler, ma ha bisogno di un restyling del personaggio, ed è comunque in pessime condizioni fisiche, tanto che non gli vedo fare un vero grande match da Unforgiven 2003, ed è stato molto tempo fa. Ora come ora girarlo heel sarebbe illogico, manca l'evento che potrebbe scuoterlo come era stato la perdita della maschera quattro anni fa. Leggo auspicarsi un ritorno della maschera: ma che senso avrebbe? Nessuno, un “boh, a me piacerebbe” non è lampamente un motivo sufficiente. Girarlo heel sarebbe quindi una mera operazione per nostalgici. Tenerlo face non è facile, perché vederlo babyface come a Wrestlemania sarebbe ridicolo, visto il personaggio. Altro papabile era Batista, ma l'Animale sta ancora vivendo i problemi di cui sopra, e non ha ancora dimostrato, e vista l'età temo non lo dimostrerà mai, di poter essere una guida e un simbolo per la federazione. C'è chi avrebbe gradito un regno di Mysterio, ovviamente gestito meglio del modo penoso in cui fu gestito l'anno scorso, ma, lasciando perdere frivoli e paradossali discorsi di credibilità, che mi sono sempre parsi tesi a “giustificare” il proprio odio personale per un wrestler, credo sarebbe stato poco saggio lasciare il titolo a un wrestler infortunatosi seriamente, fuori da quasi un anno e non ancora perfettamente ripresosi. Kennedy citato da altri nemmeno andava bene: a Smackdown aveva già interagito con tutti i face del roster, nel brand blu aveva fatto il suo tempo, e poi del biondo parlerò dopo.

Altre ipotesi erano francamente surreali: mi si è parlato ad esempio di Cor Von. Ok, Monty Brown in TNA credo che io fossi l'unico a volerlo vedere NWA Champion, ma in WWE in sei mesi non ha ancora disputato un solo incontro one on one in PPV. Non puoi improvvisamente mandarlo per il titolo! Della credibilità mi importa poco, ma della logica sì. Come ho detto più volte il wrestling essendo predeterminato non deve essere credibile ma deve obbligatoriamente essere più logico della realtà stessa. Ciò che nella realtà potrebbe accadere per un colpo di fortuna, in uno show predeterminato non deve e non può succedere, a meno che l'obiettivo non sia proprio presentare il campione come un “fortunato”, tipo Hornswoggle questa domenica o Marella nella puntata di Milano. Rimanevano poche scelte: Henry, Khalì, forse MVP. Alla fine si è deciso per l'indiano. Personalmente vedo due grosse controindicazioni: intanto bisogna notare come Khalì abbia cambiato quattro volte roster in un anno, sintomo di come la WWE non sapesse come utilizzare il personaggio. La seconda è che con Khalì hai lo stesso problema di Mysterio: mentre col messicano ogni scontro finiva immancabilmente con l'assumere il significato del Davide contro Golia, con Singh ogni match finirà con l'assumere il significato del Golia contro Davide. Un regno basato su una sola idea è destinato a non avere successo a meno che non abbia un'alta qualità di match, ma, nonostante gli apprezzabili miglioramenti di Khalì sul quadrato, non mi pare questo il caso. Probabilmente la cosa migliore sarebbe stato ragionarci un po' su, magari organizzando un bel torneo con finale a Summerslam, lasciando inalterato per Great American Bash il previsto match tra Khalì e Batista e trovando con un siparietto un momentaneo avversario per Kane (tipo un Finlay), facendoli diventare o i primi due ottavi di finale oppure lasciando il match tra l'indiano e l'Animale un Invitational e l'altro match il primo quarto di finale, con un quarto di finale a puntata. Aumentavi l'hype delle puntate settimanali e proponevi un qualcosa che storicamente ha sempre incontrato i favori del pubblico.

Perché, come detto, essere il campione è importante. Guardate Cena a Raw, è campione da dieci mesi e credo che quasi tutti, esclusi i blindmark di Cena, siano concordi nel dire che non se ne può più del vedere lo stesso wrestler con la cintura di campione WWE alla vita per così tanto tempo. Chi non ama ragionare e preferisce accodarsi come pecore alla massa dice che è campione perché è il Vince's Pet, perché è nato su Kripton, o perché fa vendere magliette. La realtà è che è rimasto campione così tanto per altri validi motivi. Analizziamo i vari contenders che ha avuto: Umaga è bravissimo, però non poteva essere il protagonista assoluto di una Road to Wrestlemania, al massimo lo si poteva rischiare per un periodo tra le Series e la Rumble però al tempo non riscuoteva gli stessi favori che riscuote adesso. Diciamoci la verità, quelle stesse persone che ora considerano Umaga un fenomeno lo consideravano una mezza pippa prima del Last Man Standing di gennaio. Michaels aveva grossi problemi fisici che infatti lo hanno costretto a fermarsi, e quando trionfi a Wrestlemania non lo fai per avere un regno di un mese ma per iniziare o continuare un regno che abbia “significato”. Edge aveva avuto un lungo feud con Cena e nel frattempo è stato anche fuori per infortunio, Orton non aveva, e temo non abbia ancora, la capacità di reggere la pressione a certi livelli; come ho detto in altre occasioni, a volte il problema non è tanto l'essere inaffidabili ma anche solo dare la mera sensazione di poterlo essere. Rimangono Khalì e Lashley, ma è difficile dare un regno a chi è appena arrivato a Raw (che fu il vero originario errore fatto con Cena) e, in aggiunta, non sa usare un microfono.

Infine, mi metto nei panni della dirigenza WWE, si saranno fatti altri due tipi di discorsi. Il primo è: in un periodo in cui non esistono feud interessanti (per mille ragioni: la pigrizia del booking team, l'eccessiva vicinanza temporale dei PPV, l'imperizia nel far crescere un buon uppercarding), cosa si può fare per tenere incollata la gente ai teleschermi? Easy, una buona qualità dei match. E il miglior match di Umaga quest'anno è stato contro Cena, il miglior match di Michaels contro Cena, il miglior match di Orton e Edge è stato il fatal4way di Backlash, il miglior match di Lashley contro Cena ed è inutile che vi dica persino Khalì con chi ha fatto il suo miglior match. Coincidenza? Io non credo alle coincidenze. Il secondo tipo di discorso che si è fatto nella mente la dirigenza è che un campione WWE deve rappresentare al meglio la compagnia anche fuori dal mondo del wrestling. Non so se avete visto il Larry King Special dedicato ai tragici fatti avvenuti in Georgia a fine giugno, ma Cena ha dato un'idea di serietà e di understatement. In quello che sembrava un processo mediatico contro un intero sport a causa dell'improvvisa follia di uno dei suoi atleti, gli occhi dell'America erano concentrati sul comportamento di chi, giocoforza, di quella federazione è il simbolo. E l'esame è stato superato. Ora però credo che il regno sia destinato a concludersi, è più che probabile un cambio di titolo a Summerslam: il predestinato sarà probabilmente Orton, però io personalmente mi sarei giocato più che volentieri la carta Kennedy.

Vorrei parlare anche della ECW, ma Great American Bash mi ha ancora una volta dato la sensazione che il feud per l'ECW Title è al momento un fantastico feud per il titolo Intercontinentale, più di quanto lo siano Umaga contro Jeff o MVP contro Hardy, ma che non sia un feud da titolo del mondo, o almeno non ancora.

Rimane Impact: negli ultimi tredici mesi ad Impact abbiamo avuto quattro campioni, con dodici mesi di regno heel e uno solo di regno face. Nel 2007 poi ci si è concentrati sul rendere molto coinvolgente dal lato entertainment il main event. Prima è nata la Christian Coalition, assoluti showstealers dell'anno in corso, bravissimi sul ring e ottimi nei segmenti, ora poi è spuntato fuori un Kurt Angle da antologia, non tanto per il ritrovato moonsault quanto per l'abilità che ha messo nei segmenti. Io un Kurt Angle come quello che a Victory Road cercava guardaspalle per il main event o come soprattutto quello che nell'ultimo Impact girava in mutande, occhialini e accusava mezzo roster e l'intera Impact Zone di avergli rubato i vestiti non lo vedevo da tempo immemorabile, perlomeno quattro anni se non addirittura sette. Come la WCW attirò il pubblico quando rese interessante il proprio main event, così la TNA ha capito che per allargare i propri orizzonti è necessario un main event stellare, o per nomi o per divertimento. L'importare è trovare un buon campione: e in questo 2007 campioni in TNA lo sono stati il protagonista della miglior storyline degli ultimi anni (Abyss), l'indiscusso Current Wrestler of the Year 2007 Christian Cage e infine ora il più famoso lottatore della federazione, un Kurt Angle in forma come non mai. E credo di non essere avventato se pronostico come prossimo campione Samoa Joe, il vero simbolo dell'attuale TNA. Dove caschi, caschi bene.

In soldoni, avere una cintura di campione, soprattutto se di campione assoluto, non significa girare solo con un pezzo di pelle e metallo, ma significa portare sulle proprie spalle la responsabilità del buon andamento di un intero roster se non di un'intera federazione. Fortuna, bravura, intelligenza e capacità di reggere la pressione: non sono poche le qualità che deve avere un campione e non è facile per una federazione individuare un uomo che possa detenere tutte queste qualità.

Come sempre, vi ricordo che se vi fa piacere condividere discorsi e pensieri con me potete inviarmi una e-mail al mio indirizzo di posta elettronica: rob@wrestling4ever.it E' un ottimo laboratorio di idee, un lido pacifico senza la confusione quantitativa e qualitativa che spesso le discussioni sul wrestling toccano. Uno scambio di opinioni tra appassionati, e non una guerra di cori tra ultras. E di questi tempi non è poco, anzi, è un vero miracolo.

Stay Tuned. Rob.
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