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Oggi in edicola, in fumetteria e in libreria (Fumetti e Libri)

Ultimo Aggiornamento: 01/05/2024 01:18
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Ahinoi, purtroppo il comportamento Eura non è "strano" se pensiamo al contesto, oggi forse un po' rimosso: la storia uscì in Italia nel 2002 e in quel periodo varie e note associazioni di genitori conservatori erano ancora in grado di fare il bello e il cattivo tempo sul mondo del fumetto e dei cartoni animati - gli esempi non mancano davvero, la censura -e soprattutto l'autocensura indotta per parare possibili guai- ai tempi provenivano eminentemente da destra, come oggi provengono (o sono in grado di provenire, che è la stessa cosa) eminentemente da pseudosinistra. O da entrambe le parti.

Perché sarò pessimista io, ma sono convinto che basterebbe davvero poco per causare qualche problema anche a questa edizione Cosmo di Chiara: se non succede, è solo perché la visibilità è minima e dunque anche il ritorno d'immagine sarebbe assai poco.

Quanto al prezzo, piccolo aneddoto: l'altro giorno ho preso Lanciostory e il nuovo volume di Pizzofalcone di Bonelli. Vedevo l'edicolante perplesso, ha fatto più volte i conti, poi ha parlato: "Minkia, pensavo di aver sbagliato ma sono 14 euro e 40. Per due giornaletti. Mah!"

Per me entrambi i prodotti sono validi e valevoli, sia chiaro, ma se anche edicolanti di lungo corso rimangono perplessi, temo che i nostri amati fumetti abbiano un problema.

Sash
[Modificato da Sashimi 28/10/2023 13:04]
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Re:
rimatt1, 28/10/2023 10:00:


Che la versione Eura fosse censurata è comunque chiaro anche da un altro aspetto: in questo volume della Cosmo ci sono diverse nudità maschili con tanto di erezioni ben visibili, cose che sul settimanale non si sarebbero potute vedere. Ma sbaglio o delle storie di Chiara circolavano già all'epoca della prima pubblicazione due versioni diverse? È possibile che una fosse edulcorata?



Forse ti ricordi (come ricordo anche io) che su Skorpio compariva la versione censurata, che però si dimenticavano di riproporre su Nuvolette a corredo delle interviste a Trillo e Bernet ripristinando i "falli" originari. [SM=x74934]
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Re: Re:
rimatt1, 28/10/2023 10:06:



Evidentemente, volevano dare l'idea che Chiara non ricevesse clienti mentre c'erano i bambini, e che fosse da sola in casa. Bello scempio, comunque: così la sequenza non funziona, con l'amico di Pablito che si gira senza un motivo.





In effetti con minorenni di mezzo bisogna andarci cauto. Però se non sai com'era la versione originale non fai caso a certi dettagli come il fatto che il bambino si giri.
Ben peggio fecero con quella serie di Barreiro e Breccia con protagonista tal Jorge Pinedo, che solo nella versione della 001 ho scoperto che all'inizio citava una personalità argentina che si era suicidata come ironicamente pensava di fare anche lui. Nella versione Eura (tuttocolore "fatto in casa" nell'inserto, se non ricordo male) sorrideva come un coglione e il lettore non capiva perché. [SM=x74911]
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Re:
Sashimi, 28/10/2023 12:56:

Ahinoi, purtroppo il comportamento Eura non è "strano" se pensiamo al contesto, oggi forse un po' rimosso: la storia uscì in Italia nel 2002 e in quel periodo varie e note associazioni di genitori conservatori erano ancora in grado di fare il bello e il cattivo tempo sul mondo del fumetto e dei cartoni animati - gli esempi non mancano davvero, la censura -e soprattutto l'autocensura indotta per parare possibili guai- ai tempi provenivano eminentemente da destra, come oggi provengono (o sono in grado di provenire, che è la stessa cosa) eminentemente da pseudosinistra. O da entrambe le parti.

Perché sarò pessimista io, ma sono convinto che basterebbe davvero poco per causare qualche problema anche a questa edizione Cosmo di Chiara: se non succede, è solo perché la visibilità è minima e dunque anche il ritorno d'immagine sarebbe assai poco.

Quanto al prezzo, piccolo aneddoto: l'altro giorno ho preso Lanciostory e il nuovo volume di Pizzofalcone di Bonelli. Vedevo l'edicolante perplesso, ha fatto più volte i conti, poi ha parlato: "Minkia, pensavo di aver sbagliato ma sono 14 euro e 40. Per due giornaletti. Mah!"

Per me entrambi i prodotti sono validi e valevoli, sia chiaro, ma se anche edicolanti di lungo corso rimangono perplessi, temo che i nostri amati fumetti abbiano un problema.

Sash



Giuste osservazioni, bisogna anche considerare l'altra faccia della medaglia, se partono denunce è l'editore che ci va di mezzo, non il lettore. Però fa strano che pochi anni prima di Chiara i settimanali ospitassero fumetti come Il Golem, Kairak, Chantal, ecc. in cui comparivano prostitute-bambine.

E ora che mi ci fai pensare è anche strano che la Cosmo azzardi questa pubblicazione "rischiosa" dopo aver modificato l'età delle figlie di una strega che comparivano in una delle loro ristampe di pornetti. Ma forse il contesto è differente, ho letto della cosa su Fumo di China.

Per quel che riguarda il fatto che i fumetti abbiano un problema, credo che di questo passo sparirà presto perché di fumetti non ce ne saranno più.
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Certo che la Chiara uncensored è davvero un gran troione! 😄

Ciò detto, piuttosto che macellare un'opera forse sarebbe meglio non proporla proprio.

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LucaL@, 10/28/2023 1:26 PM:



Giuste osservazioni, bisogna anche considerare l'altra faccia della medaglia, se partono denunce è l'editore che ci va di mezzo, non il lettore. Però fa strano che pochi anni prima di Chiara i settimanali ospitassero fumetti come Il Golem, Kairak, Chantal, ecc. in cui comparivano prostitute-bambine.



Che c'erano anche in Cronache del Tempo Medio, vol.2, ora che ci penso.

Io credo che l'Eura abbia sempre vissuto un po' nella sua bolla, lontano dai riflettori, e questo probabilmente le ha fatto gioco per un po'; inoltre erano anni in cui le cose mutavano in fretta e dunque si alternavano accelerazioni e fasi di calma, episodi isolati e campagne più sistematiche: azioni e reazioni che non avvenivano con gli stessi tempi ovunque. Loro poi pubblicavano materiale argentino e anche spagnolo, dunque nato in una temperie culturale del tutto asincrona rispetto alla nostra: paesi che stavano di fatto vivendo un'ubriacatura libertaria dopo la fine delle dittature, mentre noi si stava già andando verso un riflusso.

In Italia durante tutti gli anni '90 e a cavallo del millennio si hanno alcuni dei picchi piu' intensi delle campagne moralizzatrici/censorie, o comunque di concreta ostilità verso le parti "sgradite" di cartoni animati e fumetti ad alta diffusione: in pratica questo avviene quando comincia a esaurirsi l'onda lunga dell'iconoclastia dei tre decenni precedenti, dove tutto o quasi era permesso (certo anche a prezzo di scandali, polemiche e traversie giudiziarie; ma se sequestravi film, tagliuzzavi fumetti e processavi autori, in genere gli tiravi la volata e poi vendevano anche di più, perché il clima era quello).

Negli anni '90, per dire, i cartoni giapponesi in tv finiscono tutti in mano a media$et che se li cucina, li tagliuzza e li sbianca come vuole; in edicola l'editore Acme subisce interrogazioni parlamentari, e anche Dylan Dog qualche brivido lo ha; Tex poi non dovrebbe più fumare, cose così. Il mutamento non è stato omogeneo, ma complessivamente il clima è cambiato. Si dirà che in concreto almeno sulla carta stampata le azioni furono poche, ma io credo che l'effetto a livello autocensorio sia stato più pesante: in nome in primis del business e poi del quieto vivere, editori e autori si sono via via adeguati 'abbassando i toni' e certi argomenti e certi linguaggi verbali e visivi si sono spostati sempre più verso libreria/fumetteria, in pratica verso le basse tirature. Fino all'attuale fase di moralizzazione e buonismo, di segno opposto ma forse persino più ampia in valore assoluto.

Juan Galvez, 10/28/2023 2:47 PM:


Ciò detto, piuttosto che macellare un'opera forse sarebbe meglio non proporla proprio.



Con il senno di poi, e parlando in generale, dico di sì. Ma è sempre in parte anche un compromesso: nel caso di Chiara, se la leggessimo oggi per la prima volta, ci apparirebbe probabilmente un'altra cosa.

Sash


[Modificato da Sashimi 28/10/2023 18:27]
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Sì, probabilmente se nascesse oggi la vedremmo in modo diverso.

Il confronto tra questa edizione Cosmo e il ricordo che ho dell'Eura è però spiazzante, in pratica sono due opere distinte.



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Re: Re:
LucaL@, 28/10/2023 13:26:


Per quel che riguarda il fatto che i fumetti abbiano un problema, credo che di questo passo sparirà presto perché di fumetti non ce ne saranno più.


E come faremo? [SM=x74906]




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"Ginseng Roots" di Craig Thompson
Visto per puro caso in libreria e preso al volo, ho poi scoperto essere il terzo e conclusivo di tre volumi editi da Lizard: i precedenti erano usciti in sordina nel '20 e '21 e me li sono procurati, per fortuna senza difficoltà, ma sono da annoverare tra le tante cose passate semi inosservate in periodo pandemico.



Craig Thompson non è un autore prolifico, ma quando parla bisogna levarsi tanto di cappello: uno dei pochi della generazione "indie-intimista" che abbia davvero qualcosa da dire anche sulla società in generale, che sappia partire dal suo micromondo privato per arrivare al Mondo.

Qui parte dalla storia personale, dall'infanzia povera e faticosa nei campi del Wisconsin, per raccontare la soprendente storia del ginseng (sì, la radice), quello coltivato in America e cugino del ginseng cinese. Tra diario, reportage e manuale tecnico, Thompson intreccia storie familiari, storie di agricoltura e di commercio e di chimica industriale, storia religiosa e mitologica, storie di immigrazione ed emigrazione, e infine La Storia: a metà circa dell'opera arriva infatti il drammatico racconto dei profughi laotiani (cinesi di etnia Hmong), protagonisti e vittime di una delle tante guerre proxy dello zio Sammy.

Per comporre l'affresco Thompson disegna in tre colori (bianco, nero e rosso) e adopera complessi layout, dove si vede chiaramente l'influenza di Will Eisner - e riesce a veicolare informazioni molto dettagliate senza perdere mai in leggibilità e scorrevolezza.

Da leggere.

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Una trilogia?!? Devo procurarmela.



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Juan Galvez, 12/3/2023 8:51 PM:

Una trilogia?!? Devo procurarmela.



La versione italiana è in tre volumi, in originale invece è una serie di 12 albi.

Umberto Eco, parlando di critica fumettistica, una volta disse che per far loro un buon servizio bisognerebbe (cercare di) collocare i fumetti all'interno di precise correnti, generi e filoni letterari: ecco, per me Ginseng Roots si può agevolmente inserire in un solco che parte da Virgilio con Bucoliche e Georgiche a arriva allo Walden di Henry-David Thoreau, e financo al Moby Dick di Melville.

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Ottima segnalazione, l'uscita di questi volumi mi era del tutto sfuggita. E Thompson mi piace!
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Il ritorno di un vecchio amico

Mandy Riley 1 (di 3)



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e il ritorno di un vecchio e introvabile nemico



Introvabile anche perché mancava da più di trent'anni e il precedente volume Acme del '91 non era facile da reperire in buone condizioni; però Rivi nell'introduzione sembra non rendersi ben conto della cosa preferendo invece rimarcare l'ancor più raro secondo fumetto in appendice (il più innocuo But o'Brien, che in effetti non credo di aver mai visto).

Va detto che le iper dettagliate tavole di Ortiz e soprattutto i sardonici ma prolissi balloon di Segura soffrono davvero tanto nel formato Cosmo, dunque sono abbastanza restio a consigliarlo.

Notevole comunque che lo pubblichino senza alcun tipo di censura: malgrado i vari difetti di una trama (trama?) episodica che sembra improvvisata da un jazzista ubriaco, rimane una delle opere più spiazzanti e outré che mi sia mai capitata per le mani. Perversioni a palate e grand guignol a go-go, pur stemperati (o accentuati) da un umorismo nerissimo, situavano il Jack made in Spagna all'estremo limite dello acque territoriali in cui usava muoversi l'Eura - anche per un'epoca, gli anni '80, ben più disinvolta e tollerante d'oggidì.

S.


[Modificato da Sashimi 19/01/2024 01:37]
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Visto ma lasciato lì.
Ho il volume della ACME che citi e BUT O'BRIEN ce l'ho, letto sulle riviste COMIC ART e TORPEDO.

Confesso invece di aver preso MANDY RILEY (di cui è uscito ieri il 2°volume).
Al cuore non si comanda, signori miei!



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Mandy Riley mi era sfuggito, ma lo reperirò!
Non ho mai letto il Jack lo Squartatore di Segura, mi sembra interessante, ma se i balloon dovessero essere piccoli quanto mi dici, penso che rinuncerò anche io.
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Carlo Maria, 1/19/2024 3:56 PM:

se i balloon dovessero essere piccoli quanto mi dici, penso che rinuncerò anche io.



Più che i balloon in sé, è la quantità di fitto testo che contengono.
Ma tieni conto che il mio giudizio è ormai quello di un presbite [SM=x74933] - per voialtri giovinotti magari il font risulterà enorme [SM=x74883]

Sash


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Re:
Sashimi, 19/01/2024 20:48:



Più che i balloon in sé, è la quantità di fitto testo che contengono.
Ma tieni conto che il mio giudizio è ormai quello di un presbite [SM=x74933] - per voialtri giovinotti magari il font risulterà enorme [SM=x74883]

Sash






Eh, caro Sash, il "giovanotto" di cui parli è ormai un uomo di mezz'età che frequenti on line da oltre 24 anni. 😁😅
Temo di aver anch'io la mia dose di presbiopia! 🤣
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Io non sono vecchio come voi [SM=x2114809] e i volumetti li ho presi entrambi con soddisfazione: vero, il font è minuscolo, ma ormai con la Cosmo ci ho fatto l'abitudine. Il problema principale, a mio modo di vedere, è piuttosto la qualità di stampa, che non è il massimo (specie in Mandy Riley), ma non avendo mai letto questi fumetti ho ritenuto che ne valesse comunque la pena, e ne sono tuttora convinto.
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Smalto & Jonny
Segnalo, non sapevo di questa uscita



100 pp, brossurato. Premiata ditta Pezzin e Cavazzano, fine anni '70.

Una volta tanto Cosmo usa un formato grande e abbonda in editoriali, indicazioni cronologiche e materiali di supporto, a cura di Andrea Brambilla. Forse anche per rimpolpare, dato che la serie era molto breve [SM=x2114809]

Cavazzano al massimo delle sue possibilità nel bianco e nero, sui livelli di Altai&Jonson.

In appendice due rarità: per la gioia di tutti i castelliani ecco "Home in the Range", nerissima e kattivissima storia di Alfredo Castelli disegnato sempre da Magister Giorgio. Praticamente la loro versione della "ospitale famiglia sudista" (vedasi Non aprite quella porta di Tobe Hooper).

E infine "Carcere modello", incursione nella fantascienza sceneggiata da Rudy Salvagnini. Storia non semplice, frastagliata, con tavole su 4 strisce talmente dettagliate che l'occhio fa quasi fatica a cogliere appieno l'azione.

Sash
[Modificato da Sashimi 22/04/2024 22:42]
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