TV Internet News Musica Cinema Spettacolo Sport Costume Lifestyle

Media Potere Intrattenimento Goliardia Carisma Autoglorificazione Cazzeggio Creativo

A&F - Ankie & Friends - Il Luogo di Aggregazione & Infotainment creato dal Leader Carismatico Ankie

Questo Forum è un Grande Show di Satira, quanto viene scritto non va preso seriamente.

Siamo tutti dei Personaggi frutto della nostra Immaginazione.

 

 
Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva

Vittorio Feltri - Opinioni & Sparate

Ultimo Aggiornamento: 12/10/2023 13:39
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
28/07/2019 13:41
 
QUOTA


[Modificato da Ankie 28/07/2019 13:44]
OFFLINE
28/07/2019 13:43
 
QUOTA




Assassinato un carabiniere a Roma. Tutti zitti. Fosse stato un carabiniere a uccidere un ladro direbbero che è stato un delitto razzista o almeno fascista.
— Vittorio Feltri (@vfeltri) July 26, 2019

OFFLINE
28/07/2019 13:44
 
QUOTA




Il carabiniere assassinato a coltellate a Roma, se avesse fatto ricorso alla pistola, non sarebbe stato ucciso. In nessun Paese al mondo le forze dell' ordine intervengono a mani nude per dirimere un contenzioso, e all' occorrenza sparano contro chi vìola la legge, non si tirano indietro, poiché il loro compito è solamente quello di impedire che si consumino dei reati, più o meno gravi.

OFFLINE
29/07/2019 16:03
 
QUOTA


"Speravo nel funerale del cretino che lo ha sbudellato". Carabiniere ucciso, rabbia di Feltri contro l'americano




Nella nostra nazione popolata da persone irrazionali le armi da fuoco fanno paura a tutti e nessuno è favorevole alla vendita di esse, anzi, i cittadini le osteggiano nella convinzione che se fossero diffuse la nostra patria si trasformerebbe in una sorta di gigantesco Far West. Una balla enorme. La gente ignora che il 90 per cento degli omicidi nel commettere il delitto usa lame da taglio, cioè coltelli.
Tuttavia, ovviamente, non è vietato il possesso di posate più o meno acuminate e utilizzabili per scannare le vittime.
Siamo al paradosso. Invece di fare la guerra agli assassini, la facciamo ai mezzi che sputano fuoco e possono causare la morte immediata di chi viene colpito dai proiettili. Segnaliamo ai lettori che se il vicebrigadiere freddato avesse avuto in tasca una elegante pistola ora non faremmo il funerale a lui, bensì al demente che lo ha sbudellato. Sarebbe stato meglio, molto meglio.

OFFLINE
30/07/2019 15:21
 
QUOTA




Il nostro eccellente Renato Farina si occupa oggi delle conseguenze nefaste del trattamento che i carabinieri hanno riservato a uno dei ragazzi arrestati per l' assassinio del vicebrigadiere, avvenuto a Roma tra giovedì e venerdì scorsi. Un trattamento disumano che riempie l' Italia di vergogna. Non solo perché il giovane americano non è quello che ha accoltellato il sottufficiale, ma anche perché in un Paese minimamente civile i fermati, gli arrestati e gli imputati meritano il rispetto a cui qualsiasi individuo ha diritto.
La fotografia del diciottenne con gli occhi bendati e ammanettato, seduto davanti ai militari che lo interrogano, fa venire i brividi, inorridisce. Non immaginavamo che le forze dell' ordine arrivassero a tanto, ne siamo disgustati e pretendiamo di sapere come sia stato possibile che ciò sia accaduto all' interno di una caserma dell' arma fedele nei secoli. Che senso ha abbassarsi a livello di vendicatori della notte per ottenere delle risposte da un soggetto ormai assicurato alla giustizia e del quale si conosce già quanto ha commesso? Che bisogno c' era di allestire uno spettacolo rivoltante come quello documentato da uno scatto sul cellulare di qualche bullo in divisa? Non siamo in grado di comprendere a chi e per quale motivo sia venuto in mente di esibire gratuita crudeltà.


Ci auguriamo che lo sgradevole episodio sia adeguatamente punito nonché spiegato in ogni dettaglio.
Qui non è in discussione la necessità di condannare in modo appropriato coloro che hanno commesso il grave delitto, ovvio che si debba proseguire implacabilmente in base alla legge, ma quest' ultima non comprende la tortura. Ci saranno una inchiesta e un processo regolare, e questo è fuori dubbio oltre che indispensabile. Ma da qui a sopportare che i militari si abbandonino a violenze intollerabili, ce ne corre.
Teniamo infine in considerazione che la notizia del bendaggio assurdo dello statunitense a opera dei carabinieri non resterà riservata, filtrerà ovunque, arriverà in America e noi rimedieremo un' altra gigantesca e pessima figura, dopo quella relativa ad Amanda Knox. Figura da telebani.

OFFLINE
31/07/2019 15:21
 
QUOTA


"Un vicebrigadiere che dimentica la pistola in caserma e si fa accoltellare da un ragazzotto mezzo scemo fatico a definirlo eroe".

OFFLINE
01/08/2019 12:50
 
QUOTA


Da alcuni giorni una nave - tanto per cambiare - è in acque italiane, piena zeppa di emigranti, e non autorizzata ad attraccare in un nostro porto. L' imbarcazione non è dell' ong bensì della Marina militare, la quale ha raccattato uomini e donne partiti dall' Africa alla carlona nella speranza di essere portati in salvo. Ormai i piroscafi carichi di gente sfigata non fanno più impressione. Ogni due per tre ce n' è uno che galleggia nel Mediterraneo, e la consuetudine conduce inevitabilmente alla indifferenza. Il popolo si chiede: perché tanti extracomunitari, benché sappiano di non essere ospiti graditi, sfidano le onde perigliose, allo scopo di venire accolti festosamente sulla nostra disgraziata terra? Non è un mistero.



A forza di dire con toni propagandistici: accoglienza accoglienza accoglienza, molti poveracci credono a questa retorica melensa e si convincono che lo Stivale sia un luogo meritevole di essere raggiunto, anche a nuoto, dato che noi saremmo pronti a ricevere e a mantenere chiunque, secondo i diktat della sinistra e della anime pie che la votano, sia che il Pd venga guidato da Renzi, da Martina o dal fratello poco dotato del commissario Montalbano. Indubbiamente la nave in questione batte bandiera tricolore e chi la comanda non può pensare di rovesciarne il contenuto umano a Malta o in Spagna. Ma non si capisce un concetto invalso. Noi recuperiamo tra i flutti migliaia di disgraziati in procinto di affogare, quindi siamo molto generosi oltre che rispettosi delle leggi internazionali riguardanti le acque salate. Ottimo.
Ciò fatto, lodevolmente, perché i naufraghi debbono essere obbligatoriamente sbarcati a Lampedusa dove gli abitanti ne hanno piene le palle dell' invasione di stranieri bisognosi d' assistenza? Non sarebbe più opportuno restituire costoro al mittente, cioè rispedirli nel posto da cui impunemente sono partiti? Non sto dicendo di non soccorrere chi è in difficoltà al largo, semplicemente preferirei che una volta tratto in salvo, venisse ricondotto nel Continente Nero e magari aiutato a rientrare nelle sue capanne con una provvista di prodotti alimentari.


È incomprensibile il fatto che i neri debbano rimanere a nostro carico vita natural durante. Carola e i cicisbei dell' Unione europea se ne facciano una ragione: apprezzano la manodopera proveniente dall' Africa, la considerano una risorsa? La tengano senza consegnarla ai coltivatori di pomodori e di angurie che la sfruttano, riducendola in schiavitù.
La Gregoretti approdi dove vuole, pure all' inferno, qui non c' è posto per chi si avventura in mare confidando che qualcuno prima o poi intervenga per strapparli alla morte.

di Vittorio Feltri

OFFLINE
02/08/2019 14:12
 
QUOTA


Disastro totale. Forza Italia è morta. Trattasi di suicidio. Dopo 26 anni di molte gioie e moltissimi dolori, Silvio Berlusconi ha staccato la spina al suo partito e lo ha soppresso per disperazione. Poiché, tuttavia, l' uomo non è di legno, non è rassegnato a scomparire dalla scena politica, nonostante abbia quasi 83 anni, e subito dopo aver affondato la sua prima creatura ne ha fondata una seconda, poco credibile, denominata Altra Italia, che vuol dire tutto e quasi niente. Contento lui...




Ora bisognerà vedere se saranno contenti anche gli elettori, del che dubitiamo fortemente. La esperienza ci induce a sospettare che cambiare insegna a una bottega non significa rimetterla in piedi, talvolta la si abbatte completamente. Ed è proprio ciò che temiamo, dato che il Cavaliere non è più quello di una volta: ha inanellato una serie di errori e di orrori e difficilmente riuscirà a risorgere. Nominò suo delfino Angelino Alfano, e dopo una settimana disse che a costui mancava il quid, e non era vero.



Fece un patto, cosiddetto del Nazareno, con Matteo Renzi e lo ruppe perché voleva Amato al Quirinale al posto di Mattarella, la persona giusta in quel momento. In precedenza era riuscito a litigare con Fini, e Fini ha chiuso, ma Silvio non ha più ricominciato. I due si sono ammazzati a vicenda. Infine ha promosso Tajani coordinatore mondiale degli Azzurri, i quali sono subito diventati viola. Un fallimento dietro l' altro non poteva che portare alla eutanasia di Forza Italia, che oggi è realtà.



Altre cappellate? Il Cavaliere ad un certo momento pescò dal mazzo dei presunti fedelissimi Toti, direttore di telegiornali Mediaset. Pensava di aver trovato il jolly e invece era una scartina, un due di picche. Poi spinse la Carfagna ai massimi livelli, e pure questa si è rotta le budella e se ne è andata.





Povero Berlusconi, un grande come lui nel giro di pochi anni si è purtroppo rimpicciolito al punto di dover alzare bandiera bianca e chiudere la baracca che in tempi lontani gli aveva garantito un enorme successo. E ora? Ha creato Altra Italia a cui auguriamo senza convinzione buona fortuna. Con tali chiari di Luna, un Salvini che galoppa e una Meloni che avanza, sarà un' impresa rimettersi al passo con questa gente scatenata e in fuga. Poiché tuttavia, siamo grati a Silvio per ciò che nella sua vita ha fatto, regalandoci benessere e trattamenti principeschi, gli diamo una spinta. Se tornerà in alto saremo i primi a festeggiarlo.

OFFLINE
04/08/2019 18:34
 
QUOTA


Caro Silvio Berlusconi, tardivamente le do un consiglio: non faccia mai del bene ad alcuno se non è sicuro di poterne sopportare l' ingratitudine. Me lo ripeteva sempre la mia mamma. E lei ha fatto del bene a tanta gente, alla quale ha regalato posti importanti nel partito e nelle sue aziende, gente che ora le volta le spalle, fugge alla ricerca di nuovi protettori e benefattori inesistenti.

Quando Forza Italia era florida e mieteva consensi alla grande, lei aveva un codazzo di leccaculi impressionante.



Tutti lì a farle festa, a chiederle favori, occupazioni, denaro, raccomandazioni. Ho assistito a scene pietose indimenticabili: «Silvio qui, Silvio là, tu sei immenso, io ti stimo, ti adoro, ma ti prego, fammi questo favore e io ti sarò eternamente riconoscente». Ovvio, aveva un potere notevole, governava, era visto come un padreterno in grado di dispensare a sua volontà onori e poltrone. Nella massa dei postulanti abbondavano gli arraffoni e specialmente i cretini, i più difficili da addomesticare, buoni a nulla e capaci di tutto. Poi, sintetizzando, la sorte, caro presidente, si è voltata e lei è rimasto con il cerino in mano.





Ricorda quando sdoganò Gianfranco Fini in occasione delle elezioni del sindaco di Roma? Fu una mossa elegante e intelligente. Ma lui, essendosi montato la testa come tutti coloro che non ce l' hanno, poi ha lasciato il Pdl nel tentativo di sfasciarle il governo. Il quale poi si sfasciò da solo, e da quel momento è stato uno sfacelo. Io sono stato perseguitato e bollato in modo ingiurioso per aver utilizzato il cosiddetto metodo Boffo. Costui è scomparso e io sono ancora qui a rompere le balle.




A lei Cavaliere le cose sono andate peggio: l' hanno distrutta grazie al metodo Berlusconi, una condanna per un reato mai commesso, visto che Mediaset non era più nelle sue mani. Poi la faccenda delle donne, come se uno non potesse scoparsi quelle che gliela danno volentieri.

Non è finita. Allorché le fortune politiche sono scemate, i succitati lacchè si sono diradati fino a scomparire lentamente. E ora sono impegnati a ripararsi - illusi - sotto altri tetti ospitali.

Silvio, ora ti do del tu, sei stato tradito da chiunque.





Non devi prendertela con Salvini, un tuo concorrente, ma con i tuoi fedelissimi che si sono rivelati infedelissimi. Ominicchi e donnicciole, profittatori e profittatrici. Andreotti una volta mi disse: ho più fiducia in lei che è un nemico sincero che non in certi amici i quali, mentre ti lodano e ti sbrodano, affilano il coltello. Questo concetto vale pure per te. Ti sei contornato negli anni da un folto gruppo di traditori che adesso, nella bufera, smammano dimentichi di quanto, troppo, hanno ricevuto per servirti malamente.





Non perdo tempo a fare dei nomi, li conoscono tutti, ma consentimi di menzionare almeno un cognome: Toti. Rammenti quando ti fotografarono accanto a lui, festante, perché promosso tuo consigliere principe? Ti ha compensato con una pugnalata nella schiena. E Forza Italia, a furia di scossoni, è andata a puttane. Stendo un velo pietoso sulla Ravetto nonché su vari deputati vicini alla Gelmini, un esodo disgustoso. Berlusconi è stato sfruttato ed abbandonato. Non si trattano così neanche i cavalli. E neppure gli asini.

OFFLINE
05/08/2019 16:11
 
QUOTA


Vittorio Feltri risponde a Laura Ravetto: "Ca*** tuoi? Ci rallegriamo", battaglia su Twitter

Tutto nasce da un articolo di Vittorio Feltri, pubblicato su Libero di domenica 4 agosto, una lettera a Silvio Berlusconi in cui il direttore di Libero ricorda come il leader di Forza Italia sia stato "sfruttato e abbandonato". Ha ripercorso la storia del partito, Feltri, suggerendo a Berlusconi di non prendersela, oggi, con Matteo Salvini ma con i suoi ex fedelissimi, chi insomma come Giovanni Toti non si è fatto troppi problemi a scaricarlo, anche in malo modo. Nella chiusa dell'articolo, il fondatore scriveva: "Stendo un velo pietoso su Laura Ravetto nonché su vari deputati vicini alla Gelmini, un esodo disgustoso".


Parole alle quali aveva fatto seguito un durissimo cinguettio della Ravetto su Twitter: "Un giorno di questi mi rompo i c*** e inizio a raccontare i commenti al veleno su Berlusconi che mi sono stati detti negli anni da sti/ste signori/e che in queste ore tentano di additarmi come traditrice/golpista sui giornali per passare come novelli lealisti". Il riferimento è a chi dava credito alle voci secondo le quali la deputata prenderebbe in considerazione l'idea di avvicinarsi alla Lega di Matteo Salvini, affrancandosi fa Forza Italia (lei era infatti presente al teatro Brancaccio, sede della convention di Giovanni Toti, snodo cruciale verso la rottura con Berlusconi).



Ultimo atto della querelle, lunedì mattina. Ad aprire il fuoco, su Twitter, ancora Vittorio Feltri, che fa sapere: "Laura Ravetto di Forza Italia (per ora) mi scrive: Quello che intendo fare e dove voglio andare sono ca*** miei. Ci rallegriamo con lei per tutti i ca*** cui deve badare", conclude tagliente il direttore. E lo scontro continua. Per inciso, sull'edizione cartacea di Libero di oggi, diamo conto in un articolo a firma di Fausto Carioti del fatto che la Ravetto si sfili dai "traditori di Silvio"

[Modificato da Ankie 05/08/2019 16:11]
OFFLINE
08/08/2019 13:46
 
QUOTA




Tutti chiedono a Salvini di rompere l’alleanza con Di Maio e ignorano che le elezioni anticipate le decide Mattarella, il quale prima di sciogliere le Camere deve cercare una nuova maggioranza che c’è: M5S-Pd
— Vittorio Feltri (@vfeltri) August 6, 2019

OFFLINE
08/08/2019 15:27
 
QUOTA

"Il Fatto Quotidiano paragona Di Maio a Dybala. Mi sembra un insulto alla testa oltre che ai piedi".
OFFLINE
09/08/2019 16:33
 
QUOTA




Qualche minuto prima della crisi di governo, il direttore di Libero aveva fatto una previsione su Salvini

«Non rompe con Di Maio, mica è scemo»






Mattarella è contrario a elezioni anticipate perché agevolerebbero la Lega mentre lui pende a sinistra cioè verso Zingaretti e Di Maio. Ecco perché Salvini non rompe, nel qual caso sarebbe condannato all’opposizione. Mica è scemo.
— Vittorio Feltri (@vfeltri) August 8, 2019


OFFLINE
Hard is Ono
09/08/2019 16:43
 
QUOTA

Feltri ha preso una cantonata?

Incredibile! [SM=x5891211]
OFFLINE
09/08/2019 16:46
 
QUOTA

O magari Salvini è scemo.
OFFLINE
10/08/2019 10:02
 
QUOTA


Nel mirino di tutta Italia, almeno di tutta quella Italia che non lo vota, c'è ovviamente Matteo Salvini. Al leader della Lega, ora, rinfacciano anche quella crisi di governo che, per esempio a sinistra, tutti chiedevano a gran voce da tempo. Coerenza, insomma. Ma Salvini, agli attacchi, ormai ci è abituato: più si è forti a livello politico, più se ne subiscono. E in difesa del ministro dell'Interno, su Twitter, scende in campo Vittorio Feltri, il quale riserva alle ultime ore "salviniane" un paio di cinguettii. Il primo, tranchant: "Dicono che Salvini non capisca più un ca***. Figuriamoci i suoi avversari", premette. A stretto giro di posta, un secondo cinguettio del direttore, ancor più tranchant: "Invece di attaccare Salvini dovrebbero attaccarsi al tram". Chiarissimo il pensiero del direttore...

OFFLINE
10/08/2019 14:14
 
QUOTA


A molti, quasi tutti, piace il mare, è diffuso l' amore per le barche, perfino per i gommoni, e stendiamo un velo sui battelli, le navi e roba del genere. La gente non appena dalle nuvole spunta un raggio di sole si precipita sulle spiagge, si denuda in modo sconcio e si crogiola sulla battigia in attesa di gettarsi tra le onde, nuotare e compiere varie scemenze balneari. D' estate i litorali italiani sono più gremiti degli stadi che ospitano in altre stagioni gli spettacoli calcistici. De gustibus non disputandum est.




Tuttavia non ho mai capito quale piacere si possa provare ad ammassarsi lungo i litorali dove la folla ti inghiotte impedendoti perfino di respirare. La bolgia non è mai rassicurante, ti accerchia e ti limita la libertà. Ma questi non sono i soli motivi che mi tengono rigorosamente distante da quello che il duce chiamava bagnasciuga.





Ciò che mi fa detestare l' arenile è proprio il mare che considero, su basi scientifiche, un immenso bacino di schifezze in cui non ho mai messo piede per questioni igieniche. In effetti, se ci pensate bene, dove vanno a finire i liquami scartati dall' umanità? Gli scarichi urbani, fognari, ogni rifiuto anche il più ripugnante si rovescia attraverso fiumi e torrenti nel pelago, nel caso dello Stivale nell' Adriatico, nel Tirreno e nello Jonio.




In termini brutali e volgari i mari sono raccoglitori di tutta la merda del mondo. Vero che poi negli oceani qualsiasi immondizia che non sia plastica si scioglie e forse si purifica, ciononostante la cacca di ogni nazione e di ogni continente si squaglia lì, nell' acqua salata tanto adorata non solamente dai marinai ma pure dagli alpini. E non ci vuole molto a capire che la cacca, per quanto diluita, resta cacca, e la lascio volentieri assaggiare a coloro che nuotano con voluttà sia a Rimini sia alle Baleari. Io nelle deiezioni planetarie non mi tuffo. Non l' ho mai fatto e mai lo farò.




Ovviamente, forte di tali certezze incontestabili, me ne guardo bene dal mangiare i poveri pesci costretti a vivere in un ambiente settico e a nutrirsi in profondità ricche di escrementi in ammollo. Ciò che i pescatori portano a riva, oltretutto, suscita in me una pena immensa, lo buttano vivo in ceste, e lasciano che muoia soffocato. Una fine atroce che viene offerta alla gentile clientela come roba fresca e appetibile. Le creature ittiche che si dibattono disperate sui banchi del mercato non fanno pietà, eppure ingolosiscono la gente, che si commuove per lo scoiattolo ferito e non per la sogliola in agonia poiché non piange. I pesci sono muti.





VETTE ALPINE

Ecco spiegata la ragione per cui detesto il mare e ne sto alla larga, preferendo le vette alpine dove l' aria è pura, la vegetazione è rigogliosa e non vi sono escrementi se non quelli di animali vegetariani. Sarà perché sono nato alle falde delle montagne orobiche, provo piacere a respirarne i profumi.





Passeggiare lentamente lungo i sentieri rupestri mi rincuora e rigenera. Fermarsi in una baita o in rifugio ad alta quota dona un senso di benessere. Osservare cervi e marmotte docili risolleva l' animo. Intendiamoci, non sono un provetto escursionista né uno scalatore, non sono le arrampicate sportive che mi eccitano e neppure le sciate sulle piste innevate, piuttosto adoro la bellezza e la quiete dei monti sui quali regna la pace.

Non vado pazzo per le vacanze, per carità, lavoro con gusto giacché la mia professione coincide con la mia passione, ma se proprio devo staccarmi dagli impegni quotidiani scelgo un paio di giorni da trascorrere sui massicci brembani cui sono legato da antico, direi ancestrale affetto.




IL MOLISE

Non trascurerei nemmeno la campagna, specialmente quella del Molise (dove da ragazzo mi recavo alcuni mesi ogni estate) ricca di frutteti, piena di gente mite e generosa nonché ospitale. La mia meta era Guardialfiera, che spiccava su un colle da cui si ammirava la piana del Liscione, ormai sommersa dalle acque di una diga distruttiva, che ha raccolto il Biferno, fiume fresco e trasparente quale cristallo. E che ora è sparito lasciando una ferita nelle terre del Sacramento. Nonostante ciò il Molise è rimasto vergine e i pochi che lo visitano rimangono incantati, affascinati dai campi di grano e dai giardini fitti di piante da frutta sapida. È quasi offensivo per i nostri connazionali che molti cittadini preferiscano luoghi stranieri per trascorrere le ferie e trascurino le nostre regioni assai più invitanti. Conosco persone intelligenti e colte che si recano a New York per distrarsi e non hanno mai visitato la Toscana o la Basilicata. Cercano fuori quello che hanno in casa, e non lo trovano


OFFLINE
11/08/2019 14:30
 
QUOTA




Vittorio Feltri per Libero Quotidiano



La politica italiana è sempre stata pasticciata e i pasticcioni hanno regnato dalla fondazione della Repubblica. Quindi quello che sta succedendo in Italia non deve sorprendere: Roma è un teatro di porcherie oggi come ieri e l' altro ieri. Rassegniamoci e vediamo di ragionare secondo la mentalità di chi è specialista in gabole di ogni genere.



Colui che è maggiormente dotato di inventiva è Beppe Grillo, il quale ha detto che prima di tornare a votare bisogna cambiare l' Italia. Ma non ha specificato come e chi potrebbe compiere un programma così ambizioso. Non certo lui né Di Maio e neppure altri pentastellati che in un anno sono riusciti soltanto a dissipare un patrimonio di consensi enorme, senza modificare di una virgola la realtà del Paese. Al comico conviene tacere, per non contribuire ad aumentare il casino. La verità è più squallida di come noi della stampa la presentiamo.




Grillini, ex comunisti, perfino berlusconiani sono impegnati a schivare il rischio delle elezioni anticipate che ne decreterebbero il fallimento, contrapposto al successo garantito dei leghisti. Non lo dico io, però lo annunciano i sondaggi che non sono da buttare via.




I parlamentari di 5 Stelle sono consapevoli di essere alla frutta e tentano in ogni modo di cristallizzare la situazione, pur modificandola a proprio favore. Così: associarsi con i dem e costituire una maggioranza diversa dall' attuale eppure capace di tenere in vita un governo alternativo a quello dominato da Salvini.



Determinante sarà il ruolo di Mattarella cui spetta il diritto di decidere se sciogliere le Camere oppure se tentare una soluzione della crisi costruendo una nuova coalizione che escluda Alberto da Giussano, il partito più gradito dai cittadini. Succedesse ciò, saremmo di fronte a una scelta antidemocratica o, meglio, antipopolare e tuttavia non scorretta sul piano della regolarità costituzionale. Quindi non ci resta che attendere le delibere del Quirinale.



Il Capitano ha già compreso dove sono situate le insidie. Sarà in grado di scansarle? Ce lo auguriamo. Però occhio ai pasticcioni e a chi vive per imbrogliare le carte, che sono già abbastanza imbrogliate. La prossima settimana avremo le idee più chiare, pur convinti che a pensare male è difficile sbagliare.

OFFLINE
12/08/2019 10:54
 
QUOTA


La politica italiana è sempre stata pasticciata e i pasticcioni hanno regnato dalla fondazione della Repubblica. Quindi quello che sta succedendo in Italia non deve sorprendere: Roma è un teatro di porcherie oggi come ieri e l' altro ieri. Rassegniamoci e vediamo di ragionare secondo la mentalità di chi è specialista in gabole di ogni genere.


Colui che è maggiormente dotato di inventiva è Beppe Grillo, il quale ha detto che prima di tornare a votare bisogna cambiare l' Italia. Ma non ha specificato come e chi potrebbe compiere un programma così ambizioso. Non certo lui né Di Maio e neppure altri pentastellati che in un anno sono riusciti soltanto a dissipare un patrimonio di consensi enorme, senza modificare di una virgola la realtà del Paese. Al comico conviene tacere, per non contribuire ad aumentare il casino. La verità è più squallida di come noi della stampa la presentiamo.
Grillini, ex comunisti, perfino berlusconiani sono impegnati a schivare il rischio delle elezioni anticipate che ne decreterebbero il fallimento, contrapposto al successo garantito dei leghisti. Non lo dico io, però lo annunciano i sondaggi che non sono da buttare via.




I parlamentari di 5 Stelle sono consapevoli di essere alla frutta e tentano in ogni modo di cristallizzare la situazione, pur modificandola a proprio favore. Così: associarsi con i dem e costituire una maggioranza diversa dall' attuale eppure capace di tenere in vita un governo alternativo a quello dominato da Salvini. Determinante sarà il ruolo di Mattarella cui spetta il diritto di decidere se sciogliere le Camere oppure se tentare una soluzione della crisi costruendo una nuova coalizione che escluda Alberto da Giussano, il partito più gradito dai cittadini. Succedesse ciò, saremmo di fronte a una scelta antidemocratica o, meglio, antipopolare e tuttavia non scorretta sul piano della regolarità costituzionale. Quindi non ci resta che attendere le delibere del Quirinale.
Il Capitano ha già compreso dove sono situate le insidie. Sarà in grado di scansarle? Ce lo auguriamo. Però occhio ai pasticcioni e a chi vive per imbrogliare le carte, che sono già abbastanza imbrogliate. La prossima settimana avremo le idee più chiare, pur convinti che a pensare male è difficile sbagliare.

di Vittorio Feltri

OFFLINE
12/08/2019 23:04
 
QUOTA




Nonostante guidi il partito potenzialmente più massiccio, Salvini viene attaccato con virulenza dalla quasi totalità della stampa italiana, tutta piegata a sinistra, da una parte, come la torre di Pisa. Insomma, Matteo sta sulle scatole ai miei colleghi i quali vorrebbero vederlo steso sul ring della politica, abbattuto da un Tyson che però non c' è. Roba da matti.
Alberto da Giussano ha fatto incetta di consensi grazie ad attacchi sgangherati sferrati da chiunque e nessuno tra i suoi nemici ha capito di avergli fatto e di continuare a fargli un gran favore.
Ieri sul Corriere della Sera, per citare un giornalone, l' ex direttore del medesimo, Ferruccio de Bortoli, si è scagliato contro il leghista dicendo questa bestialità: se si svolgono elezioni anticipate significa che il ministro degli Interni si appresta a fare l' uomo solo al comando. E dove sta il problema? La storia della Repubblica è piena di candidati premier che si presentavano in proprio alle consultazioni, da De Gasperi fino agli anni recenti, senza che nessuno si scandalizzasse. Le coalizioni si formavano a spoglio avvenuto, la Dc si alleava con il Pri, con il Psi, con il Pli e con i socialdemocratici. Le alleanze duravano un anno o due e poi si rescindevano, quindi si ricomponevano.




Perché il leader del Carroccio non può fare altrettanto con il suo capo? Ma che discorsi sono? Salvini viaggia sul filo del 40 per cento. Mi pare che basti per affrontare le urne benché de Bortoli e tanti bravi editorialisti siano perplessi.
La verità è che ai democratici come costoro non va a genio che si svolga l' esercizio più alto previsto dalla stessa democrazia rappresentativa: il voto, che consente al popolo sovrano di scegliere da chi desidera essere governato. Essi preferiscono i giochi di palazzo, la gabole delle segreterie, gli accordi sotto banco, i sotterfugi. Cosicché al Capitano converrà guardarsi alle spalle e temere le coltellate tra le scapole, premunendosi dal riceverle ovviamente a tradimento dai professionisti che frequentano le istituzioni, che non sanno fare altro che vivere a sbafo col denaro dei contribuenti. Per lui è iniziato un calvario, la sua sarà una via Crucis e non gli sarà facile superarla indenne. I tribuni di professione ne inventeranno di ogni colore pur di non recarsi ai seggi il cui responso li condannerebbe ad andare a casa o, nel migliore dei casi, all' opposizione.
È evidente che a Grillo, a Renzi e ad altri politicanti conviene congelare la crisi e rinviare sine die il redde rationem: ridurre il numero dei parlamentari, fare la manovra, indire il referendum.

In pratica tirarla per le lunghe nella speranza di fiaccare la galoppata degli ex padani. C' è un unico uomo in grado di scongiurare la schifezza: Sergio Mattarella. Costui avrà il coraggio di sciogliere le Camere?

di Vittorio Feltri

OFFLINE
13/08/2019 18:55
 
QUOTA




"A te Parenzo non fa male solo l’alcol ma anche l’aria che respiri e l’acqua minerale". Così Vittorio Feltri risponde a David Parenzo e al suo veleno social. "Per guidare un quotidiano bisogna essere sobri. Alcol dopo cena, in serata. Bacioni", aveva scritto il conduttore di In Onda in risposta a un altro messaggio su Twitter del direttore di Libero. Messaggio che recitava: "Devo ricredermi. Parenzo non è sciocco. E’ molto peggio".

OFFLINE
14/08/2019 10:50
 
QUOTA


“FLAVIO, MA COSA DEVI FARE? UNA BEATA MINCHIA” - VITTORIO FELTRI E IL CONSIGLIO A BRIATORE DI LASCIAR STARE LA POLITICA: “GUARDA AL POVERO BERLUSCONI, CHE È STATO MASSACRATO PER AVER TENTATO L'AVVENTURA ROMANA: COME HA MESSO PIEDE AL GOVERNO HA RICEVUTO UN AVVISO DI GARANZIA. LE DONNE NON HA POTUTO SCOPARLE IN PACE SOLAMENTE PERCHÉ ERA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO. IN ITALIA CHI HA FONDATO UN PARTITO, DAL PIÙ GRANDE AL PIÙ PICCOLO, È STATO COLPITO DA UNA BRUTTA MALATTIA, LA SFIGA”




Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”



Apprendo con stupore che il mio amico Flavio Briatore intende buttarsi a corpo morto in politica: addirittura vuole creare un nuovo partito che si aggiungerebbe alla fitta schiera di confratelli totalmente inutili nonché fastidiosi e dispersivi. Fatico a credere che un imprenditore accorto e talentuoso come lui si proponga di realizzare un progetto tanto stupido. Preferisco pensare che egli abbia scherzato nell' annunciare simile intenzione che ha l' aria di essere una barzelletta poco divertente. E confido in una sua pronta smentita e che l' intera vicenda si concluda con una grassa risata.



Non potrei mai digerire che una persona così arguta, che nella vita ha costruito con merito una gigantesca fortuna svolgendo l' attività di avveduto affarista, non più in tenera età, decida di dedicarsi a un mestiere squalificato quale è quello del deputato o del senatore, per altro nelle vesti di neoleader di un "Movimento del fare".




Fare che cosa? Una beata minchia, in un Paese che da mezzo secolo si gingilla con pessimi programmi rimasti regolarmente sulla carta e, in alcuni casi, qualora concretizzatisi, hanno prodotto guai in quantità. Caro Briatore, stai alla larga dal Palazzo dei veleni, degli intrighi di cui esso è squallido teatro, e continua a svolgere la professione del ricco, che ti riesce a meraviglia. Non ti immischiare in certe vicende oscure nelle quali si sono bruciate fior di reputazioni.




Guarda al povero Silvio Berlusconi, che è stato massacrato per aver tentato l' avventura romana: come ha messo piede al governo ha ricevuto un avviso di garanzia E si è dovuto dimettere come un ladro pur non avendo commesso alcun delitto.



Anni e anni è stato perseguitato dalla magistratura e alla fine è stato condannato per un reato mai commesso. Sorvoliamo sulle donne del cavaliere, il quale, a differenza di te, non ha potuto scoparle in pace solamente perché era presidente del Consiglio e non un semplice cittadino danaroso. Ti sembra intelligente gettarti in un ginepraio disgustoso quale è la politica, piena zeppa di incapaci, di fannulloni senza arte né parte, di gentarella che tira a campare aggrappandosi al seggio?




Giuro, non capisco questa tua iniziativa. Hai dichiarato che qualora fossi ministro daresti il via alla costruzione del ponte di Messina. Ma con quali finalità? E con quali soldi la finanzieresti, visto che non abbiamo miliardi se non di debito pubblico? Sei sicuro di essere in buona salute mentale? Io ti voglio bene, invidio maggiormente il tuo patrimonio del tuo matrimonio, ma questi sono dettagli.



Un ultima osservazione, che però è la più importante: in Italia chi ha fondato un partito, dal più grande al più piccolo, è stato colpito da una brutta malattia, la sfiga.

A causa della quale ha fallito l' obiettivo. Non andare a ingrossare le fila degli sfigati. Tu sei bravo a lavorare, quindi non sei adatto a fare il cretino come gli ex venditori di bibite negli stadi del calcio.

[Modificato da Ankie 14/08/2019 10:50]
OFFLINE
15/08/2019 23:22
 
QUOTA


Caro Salvini, ti scrivo per dirti che non ho capito le tue ultime, e anche penultime mosse. Spero che tu me ne possa spiegare il senso. Per oltre un anno hai governato insieme ai ciula del M5S, con i quali hai pure litigato di brutto, ma tutto sommato sei riuscito a tenere stretta la compagnia del filo di ferro senza subire danni, anzi guadagnando consensi per la Lega. Poi alle europee hai avuto un trionfo e un sacco di gente ti ha implorato: «Rompi l' alleanza così si va ad elezioni anticipate e si ridimensionano le pretese scriteriate dei pentastellati». La quale gente però non sa che la politica è connessa all'aritmetica. Per cui ignora un fatto: se tu vinci le europee con largo margine, tuttavia nel Parlamento nazionale hai il 17 per cento dei voti, mentre i grillini conservano il 33, è evidente che il torrone ce l'hanno in mano questi ultimi. I quali, se tu Carroccio sfasci la maggioranza, avendo una rappresentanza alla Camera e in Senato più cospicua della tua, prima di tornarsene a casa cercano in aula un partito che permetta loro di sostenere un governo di colore diverso, e lo trovano nel Pd, che ha sempre affermato di detestare i cinquestelle, ma un conto è il dire e un conto è il fare.


Cosicché, quando Matteo ha mollato (e non si comprende perché) Di Maio, immediatamente i seguaci di Renzi e Zingaretti si sono messi a disposizione per fottere Alberto da Giussano. Ciò che sorprende non è l' atteggiamento ondeggiante del Pd, bensì la superficialità di Salvini che si è illuso si potesse giungere alle consultazioni. Finché a Montecitorio e a Palazzo Madama vi è una maggioranza alternativa a quella in disfacimento, ovvio che le urne restino chiuse. Mattarella guarda i numeri e non le facce dei deputati e dei senatori. Sorvolare su questo dato è da fessi.


Ciò premesso, occorre aggiungere che quello di Salvini è stato un tentativo di suicidio. Egli va incontro alla crisi e non si accorge di fare il gioco degli avversari, che non aspettano altro per costituire un esecutivo tutto loro, consentito dalla matematica (le idee in politica non contano un tubo) e dalla Costituzione. A questo punto il Matteo lombardo, infinocchiato dal Matteo fiorentino, si accorge della topica e accetta di approvare la diminuzione dei rappresentanti della popolazione, come via di salvezza.

Errore clamoroso. Se la Lega accoglie il taglio si va alle calende greche. In quanto la modifica di una legge costituzionale prevede un iter lunghissimo, comprendente un referendum. Tutto ciò richiede minimo un anno, pertanto Salvini le elezioni se le sogna. Arriveranno a babbo morto. L'importante è che non perisca di inedia pure il Capitano nel frattempo poiché, è noto, il favore dei cittadini va e viene, sempre più velocemente. Renzi ne sa qualcosa.

Eppure la cosa più buffa è un'altra. Il Matteo milanese ha chiesto la sfiducia di Conte, che andrà in onda tra una settimana. Come si comporterà il capo padano? Se la vota cade il governo, allora egli entrerebbe in rotta di collisione con la sua scelta di segare i parlamentari; se non la vota va contro la propria mozione. Siamo alla confusione totale, alla schizofrenia. La sensazione è che Salvini si sia infilato in un cul de sac.

di Vittorio Feltri

OFFLINE
17/08/2019 10:41
 
QUOTA


In Emilia e in Romagna si dice saggiamente che l' ora del coglione piglia tutti. Gli uomini sbagliano e quelli che ammettono i propri errori ne dimezzano la gravità. Mi pare quindi che a Salvini convenga riconoscere di aver calpestato una buccia di banana allorché ha deciso di aprire la crisi di governo al buio, mandando al diavolo il premier Conte, chiedendone la sfiducia, e i grillini con i quali bene o male ha collaborato per oltre un anno.



La topica consiste nel fatto ineluttabile che i pentastellati hanno immediatamente intavolato trattative con il Pd (Renzi e Zingaretti) allo scopo di costituire un esecutivo alternativo a quello attuale. Vero che i progressisti per mesi avevano dichiarato pubblicamente: «Piuttosto che allearci con i grillini ci spariamo». Ma erano chiacchiere a cui il Matteo lombardo aveva ingenuamente creduto.



Egli in sostanza ha abboccato e ha lanciato il cuore oltre l'ostacolo supponendo che, essendo impossibile un patto tra M5S e progressisti dei miei stivali, l'unica soluzione fossero le elezioni anticipate che Alberto da Giussano avrebbe affrontato con le mani in tasca, forte dei sondaggi che lo davano vicino al 40 per cento. Col cavolo. Le indagini demoscopiche annunciano una realtà ma non la riflettono.





Ciò che conta sono i numeri in Parlamento: Di Maio ha il 33 per cento dei deputati e dei senatori, mentre Salvini ha solamente il 17. Quest' ultimo pertanto ha perso in partenza. Nel senso che Gigino più gli ex nemici del Pd hanno la maggioranza e fregano alla grande la Lega. Non è un problema politico bensì aritmetico. E chi pensa che i partiti siano fedeli agli ideali (di cui sono privi) più che alle poltrone da cui si gestisce il potere sono è un povero pirlacchione.





Ecco, Salvini si è comportato, stranamente, da pirlacchione facendosi infinocchiare come un principiante. Dispiace dirlo, visto che lo stimo, però stavolta si è fatto turlupinare dai vecchi lupi della partitocrazia. Ora egli ha a disposizione soltanto una carta: rimangiarsi la sfiducia a Conte e continuare a governare con i ciula gialli. Poi si vedrà. L' importante non è andare a votare ad ottobre, a questo punto, bensì non affidare il Paese alla grinfie degli ex comunisti del piffero e agli scugnizzi che cadono dalle Stelle filanti.

OFFLINE
20/08/2019 14:20
 
QUOTA




Sabino Cassese sul Corriere della Sera di ieri ci ha spiegato con dovizia di particolari che l'acqua calda ha una temperatura più elevata di quella fredda. Ma dobbiamo informarlo, a costo di deluderlo, che fin qui ci eravamo arrivati da soli, senza l'aiuto culturale di alcuno.

Noi, a differenza dell'editorialista, non siamo per fortuna costituzionalisti, né mai ci è premuto di diventarlo, anche perché la Carta italiana, definita da un folto gruppo di allucinati la più bella del mondo, in realtà assomiglia ad un catalogo di buoni sentimenti e di cattive intenzioni. Essa, essendo tesa a garantire la non governabilità, offre il pretesto per definire, coram populo, chiunque intenda guidare il Paese un aspirante dittatore. Infatti Salvini è sputacchiato da una folla di odiatori professionali poiché non si lascia sopraffare dai demagoghi di sinistra impegnati a riaprire i porti contro la volontà della gente sensata.

Gli immigrati che arrivano qui a frotte non fuggono da guerre inesistenti, pensano soltanto, influenzati dalla propaganda buonista e sgangherata, di trovare un altrettanto inesistente Eldorado nella penisola. Siccome poi non hanno un mestiere e non possiedono la cultura del lavoro, finiscono con l'essere sfruttati dal caporalato meridionale e dalla criminalità organizzata o, nel migliore dei casi, col bivaccare nei giardini pubblici delle città del Nord, dove si specializzano con risultati brillanti nell'attività di rompere i cogl***i ai passanti.

Salvini è l'unico politico in sintonia con i connazionali ostili alle invasioni barbariche ed è ovvio che raccolga ricche messi di consensi. Mentre i cosiddetti progressisti e i cattolici integralisti si illudono di sedurre l'elettorato predicando l'ospitalità incondizionata, cioè senza precisare quanti stranieri siamo all'altezza di ricevere e fino a quando. Trattasi di incoscienza allo stato puro per non dire che siamo di fronte a un fenomeno di imbecillità inguaribile. Cassese, che ha una mente fine però sganciata dalla volgare realtà in cui vivono i compatrioti, sorvola su questi temi. E non si accorge di uscire dai binari del senso comune. Ecco un suo ragionamento stravagante. Gli aventi diritto al voto da noi sono 51 milioni di individui. Di questi, 9 milioni regalano il suffragio a Salvini, il quale pertanto rappresenta una relativamente esigua minoranza, cosicché non è democraticamente autorizzato ad avere un potere totalitario. Che scoperte del piffero. Il costituzionalista dimentica che le maggioranze si calcolano sulla base di chi si è recato al seggio e ha depositato la scheda nell'urna, non contano nulla coloro che hanno disertato la cabina.

Non fosse così, poiché costituiscono il gruppo omogeneo più folto, gli astensionisti dovrebbero essere chiamati, stando alle elucubrazioni di Cassese, a reggere la cosa pubblica. Insomma dovrebbero governare loro, e forse sarebbe meglio. Bravo, professor Sabino. Avevamo bisogno delle sue fosche illuminazioni.

di Vittorio Feltri

OFFLINE
20/08/2019 21:40
 
QUOTA




Nessuno sa quello che farà Mattarella ma tutti sanno quello che non farà : farci votare
— Vittorio Feltri (@vfeltri) August 20, 2019





Oggi il Senato sembrava un raduno di cafoni, sono quelli che ci governeranno al posto della Lega
— Vittorio Feltri (@vfeltri) August 20, 2019

OFFLINE
22/08/2019 14:51
 
QUOTA

OFFLINE
22/08/2019 14:52
 
QUOTA


Lasciamo agli aruspici che abbondano nei giornali, grandi e piccoli, l' arduo compito di indovinare come si concluderà la crisi di governo in atto. Ci limitiamo ad osservare che il pasticcio era evitabile, sarebbe bastato poco per non cadere nel baratro, nel quale è sempre stato facile precipitare e da cui è molto difficile risalire senza rimetterci alcune ossa. Per puro sfizio, segnalo ai lettori una curiosità: i partiti che hanno provocato la rottura di una coalizione allo scopo di tornare al voto alla fine hanno perso le elezioni. Sfasciare porta iella forse perché il popolo è infastidito dai cambiamenti bruschi di cui non capisce le finalità. Non le comprendiamo nemmeno noi pur avendone viste e vissute di ogni colore in mezzo secolo. Non ci arrampichiamo sugli specchi delle ipotesi e delle congetture. Attendiamo i risultati della rissa per poi emettere giudizi, probabilmente negativi in quanto da un frutto rancido non si ricava di sicuro del nettare.



Tuttavia, prima di archiviare le prodezze dei gialloverdi, ci preme analizzarle, per valutare se l' attività dell' esecutivo è stata un disastro, come si urla ai quattro venti, oppure se la realtà è diversa da come la si descrive gratuitamente.
Ecco i dati. In dodici mesi l' occupazione non è affatto diminuita: poco, ma è aumentata di 92 mila unità, senza contare il dettaglio che nei settori artigianato e alberghiero si cerca e non si trova personale. O i giovani inattivi non hanno voglia di lavorare oppure non ne hanno di imparare un mestiere. Tanto riscuotono il reddito (un furto) di cittadinanza che consente loro di scegliere il bar sport anziché andare a sgobbare come facemmo noi di altre generazioni.


Proseguo. Il deficit dei conti pubblici del 2019 è migliore rispetto a quello di qualsiasi governo di centrosinistra, da Letta a Renzi, fino a Gentiloni. Il risparmio degli italiani (i soldi dei depositi bancari) è cresciuto sensibilmente ed è superiore in confronto a quello di ogni altro Paese europeo. La commissione Ue non è intenzionata ad infliggerci la procedura di infrazione. L' 80 per cento dei connazionali abita in case di proprietà, altro record continentale, forse mondiale. Siccome i compatrioti poveri non muoiono di inedia, segno che tanto in miseria non sono o vengono aiutati a sopravvivere, c' è chi si impegna per aprire i porti onde agevolare l' immigrazione di sventurati africani buoni a nulla e capaci di tutto. Questa, vi piaccia o no, è la situazione. Si può comunque peggiorare con un esecutivo progressista. Procediamo. Assecondiamo la nostra vocazione a farci del male.

di Vittorio Feltri


OFFLINE
23/08/2019 18:07
 
QUOTA


"Il nuovo governo giallorosso aprirà subito porti e frontiere. Salvini se la smette di frignare e comincia ad attaccare farà incetta di consensi. E tornerà ad essere il Capitano".

OFFLINE
28/08/2019 14:14
 
QUOTA


Perfino i ciechi e i sordi, forse anche i deficienti, hanno capito l' antifona: l' erigendo governo obbedisce all' esigenza di evitare elezioni anticipate che sotterrerebbero i grillini nell' indifferenza se non nel disgusto. Essi si presentarono sulla scena politica al grido di vaffanculo e indossarono abiti virginali e ora sfoggiano le nudità delle escort. Sono disposti a tutto, addirittura a prostituirsi, pur di non perdere fettuccine di potere e indennità varie spettanti ai parlamentari. Niente di nuovo e molto di vecchio.




La convenienza ispira ogni mossa di questa gentarella avvinta come l' edera ai palazzi della cuccagna. I cittadini onesti che sperano ancora si possa votare sono dei poveri illusi. Il capo dello Stato deve obbligatoriamente tenere conto che, secondo la Costituzione, ha il diritto di governare il gruppo di approfittatori che, mettendo insieme i cocci dei partiti, riesce ad esprimere una maggioranza, per quanto rivoltante e per nulla coesa. Infatti i leader continuano a litigare, non sui programmi da realizzare, bensì sulla spartizione degli incarichi che li arrapano per motivi di ingordigia.





Qualcuno, dicevo, spera in una rottura definitiva tra M5S e Pd e che Mattarella si scocci e sciolga le Camere. Sognare non è vietato, ma non vale la pena. Non è il popolo che può cambiare la realtà, è il popolo che ad essa deve adattarsi. E la realtà è che onorevoli e senatori sono affezionati al loro ruolo e piuttosto che andare a casa sono disposti a tutto, anche a rimediare una figura di merda.



I pentastellati fanno le bizze perché pretendono la conferma di Conte alla presidenza del Consiglio, mentre i dem insistono per avere un premier di maggior peso intellettuale, e non hanno torto.


Ma queste sono inezie, diversivi che saranno superati grazie alla smania di varare un esecutivo che castighi Salvini, condannandolo alla marginalità che lui stesso ha scelto in un impeto di stupidità tattica e strategica. Pur di far secco il capo della Lega, i suoi avversari ed ex soci sono pronti a strozzarsi con la cravatta. Buona morte a tutti. L' importante è che gli italiani siano in grado di sopravvivere e di respingere con forza l' ennesimo imbroglio di cui sono vittime innocenti.

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:26. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com