È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

TV Internet News Musica Cinema Spettacolo Sport Costume Lifestyle

Media Potere Intrattenimento Goliardia Carisma Autoglorificazione Cazzeggio Creativo

A&F - Ankie & Friends - Il Luogo di Aggregazione & Infotainment creato dal Leader Carismatico Ankie

Questo Forum è un Grande Show di Satira, quanto viene scritto non va preso seriamente.

Siamo tutti dei Personaggi frutto della nostra Immaginazione.

 

 

Ri-Presentazione dell'High Flyin di The Rob in Town

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2023 10:26
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
OFFLINE
14/11/2022 17:10
 
QUOTA

HIGH FLYIN 61 - CIO' CHE E' STATO, CHE E' E CHE SARA'

A cura di The Rob In Town 79

Tante news mi hanno colpito in settimana: nascono spunti interessanti ad ogni istante nel mondo del wrestling. Sto assorbendo la botta-Benoit, e marzullianamente mi sto facendo domande e dandomi delle risposte. Perché Lashley contro Cena? Semplice, per testare la reazione del pubblico davanti a un incontro tra loro due e per spiazzare i finti smart. Perchè il Team 3D contro Angle e Joe? Questa francamente non l'ho capita, continuo a pensare che i Phenomenal Angels fossero la scelta migliore. Continuo a chiedermi il perché delle cose, e sono convinto che farsi domande sia un bene. Poi l'occhio mi è caduto su una news: Bret Hart ha compiuto 50 anni. Oh my! Sto diventando vecchio anch'io... Bret Hart, proprio colui col quale si possono spiegare tutte le evoluzioni che il wrestling ha avuto negli ultimi vent'anni. Non ci credete si possa analizzare un fenomeno di massa come il wrestling con un solo lottatore? Leggete, leggete...

CIO' CHE E' STATO, CHE E' E CHE SARA'

“Estremamente breve e travagliata è la vita di coloro che dimenticano il passato, trascurano il presente, temono il futuro: giunti al momento estremo, tardi comprendono di essere stati tanti occupati tanto tempo senza concludere nulla”, Seneca

Si può discutere di tante cose quando si parla di personalità che hanno influenzato e cambiato il wrestling. Hogan ha trasformato il wrestling in un fenomeno di massa, Austin lo ha avvicinato all'americano medio, Michaels ha cambiato gli standard fisici, e così via. Ma di tutti i wrestler che ho visto negli ultimi vent'anni, solo uno è stato presente in tutte e ripeto, “tutte”, le evoluzioni e rivoluzioni che il nostro amato business ha avuto, e questo lottatore è il Cecchino, Bret Hart.
La prima rivoluzione nacque tanti anni fa, a fine anni '70-inizio anni '80, quando il vostro editorialista nasceva. Se fino ad allora il wrestling era vissuto sul carisma dei suoi main eventers ma non certo sulle loro doti fisiche e tecniche, in Canada nel Dungeon di Stu Hart stava crescendo una generazione di atleti diversi, spettacolari e latori di uno stile più veloce e più tecnico: Dynamite Kid, Davey Boy Smith, Bret Hart. Nascevano così, ad esempio, i ladder match e con il British Commonwealth Mid-Heavyweight Title nasceva la cintura antesignana delle varie divisioni cruiser WCW o della X-Division TNA o anche solo dello stile che avrebbe dovuto sulla carta affermarsi anche in WWE dopo Wrestlemania 20.

Poi arrivarono gli anni '80, io scoprii il wrestling con il catch giapponese e le telecronache di Tony Fusaro e scoprii Bret Hart e Dynamite Kid, poi scoprii la WWF e il primo feud che “vissi davvero intensamente” fu Hart Foundation contro British Bulldogs. Ma questo non c'entra con le evoluzioni del wrestling, ma solo con la mia storia personale, sto divagando scusate.
Comunque: facciamo un balzo e arriviamo ai primi anni '90. La WWF cominciò a puntare su Bret Hart e lo fece capire in modo palese per la prima volta a Summerslam '92: Bret Hart contro Mr. Perfect, assoluto showstealer dell'evento e match che se venisse combattuto ancora oggi riscuoterebbe ovazioni dal pubblico. Il canadese esce dal Perfect Plex (in telecronaca Gorilla Monsoon disse che fu il primo ad uscirne, in realtà ne era uscito già Utimate Warrior alle Series di due anni prima) e conquista il suo primo titolo IC. Quel titolo IC partì alla grande, Bret si stava affermando agli occhi del pubblico e lo faceva grazie alla sua tecnica formidabile, dieci anni prima dei vari Angle, Jericho e soprattutto Benoit, il wrestler più “suo erede” che ci sia stato.
Ma anche il lento declino che il titolo IC ha avuto, si può dire che partì con Bret Hart. No, non mi sono improvvisamente rincitrullito, proseguite due righe prima di giudicare. Voi lo sapete chi è stato il primo mid-lowcarder a vincere il titolo IC? Ve lo dico io, The Mountie. Bret era in scadenza di contratto, la WWE non poteva rischiare lo smacco di vedere il detentore del ttiolo Intercontinentale andarsene via col titolo e così decise in fretta e furia di togliergli il titolo e darlo a colui con cui Bret stava feudando, ovvero la Giubba Rossa Jacques Rougeau. Il suo regno durò tre soli giorni, ma fu un punto di non ritorno, un pericoloso precedente, da lì anche i jobber cominciarono a conquistare titoli.
Ma torniamo a Bret, risolti i problemi contrattuali fece ciò che gli riusciva meglio: showstealer con Roddy Piper a Wrestlemania 9 e showstealer a Summerslam '92 con Davey Boy Smith. A proposito, apro e chiudo una parentesi: escluso lo scozzese, tutti gli altri wrestler che ho citato sono conosciuti anche se non soprattutto come ex componenti di tag team, ennesima dimostrazione di come quando un tag team splitti sia praticamente matematico vedere sbocciare perlomeno una stella singola. Comunque, tornando in tema: il wrestling proseguiva con i suoi ritmi: nel main event c'erano Hogan, Ultimate Warrior, Undertaker, c'erano quelli “grandi e grossi”. L'unica eccezione era Ric Flair, ma il Nature Boy era un'eccezione, aveva un curriculum che parlava per sé.

Ma un giorno, all'improvviso, comincia la consueta puntata pomeridiana di “Wrestling Superstars” e c'è una grossa novità. L'annunciatore dice che Ric Flair in un house show ha perso il titolo mondiale e che il nuovo campione WWE è Bret Hart. Chi non ha vissuto quel tempo non può capire, fu un cambiamento epocale, una news sconvolgente: al confronto Edge che vince a New Year's Revolution è paragonabile a una vittoria di Cena contro Funaki. Campione della federazione non era più un predestinato, uno che era sempre stato visto solo come un contendente per il titolo mondiale, ma campione era diventato uno che aveva fatto una sorta di cursus honorum: titolo di coppia, titolo intercontinentale e ora titolo massimo. Uno che perdeva da The Mountie e che aveva feudato con Rockers e Killer Bees. Il pubblico gioiva perché vedeva un suo idolo sul tetto del mondo però era confuso: sarebbe stato un campione degno? Anche la classe operaia poteva andare in paradiso sebbene sprovvista di tappeto rosso?
Così si decise che per rendere Bret un campione “credibile” si sarebbero stravolti i vecchi ritmi del wrestling, si sarebbe entrati in una nuova era, in un'era più moderna. Tre difese del titolo nella prima settimana, quando Hogan tre difese le faceva in sei mesi se andava bene. Non più sfide basate sulla potenza ma sull'agilità, e le vittorie non nascevano più da una energia spirituale interna ma da solide basi tecniche. Non era un wrestling né migliore né peggiore, era semplicemente “diverso”.

Ci si allontanava dalla fumettistica era gimmick e si entrava in una nuova era, e Bret aveva posto tra l'indifferenza generale la sua candidatura unica a simbolo della Nuova Era. Una Nuova Era che ebbe il suo definitivo inizio poco più di un anno dopo. Wrestlemania 10, Madison Square Garden, New York. Come dieci anni prima l'Hulkamania conquistò il mondo e diede il via all'era gimmick in quella stessa arena con il successo di Hogan sull'invasore iraniano, la vittoria di Bret Hart sul mastodontico Yokozuna, detentore del Regno del Terrore per antonomasia nella storia WWF, dava inizio a una Nuova Era, la cornice newyorkese serviva a cristallizzarne il significato storico. E primo avversario del Cecchino fu suo fratello, Owen Hart: in una riedizione moderna del più antico mito del mondo, la gelosia tra fratelli. Non solo Bret Hart aveva inaugurato un nuovo modello anche fisico di campione, ma ora primo autorevole e più che credibile sfidante era addirittura un cruiser! Uno che faceva coppia con Koko B. Ware e che solo due anni prima era addirittura considerato dispregiativamente un flyer, e quindi una sorta di paria in una federazione di giganti. Il match di Summerslam tra i due fratelli ebbe la velocità dei match che all'inizio degli anni '90 valevano per la cintura Intercontinentale e l'epicità dei match del main eventing, una nuova strada era stata indissolubilmente tracciata. E a chi non l'ha mai visto, consiglio di vedersi il match tra Bret Hart e Bob Backlund delle Series di quell'anno, uno dei tre match oggettivamente più intensi al quale abbia mai avuto la fortuna di assistere.

Bret Hart era un precursore, grazie al suo affermarsi anche uno Shawn Michaels o un British Bulldog diventavano contendenti possibili e credibili al titolo massimo. E proprio il Ragazzo Spezzacuori percorse le strade del Cecchino e contro di lui coronò il Sogno della sua Giovinezza battendolo a Wrestlemania 12 nel match che, a detta di molti addetti ai lavori, salvò la WWF dal pesante attacco lanciatole dalla WCW. La rivalità Hart-Michaels era globale: durava da anni ed era trapelato che non era solo una rivalità sportiva ma anche umana tra due lottatori che per usare un eufemismo non si amavano affatto. E la cosa trapelava anche fuori: indubbiamente una novità.
Così Bret dopo la sconfitta a Wrestlemania andò in esilio qualche mese e quando tornò il suo primo sfidante non fu Michaels ma la Nuova Sensazione della WWF, Steve Austin. Uno che non aveva paura di Bret in quanto il Cecchino “indossa un costumino rosa: devo aggiungere altro?”. Uno che era amato dal pubblico anche se heel perchè non aveva paura di dire al pubblico che il re era nudo, uno che parlava come il popolo e che smitizzava ciò che nella WWE tacitamente da anni non veniva discusso.
Così quello che accadde a Wrestlemania 13 fu una sorpresa ma solo in parte. L'Icona della Nuova Era Bret Hart, l'Idolo delle Folle, perse il suo pubblico, che aveva trovato una Nuova Icona di un'Era ancora più moderna. Il tempo passava veloce, i ritmi del wrestling come quelli del mondo circostante si erano velocizzati e Austin incarnava il Nuovo Spirito meglio di Bret Hart. Così il giorno dopo a Raw ci fu quello che ritengo il promo più significativo di sempre: Bret, che a metà tra il work e lo shoot, definisce gli Americani che fischiavano il loro Eroe come degli stupidi e proclamava la propria superiorità, che affermava di essere malvisto in quanto Eroe, col pubblico che lo accusava di lamentarsi. Ma è davvero sempre sbagliato lamenatrsi? Nasceva così il primo Team Canada, la Hart Foundation, e nasceva soprattutto il tifo moderno: frammentato e frammentario, poco incline alla differenza tra heel e face e geograficamente eterogeneo. Chi tifava Austin lo tifava sia da face che da heel, chi tifava Bret si comportava in modo identico, in Canada e in Europa poi Bret avrebbe potuto picchiare anche i bambini delle prime file che tanto non sarebbe stato fischiato ma osannato.

E poi arrivò lo screwjob in Montreal. Mille volte ho accennato ad esso in questa rubrica e mille volte lo ho evitando, lasciando però sempre questa stessa dichiarazione che ripeto anche qui: con esso fu rivelato un mondo, quello delle politiche da backstage, con esso il “mondo reale” entrò nelle storyline, e sulle ceneri di esso nacque il personaggio Vince McMahon. Cambiò tutto: in modo radicale e definitivo. Avevamo ucciso la nostra innocenza ed eravamo diventati adulti. Non volevamo né favole né bugie, volevamo la verità, anche se cruda.
La Keyfabe già moribonda da anni esalò il suo ultimo respiro, e Bret ne assistette alla fine, passando agli annali come vittima dell'accaduto. Lo aspettava al varco un nuovo mondo, che al tempo pareva vincente, la WCW.
Ma in WCW Bret non ebbe successo inizialmente: nonostante il grosso clamore che il suo passaggio alla concorrenza suscitò, ad Atlanta le politiche da backstage lo seppellirono ancora più che in WWF: per molto tempo non si capì se Bret fosse un babyface o un membro venturo della NWO, spesso arrivato al palazzetto dello show i dirigenti gli spiegavano che non ci fossero piani per lui, i lottatori che controllavano il potere ad Atlanta lo misero da parte. A tutto ciò aggiungiamo che nel 1999 ebbe la tragica notizia della morte dell'amato fratello Owen. Era davvero un brutto periodo. Poi a fine '99 la WCW per contrastare il trend negativo in cui la spirale perversa di uno show basato esclusivamente sulla NWO la aveva fatta precipitare nella qualità e negli ascolti assunse un booker chiacchierato: Vince Russo. Il barbuto intellettuale newyorkese è passato alla storia ingiustamente come uno scrittore di telenovelas di Serie B dissacratore del wrestling quando invece chiunque abbia una anche soltanto minima conoscenza storica sa che è proprio il contrario. Bisognava ricostruire una federazione dalle fondamenta e Russo lo fece con quello che ora verrebbe definito “bel wrestling”. Primo PPV da lui costruito, Mayhem '99, fine del torneo con in palio il WCW Title: Bret Hart vince il suo primo WCW title sconfiggendo in finale Chris Benoit, alla prima partecipazione ad un main event in carriera in una major. Un uomo che qualche anno dopo sarebbe stato ingiustamente ricordato come l'inventore del Viagra on a Pole match fu invece colui che meglio riuscì a sfruttare il materiale umano a disposizione. In pratica un po' come ricordare Zidane per la testata a Materazzi e non per le poesie disegnate sul campo in quello stesso torneo e negli anni precedenti. Ma basta divagare su Russo, torniamo a pesce su Bret.

Sfortuna volle che solo due mesi dopo il Maestro della Sharpshooter dovette ritirarsi per sempre dal wretsling causa infortunio, ma il suo ricordo è più vivo che mai: un'intera generazione di lottatori adotta l ostile che Bret portò per primo al vertice, e soprattutto nessun altro lottatore può dire di essere stato assoluto protagonista se non addirittura fautore di così tante evoluzioni nel business. E, last but not least, solo un uomo ha potuto trattare con Vince McMahon da suo pari e raggiungere un buon accordo senza venir però meno ai suoi principi. Chiunque altro ci riuscirà in futuro sarà stato pur sempre il secondo, destino di chiunque abbia fatto qualcosa già fatto da Bret.
Cinquanta anni di gloria, ma come chiunque abbia precorso il suo tempo anche Bret è stato destinato a dividere le masse tra chi lo ama visceralmente e chi, fan di federazioni (WWF), lottatori (Kliq) e Ere (attitude) si ostina a vederlo come il crybaby, come da etichetta del famigerato Raw post Wrestlemania 13. Le quali parole di quel celebre promo furono peraltro, tra parentesi, parole di verità assoluta, confermate dai tempi.

Buon compleanno campione.


Come sempre, vi ricordo che per qualsiasi motivo (una chiacchierata, un chiarimento, una domanda, un commento, anche solo un saluto), se volete potete inviarmi una e-mail al mio indirizzo di posta elettronica: rob@wrestling4ever.it. Ormai se si vuole parlare serenamente di wrestling ci sono sempre meno possibilità, e questa è una delle poche. Continuate a scrivermi, vi risponderò con piacere come sempre.
Stay tuned. Rob.

Stay Tuned. Rob.
Vota: 15MediaObject2,733024015MediaObject0,001240
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:43. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com