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Servatis a Maleficum - Gli Editoriali sulla TNA

Ultimo Aggiornamento: 21/02/2024 08:53
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08/08/2023 07:53
 
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TNA Ultimate X #2 - Pope is pimpin!
E’ passata una settimana e mezzo da Against All Odds, un pay per view molto particolare che ha dato dei responsi altrettanto particolari, mentre la successiva puntata di Impact ha posto le basi per i prossimi feud. Penso di essere uno dei pochi ad aver trovato ottima l’idea del torneo, che ha occupato il 90% del pay per view, ma da nostalgico del King Of The Ring non poteva essere altrimenti. Manca però quel prestigio che aveva il buon vecchio KOTR, ma su questo spero si lavori per il prossimo anno, facendo diventare il pay per view di febbraio uno dei più attesi dai TNA fans. Non mi soffermo sul match tra Team 3-D e Nasty Boys, che ha tradito le già bassissime aspettative e che, dato il finale controverso con tanto di ritorno di Jimmy Hart, non ha messo fine al feud tra le due coppie. Ero un accanito fan dei Nasty nei primi anni ’90 e per questo provo tristezza vedendoli ora, vecchi, immobili, incapaci. Samoa Joe ed AJ Styles hanno tirato fuori un ottimo incontro(c’erano dubbi?) e alla fine la vittoria è andata a The Phenomenal, ma solo grazie all’interferenza di Ric Flair e al litigio di Samoa Joe con l’arbitro speciale Eric Bischoff. Il samoano ha subito un’altra sconfitta a Impact, sempre a causa di una distrazione, contro Orlando Jordan, poi è stato rapito dagli scagnozzi di Bischoff: scopriremo nelle prossime settimane cosa bolle in pentola.

Con grande stupore da parte di tutti, il torneo è stato vinto da The Pope D’Angelo Dinero, il quale ha sconfitto, in successione, Desmond Wolfe, Matt Morgan e Mr Anderson: prima dello scontro con quest’ultimo, aveva persino subito un attacco da Scott Hall e Sean Waltman, ma nonostante ciò è riuscito a spuntarla. Chi l’avrebbe detto che il vecchio Elijah Burke sarebbe arrivato così in alto? Arrivato in sordina in TNA, è riuscito a conquistare il pubblico in poco tempo con un personaggio accattivante e una bravura al microfono straordinaria, mentre le sue qualità sul ring erano già ben note. Ora azzarderò un paragone per il quale probabilmente molti(incluso il buon Girolamo: a tal proposito, vi ricordo ogni domenica di leggere il suo Spotlight, è un editoriale che merita) mi daranno del pazzo, ma a me Dinero ricorda molto il John Cena del 2003-2004, col quale ho trovato alcune analogie. Entrambi hanno avuto un feud culminato in match brutali(Cena contro Eddie Guerrero, Dinero contro Suicide), sono grandiosi al microfono, sfottono gli avversari; tutti e due erano heel, ma poi sono passati face entrando a far parte di un team(Cena nel Team Angle, Dinero nella squadra con Hernandez, Matt Morgan e, in seguito, Suicide). Entrambi si sono guadagnati il rispetto di Kurt Angle dopo aver perso un match contro di lui e, infine, sia Dinero che Cena hanno conquistato la loro prima title shot vincendo un torneo contro avversari ben più quotati di loro(Cena nel 2003 battè persino Undertaker). Insomma, sembra che il predicatore di Harlem stia calcando le orme del rapper di Boston, tuttavia bisognerà aspettare per vedere se riuscirà ad eguagliarne il palmares. Lockdown sarà la prova del fuoco per lui, il suo primo main event, per giunta contro il lottatore di punta della TNA: mi aspetto molto dal loro match, inoltre il feud è iniziato molto bene, con un ottimo confronto verbale(Dinero che storpia il nome del Nature Boy in “Dick” Flair è qualcosa di sensazionale!) e un brutale pestaggio da parte di Styles e Flair ai danni di The Pope.

Un altro feud dal quale mi aspetto molto è quello tra Mr Anderson e Kurt Angle: il loro incontro ad Against All Odds è stato il migliore della serata, soprattutto per le emozioni. Anderson si è dimostrato un vero bastardo(scusatemi il termine, ma non so come altro definirlo), arrivando persino a sputare sul corpo esanime e ricoperto di sangue del rivale; a Impact, Angle ha fatto un discorso molto toccante, ma l’ex Mr Kennedy lo ha interrotto dandogli del piagnone. Tra i nuovi innesti dell’era Hogan, Anderson è quello che mi piace di più: sta mostrando quanto di buono aveva fatto vedere in WWE e la rivalità col miglior wrestler del mondo non può che fargli bene. Interessante anche la storyline che vede coinvolti Mick Foley, Eric Bischoff e soprattutto Abyss, con quest’ultimo che stava per essere smascherato da Easy E, ma è stato salvato da Hulk Hogan, che gli ha poi regalato il suo anello della Hall Of Fame! L’Hulkster sta cercando di far ridiventare Abyss la macchina da distruzione dei tempi d’oro(quando era sotto la guida di James Mitchell per intenderci): se ci riesce, potremo finalmente rivedere The Monster nel giro titolato. Scott Hall e Sean Waltman continuano coi loro attacchi a tradimento, ma stavolta sembra abbiano trovato pane per i loro denti: il loro amico di vecchia data Kevin Nash e l’ex Global Champion Eric Young li hanno infatti affrontati a viso aperto a Impact. Vedremo dove porterà tutto questo, ma intanto Hall e Waltman stanno benissimo nel ruolo di mine vaganti, nell’attesa che si rimettano in forma per un ultimo match.

Sul fronte X-Division, segnaliamo il ritorno di Kaz, il quale ha finalmente smesso di vestire i panni di Suicide(la gimmick andrà a un atleta giapponese proveniente dalla scuola del Team 3-D) e ha subito schienato, in un tag team match, il campione Doug Williams. Quest’ultimo è uscito vincitore dal rematch contro Amazing Red, dando così credibilità al suo regno, iniziato in un modo abbastanza rocambolesco(aveva sfruttato la valigetta del Feast Or Fired, battendo un Red che aveva appena disputato un incontro molto faticoso). Destination X sarà quasi interamente dedicato alla X-Division e spero che sia l’occasione per questi atleti troppo spesso dimenticati di mettersi in mostra: i Motor City Machine Guns, gli Young Bucks, Kaz, Doug Williams, Amazing Red, Brian Kendrick meritano un grande palcoscenico e nel pay per view di marzo dovranno dare il 110%. Personalmente, spero che in questa X-Division rientrino anche Daniels e Homicide, che in questo periodo non riescono proprio a trovare spazio: ripartire dalle loro origini potrebbe dire, soprattutto per Daniels, rilanciarsi. Per quanto riguarda la categoria tag team, sembra che questo sia il mese delle “coppie che scoppiano”: ad Against All Odds, Hernandez e Matt Morgan hanno dato i primi segnali di un imminente split, litigando per la vittoria del Blueprint sul Supermex con una mossa ai limiti del regolamento nei quarti di finale del torneo, mentre il Global Champion Rob Terry ha finalmente reagito alle angherie di Brutus Magnus, mettendo probabilmente la parola fine al suo periodo di militanza nella British Invasion. Infine, la divisione femminile, orfana di Alissa Flash e, momentaneamente, della sospesa Awesome Kong, ha trovato in Daffney la prossima sfidante per il titolo detenuto da Tara: la Scream Queen si è resa protagonista di un attacco brutale nei confronti della campionessa, che dovrà guardarsi dall’imprevedibile avversaria. Può uscirne fuori un gran match, sicuramente molto violento visto lo stile di Daffney(ma anche Tara non se la cava male nei match con stipulazioni hardcore): penso però che la cintura resterà salda attorno alla vita della padrona di Poison, in attesa di una sfidante più accreditata(e qui spero vivamente in una tra Taylor Wilde e Sarita).

E’ tutto gente, vi ricordo l’ indirizzo e-mail al quale potete inviare commenti, complimenti, auguri per la laurea(ebbene si: da venerdì 19 febbraio sono divenuto dottore in storia, col rispettabile punteggio di 110 e lode. Non potevo non vantarmene!), critiche, insulti, foto mie modificate e messe su un forum, ecc.: alessandro_servatis@hotmail.com

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