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Ri-Presentazione dell'High Flyin di The Rob in Town

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2023 10:26
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31/05/2022 16:57
 
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HIGH FLYIN 57 - CAMBIAMENTI

A cura di The Rob In Town 79

Scrivendo quest’editoriale da poco più di un anno, mi sono accorto che la storia del wrestling interessa molto chi si avvicina al prodotto: io quando ho tempo (cioè mai) tento di vedermi qualcosa d’antan, e giustamente per chi segue da meno il “qualcosa d’antan” sono gli anni ’90, soprattutto la fine. Un po’ come quando si parla dei favolosi anni ’60, il concetto (giusto,sbagliato? E’ una diatriba vecchia) è lo stesso. E così la gente ha scoperto qualcosa che per i tempi forse era prematuro, ma che ora probabilmente avrebbe riscosso molto più successo: la ECW. La WWE ha colto l’onda e ha cercato di farla rinascere. La ECW versione Stamford ha compiuto un anno, vediamo di trarne un bilancio.

CAMBIAMENTI

“Le decisioni impetuose e audaci in un primo momento riempiono di entusiasmo, ma poi sono difficili a seguirsi e disastrose nei risultati”, Tito Livio.

Era il 12 giugno di un anno fa: iniziava le proprie trasmissioni ECW on Sci-Fi, un nuovo programma WWE formato da un nuovo terzo roster. Le aspettative erano altissime. Ma andiamo un attimo indietro nel tempo, come si arrivò a tutto questo?
Semplice. La WWE aveva messo sul mercato nel 2005 un DVD sulla storia della ECW ed inaspettatamente questo DVD era stato un successone. In poco tempo si diffuse la moda dell’ECW: la ECW era un territorio inesplorato, era il simbolo di un prodotto dal contenuto adulto, era considerata più moderna degli stesi tempi moderni. Così, visto il successo incredibile e inaspettato che aveva riscosso il primo One Night Stand in WWE si cominciò a pensare seriamente a una rinascita della ECW. Ma era più un “pour parler”, non vi era nulla di definito. In compenso però altre realtà cominciarono a capire che sull’antico e glorioso nome ECW ci si poteva costruire un ottimo presente. Così fece ad esempio la TNA.
Pochi giorni dopo lo strepitoso e impreventivabile successo di One Night Stand, la federazione di Orlando fece vincere il suo titolo massimo a Raven, uno dei più celebri ed amati wrestlers ECW, un’autentica Icona della federazione di Philadelphia. Furono stravolte tutte le storylines pur di approfittare dell’onda nostalgica pro-ECW e quindi attirare spettatori al programma. E due mesi dopo la TNA alzò ulteriormente il carico: assunse e mandò subito nel main eventing colui che della ECW era stato l’ultimo campione: Rhino. Ovviamente tutto ciò che poteva portare a sé spettatori e che poteva differenziare il proprio prodotto da quello WWE, dandone una parvenza più “adulta”, era gradito alla dirigenza di Orlando.

Ma a Stamford sono tutto fuorché stupidi: videro i successone delle vendite del DVD “Rise and fall of the ECW” e videro il successo mediatico che aveva riscosso un PPV sulla carta debolissimo come One Night Stand (che la maggior parte degli addetti ai lavori proclamò addirittura “miglior PPV 2005”) e pensò che essendo proprietaria del marchio ECW, resuscitarlo poteva avere tre effetti: portare soldi alla compagnia, creare un nuovo tipo di prodotto che attirasse anche i fans che avevano lasciato la WWE per vedere TNA e indies, e creare una storyline interessante sopra.
Tra l’altro nel 2006 sarebbe anche tornato a lottare dopo un anno di assenza dalle scene ROb Van Dam, ovvero colui che della ECW era considerato la Massima Icona e soprattutto quella nettamente in migliori condizioni fisiche. Dopo aver trascorso alcuni anni da midcarder “infelice”, RVD proprio durante la prima edizione di One Night Stand riconquistò le folle grazie a un promo shoot pro-ECW e anti-WWE. Al ritorno sull’onda dell’acclamazione della gente RVD venne finalmente pushato, gli fu affidata la valigetta del Money in the Bank, e, sfruttando le sue parole (“preferisco un PPV ECW a Wrestlemania”), si organizzò una storyline in cui Van Dam avrebbe sfruttato la sua valigetta nel PPV ECW, One Night Stand.
In quel momento, verso Wrestlemania, fu deciso completamente il ritorno della ECW. La WWE sii mosse per mettere sotto contratto le Maggiori Icone ECW: con alcuni ci riuscì (Dreamer, Sabu, Sandman, Mahoney), con altri non vi fu nulla da fare (Raven, Rhino, i Dudleys preferirono restarsene in TNA) e decise di creare un ulteriore brand, il terzo.
Nelle intenzioni non avrebbe dovuto essere un brand identico a Smackdown e a Raw, avrebbe dovuto differenziarsi dagli altri due per il tipo di prodotto offerto: per l’appunto, un prodotto “estreme”. E invece no. Se guardiamo all’anno trascorso, la vera grande sconfitta che ha vissuto la nuova ECW non è stata tanto i bassi ascolti, quanto l’essersi appiattita sugli altri due roster. Ciò che cominciò come una storyline (le squalifiche negli estreme match) si è trasformato in una corrente di pensiero, la standardizzazione del teoricamente rivoluzionario nuovo roster in un roster simile se non identico agli altri due, caratterizzato solo dalla minor qualità e quantità dei suoi lottatori.
Un roster da sfruttare come una nuova OVW, in modo da far crescere con calma i giovani (davvero ottimi, si vedano i futuri campioni WWE, ne sono certo, Burke e CM Punk) e in cui mostrare ai giovani fans le leggende di ieri (Dreamer, Sandman, Sabu).

Praticamente nulla di ciò che si pensava. Uno show che di extreme nell’ordine ha avuto:
- i match, nel senso che sono esistiti dei match senza squalifica, che però più che alla vecchia ECW facevano a pensare ai match che andavano in onda ad gni Raw nel periodo 2000-2001;
- l’extreme exposè, ovvero come prendere una bella ragazza, farle recitare sé stessa (un’oca) e mostrarla a tutto il mondo in una cosa che non è assolutamente in grado di fare, cioè ballare. Dolce Kelly Kelly, se tutti ti ricorderanno per i “Khalì Khalì” e le foto nel lavandino un motivo ci sarà…Ora poi a Kelly Kelly hanno aggiunto anche Layla Layla e Brooke Brooke, in modo da far risaltare ancora di più quanto balla male Kelly Kelly…bah;
- quattro campioni del mondo di cui solo uno aveva caratteristiche “estreme”, il primo. Big Show e Lashley sono due ottimi wrestlers che però con il Progetto Iniziale non c’entrano nulla. Li capisco campioni WWE, ma non campioni di un previsto brand fondato su idee diverse. Vince McMahon poi in ECW teoricamente non doveva nemmeno mettere piede.
Riassumendo: il prodotto ECW quest’anno è stato godibile? Sì, nei primi tempi ci sono stati match qualitativamente superiori rispetto agli altri brand, e negli ultimi tempi le storyline (su tutte l’intreccio New Breed-Originals-CM Punk) sono state probabilmente le più interessanti di tutta la WWE. Altra domanda: ne è valsa la pena di creare la ECW? No, perché non ha portato nessun elemento di novità, ma ha solo contribuito alla dispersione di talento nei rosters, visto che i lottatori ora sono divisi in tre show invece che due, contribuendo così al drastico calo della qualità dell’uppercarding di Raw e del midcarding di Smackdown, e soprattutto non ha convinto gli appassionati di quel prodotto a guardare la WWE. Invece che un roster fondato su concetti meno mainstream come nelle intenzioni, gli è stato proposto un mero terzo roster. La gente credeva nella nuova ECW, infatti all’inizio gli ascolti volavano, soprattutto nella fascia d’età più adulta. Ma il prodotto, pur migliorando, ha inevitabilmente e prevedibilmente sofferto del fatto che la gente volesse guardare il roster ECW, non wrestlers di Raw combattere un terzo giorno settimanale. Prendete Lashley: campione ECW ma topcarder a Raw.

Lunedì c’è stato il draft, e con la partenza annunciata di RVD e Sabu, e i probabili ritiri di Sandman e sabu la WWE sta tentando di mantenere in vita il nome ECW draftando un ex lottatore ECW amato dal pubblico come Benoit nello show del martedì. Da tifoso di Benoit sono contento perché avrà la possibilità di conquistare allori prestigiosi e a lui graditi, ma da spettatore neutrale mi sembra un disperato ed inutile tentativo di trovare un lottatore che da solo giustifichi un nome dato a un prodotto. Tra l’altro Benoit non è certo ricordato come un’Icona ECW, i suoi momenti di gloria li ha avuto in altri luoghi (Giappone, WCW, WWF/E).
Già che ho introdotto l’argomento draft, non posso non fare le mie considerazioni sulla serata di lunedì: innanzitutto la primissima cosa che mi è saltata agli occhi è che quella che è la mia critica alla WWE di questo periodo era evidentemente la prima preoccupazione anche dei dirigenti WWE. Mancava un uppercarding degno a Raw. Cena non aveva wrestlers credibili da affrontare in quanto nessun wrestler al di fuori del main eventing veniva pushato per il main eventing stesso.
Ora invece abbiamo fisso nel roster colui che ultimamente era diventato il vero fulcro, benché “straniero”, di Raw, cioè Lashley, sono arrivate due mine vaganti come Snitsky (che temo di vedere presto campione Intercontinentale) e King Booker, perfetto come uppercarder heel sebbene abbia già avuto lunghi e recenti feud sia con Cena che con Lashley, e soprattutto è arrivato Kennedy.
Voi che mi leggete lo sapete, è da dopo Wrestlemania che alla domanda “chi batterà Cena?”, io rispondo che i miei due cent li punto su Kennedy.

Raw ha bisogno di una svecchiata, ha bisogno di una rivoluzione di contenuti, ha bisogno di personaggi diversi. Kennedy sarebbe un avversario inedito non solo per Cena ma per tutti i main eventers di Raw Lashley escluso (col quale peraltro non ha ancor avuto un vero feud ) e potrebbe incuriosire le masse di tifosi, un po’ come fecero Bret Hart e Edge nei loro rispettivi primi regni.
Più intricata la situazione a Smackdown, dove il draft non ha portato l’atteso face che ci si attendeva. Batista non è più adatto a tenere il ruolo, non fosse altro per il fatto che è dal 2005 che occupa quello spazio, ed escludo che Flair possa ambire al ruolo, ormai il Nature Boy è più uno specchietto per le allodole per ricordare tutti insieme i tempi che furono che non un lottatore serio. A questo punto vedo come papabili unici due wrestlers per i ruolo di top face due nomi sottovalutatisismi: Rey Misterio e Edge.
Mysterio sta tornando (“tra due settimane” come dice sempre Recalcati) e inevitabilmente diventerà ancora più amato per prima. La WWE con lui ha fatto il peggior lavoro degli ultimi anni, trasformando un regno che partiva con possibili interessanti sviluppi in una porcata immonda, ma credo non rilascerà sfuggire l’occasione di far interagire Rey e Edge, che in passato, soprattutto nel periodo in cui erano tag team partners, hanno dimostrato di poter tirare fuori ottime prestazioni l’uno dall’altro.

Edge top face è un’altra delle mie fissazioni, un po’ come i due cent che da questa primavera investo su Kennedy (e uno mi ha già reso col passaggio allo show rosso): io vedo che il canadese riceve sempre grandi ovazioni nelle arene, e che il suo personaggio sta lentamente cambiando dimensione. E vedo che al roster di Smackdown è stato aggiunto un altro monster heel, prima c’era il solo Henry, ora c’è anche Khalì. Non escludo che, dopo un primo feud con Mysterio, alla lunga Edge possa saltare il fosso e diventare ufficialmente uno dei beniamini del pubblico, già entro l’autunno.
Rimane un roster, quello da cui era partita la nostra analisi, la ECW. Ora la ECW si ritrova senza nessun main eventer e col titolo vacante. Situazione intrigante, che potrebbe creare un redivivo interesse verso lo show. Come già la prima puntata ha dimostrato, nello show ci sono quattro uppercarders: Benoit, CM Punk, Burke e Cor Von. Chiunque di loro diventerà campione, sarà un toccasana per lo show, che potrebbe davvero avere quel “qualcosa di caratteristico e diverso dagli altri shows” che cerca invano da luglio scorso, da dopo il “maria incident”.
Ultimissime due parole sulla morte di McMahon, segmento che avrei evitato, in qualsiasi modo esso andrà a finire:
-se era un modo per togliere l’ormai ingombrante e ripetitiva figura del chairman dagli show, non era comunque necessaria una finta morta, visto che non sarebbe stata la prima volt ain cui vince decideva arbitrariamente di allontanarsi;
-se è una storyline per creare dal nulla un vero top heel a Raw, è ugualmente inutile, perché sarebbe di nuovo un “già visto” (I did it for The Rock, I did it for the people) e nessun wrestler avrebbe avuto una giustificazione per compiere un tale gesto;
-se era per creare interesse nel futuro prossimo, è sintomo soltanto della mancanza di un progetto a più largo respiro.
Mai come in questa occasione sembra proprio il caso di dire “chi vivrà vedrà”.

Come sempre, vi ricordo che per qualsiasi motivo (una chiacchierata, un chiarimento, una domanda, un commento, anche solo un saluto), vi ricordo che se volete potete inviarmi una e-mail al mio indirizzo di posta elettronica: rob@wrestling4ever.it Tra l’altro da oggi in avanti questo sarà anche l’unico modo in cui contattarmi. Thanx.

Stay Tuned. Rob.
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