Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

TV Internet News Musica Cinema Spettacolo Sport Costume Lifestyle

Media Potere Intrattenimento Goliardia Carisma Autoglorificazione Cazzeggio Creativo

A&F - Ankie & Friends - Il Luogo di Aggregazione & Infotainment creato dal Leader Carismatico Ankie

Questo Forum è un Grande Show di Satira, quanto viene scritto non va preso seriamente.

Siamo tutti dei Personaggi frutto della nostra Immaginazione.

 

 
Pagina precedente | « 4 5 6 7 8 | Pagina successiva

Ri-Presentazione dell'High Flyin di The Rob in Town

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2023 10:26
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
25/11/2023 02:12
 
QUOTA

HIGH FLYIN 116 - NON PASSA LO STRANIERO

Come detto più volte, questo non è soltanto un editoriale in tema wrestling, ma è un editoriale che tenta di costruire un connubio tra wrestling e cultura pop, ovvero ciò che del wrestling dovrebbe essere l'obiettivo primo. E se guardo al mondo attorno a me sento parlare tantissimo di “stranieri”. Su alcuni giornali leggo che sono tutti stupratori ladri e pulciosi. Su altri leggo che sono tutti laureati e risorse imprescindibili per i paesi in cui migrano. Nessuno che dica che sono uomini, e che in quanto tali ce ne sono di “heel” e di “face”, per parafrasare una semplicistica divisione del wrestling. E che molti sono vicini a un turn, determinato dalle loro azioni e da quelle di coloro che stanno loro attorno. E se sposto la mia mente vedo un afroamericano di origine keniana vicinissimo a diventare Presidente degli Stati Uniti, evento inimmaginabile fino a quindici anni fa. Se resto in Italia invece vedo, per parlare di un argomento futile, infinite polemiche sulla nazionalità italiana di quella che potrebbe essere la futura coppia della nazionale italiana di calcio, Balotelli e Okaka: il primo è nato a Palermo ed è cresciuto a Brescia, e il secondo è nato e cresciuto in provincia di Bergamo. Eppure nessuno si è mai lamentato di un Vieri, nato e cresciuto in Australia da madre francese, o di Giuseppe Rossi, nato e cresciuto nel New Jersey. E il wrestling, come considera oggi gli stranieri?

NON PASSA LO STRANIERO

“Che gli uccelli dell'ansia e della preoccupazione volino sulla vostra testa, non potete impedirlo; ma potete evitare che vi costruiscano un nido.”, Proverbio cinese

Ricordo che ero un bambino e guardavo la televisione al mattino, e tra i programmi che guardavo c'era McGyver: l'uomo solitario che aveva successo grazie alla sua intelligenza. Ehi, adatto a me! E i nemici storici erano i russi: agenti del KGB in colbacco, poco fantasiosi e senza individualità. E negli stessi anni per molti il prototipo del russo era Dolph Lundgren, in realtà svedese, con il suo Ivan Drago: un pugile robotico grande, grosso e cattivo, senza cuore e costruito in laboratorio. Per un occidentale del tempo la Russia, o meglio Unione Sovietica, era quello.

Ora sono passati vent'anni, e lo stereotipo del russo è cambiato: quando si pensa a un russo, si pensa a un arricchito maneggione come Abramovich, si pensa a ragazze stupende, calcolatrici e abili come una Kournikova, una Sharapova, o la Nicole Kidman di Birthday Girl, si pensa a simpatici mattacchioni improvvisamente travolti dal benessere occidentale come Safin e Kirilenko.

Invece in WWE abbiamo Koslov: l'Ivan Drago de noantri, un uomo che dall' “I love dablia dablia i” è passato al voler “competiscion”, un residuato del passato, una vecchia e logora navicella Soyuz a rappresentare una nazione basata sui petrolrubli. Nikita Volkoff ebbe un grandissimo successo negli anni '80: entrava con la sua bandiera dell'Unione Sovietica in piena Guerra Fredda e faceva le offese di prammatica agli americani, che puntualmente vedendo in lui lo spauracchio socialista-comunista, lo fischiavano. E alla fine della Guerra Fredda, alla caduta del Muro, turnò face, a testimonianza di come davvero un mondo era fortunatamente cambiato. Ora c'è Koslov. Koslov è il giapponese naufragato sull'isola che crede ancora che siamo nella seconda guerra mondiale, è il protagonista di “Goodbye Lenin”, film tedesco di qualche anno fa, è il sestante con cui un astronauta dovrebbe calcolare i tempi di discesa di uno shuttle.

E rischia di diventare campione del mondo. Non perchè sia bravo a lottare, anzi. Non perchè sia over, anzi. Non perchè abbia un bel personaggio, anzi. Ma perchè la dirigenza pare ritenerlo tutte e tre le cose, a dispetto di un pubblico che lo considera tanto quanto Kung Fu Naki.

E dire che l'errore era già stato fatto pochi anni fa, con la vicenda Hassan, di cui parlai in un mio vecchio numero (il numero 11, “Orgoglio e pregiudizi”, che ovviamente consiglio). Un personaggio partito con quella che teoricamente era una delle gimmick più interessanti di sempre, è finito per diventare quasi subito un “Iron Sheik 2000”, tra l'altro in un periodo in cui coincidenza ha voluto che fosse di cattivo gusto come non mai.

E memori di quell'esperienza, in TNA (perchè sì, ce n'è anche per quelli di Orlando) che cosa fanno? La stessa cosa. Costruiscono il personaggio di Bashir su ciò che teoricamente avrebbe dovuto essere il personaggio di Hassan, e poi lo fanno subito deviare sul più bieco stereotipo del terrorista. Con l'aggravante di avergli anche dato un titolo. E che titolo! La prima volta che l'X-Division title viene difeso a furia di rest holds e senza nessuna flying move. Ebbè.

Ma pare che nelle major americane stia diventando un brutto vizio: la gimmick usa e getta data ad uno straniero, basata su stereotipi e senza sbocchi perchè il mondo è cambiato. In un mondo nazionalistico e particolaristico come vent'anni fa avevano successo queste gimmick, ma in un mondo globalizzato come quello odierno, in cui lo straniero non è più l'eccezione ma la regola, sono destinate ad essere un residuo del passato, a colpire l'immaginazione di qualche sporadica persona che non vive il tempo in cui esiste, ma a rimanere non attrattiva per la stragrande maggioranza della popolazione che, in modo conscio o inconscio, non la riconosce come “attuale”.

Non so se vi ricordate ad esempio di Renè Dupree. Comincia la sua avventura in WWE come nazionalista canadese, e già lui, Conway e Grenier (i suoi due sodali) erano una pallidissima imitazione della gimmick che tanto successo aveva dato ad un Bret Hart, ad un Lance Storm, ma anche ad un Jacques Rougeau. Poi, approfittando delle reali frizioni politiche tra Chirac e Bush e conseguentemente tra Francia e Stati Uniti (culminate nella ridicolaggine di cambiare il nome nei McDonald's alle French Fries), il geniale booking team della WWE ne approfittò per dare a Dupree la gimmick del nazionalista francese. Risultato? Qualche boo iniziale dovuto al clamore delle frizioni, poi dimenticatoio immediato, come era giusto che fosse.

Eppure qualche speranza pare/pareva esserci nel mondo del wrestling riguardo a come usare gli stranieri. Prendete ad esempio l'ultima World X Cup: se il Team International era davvero un po' troppo stereotipato, il Team Giappone e il Team Messico erano invece due team composti da ottimi lottatori, che senza essere stereotipati per la loro provenienza sono stati immediatamente amati dal pubblico solo per le loro capacità e per le loro gimmick azzeccate, indipendenti dalla provenienza geografica. Tanto che la vittoria finale del Team Messico è stata salutata con piacere e non con disprezzo nazionalista per un inaspettatamente momentaneamente maturo pubblico dell'Impact Zone (tranquilli, non vi preoccupate: già dalla settimana dopo si era tornati al consueto basso livello).

Alla fine l'unica gimmick di straniero che sta funzionando nel mondo del wrestling è quella dell'Orgoglio Italico Santino, ma più che altro per come la interpreta il lottatore: quintali di ironia ed autoironia, qualche gag azzeccata basata sulla storpiatura dei nomi, e il classico atteggiamento da bulletto playboy senza arte né parte che funziona proprio perchè non viene presentata con serietà al pubblico.

Profondità psicologica, attualità, possibilità di immedesimarsi e/o possibilità di potervi immedesimare qualcuno: è sempre questo che si chiede ad una gimmick. Cosa che gli Ivan Drago, gli Osama Bin Laden e i Peter Sellers dei poveri non riescono a fare. Modernizzare le cose, pare che sia questo il problema. Ed occorre risolverlo.

Concludo, ricordandovi che se avete la bontà di condividere qualcosa di divertente, interessante o anche solo di curioso da comunicarmi, o avete idee diverse sull'argomento di cui in discussione, sarò più che lieto di dialogare con voi al mio indirizzo di posta elettronica, rob@wrestling4ever.it.

Stay tuned. Rob.
Vota: 15MediaObject2,733024015MediaObject0,001240
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | « 4 5 6 7 8 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:13. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com