Nel mio c'era un brano da
Il sentiero dei nidi di ragno di Calvino, che avevo pure letto, ma Calvino mi faceva troppo cagare per farlo
Alla fine ripiegai sul saggio breve, una roba tipo "rapporto arte e vita", cercai di non scrivere le solite quattro stronzate. Piacque, ma ricordo solo che citai Canto Notturno di Leopardi.
Versione di latino sul Tacito degli Annales, la morte di Tiberio. Testo ostico con un po' di costruzioni arzigogolate, ma lo trovai estremamente bello, soprattutto sul lato psicologico dei personaggi (mentre su quello storico, come al solito, mancava completamente di obiettività). La carognata fu scegliere un testo con una data in Latino, ma chi cazzo si ricorda come si traducono dopo la prima settimana del primo anno di liceo?
Terza prova la solita pagliacciata
Orale simpatico, avevo fatto una tesina un po' generica ma abbastanza buona in cui avevo tirato dentro la
Ballata del vecchio marinaio di Coleridge, che avevo adorato, Edipo Re (nella parte orale in greco dovevamo tradurre e commentare quel testo a richiesta) e altre stronzate. Disappunto quando quella stronza di inglese mi chiese Thomas Hardy (
), quello di italiano i crepuscolari, penso Gozzano (
), e quello di filosofia, con cui ero stato best buddy per tre anni, mi tradì chiedendomi Sartre su cui eravamo stati poco e che sapeva mi stesse molto sui coglioni già al tempo.