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Ri-Presentazione dell'High Flyin di The Rob in Town

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2023 10:26
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09/10/2022 17:25
 
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HIGH FLYIN 59 - ADDIO CHRIS

A cura di The Rob In Town 79

Devastante. Non ho altre parole. E' martedì mattina, stavo pubblicando l'editoriale settimanale previsto, in cui tra l'altro paradossalmente scherzavo con la morte, quando improvvisamente leggo in newsboard che è morto Chris Benoit. Un fulmine a ciel sereno, purtroppo anche per lavoro sono abituato a trattare in modo molto freddo anche drammatici eventi, ma in questo caso è davvero difficile, soprattutto considerando quella che sembra essere stata la dinamica dei fatti. Sconvolgente. Ma oggi, con questo editoriale, voglio solo ricordare una persona che negli ultimi dieci anni mi ha regalato milioni di emozioni, che ha contribuito in modo decisivo a farmi diventare sempre più un appassionato. Addio Chris.

ADDIO CHRIS

“La vita è un sogno dal quale ci si sveglia morendo”.

Piccola avvertenza per chi legge: io non sono il Tenente Colombo, né uno degli investigatori di C.S.I., né un poliziotto della contea di Atlanta. Sono solo un fan che stamattina ha scoperto che uno dei propri “idoli” è morto, ed è morto in circostanze tragiche. Se esiste un Dio sarà lui a giudicarlo, e se si scoprirà che è stato un assassino ognuno di noi deciderà che ricordo serbarne. Non credo in nulla, non sono un innocentista e non sono un colpevolista, credo solo che nell'immediatezza non si possano dare giudizi che non siano “di pancia”, preferisco aspettare comunicazioni certe ed ufficiali e poi dentro di me, non pubblicamente, formulerò un personale giudizio sull'uomo Chris Benoit e deciderò cosa pensarne, anzi, viste le ultime evoluzioni delle notizie, probabilmente deciderò quanto male pensarne. Non lo avrei mai detto, il destino è davvero bizzarro.
Però io non sono uno psicologo, e non sono neanche un criminologo, e tanto meno sono un uomo che abbia l'autorità e l'autorevolezza di formulare pubblici giudizi morali. Sono solo uno che racconta il wrestling ai suoi lettori. L'unica cosa che posso fare è parlarvi di Chris Benoit, non di Chris Benoit l'uomo ma di Chris Benoit il wrestler.

Come faccio a spiegarvi chi è stato Chris Benoit? Non mi basterebbero poche pagine di Word, avrei bisogno di un libro almeno anche solo per scrivere la introduzione.
Dei suoi trascorsi in Giappone col nome di Wild Pegasus, dei suoi feud con Liger e Sasuke, del suo match forse più bello di sempre in coppia con Liger contro gli Steiners, e in ECW dove nacque la leggenda, con il senno di poi con un nome assolutamente di macabro e beffardo destino, dello Storpiatore, del Tagliagole ho saputo purtroppo soltanto dopo; ho cominciato infatti a scoprire l'esistenza di un lottatore chiamato Chris Benoit solo in WCW, era ormai quasi la fine dell'anno 1996. Mi piacque subito, era un concentrato di tecnica, di grinta, di determinazione. E aveva stile, uno stile assolutamente innovativo; e chi aveva mai visto prima simili innovazioni tecniche? Da ogni suo match mi aspettavo qualcosa di interessante, anche se gravitava nel midcarding ed era parte di una stable che personalmente non ho mai amato, nulla è infatti più distante dei Four Horsemen dalla mia concezione del mondo.
Fu il feud con Raven a consacrarlo mio idolo indiscusso in WCW insieme a Sting. E' sempre stata una mia passione cercare di individuare i midcarders più talentuosi e seguirne e decantarne le gesta fino all'approdo nel main eventing. E con Benoit non avrei mai potuto sbagliare, sarà anche stato sgraziato, poco appariscente e di nessuna parola però aveva le stimmate del predestinato, e il personaggio del bravo ragazzo, onesto e gran lavoratore gli si confaceva alla perfezione.
Col senno di poi è psicologicamente devastante, guardando indietro nella sua carriera, rendersi conto come beffardamente sia stata proprio l'altra morte che più mi ha sconvolto nel pro-wrestling a far capire ai Grandi Capi della WCW le potenzialità del lottatore canadese. Nel '99 aveva sì disputato grandi incontri al ritorno dall'infortunio al braccio (se non lo avete mai visto, cercate di recuperarvi il triple threat Benoit & Malenko vs Raven & Saturn vs Mysterio & Kidman), ma l'attenzione planetaria si rivolse su di lui quando affrontò Bret Hart nel celeberrimo incontro del 4 ottobre a Kansas City combattuto in onore e memoria di Owen Hart, morto in quell'arena pochi mesi prima. Fu quel match, assoluto e incontestabile MOTY dell'anno 1999, a catapultare Chris nell'Olimpo. Ci volle un autentico genio come Russo a capirne per primo il potenziale e mandarlo, nel primo PPV della sua gestione, di filato nel main event di un PPV per la prima volta in carriera e a creare la storyline che solo poco tempo dopo avrebbe dovuto portarlo al primo titolo mondiale, titolo “fantasma” visto che dopo averlo conquistato gli fu tolto a causa della decisione di Chris di andarsene in WWF.

E lo sapete perchè prese questa decisione? Per sua moglie, per la donna che pare abbia ucciso. Woman, ovvero Nancy E. Daus, ovvero la ex moglie del potentissimo Kevin Sullivan, wrestler e booker WCW, di cui abbiamo già parlato diverse volte su queste pagine, parlandone riguardo a Russo e a Pillman per esempio.
Altro che Edge e Lita, lì avevamo un wrestler potente che aveva scoperto di essere stato tradito dalla moglie con uno dei “suoi” lottatori sottoposti, e che pieno di rancore, umano anche se poco professionale, voleva ridimensionare il lottatore Benoit e umiliare pubblicamente la fedifraga costringendola ad apparire in topless a Nitro e facendola passare come una...bè, mi avete capito.
In WWF Benoit pareva sentirsi più libero, al contrario di quanto accadeva normalmente ai wrestlers provenienti da altre federazioni poi la federazione gli diede subito grandi opportunità, un titolo intercontinentale, un feud col campione del mondo (e il secondo titolo mondiale fantasma in pochi mesi della sua carriera) e in generale grandi soddisfazioni.
Se mi fermo un attimo a pensare a momenti degli ultimi anni che mi hanno emozionato nel wrestling non posso non pensare a molti momenti che hanno visto Chris protagonista.

Un momento che non scorderò mai è ad esempio il TLC III. Solo pochi giorni prima avevo visto uno dei più bei match di coppia della mia vita, e avevo provato grandissima gioia nel vedere Austin e Triple H perdere il titolo di coppia da Benoit e Jericho, nell'occasione tifati dal pubblico come non mai. Ma ora la sfida era un TLC, e l'impresa era ostica. Anzi, sembrò diventare impossibile quando Benoit fu portato negli spogliatoi dopo un headbutt a vuoto fuori ring che sul momento parve aver causato il secondo grave infortunio in WWE in una settimana, ma non riuscirò mai a scordarmi l'ovazione, del pubblico, ma soprattutto mia, quando Chris tornò dagli spogliatoi. Palle fumanti, quell'uomo aveva palle fumanti, così pensai. Un uomo più che per il potere che ha, o per la forza fisica che possiede, o per la crudeltà che mostra, incute paura ai suoi avversari soprattutto con la determinazione, da sempre. E in quel momento Chris era la Determinazione fatta persona. Fu un peccato l'infortunio gravissimo che lo colpì il mese dopo, proprio quando fondati rumors lo accreditavano Trionfatore nell'Olimpo del Wrestling, Primo Campione di una Nuova Era.
Tanto che, lo ammetto, quando prima di Wrestlemania si parlò di Nuova Era, di “where it all begins, again” la mia mente andò subito a lui. Ma non ci credevo. Le mie speranze che potesse vincere la Royal Rumble svanirono quando Heyman decise che sarebbe stato il primo ad entrare nella Rumble; “vincerà Goldberg, o al massimo Angle”, pensai. E invece con la più incredibile prestazione che io abbia mai visto fare a qualcuno in quel tipo di incontro, Benoit vinse la Rumble! Non volevo crederci, una delle più grandi gioie che ho provato da fan di wrestling! E mai mi sarei aspettato il trasferimento a Raw e il main event dello Showcase of Immortals con Triple H e Shawn Michaels.
Solo un risultato avrei accettato, la vittoria di Benoit: la Nuova Era del Wrestling promessa dal sottotitolo del PPV più prestigioso sembrava fatta apposta per celebrare la vittoria della Determinazione e del Talento ai danni del Potere e della Tradizione. E quando inaspettatamente, con la più grande sorpresa nella storia di Wrestlemania, Triple H cedette alla tremenda Crossface, con lui cedettero anche i cuori dei fans di Benoit. Il successivo abbraccio con Eddie Guerrero è stato forse l'unico evento mai accaduto nel mondo del wrestling che ha rischiato di farmi commuovere.
Come può non mancare un uomo del genere?

Solo pochi giorni fa avevo letto su Metro, il giornale che viene distribuito gratuitamente nelle stazioni, nelle metropolitane e alle fermate degli autobus, un'intervista a Benoit. Avevo sorriso dei grossolani errori di traduzione del giornalista, e una volta di più avevo apprezzato l'understatement del canadese.
E pochi giorni dopo me lo ritrovo sulle prime pagine dei giornali italiani e come notizia di apertura sul portale della CNN per aver commesso un crimine tanto efferato quanto inspiegabile. E in poche ore mi ritrovo una assoluta damnatio memoriae compiuta dalla WWE, che ha cancellato da statistiche, merchandise e DVD il nome del Tagliagole, come se egli non fosse mai esistito. Assurdo. Sono confuso e lo resterò a vita riguardo a questa storia.
Show must go on, dalla morte più spaventosa ed efferata, e reale, nella storia di questa sport, lunedì torneremo alla morte irreale e più logica di Vince McMahon. E Benoit agli occhi di tutti sarà, molto probabilmente in modo giusto, ricordato soprattutto come un assassino.
Se c'è qualcuno al piano di sopra Benoit si spiegherà con lui, e lui deciderà che uomo è stato Benoit. Io non sono nessuno per dirlo. E non mi interessa sapere che uomo era, io non sono su questo mondo per giudicare moralmente i miei simili, soprattutto quando accadono disgrazie così tremende. Non vedo il mondo in bianco e/o in nero, anche se in questo caso il nero è più scuro di una notte d'inverno al Polo Nord. Ma so anche benissimo che nulla può giustificare l'uccisione di due persone, di cui una assolutamente e candidamente innocente.

Sono cresciuto in un'era in cui Ultimate Warrior era Ultimate Warrior, non era un uomo bizzarro chiamato Jim Hellwig. E ancora adesso mentre la gente parla di Paul Levesque, Rob Szatowsky, Michael Hickenbottom e Adam Copeland io preferisco parlare di Triple H, RVD, Shawn Michaels ed Edge.
Io in televisione vedo lottatori, non uomini. Mi appassiono a loro, discuto di loro, faccio ragionamenti su di loro, ma non ho mai considerato nessuno di loro un modello di vita. Per quello mi sono stupito ma nemmeno troppo di fronte a questa notizia. Dopo un primo momento di sgomento, che avrei avuto anche per la famiglia Rossi o per la famiglia Ferrari, in me è subentrato un sentimento di rispetto per le vittime e di introspezione e domande sull'animo umano. Di più non so che fare e soprattutto non so che pensare.
Di sicuro ricorderò sempre il Chris Benoit wrestler e lo ringrazierò per le mille emozioni regalatemi in undici lunghissimi anni, mentre un giudizio sull'uomo non sarò mai in grado di darlo, almeno non pubblicamente. E questo vale per Chris Benoit come varrebbe per un'Annamaria Franzoni o per un Mario Rossi o per un John Doe, chi sono io per lapidare qualcuno sulla pubblica piazza?
Personalmente può solo dispiacermi per la fine ingloriosa e poco, passatemi il termine, “dignitosa”, che ha fatto un grande campione da me apprezzato. Un uomo che ipoteticamente avrebbe meritato un Funerale pieno di pianti, gloria e una storia raccontata da aedi, si è invece autonomamente creato un destino di postuma disistima comune e di disprezzo collettivo.
Non lo so, forse ho solo scritto parole senza senso e in un italiano imperfetto, ma, sebbene io sia un uomo distaccato, il mio stato d'animo per forza di cose non è poi molto diverso da quello dei miei lettori.

p.s.: personalmente è mia intenzione rivedermi tutti i match di Benoit che più ho amato nella mia vita: oltre a quelli già citati, aggiungo i due match con Triple H a Vengeance 2004 e nello Smackdown di tributo a Eddie Guerrero, e qualche match sparso con Angle, Rey, Jarrett ed MVP. Ma non so come reagirò guardandoli. Non conosco nemmeno me stesso, per quello non mi azzardo a credere di conoscere altre persone.

Come sempre, vi ricordo che per qualsiasi motivo (una chiacchierata, un chiarimento, una domanda, un commento, anche solo un saluto), vi ricordo che se volete potete inviarmi una e-mail al mio indirizzo di posta elettronica: rob@wrestling4ever.it. Finora ne sono uscite sempre idee interessanti, è un ottimo laboratorio di idee. Continuate a scrivermi, vi risponderò come sempre.

Stay Tuned. Rob.
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