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Ri-Presentazione dell'High Flyin di The Rob in Town

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2023 10:26
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27/08/2020 15:36
 
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HIGH FLYIN 49 - IL VECCHIO CRONISTA

A cura di The Rob In Town 79


E' proprio vero, “dreams come true”. Credo che pochi possano dirsi vecchi aficionados come me, quasi 18 anni di quasi ininterrotta visione del prodotto WWE, ma prima di lunedì sera non avevo mai visto dal vivo uno spettacolo dal vivo organizzato dalla federazione più famosa al mondo. Avevo già visto lottare dal vivo assolute Icone di questo sport, da Scott Steiner a Vampiro, da Ultimo Dragon a Low Ki, ma l'aspettativa di vedere lottare a pochi metri da me atleti che hanno caratterizzato una passione che mi porto dietro da anni è una sensazione particolare, diversa. E visto che in questo editoriale si parla di emozioni, volevo condividere con voi quelle che ho provato lunedì.

IL VECCHIO CRONISTA

“Chi non riesce più a provare stupore e meraviglia è già come morto e i suoi occhi sono incapaci di vedere”, A. Einstein.

Piccola avvertenza: il report dello show lo troverete in un'altra sezione, questo non è e non vuole essere un report: sono solo le impressioni di un vecchio cronista riguardo a ciò che ho visto ieri, sia dentro che fuori dal palazzetto. Chi non ha seguito questi tour i report li può leggere dovunque, ma credo sia più interessato al “contorno”.

Comunque: a Genova c'è un caldo assurdo. Mi hanno detto che non è solo una caratteristica di qua, ma che in tutta Italia faccia caldo. Io però mi sono ritrovato ieri alle 15 in giro per la città (mi ero preso una mezza giornata di ferie dal lavoro) e la prima cosa che ho pensato è che i wrestlers avranno scambiato il nostro Paese per la Florida. La mia intenzione ieri era cercare l'albergo dei wrestlers per vedere se era possibile fare qualche foto e scambiare due chiacchiere con loro. Mi era giunta anche un'indicazione sicura su quale sarebbe stato l'albergo, ma non sempre le soffiate si tramutano in realtà. Così, dopo un girovagare tanto inutile quanto compiuto sotto un sole cocente, decido di recarmi prestissimo al Palazzetto. Intanto un SMS mi avvisa che i wrestlers erano stati avvistati a Portofino e Santa Margherita Ligure, due paradisi terrestri (wrestlers sì, scemi no, verrebbe da dire), io punto sul fatto che accanto al Palazzetto c'è un grosso Centro Commerciale, e punto quindi sulla voglia del Made in Italy da parte dei lottatori. Ma non si sono visti. Così il vecchio cronista si è seduto al sole con un fido gelato e ha osservato ciò che vedeva. Ho persino visto montare i botteghini che vendevano le magliette e i chioschi che vendevano cibi improponibili (salsiccia calda quando ci sono 30 gradi? Suvvia…); maglietta bella però ne avevo vista solo una, che punto già da un po', quella di RVD con il drago rosso disegnato, ma confidavo che l'avrei trovata a minor prezzo all'interno del palazzetto. Peccato, ho perso l'attimo. Volete sapere quali sono state le maglie più vendute? Sandman e la DX, ho visto caterve di ragazzini con quelle due magliette.

Ma ciò che mi ha stupito è stata la quantità di gente che era già seduta sui gradini che conducono all'ingresso ben sei ore prima dello shows. Ancora adesso mi chiedo chi fossero quelle persone: vecchi aficionados come il vostro cronista? Gente che non aveva nulla da fare? Gente che sapeva che per godersi un'emozione bisogna gustarla fin da quando si presenta distante? Uno l'ho riconosciuto, era Stefano Benzi. Per gli altri la risposta non la saprò mai, ma osservare ciò che succede intorno è il mio mestiere. Il cronista osserva. Osserva e poi condivide ciò che ha visto. E diverse cose mi hanno colpito.Intanto è stato impressionante vedere la quantità di maschere di Rey Mysterio che erano in vendita: tante quasi quanto le magliette di tutti gli altri wrestlers messi assieme. E quante ne hanno vendute! C'erano decine di bambini che indossavano quella maschera, soprattutto una bianca ed argento, ma ce ne erano di mille colori, è andata assolutamente a ruba. Per quanto fa vendere, Rey pare un piccolo Hogan. E pensare che è infortunato.

Durante l'attesa ciò che più mi ha colpito è il sottobosco che affolla questo genere di eventi. Intanto la Security: uno si aspetta l'armadio a quattro ante inflessibile e scorbutico, e si ritrova ragazzi mingherlini dall'aria dubbiosa. Fuori dall'arena il loro leader era Kevin Nash. Mi spiego meglio: immaginatevi Kevin Nash con il fisico attuale ma con i capelli di quando aveva la gimmick di Big Sexy in WCW. Bè, quello era il leader della Security. Quarantenne abbronzato e con una parlata curiosa, a metà tra il romano ed il piemontese, e con una ragazza bruttarella di non più di vent'anni da corteggiare, facendo complimenti e carezze al di lei cane e magnificando la potenza della propria moto. E sono proprie le ragazze che fanno parte del carrozzone al seguito della WWE ad aver catalizzato maggiormente le mie attenzioni di cronista. Mentre il gelato stava finendo e mi rinfrescavo con gli ultimi rivoli di mirtillo che ancora occupavano il mio piccolo cono, noto arrivare una ragazza di una bellezza clamorosa, con la quale nessuna diva WWE reggerebbe il confronto, con hot pants, calze nere, giaccone (con questo caldo, ma come fa?), occhiali scuri e un borsone con su scritto “Smackdown!”, come quelli che vendevano nei negozietti quando la moda del wrestling imperava qua in Italia. Dietro di lei una ragazza molto più normale, bella ma “umana”, in polo rosa e con un altro borsone. Tizi in giacca e cravatta e con un'espressione gelida negli occhi non si muovono quando le ragazze li sorpassano stancamente ed entrano nel Palazzzetto sei ore prima dell'inizio: sono forse loro le famigerate groupies del wrestling? Ma vere groupies del wrestling poi le ho effettivamente viste al palazzetto. Occupati i due posti assegnati a me e alla mia amata compagna di viaggio (per andare a prendere la quale mi sono perso l'accesso al backstage con Benzi…Cosa non si fa per le donne…) proprio sopra al titan tron, accorrono due ragazze di circa 20-25 anni brutte ma truccate e vestite in modo che definire appariscente non rende l'idea: camicetta trasparente nera, pantaloni attillati, mutanda in vista e un trucco pesante, con capelli con ciocche azzurre, come nemmeno la Cher dei tempi andati ha mai avuto. La Security le sopporta, queste si comportano da regine, e alle rimostranze degli spettatori, cronista aficionado compreso, che si lamentavano perché nella loro posizione le due vamp di borgata impedivano la visuale del ring, il capo-settore rispondeva con voce di chi la sa lunga: “tranquilli, le signorine hanno altri posti, non staranno qua”.

Vari tipi di groupies, dunque? Le due ragazze con il viso tirato e un poco triste che ho visto fuori dall'arena e queste due vamp more da borgata uscite da chissà dove? Ma la cosa che rattrista di più il vecchio cronista e la sua compagna è vedere la sorella minore di una delle due con loro: avrà avuto non più di sedici anni, l'aria triste e il destino probabilmente segnato da quel mondo. Ho sperato per un attimo che come nella trama di un film di terza categoria americano di motociclisti, anche per la ragazzina sedicenne possa arrivare presto il momento della fuga da quel mondo, dorato per la sorella d'età responsabile (anche se temo responsabile d'età solamente) ma decisamente prematuro per la ragazzina triste.

Chiusa parentesi, ora andiamo ai match, ve lo giuro. Intanto vorrei dirvi cosa non mi piace degli house-shows. I match sono molto forzati, si cerca troppo l'interazione col pubblico. Il pubblico era già di suo caldo come neanche all'Hammerstein Ballroom, figuriamoci nei normali shows WWE, con molti wrestlers che hanno preso il pop e gli heat più alti forse nelle loro carriere. Ma ogni singolo lottatore che saliva sul ring doveva sottolineare il proprio status, face o heel che fosse, facendo delle vere e proprie conferenze col pubblico. E tutti dovevano salire più e più volte sul paletto per farsi, a seconda dei ruoli, subissare dai fischi o riempire di cori di approvazione. La cosa poi che più mi ha impressionato dei lottatori è quanto sono grossi: non che non me ne aspettassi l'imponenza, ma alcuni mi hanno davvero impressionato. Non solo i vari Henry, Undertaker o Batista, che dal vivo sembrano comunque il triplo che visti in televisione, quanto anche wrestlers che in TV sembrano più “normali” come MVP soprattutto, ma anche Kennedy o Rob Van Dam, che sono degli autentici armadi.

Un'altra cosa che mi ha colpito è quanta sia l'importanza dei pyros. Lunedì non c'era alcun tipo di fuoco d'artificio o di scena e la mancanza si è sentita un sacco. Vedere MVP abbassare le braccia e poi alzarle senza colonne di fuoco ad accompagnare il gesto e Kane eseguire la propria taunt finale senza vedere i quattro angoli del ring incendiarsi lascia una strana sensazione (oltre al fatto che i profani non capivano allora il senso di tali gesti).

Nota di plauso al pubblico: caldissimo come nemmeno nella vera ECW Arena (non quel surrogato usato negli ultimi anni), ha partecipato in modo assolutamente incredibile. I wrestlers erano assolutamente commossi, anche veterani di mille battaglie come Benoit, Batista o Rob Van Dam, per non parlare di gente poco abituata a ovazioni come Nunzio o Jimmy Wang Yang. Unica nota negativa, l'italica tendenza a correre verso ogni tipo di transenna durante il match impedendo così alle persone sedute di godersi lo spettacolo (io ho dovuto sollevare e spostare di peso diverse persone durante l'evento).

E mai come ieri sera ho capito che è bello vedere i wrestlers “fare sempre le solite quattro mosse”. Narra Sting che all'inizio del loro lunghissimo feud lui avesse chiesto a Flair di combattere un match in modo un po' diverso visto che si erano incontrati dozzine di volte in pochi mesi e temeva che il pubblico potesse annoiarsi di vedere sempre le stesse identiche cose; bè, Flair gli rispose che non aveva intenzione di modificare l'andamento del match perché il pubblico veniva all'arena per vedere determinate sequenze, e se non le avesse viste se ne sarebbe andato amareggiato.

Infatti lunedì quando è entrato Benoit io sapevo che volevo vedere sharpshooter, diving headbutt e crossface, quando è entrato Undertaker ho subito desiderato vedere la Old School e il Tombstone Piledriver, e quando è entrato Finlay sapevo che avrei voluto vedere Hornswoggle transitare per il ring. Infatti l'unica “delusione” della serata per me è stata non vedere RVD eseguire una mossa a scelta tra five star frog splash e rolling thunder.

Per quanto riguarda i lottatori, chi mi ha fatto una gigantesca impressione è MVP: quel ragazzo emana carisma, come solo i grandissimi lunedì sera emanavano (tipo Undertaker, RVD, Benoit). Un altro che si vede lontano un miglio che farà strada è Kennedy: la presentazione è stata meravigliosa, ha fatto ridere tutti, ed è stato straordinario prima a “convincere” il pubblico che lo stava acclamando a fischiarlo, e poi ad intavolare un discorso in inglese col pubblico e a farsi capire benissimo. E nel match è stato protagonista assoluto, risultando al centro dell'attenzione quanto i due idoli del pubblico Batista ed Undertaker.
Proprio Batista mi ha enormemente sorpreso: dl vivo è molto meglio che in televisione. La sua spinebuster è la mossa che più ha rappresentato in tutta la serata il concetto di potenza, e sul ring dal vivo è molto meglio di quanto immaginassi, anche se ovviamente non è un Benoit. E il pubblico durante il match era più con lui che con Undertaker, sebbene l'entrata del Deadman è stato sicuramente il momento della serata in cui davvero l'arena è caduta.

Un'altra cosa impressionante sono le chop di Benoit: le ho sentite tutte, quelle non solo erano stiff ma avrebbero mandato all'ospedale chiunque non fosse un wrestler. Momento comico della serata per Sabu: è riuscito persino a botchare una mossa in un house-show! In un momento in cui tutta l'arena si stava sgolando con cori “Sabu, Sabu!”, il buon estremista ha pensato bene di eseguire i suoi famosi springboard moonsaults sul malcapitato Burke. Bè, si lancia, salta a piedi uniti sulla seconda corda e…scivola. Sì, scivola. Anche per questo ci vuole talento. Dei tre del New Bred paradossalmente l'impressione migliore me l'ha data colui dal quale mi aspettavo meno, cioè Stryker. Questo a vendere le mosse è un genio: subendo un sunset flip di Rob Van Dam ha fatto un tuffo che nemmeno un cinese nella finale delle Olimpiadi saprebbe fare, e subendo un DDT di Dreamer è rimasto per quattro secondi quattro in verticale con la testa a terra e i piedi in alto. Altre opinioni sparse: il ritorno di Henry è prematuro, si vede ad occhio nudo che ha ancora timore degli impatti. E si è visto perché i wrestlers siano costretti a prendere antidolorifici: alla fine del suo match Nunzio si toccava un occhio dolorante, “regalo” di un calcione stiff di Regal, mentre un mostro come Kane dopo aver esultato nel suo solito modo per la vittoria, quando è arrivato al titan tron per uscire ha agitato la mano destra più volte urlando dal dolore (il vecchio aficionado ha riconosciuto il momento dell'infortunio, gli è rimasta la mano tra Finlay e il tappeto del ring mentre eseguiva sull'irlandese la sidewalk slam).

Bella esperienza, molto istruttiva, questo è sicuro. Alla fine l'annunciatore, con una frase secondo me non preparata, ha detto che spera di tornare in futuro. Bè, lo spero anch'io.

Stay Tuned. Rob.
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