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24/11/2019 12:28 | |
Eh che ti devo dire, la trilogia degli antenati mi ha ammorbato, del Sentiero dei nidi di ragno mi piace lo stile del "realismo magico" (l'uso del registro fiabesco per raccontare la storia dal punto di vista del bambino) ma per il resto non ci trovo riflessioni interessanti sulla vicenda, il Castello dei destini incrociati è un'idea di merda puramente artificiale e realizzata pure peggio, le Città invisibili ok. Cioè quando avevo 15-16 anni ancora ancora, ma a una certa a leggere i suoi libri mi sembra di leggere un Roald Dahl che cerca di apparire profondo perché ha letto Ariosto. Già se lo confronto già con il Buzzati di Un amore e Deserto dei Tartari la vedo male, se poi devo pensare che 10 anni prima che scrivesse le sue prime opere famose Pavese era ancora vivo e scriveva La luna e i falò, i Dialoghi con Leucó e la Casa in collina non ho una grande immagine di lui come scrittore nel contesto letterario italiano dopo la guerra. È sicuramente più popolare di questi, ma non lo metterei mai al loro livello. |
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