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Ri-Presentazione dell'High Flyin di The Rob in Town

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    Ankie
    00 10/07/2010 11:57
    In questo Contenitore rileggeremo e commenteremo l'editoriale a cura di The Rob in Town79 che da molti esperti era considerato il miglior editoriale del wrestling web italiano alla fine dello scorso Decennio.

    E' un occasione unica per chi già lo conosce di rileggerlo, e per chi non lo conosce di avere finalmente la possibilità di leggerlo, e di farne tesoro.

    Non ho chiesto l'autorizzazione a Rob, ma vista la nostra antica amicizia non credo che se la prenderà se parliamo della sua opera.

    L'opera è cominciata nel 2006 e si è interrotta nel 2009.

    Visto che gli High Flyin di Rob in Town ormai si trovano solo usando Wayback Machine li sto copiando qui man mano.
    [Modificato da Ankie 09/05/2019 12:24]
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    Ankie
    00 10/07/2010 11:58
    HIGH FLYIN 1 - RITORNO AL FUTURO
    A cura di The Rob In Town 79

    Inizio oggi la mia collaborazione attiva con questo sito. Ringraziando per l'opportunità e la fiducia concesse, essendo il primo numero (si spera di una lunga serie) della rubrica, illustro brevemente il target della rubrica stessa: essa avrà il ruolo di partire da avvenimenti settimanali contingenti per trattare più in generale aspetti del wrestling pro. Si tenterà quindi di volare alto, di fare “High Flyin”…

    RITORNO AL FUTURO

    “Credere nel progresso non significa quindi credere a un processo automatico o inevitabile, bensì è necessario credere allo sviluppo progressivo delle potenzialità umane”, Edward Carr, Sei lezioni sulla storia.

    Smackdown! è malato gravemente, e neanche Raw se la cava molto bene. La TNA è costretta ad assumere Bagwell, Steiner e Luger per alzare gli ascolti, e i talenti delle indies rischiano di essere assunti dalla WWE solo per far da jobbers alle vecchie superstars ECW. Le vecchie superstars invecchiano o si infortunano; e i giovani non prendono ancora in mano gli shows. Così almeno sento dire. E' tempo quindi di disperarsi? No, è tempo per ricordare…

    FLASHBACK N°1: autunno '92. La WWF è in crisi. Hogan se ne è andato a girare telefilms, Warrior è stato coinvolto nello scandalo steroidi e esige gli stipendi di Bill Gates, Macho Man è infortunato, Hennig è infortunato cronico, Flair ha molti acciacchi ed ha informato Vinnie Mac del suo fermo proposito di tornare in WCW, Taker non ha la gimmick per essere il top face, e il wrestler su cui più si puntava (Davey Boy) è stato il primo nome uscito nello scandalo steroidi. Che fare? Semplice: pushiamo i giovani. E così, in pochi giorni, ecco due midcarders diventare campioni: Bret Hart WWF champion e Michaels IC champion. Il pubblico rimase di sale (me compreso). Due midcarders campioni: questo sembrava un inevitabile chiaro segnale di decadenza. Ma il tempo aveva un'idea diversa…

    FLASHBACK N°2: la Monday night war. Stavolta la WWF è davvero sull'orlo del fallimento. La NWO, l'eroe della gente Sting e l'imbattibile Goldberg (nonché l'italiana Blaze) stanno umiliando la fed di Stamford negli ascolti e negli shows (titoli WWF buttati nella spazzatura, Bishoff che legge i risultati di Raw…). Le icone della WWF sono ora in WCW (Hogan in primis, ma anche Savage più gli ultimi campioni Nash, Hall). Che fare? Semplice, lasciamo un midcarder ex WCW inventarsi la gimmick del ribelle contro ogni regola, affiancamo a Michaels un altro ex jobber WCW dandogli la gimmick del “degenerato” e lanciandolo verso i primi titoli, ripeschiamo un giovane già fallito (e accusato di essere un raccomandato) e diamogli larghissimo spazio al microfono. Midcarders, jobbers e giovani falliti nel main eventing? Uhm… Eppure anche qui il tempo aveva le sue idee precise…

    FLASHBACK N°3: tra due o tre anni. La WWE era in crisi nera due o tre anni fa. Il pubblico fischiava i campioni, nelle arene si assalivano i wrestlers, le vecchie amatissime icone si vedevano sempre più raramente e i ratings diminuivano. Ma Vinnie Mac adottò la tattica consueta. Lanciò i giovani. E fu così che nel main eventing arrivarono un ragazzo atletico, potente e tecnico che divenne il secondo campione nero della storia WWF/E dopo Rocky, un ex tag team wrestler che, accompagnato dalla sua storica fidanzata e manager, si propose davvero come il nuovo Michaels, un ragazzo del Wisconsin capace di rendersi over col pubblico solo con i suoi promo, un figlio d'arte portoricano tecnico e con una esagerata mic skill, più due o tre giovani che solo due anni prima non avevano ancora esordito nel main roster e/o non avevano ancora mostrato le vere loro reali capacità. Succederà davvero tutto questo? Bè, datemi anche solo un buon motivo perché ciò non debba accadere…

    L'impressione è che a volte si critichi il presente solo perché non si è ancora trasfigurato nel ricordo e perciò nella nostra memoria: tutte le icone, di qualsiasi sport e/o in qualsiasi show, sono destinate a scomparire e il loro posto sempre viene preso da giovani prima sconosciuti o da uomini che solo dopo anni di gavetta raggiungono l'apice della loro abilità.
    Perché il wrestling dovrebbe essere diverso?
    I periodi di crisi sono ciclici. La parola “crisi” significa cambiamento. Voi siete pronti al cambiamento? Siete pronti a sostituire le vecchie Icone con Icone nuove? Siete pronti ad avere nuovi idoli al posto di quelli che avete avuto durante la vostra infanzia e la vostra adolescenza? Io sì, sono più che pronto…
    Cambieranno i nomi dei nostri eroi, cambierà perfino la idea di fondo alla base degli shows, cambierà forse anche il nostro modo di guardare il wrestling. Ma la passione rimarrà. La passione non dipende dal nome di un wrestler, dipende dal wrestling stesso. Io non ho paura del futuro. I miei idoli d'infanzia non ci sono più: non c'è più Warrior, non c'è più Dinamite, non c'è più Beefcake, non c'è Steamboat, e non ci sono i Rockers. Non ci sono più neanche gli idoli dell'adolescenza: Bret, Rocky, il “vero” Sting, i Too Cool. Ora ho idoli che tra qualche anno non ci sarano più: Benoit, RVD. Smetterò di seguire il wrestling? No, avrò idoli nuovi, che ora nemmeno conosco.

    Tutto scorre, tutto cambia.

    Stay tuned. Rob.

  • ankie
    00 11/07/2010 11:37
    HIGH FLYIN 2 - TU CHIAMALE SE VUOI...
    A cura di The Rob In Town 79

    Innanzitutto vorrei ringraziare tutti coloro che hanno letto il primo numero. Molti mi hanno comunicato apprezzamenti per la rubrica e di ciò ne sono lieto. Ciò spinge a scrivere ancora più volentieri.

    TU CHIAMALE SE VUOI…

    “Una giornata passata senza una risata è una giornata perduta”, Giovanni XXIII.

    A Raw è in corso la storyline di God, nel main event degli shows settimanali (sia WWE che TNA) sono sempre più frequenti gli scontri dialettici piuttosto che quelli fisici (e qui non c'è nulla di nuovo), in WWE sono sempre più frequenti personaggi con gimmick marcate. Ciò spinge molti a chiedersi: cos'è il wrestling? E' soprattutto discorsi, hype, sceneggiature recitate o al contrario è soprattutto scontro fisico, lotta, mosse eseguite a dieci metri di altezza? Chi mi segue nei forum sa già la mia opinione in merito, qui cercherò di esplicitarla in modo chiaro e definitivo. Allora, innanzitutto definiamo cos'è il pro-wrestling: per me la definizione migliore è “uno spettacolo ragionato, in cui vengono raccontate storie per mezzo della lotta tra atleti”. Il wrestling è entertainment. Il wrestling è divertimento. Il wrestling è svago. Se a uno invece piace la vera lotta, lo scontro meramente fisico tra due persone, non guarda infatti il wrestling, ma la boxe o il pride o la UFC. Vi piace la violenza? Quegli sport sono perfetti. Ma il pro-wrestling è sport entertainment. Il wrestling è uno spettacolo predeterminato il cui scopo principe è divertire nel modo migliore il pubblico, facendogli provare il maggior numero di emozioni. E' uno spettacolo in cui viene messa in onda una "lotta ragionata", in cui viene "raccontata una storia", in cui lo scopo principale è far provare agli spettatori o rabbia o gioia o speranza o paura o divertimento o qualsivoglia altra emozione, in modo da farlo sentire partecipe di quel che sta accadendo. La forza non c'entra nulla o quantomeno molto poco. La differenza che c'è tra la vera lotta ed il wrestling è la stessa che c'è tra la battaglia navale e una vera battaglia in mare. Per questo sono stupidi discorsi tipo "è più forte Caio o Sempronio?": semplice, è più forte chi decidono i bookers.

    Per questo mi fa ridere chi dice che nelle indies c'è "il vero wrestling". In tutte le federazioni c'è il vero wrestling: a me risulta infatti che sia predeterminato dappertutto e che ogni federazione abbia l'obiettivo di divertire massimamente il suo pubblico. Il wrestling non è e non vuole essere uno spettacolo stile “fight club”, è più come una sorta di film di Bud Spencer e Terence Hill ma più ragionato, con sceneggiature più adulte e accurate dietro, che vuole essere uno specchio della società rappresentata. . Nella leggenda del wrestling entrano le grandi storie che sono state raccontate, anche se poi possono aver portato ad incontri tecnicamente non bellissimi. Ma, diciamoci, la verità: a chi può importare di vedere voli acrobatici o particolari teniche complicate di lotta quando si possono gustare mille e più emozioni? Sting nel '97 era il wrestler più famoso al mondo anche se non aveva combattuto un solo incontro: a lui bastava semplicemente apparire con una faccia triste nelle arene e piangere lacrime nere per essere considerato l'eroe dei tifosi. E Rocky muoveva le masse più quando alzava il sopracciglio destro che non quando eseguiva la rock bottom o la sharpshooter. E Hogan rappresentava davvero l'American Hero che combatteva per salvaguardare i diritti di ogni americano dai suoi nemici interni ed esterni.Ha fatto più per far accettare l'idea dei matrimoni omosessuali in America la WWE con la storyline del matrimonio di Billy e Chuck la WWE, che non mille campagne di pubblicità-progresso. Il wrestling è come un film: racconta storie tramite immagini (in questo caso di lotta). I wrestlers devono perciò sembrare eroi o antieroi agli occhi del pubblico: Hogan era davvero colui che faceva trionfare il "bene", se mi si passa la locuzione un po' infantile, e Sting era davvero colui che avrebbe portato la giustizia e si sarebbe vendicato degli ingiusti. E Rocky era davvero il campione della gente. E il nemico era davvero un nemico. Era tutto un po' manicheo efficace.

    Così negli ultimi dieci anni, con l'evoluzione della società, è infatti spuntata anche la figura dell'antieroe, positivo o negativo (Austin, il ribelle senza regole idolatrato dal pubblico; o Hassan inviso solo perché arabo, anzi, arabo-americano, e se solo si fosse potuto sviluppare bene il personaggio davvero avrebbe potuto esserci una profonda riflessione culturale…). Chi guarda il wrestling solo per vedere i gesti atletici dei wrestler e controllare se Tizio o Caio hanno fatto o meno la variante della tal mossa, è una ridottissima percentuale di persone (una manciata…), per gli altri il wrestling è più che altro un'occasione di svago quotidiano dalla routine e di divertimento. Divertimento, che emozione sottovalutatissima. Sembra che la gente abbia paura di dire che li fa ridere guardare il wrestling. Perché? Non c'è nulla di male a ridere. Io preferivo vedere qualche mese fa i siparietti di Boogeyman che non un inutile incontro tra low-midcarders che non mi danno emozioni. Adoravo i Too Cool perché, oltre a essere molto bravi sul ring, mi facevano anche ridere un sacco. E la WWE come vinse la “guerra degli ascolti”? Facendo ridere il pubblico con i segmenti della DX. Il wrestling E' fiaba, E' racconto, E' predeterminazione fatta per suscitare emozioni. Non è solo gente che si da' botte. Per quello, ripeto, ci sono boxe, pride e UFC. La WWE, e più in generale tutto il wrestling mainstream, ha prima costruito e poi incrementato il proprio impero sugli spettatori occasionali, su coloro che magari non sono poi così interessatii all'aspetto sportivo ma che sono invece attratti dall'aspetto più teatrale, ludico e spettacolare dello spettacolo. Non è un caso infatti che la TNA abbia visto incrementare notevolmente i suoi ascolti quando ha cominciato a mostrare più entertainment: ora il campione è il principale entertainer della fed di Orlando, e lo sfidante è l'indiscusso protagonista del segmento più divertente mai mostrato in TNA (il finto funerale del team 3D…). Ora si è addirittura arrivati a parlare di come ai tempi odierni non ci sia più “credibilità” nel wrestling. Essa in realtà non vi è, per fortuna, mai stata. La credibilità nel wrestling non conta nulla. Ho visto wrestlers scagliare fulmini e lanciare fuoco e venire considerati leggende. Ho visto wrestler trionfare su ogni nemico del suo popolo, sempre, e venire considerato leggenda. Ho visto wrestler vincere medaglie olimpiche e soffrire contro sollevatori di pesi e venire considerati leggende. Intendiamoci, tutti molto più che giustamente. L'intrattenimento non deve essere "credibile". Deve essere "emozionante" e “divertente”, inteso qui nel senso più ampio.

    Stay tuned. Rob.

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    Ankie
    00 12/07/2010 08:49
    Primo storico HF.

    Forse un pò grezzo, ancora non è il Rob che tutti conosciamo.

    Ma lancia già degli spunti interessanti, come al suo solito.

    E' stato un pò troppo ottimista, credeva che la WWE e il wrestling in generale sarebbe uscito da quella crisi, invece ancora non ne sono usciti, ed anzi rispetto al 2006 direi che ci troviamo in una situazione ancora più arida di idee e personaggi.

    Purtroppo non ci sono ancora stati giovani che hanno preso il posto delle vecchie icone (forse il solo Anderson potrebbe farcela) e qui ci sarebbe da chiedersi: di chi è la colpa?



    [Modificato da Ankie 12/07/2010 08:49]
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    Ankie
    00 12/07/2010 10:58
    Concordo pienamente con l'analisi di Rob.

    Forse mi distacco un pò da lui quando parla del wrestling che fà ridere, io sinceramente poche volte mi sono trovato a ridere mentre guardo il wrestling, per me è più emozioni e soprattutto attesa, attesa per il grande evento, attesa di vedere il giovane che avanza e che ruba il posto al vecchio.

    Concordo anche su Hassan che aveva tutte le potenzialità per divenire un grande personaggio, e che purtroppo è stato eliminato di punto in bianco.
  • OFFLINE
    Ankie
    00 12/07/2010 11:00
    HIGH FLYIN 3 - POMPIERI, SUPEREROI E LEGGENDE
    A cura di The Rob In Town 79

    Consueta premessa: questa settimana ho scoperto che i lettori dell'editoriale stanno aumentando sempre più. La cosa mi fa piacere, significa che certi discorsi attirano l'attenzione e che l' “oasi” no flame pare funzionare.

    POMPIERI, SUPEREROI E LEGGENDE

    “La vita dell'uomo è un filo di seta sospeso in un gioco di rasoi”, A. Cecchi.

    Tranquilli, il titolo può spaventare, ma non è una barzelletta di Serie B. Anzi, mi accingo a commentare ciò che di più terribile vi può essere al mondo: la morte di un uomo. Domani, martedì 23 maggio 2006, ricorre infatti il settimo anniversario della morte di Owen Hart. Ma questo editoriale non sarà né una sua agiografia né tantomeno un suo elogio funebre. Altri, molto bravi di me e al tempo giusto, se ne sono infatti già occupati. Qui si tenteràinvece di analizzare la figura di Owen Hart sotto aspetti diversi, partendo da una breve biografia dei suoi esordi per collegarla a situazioni di stretta attualità.

    Parliamo quindi degli esordi di Owen: non deve essere stato facile crescere in una famiglia in cui tutti, padre, fratelli, cognati, sono considerati dei fenomeni nel tuo stesso campo. Le opportunità di imparare e di entrare nel business aumentano, ma i confronti e le pressioni possono anche schiacciarti. Eppure Owen sfondò: fu infatti il primo occidentale nella storia a vincere l'IWGP Junior Heavyweight title sconfiggendo Hiroshi Hase a Sendai il 27 maggio 1988. Ma, pur non avendo cambiato il suo stile di lotta, in WWF non sfondò, tanto che si ritrovò a dover girare diverse federazioni: europee, messicane, persino la WCW, fino al ritorno in WWF, dove però rimase poco più di un jobber. Perché non sfondo? Per gli stessi motivi per cui oggi non sfondano altri magnifici wrestlers: i posti nel main event sono pochi, e i wrestlers meritevoli tanti. Non possono quindi sfondare tutti. Tanto che Vinnie Mac decise di licenziarlo. Ma lì intervenne il fratello Bret che per salvare il fratello propose al chairman di farlo lavorare con sé. Il tutto cominciò alle Survivor Series '93, in cui Bret doveva combattere in squadra con tre suoi fratelli Keith nel frattempo, lasciato da un pezzo il wrestling, era diventato un pompiere…Lo stesso destino, sfortunatamente per gli amanti del wrestling, avrebbe potuto capitare poco dopo anche a Owen…). Lì iniziò un feud con un'idea di fondo vecchia quanto il mondo: fratello contro fratello. Caino-Owen contro Abele-Bret. Ma nelle grandi storie non conta tanto l'originalità dell'idea di fondo, quanto come essa viene sceneggiata e soprattutto come essa viene recitata. Film d'azione e relativi eroi ad esempio ne esistono milioni, ma pochi diventano James Bond o Indiana Jones. Bè, Bret ed Owen vi riuscirono, e il giovane Hart in sette mesi passò da jobber a top heel. Lo stesso avrebbe potuto avvenire dopo lo screwjob:si era ipotizzata l'idea (simil-shoot) di proporre Owen come l'eroe dei tifosi contro Michaels, ma Michaels stesso e Vinnie Mac rifiutarono. L'Era Internet doveva infatti ancora arrivare…

    Ma tutto finì poi quel maledetto 23 maggio 1999: la storia la conoscete tutti, non la ripeterò. La più incredibile ed assurda tragedia mai accaduta nel mondo del wrestling. Ricordo tutto come fosse ieri: la faccia di Ross, la commozione dei colleghi, la scandalosa indifferenza di 18244 persone, che vissero una morte reale come se fosse stata un'eliminazione da un videogioco. Eppure, come disse la vedova Martha, quella sera non morì un wrestler, morì un uomo: un uomo che amava il wrestling ma che giustamente non viveva per esso. Per questo sono ridicoli i discorsi, che si ripetono tristemente ogni anno, di gente che si scandalizza perché Owen non è stato inserito nell'Hall of Fame. Martha non vuole, ed è giusto rispettare le volontà della vedova (che per ora, è l'erede unica: non solo dei beni materiali, ma anche della memoria). Credo che bastino queste due frasi della moglie per comprendere la situazione: “Dov'è l'umanità? Come fanno ad affermare che Owen avrebbe voluto che lo spettacolo continuasse? Non è affatto vero”, o “La WWF si era offerta di prendersi cura di me e dei miei figli, ma il discorso è che la WWF non si è presa cura di Owen”. Giusto? Sbagliato? Non mi interessa. Mi interessa, e approvo, che nessuno può e sa parlare di Owen meglio di chi viveva con lui ogni giorno. Owen…Morì come Blue Blazer, non come Owen. A Owen, è noto, non piaceva l'Era Attitude. Non era affatto soddisfatto della prevalenza di “sesso e violenza” che secondo lui caratterizzava da un po' di tempo la WWF. E non gli piaceva che, per vincere la “guerra degli ascolti”, ai wrestlers venisse chiesto di dare sempre di più, di prendersi sempre maggiori rischi. Per quello chiese di poter rivestire la gimmick di Blue Blazer: i tempi richiedevano un personaggio da fumetto, un supereroe, come sarebbe avvenuto poi in futuro con l'Uragano e di cui anche ora si avverte la mancanza. Una gimmick pulita, semplice, fatta esclusivamente per far divertire ed emozionare lo spettatore in un modo più giocoso, diverso da quello che facevano gli latri lottatori. Mi fa davvero ridere vedere ora ragazzi che non hanno mai vissuto l'Era Attitude inneggiarla e parlarne come se fosse stata l'Eldorado e poi scandalizzarsi per la storyline di God, per i siparietti di Vince e Candice o per gimmick come quella di Umaga o di Boogeyman. L'Attitude era infatti anche e soprattutto quello. Anche se a molti conviene, per motivi oscuri ed ignoti, non farselo dire e non venire a saperlo. Owen non avrebbe rinnovato il contratto che gli sarebbe scaduto due anni dopo. Bret ha accettato la HOF perché voleva che i giovani fans lo conoscessero per ciò che è stato davvero attraverso un DVD celebrativo che non per un DVD denigratorio come quello fatto per Warrior. Forse Owen avrebbe fatto lo stesso. Forse no. Ma come il fratello non avrebbe avuto altri contatti con Stamford. E comunque ora Martha impedirebbe a Vince l'inserimento del marito morto nella Hall of Fame. E io rispetto il suo volere. Ha ragione Vince? Ha ragione Martha (e Bret)? Non mi interessa, non sta a me giudicare. Sta però a me giudicare l'incoerenza della massa, che si scandalizza per God, per le divas e per Boogeyman ed inneggia poi all'Attitude, e magari non l'ha neanche vista e/o vissuta. A me è piaciuta, ma la conosco davvero: pregi e difetti. Sta a me parlare di Owen Hart: un uomo con una passione, che rischiò di finire pompiere, che morì da supereroe e che ora è ricordato come una leggenda.

    Stay tuned. Rob.

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    gigietto79.
    00 12/07/2010 15:55
    bell'editoriale, mi è sempre piaciuto l'high flying soprattutto quando questi erano i temi trattati

    certo, il flashback numero 3 non è andato esattamente come diceva lui...
    la speranza (mia, ma credo un po' di tutti) è che prima o poi la WWE si liberi veramente dal passato, cosa che oggi sembra fare solo a tratti (edge vs cena ai tempi in cui l'editoriale veniva scritto, jeff hardy vs cm punk i 3 anni dopo di cui si parla nel flashback) per poi fare immediatamente 2 passi indietro
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    gigietto79.
    00 12/07/2010 16:13
    in generale sono d'accordo con lui, però credo che sia una visione un po' soggettiva della cosa
    probabilmente la pensiamo così perchè siamo entrambi figli degli anni 80 e del wrestling di quel periodo e del modo in cui ci è stato "insegnato"

    il discorso "il wrestling è entertainment" è sempre valido dal punto di vista di una federazione ma non necessariamente da quello del pubblico
    certo, il pubblico di fatto vuole solo godersi lo spettacolo, ma il tipo di spettacolo apprezzato cambia col tempo
    nelle diverse ere del wrestling (con diversi gradi di consapevolezza rispetto alla keyfabe) il pubblico lo si intrattiene puntando su aspetti diversi del proprio prodotto

    se una volta si puntava sul "grande campione imbattibile ed eroe della gente", oggi tranne rari casi i regni lunghi e i wrestler imbattibili sono tendenzialmente malvisti
    se nell'era attitude per avere successo erano fondamentali promo e storyline, oggi una buona parte del pubblico avanza pretese sulla qualità dei match

    è un discorso molto interessante ma terribilmente complicato, che l'editoriale vede solo parzialmente
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    Ankie
    00 13/07/2010 09:51
    Anche a me piace molto, soprattutto perchè a differenza di altri editoriali più che dare risposte e opinioni proprie ti lascia delle domande da porti, spesso molto interessanti...
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    Ankie
    00 13/07/2010 10:06
    HIGH FLYIN 4 - SEI STATO NOMINATO!
    A cura di The Rob In Town 79

    Come di consueto, una breve premessa: come molti avranno notato, sul sito sono stati definitivamente assegnati gli “ambiti di competenza” degli editoriali. Bè, questo editoriale rimarrà come è iniziato: un punto di vista alternativo sulle dinamiche del wrestling pro. E' l'ambito a me più congeniale, ringrazio ancora chi mi ha permesso di farlo.

    Se non avete visto JD, tornate tra qualche giorno: contiene spoilers.

    SEI STATO NOMINATO!

    “Tutto si configura diversamente quando passiamo dal regno delle astrazioni a quello della realtà”, Karl Von Klausewitz.

    Ricordo quando ero bambino negli anni '80. Guardavo in TV Hulk Hogan Rock'n'Wrestling e c'erano i buoni e i cattivi. Che nel cartone si combattevano tra loro per le strade; e che nel mondo normale nei tour dormivano anche in alberghi diversi. I buoni erano modelli di vita e i cattivi erano esempi negativi da non seguire. Ma il tutto risultò troppo manicheo, e la cosa nel tempo stufò il pubblico, che divenne più “scafato”. I wrestlers diventarono così uomini. E il pubblico divenne curioso: che uomo si celava dunque dietro al wrestler? Che mondo c'era dietro alla porta degli spogliatoi? Per alcuni fu meglio non scoprire la verità… Nel '94 Luger non era diventato campione a Wrestlemania perché la sera prima, nel corso dell'ennesima sbronza, rivelò ad un giornalista che la sera dopo sarebbe diventato campione e come, e il giornalista pubblicò tutto sul giornale il giorno dell'evento stesso. Così Vince McMahon non gli fece più vincere il titolo: perché i wrestlers non dovevano spifferare i piani di booking, e perché gli eroi non si ubriacano.

    Ma i tempi cambiarono: nacque la Kliq, gruppo di wrestlers capeggiati da Shawn Michaels che sfruttarono la propria influenza nel backstage e la propria amicizia col Grande Capo per scalare più rapidamente le vette della federazione. E dalle ceneri della Kliq nacque la D-X, primo esempio in WWE di storyline shoot, basata su un avvenimento extra-wrestling avvenuto e criticato (il famoso MSG incident). Ora Shawn Michaels ha 40 anni: nel backstage, escluso Triple H, non ha più gli amici di allora, solo giovani che fanno gruppo tra loro, fa vita solitaria. Anche per questa ragione aveva deciso di prendersi una pausa da aprile in poi…Triple H di anni ne ha 36: ha un futuro roseo (è il Genero del Grande Capo) e vuole finire la propria carriera diventando un “beniamino” del pubblico, dopo tanti anni da “cattivo”. E così, per prendere due piccioni con una fava, rinascerà la D-X. Triple H tornerà un beniamino del pubblico e Michaels lotterà con un amico (e per il futuro forse feud contro un altro suo amico, Bradshaw). Una volta non avremmo saputo questi rumors di backstage, ora invece li sappiamo. Perché c'è Internet, perché i wrestlers spifferano, perché i tempi sono ormai cambiati. Tanto che l'argomento del mese è stato il reale comportamento negli spogliatoi di una superstar, di colui che definiva il “futuro del wrestling”, che a causa di questi comportamenti è stato sospeso: Randy Orton. E, storia recente, discorso simile per colui che probabilmente diventerà una leggenda: Johnny Nitro. Per comportamenti non adeguati negli spogliatoi. Dieci anni fa sarebbero stati ugualmente sospesi, ma per il pubblico ci si sarebbe inventati una scusa per giustificare l'assenza dagli shows. Ora no, la verità la si dice apertamente. E' come al Grande Fratello: Orton e Nitro sono stati nominati dagli altri wrestlers. Il conduttore Vince McMahon li mette in nomination ed i fans di wrestling-pubblico decideranno se rivogliono entrambi, se ne rivogliono uno solo o se non rivogliono nessuno. Come accadde con Matt Hardy: considerato dal Grande Capo e dalla maggioranza del pubblico un wrestler mediocre, fu licenziato. Ma lì divenne l'idolo delle folle. Divenne il wrestler più amato d'America quando rivelò di essere “cornuto” nella vita reale. E di essere stato licenziato a causa dei due traditori. E fu così che Edge e Lita divennero in un amen i wrestlers più odiati d'America. Ciò che non riuscì per tutti e tre in anni di sacrifici, riuscì subito a causa di una vicenda di corna nella vita reale. Ormai i wrestlers li si giudica dalla vita privata. Come in un reality show il pubblico è desideroso di avere notizie: cosa mangiano i wrestlers? Come interagiscono con i colleghi? Chi frequentano? Vogliamo avere una telecamera fissa sugli spogliatoi, che spesso diventano per alcuni più importanti del ring. Ci si è chiesti perché quest'anno non ci sia stato il Tough Enough, il reality show sul wrestling; per forza, la WWE stessa è diventata un immenso reality show!! Ci definiamo tutti degli “smart” questo è sicuro: e ci diciamo tutti desiderosi di sorprese ma in realtà, quando queste accadono, ne rimaniamo completamente spiazzati. Khalì ha squassato Taker: grossa sorpresa. Ma noi eravamo abituati all'assioma smart per cui “Taker non jobba mai, figuriamoci poi ai primi venuti”. E poi abbiamo saputo che forse è dovuto al fatto che Kahlì è molto ben visto nel backstage. Il ragazzo, non il wrestler. Quello che doveva diventare il match del secolo, Lesnar contro Goldberg, è diventato il match più surreale della storia. Per il pubblico di New York non si stavano scontrando i due campioni più dominanti degli ultimi anni, ma due traditori del pubblico e due mercenari. Non fischiavano i wrestlers, fischiavano gli uomini! Che sorpresa poi scoprire che JBL, il più grande avversario di Eddie Guerrero, nella vita reale fu il suo testimone di nozze… Una volta quindi non era chiara la distinzione tra realtà e finzione, o meglio, si conosceva la finzione e si ignorava la realtà. Ora realtà e finzione hanno confini sottili, non chiari. Quante volte ci si chiede: “è tutto vero o è un work?”. Siamo sicuri che sia sempre la WWE a modificare le storylines a seconda di ciò che accade ai wrestlers nella realtà o a volte è la WWE stessa a creare ad arte certe cose e poi a diffonderle? In settimana sono stati diffusi tre diversi tapings di Smackdown. La colpa è degli spiritosoni che albergano sul web o è stata una mossa della WWE per alzare l'hype della puntata e spingere gli spettatori a guardarla? Proprio come nel Grande Fratello: quante volte il pubblico si è infatti chiesto: “ma questi sono davvero così o stanno recitando anche lì?”. In una parola: Vinnie Mac è vittima del web o lo sta usando a suo piacimento? Mia personalissima risposta: me ne frego, continuerò a guardarmi gli shows e a divertirmi. Però non potrò fare a meno di pensarci…

    Stay tuned. Rob.
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    Ankie
    00 13/07/2010 15:46
    A mio avviso in questo numero si crea un pò di confusione, tra Owen Hart e l'era Attitude, non si capisce bene dove vuole andare a parare.

    E dell'incoerenza della massa non mi interessa niente.

    Piccolo passo indietro rispetto al numero precedente.
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    Ankie
    00 13/07/2010 15:48
    Interessanti alcune domande che si pone, ma non mi piacciono tutti questi riferimenti al Grande Fratello. Il discorso che fa è comunque decisamente condivisibile.
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    Ankie
    00 13/07/2010 15:49
    HIGH FLYIN 5 - UNA MUSICA DI REQUIEM
    A cura di The Rob In Town 79

    Breve premessa: a dimostrazione di come l'argomento della settimana scorsa fosse particolarmente “caldo” abbiamo avuto due grosse dimostrazioni nell'ultimo Raw. Ragazzi, i rumors mi sa che valgono sempre meno, la WWE ha cominciato ad usare il web e riesce a farlo davvero benissimo. L'era Internet del wrestling si evolve sempre più…

    UNA MUSICA DI REQUIEM.

    In questa edizione dell'editoriale, mi accingo a parlare di un wrestler che ha fatto la fortuna del wrestling pro, Undertaker. Lo squash subito da Kahlì ha portato il pubblico a farsi molte domande. Io proverò a fornire le mie, personalissime, risposte.

    FLASHBACK n°1: Survivor Series '90. Un uomo grande e grosso, vestito da impiegato delle pompe funebri, fa il suo lentissimo ingresso sul ring. Non accenna un sorriso e ha uno sguardo funereo. Nel match, elimina facilissimamente Koko e Rhodes prima di essere eliminato lui stesso, per count out. Quel giorno nacque una stella.
    E' incredibile pensare a come cambiano i gusti del pubblico. Già immagino i commenti se Undertaker avesse esordito adesso (“Un impiegato delle pompe funebri? Ma non prendeteci in giro, non siamo bambini!”, “Non è credibile”); soprattutto poi è bizzarro vedere che chi odia le gimmick e le forzature, si dichiari poi il primo fan dell'Undertaker…Fu un'autentica rivoluzione: il suo aspetto dark coinvolse le masse che prima videro in lui il più mostruoso degli heel e poi il più “cool” dei face. La sua gimmick intanto in breve tempo era già significativamente cambiata: col cambio di manager, era passato dalla semplice gimmick dell'impiegato di pompe funebri a una gimmick più “mistica” che gli faceva prendere forza dall'urna cineraria.
    Ma fu subito chiaro il problema di Undertaker: la gimmick. Troppo estrema. Troppo inadatta ad un campione WWF. Non gli avrebbe permesso di occupare stabilmente il main eventing, ma solo di avere feud “minori”, in cui poter risultare il dominatore. E così, se davvero all'inizio riusci à vincere (per una settimana) il titolo, poi arrivarono come avversari Kamala e Giant Gonzales.
    Si inaugurò la moda degli incontri di Undertaker basati su questo concetto: “tu sei grande e grosso, anche più di quanto lo sono io, ma io lo stesso ti farò riposare in pace”. Per fortuna nell'andazzo rimase coinvolto Yokozuna, col quale si vide forse il miglior Undertaker di sempre. Bisognava sconfiggere il Terrore fatto persona; e chi poteva riuscirci meglio di un Terrore ancora più grande?

    FLASHBACK n°2: per settimane e settimane, il becchino e Paul Bearer continuarono a terrorizzare il gigante Yokozuna con centinaia di suggestioni psicologiche, proclami funesti e minacce dall'oltretomba, a ossessionarlo con lugubri rintocchi di campana, a mostrargli dalla fabbrica la preparazione della bara doppiamente larga, doppiamente profonda, super rinforzata dove avrebbe dovuto passare le sue ultime ore...
    I mind games: ecco cosa hanno differenziato il vero Undertaker da ogni altro wrestler mai apparso. Fu grazie a loro che Calloway divenne il wrestler più significativo e forse più conosciuto della federazione. Ma negli anni purtroppo le grandi storylines avute si contano sulle dita di una mano: quella contro Yokozuna già descritta, soprattutto quella contro Kane dall'autunno del '97 (e, indirettamente, quella peraltro bruttina con Mankind) all'estate '98 e poi ultimamente quella con Orton.
    Il problema è che per il resto gli sono stati dati feud ridicoli che lo mettessero sempre più over e gli facessero mantenere il record a Wrestlemania o gli sono state date gimmick improbabili.
    E' di moda dire che i supereroi nel wrestling non possano esistere: intendono costoro i vari Blue Blazer, Uragano e compagnia. Allora uno che lancia fulmini e palle di fuoco sul ring cosa è? Negli anni la gimmick di UT ha avuto un'evoluzione soprannaturale che lo ha portato ad allontanarsi dalla “realtà”. Una gimmick vecchissimo stampo e molto estrema. Che a me spesso piace, in alcuni feud è fantastica, anche se dovrebbe essere usata meglio, ma che stranamente piace anche a coloro che si dichiarono “nemici delle gimmick”.
    Tanto che forse il suo avversario ideale in carriera non sarebbe stato Sting. Sting è un eroe, dark ma un eroe terreno, il difensore della giustizia: una gimmick più simile a quella di Hogan che a quella di Taker. Allora più simile a Taker è Vampiro, uno che viene presentato in modo soprannaturale (tra l'altro, Vampiro è uno straordinario worker ed ottimo wrestler). Che senso ha infatti far disputare sempre casket match a Taker contro qualunque avversario? Allora facciamogliene fare uno solo ma bello con un avversario che abbia la gimmick adatta.

    FLASHBACK n°3: WM 20: uno dei maggiori motivi di hype di quell'edizione è il preannunciato ritorno di Taker in versione “becchino”. In realtà torna come “ibrido”, becchino ma vestito come biker, e il tutto lo fa sembrare un po' Walker Texas Ranger. Il match è l'ennesimo Undertaker vs Kane, breve (appena 7 minuti) ed anonimo, appena migliore del match orrendo di Summerslam 2000. Non si vide nulla che questi due wrestlers non avessero già mostrato nei loro precedenti incontri, la totale mancanza di novità e di coinvolgimento (troppo scontato l'esito e l'andamento da squash in favore di Taker) fecero scivolare il match nella noia.
    E da quel momento si è ripreso l'andazzo: Taker, dopo essersi liberato di Bearer con un angle di dubbio gusto, ha ricominciato a feudale con “wrestler grandi e grossi, spesso esordienti e destinati a riposare in pace”, esclusa la bella parentesi con Orton.
    Heidenreich, Henry, Kahlì. Come prima Kamala, Mabel, King Kong Bundy, Gonzales, Diesel e compagnia varia.
    Per me questo significa semplicemente rovinare un wrestler leggendario, forse il miglior worker (worker, non wrestler; peraltro anche uno dei migliori wrestler) della storia WWF/E.
    Non sarebbe meglio fargli combattere uno o due match all'anno? Tipo il match fatto con Angle a NWO '06. O fargli fare un solo feud ma fatto bene, tipo quello con Orton. Per gli innumerevoli casket match (o coffin match, o buried alive match, o rest in peace match) ho già detto sopra.
    Altrimenti continuerà tutto come ora: lo vedremo una volta al mese, a continuare feud già prevedibili in partenza.
    Ha jobbato a Kahlì, una sorpresa c'è stata; ma non era meglio allora con Orton? Almeno lì c'era stato un bel feud che avrebbe giustificato una sua sconfitta. Con Kahlì il feud è stato ed è uguale ai precedenti, è cambiato solo il vincitore. Sarebbe stato bello vederlo da Piper, sarebbe stato un segmento nuovo e divertente, avremmo visto UT in una situazione per lui particolare. E invece no, è rimasto tutto come è sempre stato. Da Piper c'è andato il suo avversario.
    La Graveyard symphony ultimamente sembra sempre più una musica di requiem; ma non per gli avversari, per lui stesso. Si ha sempre l'impressione di rivedere un “già visto”, di assistere ad una messa cantata, anzi, ad un funerale cantato.
    A questo punto vedo solo due strade percorribili: fermo restando che è da escludere nel modo più assoluto un cambio di gimmick, io proporrei o un ritiro (in modo da ricordarci sempre dell'Undertaker che faceva tremare il mondo del wrestling) oppure un utilizzo limitato ad incontri e feud con wrestlers del suo livello (Angle poteva essere affrontato a WM, poi ci sarebbe ancora da affrontare Benoit).
    Altrimenti ogni suo ingresso venturo darà davvero l'idea di un requiem a lui dedicato…

    Stay tuned. Rob.
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    Ankie
    00 13/07/2010 15:51
    HIGH FLYIN 6 - RICOMINCIO DA TRE
    A cura di The Rob In Town 79

    Premessa: molti di voi staranno leggendo l'editoriale dopo aver visto ONS2. Ma colui che l'ha scritto, l'ha scritto prima. In più: volete sapere il mio umore? Andate a guardare lo show o a leggervi il report. Se RVD è il nuovo WWE champion, sarò felice come poche altre volte per il wrestling:: WM6, WM10, quel 29 maggio 2000 a Vancouver, la Royal Rumbe 2004…Se invece avrà perso, il mio umore sarà lo stesso post-Unforgiven '02… Ma comunque se sarà stato un bello show, quali che saranno stati i risultati, dopo pochissimi minuti sarò semplicemente felice per lo spettacolo visto, che pare davvero preannunciarsi molto bello.

    RICOMINCIO DA TRE

    “Stupisco sempre me stesso. E' l'unica cosa che rende la vita degna di essere vissuta”, Oscar Wilde.

    Avevo pensato di non parlare della ECW. Qui l'ha già fatto benissimo Sandman (lo staffer) e se ne sono occupati anche altri. Ma ho poi pensato che potevo e dovevo parlarne anch'io, nel consueto modo “alternativo”. Anche perché l'hype è altissimo e la card di ONS2 fantastica. Però vengono spontanee moltissime annotazioni su tutto quello che sta accadendo: storiche, di equilibri interni alla WWE e di natura, come dire, “sociale”.

    Intanto: perché Vinnie Mac ha “riesumato” la ECW? Semplice, i grossi acquisti del DVD e la grossa partecipazione a ONS. Con una differenza sostanziale tra il primo ed il secondo ONS: il primo fu un evento per soli wrestlers ECW, senza un vero main event e con un hype dovuto esclusivamente alla rinascita ECW. Il secondo è ed è stato un evento costruito in modo solido all'interno delle storyline presenti e soprattutto future della fed di Stamford. Dei match programmati solo tre vedranno confrontarsi solo atleti ECW: i due match più in basso nella card (FBI vs Tajiri & Supercrazy e Tanaka vs Mahoney) e Rey-Sabu. In più c'è addirittura un match senza atleti ECW (Angle-Orton, che la ECW non l'hanno mai vista nemmeno col binocolo). Più che un “One Night Stand”, è un “One Night with Different Rules”.

    Angle e Big Show faranno parte del nuovo roster ECW: le motivazioni sono ignote. O meglio, sono sì note. Come si poteva fare un roster di soli atleti ex ECW? In grado di fornire un buono spettacolo ce ne saranno ancora più o meno una decina, non di più, forse anche meno. Vogliamo un roster che offra uno spettacolo “diverso”, più simile alle indies? Allora è meglio prendere davvero i wrestlers delle indies, da Acid a Homicide, passando per Aries, Strong, Danielson e Cabana (anche se Aries lo vorrei con un ruolo importante in TNA o a Raw o SD). Pensate ad un possibile futuro incontro tra Sabu e Sandman per un eventuale titolo del nuovo roster ECW. E se ne uscisse un nuovo November to Remember '97? Anzi, sarebbe meglio dire November to Forget… Per chi non l'ha visto: pensate a un Sabu in pessima serata, a un Sandman completamente ubriaco e metteteli di fronte a un pubblico esigente e praticamente tutto smart come era quello ECW. Nei primi minuti dell'incontro Sabu e Sandman si guardavano intorno senza sapere cosa fare, come se avessero preso due persone a caso dal pubblico e le avessero messe sul ring. Da lì ne partì una contesa insensata, gestita in maniera casuale e senza che uno dei due vendesse i colpi del proprio avversario, davanti ad un pubblico a dir poco inviperito.

    Un imbarazzante Sandman, ubriaco perso, inciampava e cadeva nell'eseguire qualsiasi mossa, Sabu eseguiva solo spot privi di logica che facevano più male a lui che all'avversario. In un'atmosfera irreale come solo durante Lesnar-Goldberg, Sandman imitava Jeff Hardy e cominciava a eseguire a ripetizione una sola mossa: salire sul paletto (o sulla scala) e lanciarsi a peso morto sull'avversario. E Sabu, ripudiando ogni concetto di psicologia mai inventato nel wrestling rispondeva da par suo. Il tutto andò avanti per parecchio, per la “gioia” di un imbufalito Heyman. Pensate se accadesse in WWE…. Licenziati giustamente subito entrambi! Non vorrei che l'ECW roster diventasse un ritrovo di ex wrestlers, una sorta di “2006, Odissea nell'ospizio”. Tra l'altro ho sentito che, causa spostamento obbligato di alcuni wrestlers nel roster ECW, la WWE sta seriamente pensando di riprendere vecchi wrestlers (da Mordecai a Test, da Buchanan a D'Lo Brown): bè, non vorrei che facesse così lo stesso errore che fece fallire la WCW, troppi wrestlers e troppi stipendi da pagare. E poi: con tutti i giovani bravissimi che ci sono, c'è proprio il bisogno di andare a riprendersi un Test o un Brown? Però un risultato è stato già raggiunto, ed è grandioso. Si è creato un grosso hype.

    Io credo che l'idea del terzo roster sia stata pensata solo poco tempo fa, magari pensando alla costruzione di ONS2. Si è pensato al possibile nuovo introito e soprattutto al fatto che si poteva “catturare” quella fetta di pubblico che ama le indies. Raggiungendo tra l'altro un risultato singolare e curioso: se fino a poco tempo fa, i fideisti WWE dileggiavano la TNA dicendo che i midcarders WWE in TNA diventano subito main eventers, ora ben potranno i fideisti TNA dire (a ragione in quel senso) che un ex midcarder che mai aveva avuto title shots a Orlando e che un mese fa è stato squashato in un PPV TNA, appena arrivato a Stamford è diventato subito main eventer e forse mentre starete leggendo queste righe sarà già addirittura campione assoluto…Roba che Joe sarebbe supercampione assoluto allora…

    La WWE sta navigando a vista. E questo però non è necessariamente un male come potrebbe pensare. Lo fece anche nel '92 e ne uscì fuori uno dei migliori periodi nella storia del wrestling. La forza dei programmi di wrestling è saper creare domande e curiosità nel pubblico. Ed innegabilmente il ritorno della ECW sta creando tutto questo. Tra l'altro si creano numerose possibilità: se stanotte uno dei due ex ECW avrà vinto il titolo che succederà? E visto che il roster ECW avrà il suo primo PPV a dicembre, i suoi wrestlers come interagiranno nelle storylines e nei PPV degli altri rosters? Avremo tre campioni? E allora, perché non un bel TT a WM23 tra loro e ricreare così l'undisputed title? Last but not least: le Series saranno a Philadelphia, casa madre della ECW: solo un caso? Mah, io credo che questo fatto verrà sfruttato eccome. Indubbiamente di prospettive se ne aprono tante.

    E mi dispiace un sacco per il fatto che RVD vada nel roster ECW. Vero, della federazione di Philadelphia lui fu la più grande e luminosa Icona, detenne il maggior titolo per due anni (se guardate i main events del '99, il massimo titolo era infatti il TV title), ma ora avrebbe strameritato di diventare un'Icona WWE. Parliamo del wrestler più tifato dal pubblico negli ultimi 5 anni, dell'unico che sia stato subito accettato da un pubblico teoricamente “ostile”. Chissà, forse però stanotte in chiave mark si è preso la rivincita di una vita. Di sicuro sarebbe più sensata una vittoria sua che non di Sabu. Comunque è strano, ho sempre amato Rob Van Dam ma mai la ECW. Sarà che sono un uomo pieno di contraddizioni: odio gli ospedali ma ho la amatissima fidanzata che è biologa e negli ospedali ci lavora, sono acrofobico e abito all'ultimo piano, e allora ben potrò tifare RVD e non sopportare la ECW…

    Vedremo: aprioristicamente non mi pare una grande idea riformare la ECW. Per adesso mi pare inneggino ad essa solo o il pubblico “di nicchia” che la seguiva a metà anni '90 o qualche ragazzino che non l'ha vissuta ma ha solo scaricato qualche incontro e crede che la ECW fosse più “cool”. Se però la WWE la gestisce bene, potrebbe uscirne qualcosa di grande. L'unica cosa che mi pare chiara è che, per forza di cose, i tre rosters saranno sempre meno fissi e che ci saranno sempre più spostamenti, senza bisogno di draft vari. Vedremo.

    p.s.: un amico mi aveva chiesto di parlare della morte di John Tenta: non mi è parso il caso, però sento il bisogno di salutarlo e di ricordarlo. Grande professionista e ottimo wrestler. Ciao John.

    Stay tuned. Rob.
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    Ankie
    00 13/07/2010 15:51
    HIGH FLYIN 7 - RACCONTAMI UNA STORIA...
    A cura di The Rob In Town 79

    Allora, RVD è davvero diventato campione e il vostro editorialista sta festeggiando da una settimana… Comunque a parte i risultati, non si può negare che sia un ottimo momento per il wrestling: tra l’altro, tra WWE e TNA, abbiamo tre PPV pieni di hype consecutivi, ONS la settimana scorsa, Slammiversary ieri notte e Vengeance domenica. WOW!!

    RACCONTAMI UNA STORIA…

    “C’era una volta un re, che disse alla sua serva e la serva incominciò…”, AA.VV., Le Mille e una notte.

    p.s.: in questo numero si tenterà di spiegare l’importanza delle storie. Potrebbe anche nascere uno spin off dedicato al racconto dei grandi feuds. Fatemi sapere se l’idea dovesse piacervi, sapete come contattare sia me che il Grande Capo Blackdevils.

    Il wrestling si è diffuso nel mondo e un sacco di gente ha cominciato a espandere i diversi mondi di questo sport, motivo per cui oggi c’è un vasto pubblico che oltre a seguire la WWE segue anche le varie indies.
    Molti, quando guardano ad altro, diventano poi i primi critici della WWE. “Gli atleti sono troppo limitati, non c’è il vero wrestling, sembra più telenovela che lotta”. Lo stesso accade quando dici che guardi il wrestling pro soprattutto per le storie che racconta; ti senti dire che allora dovresti guardare le telenovelas (come del resto io consiglio sempre a chi vuol guardare “lotta vera” di guardarsi boxe o UFC…iperboli…).
    Vinnie Mac ha sempre detto di voler trasmettere “sport-entertainment”. E’ da chiedersi se sia questo il motivo per cui è stato l’unico a creare una federazione di wrestling di così grande successo e così duratura negli anni. Probabile.
    Negli anni ’80, quando Vinnie Mac divenne presidente della WWF, il wrestling ebbe la sua grande esplosione. Quel genio si inventò un evento che catalizzò le attenzioni di tutti i fans del wrestling e lo chiamò Wrestlemania, e si inventò i “personaggi”, le cosiddette gimmick. Aveva intenzione di espandere la federazioni a livelli prima nazionali e poi mondiali ideando un nuovo concetto di wrestling maggiormente rivolto all’intrattenimento per famiglie.
    E avendo sentito parlare del fenomeno dell’Hulkamania scoppiato in Minnesota nella AWA decise di farne la pietra miliare su cui costruire il “nuovo wrestling”. E in America che personaggio si poteva dare a colui che si voleva far diventare l’Eroe della Gente? Semplice, quella del patriota. Così all’ultimo minuto fu tolta a Barry Windham e Mike Rotunda (il futuro I.R.S.) la canzone “Real American” che avrebbe dovuto essere la theme music del loro nuovo tag team e fu affidata ad Hulk Hogan, che avrebbe infatti dovuto essere colui che “fights for the rights of every man, fights for your life, fights for what’s right”.
    Una storia semplice, ma che si rivelò efficacissima. Era nato un nuovo simbolo americano. Un nuovo eroe. Un nuovo Capitan America. Infatti nel 2003 non fu assurdo che gli venisse data quella gimmick; era semplicemente la stessa interpretata in tutti gli anni di WWF, con un costume diverso.
    Da lì nacquero tante storie diverse, tanti “piccoli film”. Nacquero storie d’amore. A Summerslam ’91 il Main Event non fu un incontro di wrestling, ma un matrimonio. Macho Man Randy Savage sposava la sua compagna storica, Miss Elizabeth. Narra la leggenda che mai come quella sera tante donne guardarono un PPV di wrestling. Era come una telenovela: una storia d’amore contrastata che finalmente raggiungeva il suo coronamento; che aveva superato gelosie (la storyline Savage-Hogan), tradimenti (Savage e Sherry) e che aveva avuto il punto di svolta quando pochi mesi prima Elizabeth salvò un inerme Savage che dopo essere stato definitivamente battuto e costretto al ritiro da Warrior fu attaccato da Sherry. Lì, tra il tripudio del pubblico, intervenne a sorpresa Elizabeth a salvarlo, e Savage, colpito e sorpreso dal gesto, la guardò e tre anni di incomprensioni passarono e due anime gemelle si ritrovarono. Tutte le donne presenti piansero e tutti gli uomini presenti fecero i sostenuti ma rimasero colpiti.
    Nacquero storie di guerra. Nacquero personaggi “scomodi” come Sgt. Slaughter (un mercenario che tradiva l’America), come Yokozuna (il giapponese invasore che sbeffeggiava gli americani nel giorno della loro festa d’Indipendenza) e più recentemente Mohammad Hassan. Personaggio che era nato con una gimmick interessantissima (l’arabo-americano discriminato solo per le sue origini) e che sfortunatamente è stato fatto scivolare e morire nell’improponibile e fuorviante gimmick del “terrorista”.
    Nacquero storie epiche e commoventi: l’abbraccio di Eddie e Benoit, il ritorno di Warrior dall’oltretomba a WM8, l’arrivo di tutto il roster face dopo la conclusione del ME di WM10.
    Nacquero storie che mostravano le evoluzioni e i cambiamenti sociali. Narra un'altra leggenda che uno degli avvenimenti che ha fatto accettare a una parte del pubblico americano l’idea dei matrimoni gay sia stato il famoso episodio del matrimonio sul ring tra Billy e Chuck, trasmesso anche dal TG5 in un periodo in cui in Italia neanche veniva trasmesso il wrestling.
    Nacquero gialli: che cosa ha fatto di così riprovevole Taker nella sua infanzia? Perché Bearer parla del fuoco e Taker dopo aver lanciato la palla di fuoco si è guardato le mani terrorizzato? Oppure: chi ha investito Austin? E chi era il mandante?
    Per gli spettatori occasionali il wrestling è questo. Storytelling. Rocky trascinava più le masse quando alzava il suo sopracciglio destro che non quando eseguiva la Rock Bottom. Austin divenne un fenomeno e uscì dall’anonimato quando si mise a recitare i propri “salmi personali”. Warrior divenne il più amato quando modificò involontariamente una parola in un promo. Benoit si creò una gimmick spezzando involontariamente il collo a Sabu.
    Se esiste una minoranza di pubblico, ormai scafato e di nicchia, che segue il wrestling per vedere come vengono eseguite le mosse e per vedere esercizi atletici, esiste la stragrande maggioranza composta soprattutto da spettatori occasionali che segue il wrestling perché si appassiona alle storie raccontate. Come nel giugno del ’94 se giravi a New York e chiedevi “chi vincerà” nessuno avrebbe capito che parlavi dei Mondiali ma avrebbero pensato a Rockers-Knicks, nel febbraio-marzo del ’90 se chiedevi “chi vincerà”, nei bar di tutta l’America ti avrebbero risposto “Hogan” o “Warrior”.
    Batista è diventato main eventer, da midcarder che era, perché nella storyline aveva fatto sì che il wrestler più potente avesse paura. E’ il sogno di molti poter mettere paura a chi è abituato a usare il proprio potere per intimidire gli altri, per quello Batista in due mesi divenne l’idolo delle folle, la gente desiderava essere lui. Come desiderava essere Austin, il ribelle senza regole che si permette di sbeffeggiare e denigrare pubblicamente il proprio capo, colui che gli dà lo stipendio, e che rispecchia ciò che vorrebbe essere l’americano medio: bevitore di birra, sboccato, irriverente e che incute rispetto e paura.
    Si vuole avere personaggi in cui immedesimarsi e storie a cui appassionarsi o con cui divertirsi. Ricordate il successo clamoroso e assolutamente non preventivabile riscosso l’anno scorso dai siparietti tra Trish e Viscera? Facevano ridere. Eddie Guerrero diventò qualcuno in WWF quando cominciò a corteggiare Chyna e a farle le serenate. Per poi ricevere pan per focaccia da “La Bamba” cantata da Rocky. Chi di cantare ferisce…
    Per questo Raw ora ha un grande successo, SD è in crisi e la ECW ha ben cominciato.
    Perché a Raw sono in ballo diverse storie: il ritorno della D-X (altro desiderio nascosto del pubblico), la “confusione programmata” attorno alla cintura, la storyline del 19 maggio evolutasi col clone di Kane, i segmenti “vietati ai minori” di Edge. A Smackdown non ci sono vere storie raccontate: ci sono feuds, ma non “storie”. Per quello è in grossa crisi. La ECW è guardata dagli smart per avere un prodotto diverso e dagli spettatori occasionali per vedere quali storie offrirà.
    Chiamatele telenovelas, chiamateli film, chiamatele come volete. Ma sono queste ad attirare il pubblico. Ho cominciato a seguire le indies. Il mio lato smart le ama per quello che vedo sul ring. Ma il mio lato di spettatore occasionale nelle indies sente la mancanza di epicità che solo grandi arene e grandi storie sanno dare. Vogliamo (voglio) telenovelas scritte da chi però conosce cosa è il wrestling.

    Stay tuned. Rob.
  • OFFLINE
    gigietto79.
    00 13/07/2010 17:10
    Re:
    anklelock89, 13/07/2010 15.49:

    A questo punto vedo solo due strade percorribili: fermo restando che è da escludere nel modo più assoluto un cambio di gimmick, io proporrei o un ritiro (in modo da ricordarci sempre dell'Undertaker che faceva tremare il mondo del wrestling) oppure un utilizzo limitato ad incontri e feud con wrestlers del suo livello (Angle poteva essere affrontato a WM, poi ci sarebbe ancora da affrontare Benoit).
    Altrimenti ogni suo ingresso venturo darà davvero l'idea di un requiem a lui dedicato…

    Stay tuned. Rob.




    la WWE di fatto ha scelto la seconda, mandando taker stabilmente nel ME
    sicuramente meglio del periodo dei feud contro jobber di lusso, questo periodo infatti ci ha regalato i vari taker-batista, taker-edge e taker-hbk
  • Verne87
    00 21/08/2016 22:35
    Re:
    gigietto79., 12/07/2010 16.13:



    certo, il pubblico di fatto vuole solo godersi lo spettacolo, ma il tipo di spettacolo apprezzato cambia col tempo



    Cambia il tipo di spettacolo apprezzato ma non il suo scopo, ovvero il divertimento del pubblico (''divertimento'' che non significare fare ridere, per chiarire)

    Ci sarebbe da analizzare chi è che realmente indirizza i gusti del pubblico nelle varie ere e vedere se esiste una legge generale a cui qualsiasi prodotto di qualsiasi era si deve attenere. Lo farei anche, se non sapessi che il post non verrebbe letto da nessuno


  • Verne87
    00 21/08/2016 22:37
    Comunque si vede che la piattaforma del forum è vecchissima, ma quello che conta sono gli Utenti.
  • OFFLINE
    Ankie
    00 09/05/2019 11:21
    HIGH FLYIN 8 - VENI, VIDI, CAMBIAI CANALE
    A cura di The Rob In Town 79


    Ragazzi, edizione particolare dell' “High Flyin'” quella odierna. Tralasceremo un po' il lato emozionale del wrestling e ci caleremo in una realtà più “oggettiva”. Continueremo a volare alto, stavolta con le ali della conoscenza. E speriamo che stanotte a Vengeance ci sia stato il bello spettacolo che noi tutti ci aspettiamo. E io spero che il nostro campione WWE sia rimasto lo stesso…vai Rob…

    VENI, VIDI, CAMBIAI CANALE

    “I problemi più complessi hanno soluzioni semplici, facili da comprendere e sbagliate”, Artur Bloch, legge di Grossman.

    Ultimamente si è parlato molto di SD in crisi, del fatto che la WWE stia offrendo uno spettacolo peggiore rispetto a qualche anno fa, di possibile chiusure di programmi a causa dei bassi ascolti, di quali siano state le ere con più ascolti e quali con meno, di vendite basse e vendite alte di Pay per View. Guardiamo in faccia la realtà, è stato detto un mare di stupidaggini. Perciò ho deciso di fare un po' di chiarezza sul punto.

    RATINGS: si è detto che a causa dei ratings bassi, Smackdown chiuderà presto. Affermazione bizzarra e comunque poco fondata. Lo show blu ha tenuto nel 2006 una media di circa 2.5 di rating, più o meno la stessa che ad esempio era tenuta da Raw nel '95, '96 e '97. Picco massimo tre 3.0 e picco minimo, clamoroso a dirsi, il 1.9 della puntata del 19/5, la famosa apparizione di Kane. Colpa di Kane? No, della controprogrammazione: quella notte furono trasmesse importanti partite dei playoffs NBA. Ad esempio sapete qual è stato l'ascolto più basso mai fatto dallo show blu? L'anno scorso, il 9 settembre. Eppure ci furono incontri importantissimi, il texas bullrope match tra Batista e JBL e il cage match tra Rey e Eddie. Ma fu anche il primo venerdì, e i cambi di giorni disorientano il pubblico; tanto che il rating più basso ottenuto quest'anno da Raw è stato il 16/2, l'unica puntata trasmessa di giovedì. Oppure, immaginatevi questa card: Lance Storm batte Rikishi; D-Von Dudley and Deacon Batista sconfiggono Randy Orton and Val Venis; Edge e il mitico Hulk Hogan sconfiggono Billy & Chuck diventando nuovi campioni di coppia; Chris Jericho sconfigge John "The Prototype" Cena; Torrie Wilson sconfigge Stacy Kiebler in un Bra and Panties match... E per Main Event un fantastico incontro per il Titolo di Undisputed Champ finito in pareggio tra Taker e Angle, più bello ancora di quello di NWO '06. Secondo voi quale fu il rating? Altissimo? Sbagliato: 2.0. Più basso del 90% delle puntate con Mysterio campione…

    Per quanto riguarda le puntate con i ratings più alti so quali vi aspettate: dalla divisione dei brand in poi penserete sicuramente all'ottimo regno di Lesnar e magari ai segmenti con protagonista Vince MacMahon. Giusto solo in piccola parte. I ratings più alti sono arrivati a 3.7. Tre volte. Prima nell'ottobre 2002 in una puntata con main event un no contest tra Benoit e Angle. La seconda nel giugno 2003 con il famoso no contest tra Lesnar e Big Show a causa della rottura del ring dopo un superplex. E il terzo (sorpresone) nel gennaio 2005: main event il rapimento di Joy Giovanni che Big Show trova nel bagagliaio di JBL con Angle e la sua stable che se la ridono nel backstage. Per dire, la puntata con il bellissimo triple threat tra Taker, Lesnar e Big Show per la designazione a first contender al titolo di Angle registrò il rating più basso dell'anno: 2.6. Prima della divisione dei roster c'è da notare che Smackdown ha avuto anche ratings più alti (tre volte 5.8) ma pur sempre inferiori nella media a Raw, nonostante nei due shows combattessero gli STESSI IDENTICI wrestlers! Il motivo? Molteplici, tra cui il più importante è sicuramente la diversa copertura televisiva, come se in Italia Raw fosse trasmesso da Italia1 e SD da La7.

    Raw in media ha sempre avuto ascolti più alti, anche quando era qualitativamente peggiore. Persino nell'infausto 2003 raggiunse e superò il 4.0 di rating. Anche se anche lì in modo assolutamente bizzarro. Periodo più visto fu infatti quello a cavallo tra l'agosto e settembre con Goldberg alla rincorsa del titolo detenuto da Triple H; puntata col rating più basso dell'anno a ottobre, con main event un no contest tra Goldberg e Michaels! Ma c'è di più! Si è spesso detto che con Edge campione i ratings sono volati altissimi come non accadeva da anni. Vero in parte: le due puntate pre-Rumble e la puntata post-Rumble hanno ottenuto un ottimo 4.5, mai ancora ripetuto nel 2006. Ma a sorpresa quel rating fu ottenuto anche in una puntata del 2005: la puntata con Maven GM e con main event Triple H-Maven…

    Il Raw più visto nella storia? 10/5/99, tredici giorni prima della tragedia di Owen. Questa fu la card: Kane contro Billy Gunn finì in un no contest; lo stesso avvenne tra Big Show e Paul Bearer (sic, proprio lui...); Debra sconfisse Sable in un evening gown match e vinse così il Women's Title; Big Boss Man sconfisse Test in un bizzarro gimmick match; Cactus Jack sconfisse Mideon e Viscera in un handicap match con regole hardcore; Faarooq e Bradshaw ottennero il terzo No Contest della serata, stavolta in un lumberjack match; Gerald Brisco and Pat Patterson sconfissero i Mean Street Posse; Jeff Jarrett battè Val Venis; Ken Shamrock e Chyna ottennero il quarto No Contest della serata; e nel main event Steve Austin, Rocky Maivia, e Vince McMahon sconfissero Shane McMahon, Undertaker, and Hunter Hearst Helmsley. Onestamente non una puntata incredibile. Eppure ottenne l'8.1, risultato mai più superato. O meglio, mai superato nei tempi moderni: per dire, il SNME del marzo 1987 nella stessa arena di WM3 ottenne addirittura l'11.7!! I match? Niente di speciale, il main event fu Macho Man- Gorge Steele. Mentre per i più bassi, occorre ricordare che Raw ottenne addirittura un 1.8, nel '96: main event un pur interessantissimo Undertaker contro British Bulldog.

    BUYRATES: anche qui si fa un sacco di confusione. Quante volte avete sentito dire che la WWE è in crisi e non vende più PPV? Tante, vero? Bè, leggete questi dati. La Wrestlemania più venduta nella storia fu la 3, con il famoso Hogan-Andrè: un buyrate clamoroso, forse irripetibile di 10.2. La meno venduta la 13, con un miserrimo 0,77 (praticamente il risultato dell'ultimo Armageddon…). E ora arrivano le sorprese: WM17, considerata la più bella di sempre, ottenne 2.18. WM 22, tanto criticata, 2.33. E poi si dice che ora il wrestling è meno seguito! Questa è temerarietà pura! Senza considerare che ora addirittura è molto più facile vedere i PPV anche senza comprarli, visti i mezzi tecnologici di oggigiorno. E, per dirne un'altra, Vengeance '05 ha ottenuto un risultato migliore di Vengeance '01, quando fu incoronato il primo Undisputed Champion della storia.

    E le altre fed? Bè, la WCW ottenne i risultati di rating migliori con Nitro, al contrario di quel che si pensa, nel '98 e non nel '97, con un picco di 6.0 ottenuto il 31/8/98, in una puntata che ebbe per main event la vittoria di Luger e Sting su Hogan e Bret Hart per count out, e altri match significativi nelle difese del titolo del campion US Jericho contro Discorso Inferno e del campione WCW Goldberg contro Al Greene. Ma dove fallì la WCW fu nei PPV, non negli shows settimanali. Il PPV più venduto nella storia WCW rimane il celeberrimo Starrcade '97 con un misero 1.70, mentre considerando anche la NWA il record rimane Starrcade '87, con un buon 3.3. Il famosissimo Bash at the Beach del 2000, con la diatriba Hogan-Russo, raggiunse un ridicolo 0,26, la metà dell'ultimo GAB…

    E la ECW? La puntata settimanale più vista fu il 13/3/2000, con un misero 1.3, e la media si aggirava attorno allo 0.9-1.0 (esattamente come ora Impact). La prima puntata della nuova ECW ha fatto 2,6…Lascio a voi i commenti… E tutti i PPV, escluso l'ultimo della storia (che giocò molto sulla componente emozionale) si aggiravano attorno allo 0,25 di buyrate.

    Conclusioni? Ovviamente le lascio a voi, ma io nel mio piccolo ne osservo tre: 1) la WWE è tutto fuorché in crisi di ascolti, sia i due brand che soprattutto i PPV; 2) gli ascolti delle singole puntate settimanali molto spesso vengono condizionati e falsati dalla controprogrammazione delle altre reti e da elementi imprevedibili; 3) l'era gimmick fu di gran lunga la più seguita e la WCW fallì anche e soprattutto perché non riuscì a creare un “evento” tipo Wrestlemania, anche se nel periodo '97-'98 dominò gli ascolti. E per oggi è tutto. Chi vuol saperne di più sull'argomento, sa come contattarmi.



    Stay tuned. Rob.

    [Modificato da Ankie 09/05/2019 12:26]
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    Ankie
    00 09/05/2019 11:23
    HIGH FLYIN 9 - L'ALTRA META' DEL RING
    A cura di The Rob In Town 79

    Alcuni di voi avranno seguito forse le curiose diatribe nate in settimana riguardo all'editoriale. Perciò avviso per tempo i lettori che questa settimana i pezzi sono tratti dal Corriere della Sera, da Donna Moderna e dall'edizione americana di Hustler. Tornando seri, nei tapings di domani torna Batista: siamo tutti curiosi (o almeno io lo sono) di vedere come si evolverà la situazione a Smackdown.

    L'ALTRA META' DEL RING

    “Queste donne impossibili: non si può vivere né con loro né senza di loro”, Aristofane.

    Anche quest'anno sta per reiniziare un concorso che prevede che le partecipanti abbiano determinati requisiti: una gran bellezza, un carattere che le renda simpatiche ai telespettatori e la capacità di sfilare e farsi notare (se poi sono state davvero modelle o hanno comunque una naturale espressione alla “mò guardatemi che sfilo” è meglio). Cosa? Non c'entra niente col wrestling? Sbagliate, sta infatti per reiniziare il Diva Search. Chi vince avrà 250000 dollari in più nel suo conto in banca e un contratto con la WWE.

    Che le partecipanti, equiparabili ad aspiranti veline, sappiano stare in un ring e magari abbiano esperienze di lotta non è richiesto. Anzi, una delle vincitrici delle due edizioni precedenti è stata licenziata proprio quando stava iniziando ad imparare a combattere e l'altra in un anno non ha ancora imparato una emerita cippa, per parlare in gergo strettamente tecnico. Ora, io capisco benissimo che una Diva WWE debba essere bella. Sono finiti i tempi di Mildred Burke, Moolah e Mae Young, e anche quelli di Bull Nakano e Leilani Kai. Una Diva WWE deve essere femminile e attraente. E' assolutamente comprensibile. E' infatti lo stesso discorso per cui venticinque anni fa poteva esserci un Bob Backlund come campione (straordinario lottatore ma completamente anonimo) e ora invece non potrebbe più esserlo. La copertura televisiva e la diffusione del wrestling alle masse e non più ad un pubblico ristretto, ha indubbiamente portato dei cambiamenti. Che, intendiamoci, io condivido.

    Io vedo però un sacco di brave lottatrici che sono anche molto belle: Trish, Lita, Mickie, Gail Kim, Jillian, Trinity, Molly, la stessa Victoria. E molte di queste sono assai più belle di Ashley Massaro, l'ultima vincitrice del Diva Search. Considerate poi che Lita e Trish ebbero anche l'opportunità di combattere nel main event a Raw e il pubblico parve gradire assai lo spettacolo: e non fu una mera esposizione di corpi, ma fu davvero un bell'incontro di wrestling. Ho visto fare a Gail Kim sul ring cose di cui i suoi colleghi maschi non sanno nemmeno l'esistenza e che non riuscirebbero a imparare nemmeno in mesi e mesi di allenamento. E poi invece mi vedrò quest'anno Lilian Garcia o Josh Matthews annunciare con aria trionfante “le ragazze partecipanti al Diva Search oggi competono per vedere chi è la migliore a …”; la migliore a far che cosa? A indossare un vestito da bagno? A strusciarsi Eugene? A mangiarsi una torta, ovviamente dietetica? Mah…Molly per la WWE si è fatta anche radere a zero i capelli e in cambio non ha ricevuto nulla, se non un progressivo allontanamento dal titolo.

    Non nego affatto che nel wrestling possano esistere anche delle “vallette”. Melina sul ring non sarà un granchè ma è una manager come non se ne vedevano da quindici anni, assolutamente bravissima nel suo ruolo. Torrie è comunque una che sa catalizzare l'attenzione su di sé, così come a modo suo era anche Stacy. Ma la maggior parte del roster femminile DEVE essere composto da ragazze belle ma anche molto abili sul ring. Il Diva Search trasmette un brutto stereotipo per le ragazze; manda il messaggio che per avere successo devono essere siliconate, con un sorriso perennemente stampato tipo paresi sulla faccia e che devono solamente saper sfilare. Se invece vedono una Lita o una Trish o una Mickie capiscono che è giusto curare il proprio fisico ma che è necessario anche allenarsi duramente e migliorare le proprie abilità se vogliono sfondare.

    Nell'ultima Wrestlemania ci sono stati due incontri femminili: uno dei due verrà ricordato negli anni, l'altro è già stato dimenticato. Eppure tutte e quattro le ragazze sono molte belle: ma due di loro sono vere lottatrici. Tra l'altro Mickie e Trish hanno proprio dato vita a quello che è stato probabilmente il miglior feud visto in WWE in quei mesi e negli ultimi tempi. Una storyline è bella quando aspetti la puntata successiva per conoscerne gli (imprevedibili) sviluppi; e le due ragazze furono infatti bravissime a catalizzare l'attenzione dell'intero show. Belle ragazze, brave attrici e ottime lottatrici. Basterebbe far partecipare al Diva Search solo ragazze che abbiano capacità in ring, ce ne sono di davvero molto belle in giro per l'America.

    In Giappone riempiono le arene con incontri di match femminili, anche la più importante arena di Tokio registra spesso il “tutto esaurito” comn match femminili. In America invece nascono come funghi federazioni di wrestling femminile che fanno come loro forza non il wrestling, ma il soft-core, con lottatrici a volte svestite. Non mi pare che queste “federazioni” riscuotano (e ci aggiungo un per fortuna) molto successo. Se uno vuol vedere certe cose, trova infatti facilmente di meglio. Invece le arene giapponesi sono sempre piene. Chissà perché Vince McMahon è diventato così ostile al fatto che esista un serio roster femminile. C'è chi dice che sia rimasto scottato dal famoso episodio in cui l'italiana Alundra Blaze, detentrice del titolo femminile WWF, si presentò a Nitro e gettò il proprio titolo nella spazzatura.

    Attualmente ci sono circa 5000 ragazze americane che praticano wrestling alle superiori, mentre i ragazzi sono 250000. Lo stato in cui ci sono più lottatrici è il Texas, peraltro uno dei due soli stati (l'altro sono le Hawaii) in cui esiste una divisione solo femminile. Molte di esse sono davvero bravissime. Mi viene perciò in mente una osservazione: la ECW attirò molti spettatori portando in America i luchadores alla Mysterio Jr. o alla Psicosis e riportando in America wrestlers molto tecnici alla Benoit o alla Guerrero. La WCW attirò molti spettatori grazie alla sua innovativa cruiser division. La TNA ha attirato spettatori inventando la X-Division. In soldoni, gli spettatori sono stati attirati da novità che si sono tramutate in un'ottima e inedita in-ring action.

    A questo punto mi chiedo: non converrebbe alla TNA creare una propria divisione femminile, fatta da belle ragazze che però sappiano anche lottare molto bene? L'unica federazione americana che ha una vera divisione femminile è la IWA-Mid South, che infatti è famosa soprattutto per quello. I nomi da mettere sotto contratto, senza bisogno di rivolgersi ad atelete sotto contratto WWE, già ci sono: oltre a Gail Kim, che è uno scandalo debba combattere solo interferendo nei match degli AMW, e a Jackie e Traci (che sono due lottatrici più che discrete, decisamente migliori di quanto si pensi) nelle indies ci sarebbero Chearleader Melissa, Mercedes Martinez, Lexie Fyfe, Talia & April, Miss Chiff, Daizee Haze (queste ultime tre tra l'altro, seppur per brevissimo tempo, hanno già avuto piccole esperienze ad Orlando). Tutte ragazze bellissime e bravissime sul ring. O si potrebbero recuperare ex wrestlers WWE come Shaniqua, Nidia, Jacqueline.

    Non c'è solo da recuperare una categoria di wrestling spesso ingiustamente vituperata, il che già sarebbe molto importante, ma c'è anche da far progredire lo spettatore medio e da fargli capire che siamo nel ventunesimo secolo e che le donne non sono solo inutili soprammobili decorativi. Ma le prime a combattere questa battaglia possono essere solo le donne del wrestling. Speriamo che qualcuno le ascolti, ho l'impressione che sarebbe una scelta foriera di denari e successi.

    Stay tuned. Rob.

    [Modificato da Ankie 09/05/2019 12:26]
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    Ankie
    00 09/05/2019 11:24
    HIGH FLYIN 10 - BUONI, I BRUTTI, I CATTIVI.
    A cura di The Rob In Town 79

    Una volta scrissi in queste stesse righe che avreste capito il mio umore di quella mattina leggendo il report di ONS2. Chissà perché, ma ho l'impressione che stamattina l'umore mio e di quasi tutti voi dipenderà da come si è concluso un certo avvenimento extra-wrestling… Comunque: RVD sospeso trenta giorni perché lo hanno trovato con la maria. Provvedimento giusto, si è comportato da fesso (ma poi dico, lo fai quando sei campione?), e credo che il ritorno dell' sia stato per lui un po' deleterio. Certo, vien da chiedersi cosa faranno a CM Punk, che si fa la maria ogni giorno…ok, battuta orrenda, la smetto.

    I BUONI, I BRUTTI, I CATTIVI.

    “Certi vizi sono più noiosi della stessa virtù: soltanto per questo la virtù spesso trionfa”, Flaiano.

    Ricordate poco più di un anno fa? Cena era un face acclamatissimo a Smackdown!, mentre Batista da face faticava a Raw. Il primo raccoglieva sempre ovazioni, il secondo le raccoglieva più che altro perché andava contro Triple H, all'epoca odiatissimo, mentre già quando affrontava Edge o Christian il pubblico rumoreggiava. Poi ci fu il draft; e sorprendentemente le cose col tempo si sono capovolte: Cena a Raw è stato fischiato e Batista a Smackdown! ha raccolto sempre ovazioni. Perché? C'entrano gli atleti o c'entrano i rosters? Guardiamo gli ultimi campioni face a Raw: Cena fischiato, RVD (che prima era stato mediamente il wrestler più amato degli ultimi anni) ha raccolto metà applausi e metà indifferenza, Batista è stato over a momenti, Benoit è stato over a momenti, Michaels è stato campione un mese, Goldberg over a momenti, nel 2002 ci furono un sacco di cambi di titolo…

    A Raw non c'è un vero lungo regno face da tempo immemore! Perché? Perché il pubblico di Raw è smartizzato, un po' come lo era il pubblico ECW degli anni '90, è un pubblico che tende a considerare face tutte le leggende e immaturi tutti i giovani. Motivo per cui i giovani vengono tendenzialmente mandati nello show blu o vengono presentati sempre e solo come heel. Diciamo chi dovrebbe essere il prossimo campione e poi ci lamentiamo e protestiamo se viene spinto al top in maniera troppo rapida, soprattutto se lo fa da face acclamato o almeno supposto acclamato.

    A Raw ora si tifano e si lanciano prevalentemente gli heel, rispecchiando così pienamente le idee dei forum (effetto dello smartismo). Come si è evoluto il wrestling…Il wrestling moderno è partito dalla dicotomia più semplice: bene contro male, Hogan vs Iron Sheik, Hogan vs Piper. Poi ci sono stati i primi scontri bene contro bene (WM6, l'esempio più celebre). Poi il bene è diventato un bene oscuro, l'unico in grado di combattere e abbattere un male ancora più oscuro (Taker vs Yokozuna, il Corvo Sting vs la NWO). Poi il bene è diventato male e il male è diventato bene (WM13, Bret Hart e Steve Austin). Poi ci sono stati addirittura i primi confronti per il titolo tra heels (Angle-Austin, ad esempio) e il primo heel vincitore a Wrestlemania. Poi si sono tralasciate idee di face particolari, complicati, per creare al loro posto heels più facili da fruire per il pubblico (penso alla metamorfosi di Hassan). Infine abbiamo avuto il face creato da Internet, il ragazzo comune un po' sfigato (Matt Hardy) contro l'amico traditore, almeno così come dipinto da Internet (Edge).

    Edge…pensate a quanto sia stata importante per lui Lita. Per funzionare bene da heel è sempre meglio avere una ragazza accanto, bella o comunque almeno appariscente. E' stato così per Savage con Sherry, per il primo Michaels la stessa Sherry, per Triple H Stephanie e ora per Edge lo è Lita. Di solito i wrestlers considerati “belli” funzionano meglio da heel. Quando Michaels ebbe il suo primo title reign lo ebbe da face e fu fischiato: molti dicono che uno dei motivi principali fosse proprio quello. E guardate come stanno funzionando benissimo Orton e Nitro da heel. Il pubblico pensa “non sono solo ricchi e famosi, sono anche belli” e così li fischia più volentieri, soprattutto poi se con loro c'è anche una bella e irraggiungibile ragazza. Ma un'altra parte del pubblico invece li ammira proprio per come sanno rendersi over come “cattivi”. Da un po' di tempo infatti i wrestlers sono considerati migliori anche solo se interpretano il ruolo del cattivo e non quello del buono.

    Chiedi al pubblico come preferisce Angle: meglio heel, ti diranno. E Triple H? Heel, senza dubbio. Cena? Ah, quando era heel aveva un senso, da face no. Edge, Orton, Kane? Heel, tutti heel, ti diranno. Anche Undertaker, Lesnar, Joe, Benoit, etc… Diciamoci la verità: la maggior parte del pubblico smart è arrivata al paradossale approdo di tifare preferibilmente gli heel. E questo nell'ambito wrestling è una rivoluzione copernicana. Si conclude ciò che era iniziato nel marzo '97: si chiude un'era, il wrestling (soprattutto quello moderno, ma non solo) smette di avere il suo significato originario. Il male è più tifato del bene. O meglio, i wrestlers heel sono più tifati di quelli face. O almeno, sono considerati più fighi.

    C'è chi dirà: “di che ti stupisci, Rob? Anche l'Attitude era così”. Sbagliato, in quell'era i ruoli degli heel e dei face esistevano eccome. Come dimenticare le bottigliette volate sul ring dopo WM17, i fischi a Austin e le ovazioni a RVD a No Mercy 2001, i precipitosi ma obbligati turn di Hogan e Triple H dopo WM18? E ora invece, i face? Triple H e Shawn Michaels sono diventati face soprattutto in quanto leggende, e si sa che le leggende sono considerate sempre face (ricorderete le polemiche infinite che accompagnarono un mese fa il turn heel di Foley). Rey e Cena sono discussi come poche volte è accaduto anche ai comunque tutti discussi campioni del passato, non ha sfondato RVD, non ha sfondato Benoit, non ha sfondato Angle, men che meno Benjamin; in parte ci sta riuscendo forse Lashley, che infatti combatte nello show blu. E c'è già chi dice che Carlito era meglio cool heel che face.

    Risultato? Che a Raw quasi tutti i midcarders sono heel, che è l'unico modo per tentare e sperare di essere pushati (ora hanno turnato anche Haas e forse lo faranno anche con Big Vis). Che anche a SD, per un face che si vuol lanciare main eventer (Lashley) i midcarders pushati sono tutti heel (Kennedy, Finlay, Regal), mentre i face ci sono, ma vanno nel dimenticatoio o tornano in OVW (Hardy, Burchill, Scott). Temo un futuro in cui per emergere tra le stelle del rosters sarà necessaria la capacità di essere al contempo heel e amati dal pubblico proprio perché heel. LA ECW fallì anche perché mai seppe raccontare storie epiche di eroi. La WCW fallì quando smise definitivamente di farlo. E la WWF, al contrario, mantenendo coerenza, vinse quella battaglia raccontando la storia di un ribelle (eroe, antieroe? Difficile a dirsi) che abbattè il sistema del potere, vale a dire l'atto più face che si possa compiere.

    Ora, mi ripeto, temo un futuro in cui se un wrestler bravo col microfono, che sa fare più di tre mosse e che possiede gran carisma vuole emergere, potrà farlo solo da heel (soprattutto a Raw). Il mondo del wrestling ha ancora bisogno di eroi, non sottraeteceli per favore.


    Stay tuned. Rob.
    [Modificato da Ankie 09/05/2019 12:26]
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    Ankie
    00 10/05/2019 16:21
    HIGH FLYIN 11 - ORGOGLIO E PREGIUDIZI

    A cura di The Rob In Town 79

    Quando sono stato chiamato a far parte di questo sito, sapevo esattamente cosa avrei voluto: un sito in cui si potesse parlare serenamente della nostra condivisa passione scambiandoci informazioni e opinioni, e in cui la qualità (sia del sito che del forum) rimanesse sempre alta. In settimana sono usciti editoriali fantastici fatti dai colleghi e sul forum non c'è mai la minima avvisaglia di flame. Scusate l'autocelebrazione del sito, ma ogni tanto è bene ricordare (in primis a noi stessi) certe cose.

    ORGOGLIO E PREGIUDIZI

    “Ci si oppone alla libertà perché si ha paura dell'ignoto, ma l'ignoto altro non è che la dimensione cui appartiene la nostra anima”, Anonimo. La prossima settimana ci sarà il nono PPV della stagione WWE, vale a dire Great American Bash. Come sempre accaduto negli ultimi anni, è probabilmente il PPV meno atteso. Col senno di poi, bisogna però dire che negli anni scorsi ha sempre offerto interessantissimi spunti di discussione. In particolare, è secondo me interessante paragonare due famosi eventi degli scorsi GAB: il caso Hassan e la conquista del titolo da parte di Bradshaw. Indubbiamente dell'edizione scorsa verrà ricordato negli anni soprattutto il “caso Hassan”. Vediamo però, dopo un anno e quindi a mente fredda, di analizzare serenamente cosa accadde.

    Prima del suo debutto, avvenuto alla fine del 2004, Hassan fu introdotto da eccellenti promo che lasciavano un alone di ambiguità intorno al personaggio. Nei primi promo trasmessi a Raw, si vedevano Hassan e Daivari cercare qualcosa di inedito nella storia del wrestling, un face arabo, e non trovarlo. Venivamo inoltre informati che questo Hassan era un americano di Detroit con origine arabe, che si lamentava dei pregiudizi subiti solo a causa delle sue origini dopo gli avvenimenti dell'11/9. A prima vista era sicuramente un personaggio destinato a far discutere, sembrava che la WWE volesse proporre davvero un personaggio al di fuori degli schemi, che uscisse dai soliti stereotipi e costringesse gli spettatori a discutere (un po' come era successo qualche anno prima con Billy e Chuck o con Virgil). E invece all'esordio a Raw avvenne l'inaspettabile: furono aspramente fischiati prima di aver detto anche solo una parola. Il pubblico aveva deciso: Hassan era arabo e quindi un heel. Anzi, di lì a poco sarebbe addirittura diventato il top heel. Lo si capì alla Rumble, quando tutti i wrestlers che erano nel ring si coalizzarono per eliminare l'entrante Hassan: l'angle stava prendendo pericolose pieghe razziste. Hassan era visto come il prosecutore del personaggio dell'antiamericano. Come Iron Sheik, Volkoff, Slaughter, Yokozuna, Storm, La Resistance. Con l'aggiunta di essere arabo, cioè il “nemico” del momento.

    Eppure non mi ricordo di aver mai sentito Hassan nei suoi promo inneggiare al terrorismo, ad Al Qaeda, o alla religione. Mi ricordo solo di aver sentito le parole di un arabo-americano che voltava le spalle all'America perché a suo dire l'America le aveva voltate a lui. Ma i fans avevano deciso che Hassan e Daivari dovessero diventare i personaggi che loro volevano che diventassero. Hassan parlava di ipocrisia e di intolleranza, e il pubblico interpretava queste parole come terroristiche. Il pubblico gli cantava “USA, USA…” contro. Ma la cosa curiosa è che non rivolgevano questi cori contro uno straniero, ma contro un loro connazionale, perché Hassan, come detto, era un cittadino di nascita e nazionalità americana: di origini arabe, ma americano.

    E così, quasi “per venire incontro al pubblico”, che vedeva Hassan come un arabo terrorista, due settimane prima di GAB, ad Hassan furono affiancati cinque personaggi mascherati, e per uno scherzo del destino la puntata fu trasmessa proprio il giorno del tragico attentato a Londra. Essi furono subito identificati dal pubblico come “terroristi”. L'angle era di cattivo gusto? Sì, senz'altro. Ma ho visto di molto peggio nella WWE? La risposta è anche qui “sì, senz'altro”. Ma in quel momento un arabo con cinque uomini mascherati faceva parte per il pubblico, di un gruppo di sei terroristi (con Daivari sette). Ben faceva allora Valenti a chiamarlo “Caravan Petrol”. La gimmick dell'arabo americano stufo di subire intolleranze si stava trasformando in quella dell'arabo stereotipato. Forse sono strano io, ma per me aveva molto più significato razzista Michaels infilarsi nel naso la bandiera del Canada o Piper dare una noce di cocco in testa a Snuka o gli Harlem Heat presentati come schiavi che non le parole mai offensive per l'America di Hassan.

    Pensate solo un attimo al GAB precedente, quello del 2004. Un wrestler assolutamente mediocre sul ring ma imbattuto in incontri da singolo sul ring, aveva velocemente scalato le classifiche della federazione soprattutto grazie ai suoi promo. No, non ho sbagliato anno, non sto parlando ancora di Hassan, sto parlando questa volta di JBL (curioso notare le somiglianze tra i due push, anche se su Hassan c'è la macchia perpetrata dai bookers dello squash ricevuto da Cena…). E come arrivò ai vertici JBL? Durante il feud con Eddie Guerrero prima in Germania fece il gesto (che lì è fuorilegge) del “Sieg Heil”, che gli costò pure il licenziamento da Fox, network su cui era consulente di borsa. E la WWE, non contenta, a Smackdown trasmise un promo in cui JBL dava poi la caccia ai clandestini messicani lungo il confine, in un segmento tanto razzista e di cattivo gusto quanto quello di Hassan. Uno spettatore occasionale penserà a questo punto che se è stato licenziato l'uno per colpa di un angle che poteva suscitare disagio nel pubblico, allora sarà stato licenziato anche l'altro. E invece no, a JBL fu fatto vincere il titolo e glielo fu fatto tenere per nove mesi. Due pesi e due misure.

    E' inutile che poi mi si venga a dire che Copani, il wrestler che “interpretava” Hassan, è stato licenziato soprattutto perché era scarsino sul ring. Anche JBL lo è. Però entrambi sono bravissimi a fare entertainment. E' ironico quanto siano similari ( o almeno lo siano stati in quelle specifiche circostanze) i personaggi di Hassan e JBL; ma Bradshaw è il “True American”, e quindi lo spettatore medio lo apprezza comunque. Ho visto negli anni in WWE crocifiggere persone, altri essere accusati di necrofilia, picchiare wrestlers solo perché ritardati tra il tripudio del pubblico, ho visto addirittura evirare un wrestler e una vecchia partorire una mano. Di queste cose si è sempre detto di accettarle perché erano “entertainment”. Ma evidentemente cinque uomini mascherati non erano entertainment. Però denigrare i messicani invece lo è. Amici, sarò strano io, ma non capisco. Davvero.

    Copani ora è andato a Hollywood per tentare le sue chances nel mondo del cinema: per ora gli è andata male. Tornerà in WWE? Io spero di sì, l'interessante gimmick a mio parere va ancora sviluppata, e il personaggio fatto diventare face (sarebbe un miglioramento della società tutta). Ma l'odio che ha raccolto nel pubblico mi fa pensare che non lo rivedremo. Ormai Hassan è considerato un “terrorista”, sebbene non abbia mai fatto un solo gesto in quella direzione.

    Tra tredici giorni è già tempo di un nuovo GAB? Rivedremo una figura controversa come lo furono negli scorsi due anni quelle di JBL e di Hassan? Mah, presto a dirsi, forse lo sarà Khalì. Intanto però ho notato una cosa e forse ve ne parlerò nel prossimo numero...



    Stay tuned. Rob.


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    Ankie
    00 10/05/2019 16:22
    HIGH FLYIN 12 - IO PESO DUNQUE ESISTO

    A cura di The Rob In Town 79

    In questa settimana abbiamo saputo che con l'acronimo SD non si intende SmackDown ma Sfigati Dentro e che per andare nel brand blu occorre davvero “fegato”. E con un Raw che purtroppo sta diventando ripetitivo (la storyline della DX dovrebbe evolversi e invece mi sembra di vedere sempre le stesse cose), le cose migliori le sto vedendo su Impact, che dopo un lungo periodo di appannamento sta ora sfornando puntate straordinarie. E l'attesa per settembre cresce; tra il preannunciato push che il nuovo network darà a SD, la preparazione per Bound for Glory e l'evoluzione di Raw senza DX, amici che andate al mare al ritorno vi aspetta del grandissimo wrestling…

    IO PESO DUNQUE ESISTO

    “Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica di aeronautica, il calabrone non può volare, a causa della forma e del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare”, Igor Sikorsky.

    Il titolo di coppia a GAB verrà disputato tra due tag teams formati da atleti che con un termine forse desueto vengono definiti “cruiser”, Helms è uno dei personaggi del momento a causa del record appena battuto e uno dei migliori feud nel brand blu è quello tra Supercrazy e Psicosis. E' alle porte una rinascita dei cruiser? A dire il vero io spero che la parola cruiser e la relativa categoria muoiano presto e che vengano abolite le distinzioni di peso. Ed eccone i motivi.

    Quando ho cominciato a seguire la WWF veniva proposta al pubblico l'equazione big man= wrestler forte, cruiser=wrestler debole. In un mondo permeato da markismo, la credibilità di un wrestler era data in primis dal suo peso. Altro che il “penso dunque esisto” di cartesiana memoria, era più un “peso dunque esisto”. Le dimensioni erano preferite alla tecnica e al carisma. Ma una nuova concezione del wrestling incombeva: così come in NWA uomini di dimensioni “normali” come Steamboat e Flair erano icone, anche in WWF il main event fu invaso da wrestlers cruiser, sotto i cento chili ma bravi e carismatici, come Owen Hart e Shawn Michaels. La WCW fondò addirittura una divisione per i wrestlers tecnici, veloci e sotto i cento chili, la cruiserweight division, il cui scopo era eccitare e divertire il pubblico in preparazione del main event, che era però “vecchio stampo” come quello WWF. La ECW portò in America i luchadores e lanciò wrestlers “dimenticati” in America ma messisi in luce in Giappone come Benoit, Malenko, Jericho e Eddie Guerriero. La ECW e la WCW ebbero così il merito di far conoscere al pubblico americano mainstream dei wrestlers portatori di un modo nuovo di concepire il wrestling, contro avversari a loro simili per caratteristiche.

    La WWF solo più tardi creò una sua divisione cruiser, che però aveva finalità diverse dalla stessa creata in WCW: lo scopo non era “scaldare” il pubblico ma creare una cintura in più visto l'alto numero di wrestlers nel roster, ma con incontri simili a quelli per le altre cinture, quindi non diversi nel loro svolgimento. L'ultima cintura del roster per importanza: questa è sempre stata la cintura cruiser (e prima l'antesignana light-heavyweight) in WWF. Motivo per cui ora il termine “cruiser” dato a un wrestler sembra essere diventato un insulto. Jericho, Benoit, Eddie, Owen, Michaels sono tutti dei cruiser. Ma se un loro fan li sente definire così si arrabbia. Sono più o meno cento chili, esattamente come un Helms o come uno Scotty Too Hotty, che però sono definiti da tutti dei “cruiser”. Tanto che ora si è diffusa una bizzarra mania: quando si parla del proprio idolo (sia esso Benoit, Lesnar, Big Show, RVD o chi per loro) gli si aumentano almeno dieci chili rispetto alla realtà!
    Benoit si è costruito una credibilità da main eventer in WCW, Jericho e Eddie a Stamford. Michaels fu più fortunato: non esistendo la categoria cruiser quando esordì, i suoi avversari furono da subito solo big men, e la sua “credibilità” (che termine odioso…) nacque così.

    Ora sarebbe ridicolo vedere un Benoit nella cruiser division. Ha combattuto troppo nelle alte sfere per tornarci. Così come lo sarebbe per Rey: fu allontanato dalla categoria cruiser proprio perché non aveva avversari “credibili” che gli tenessero testa in presa sul pubblico e tecnica, e dopo aver battuto i più forti della federazione non sarebbe più credibile tra i cruiser, tra i quali infatti non combatte da quasi due anni. O immaginatevi un Jericho che torna in WWE con cinque chili in meno dovuti al minor allenamento: lo mandereste davvero tra i cruiser? Non credo.

    Ora nel main event non ci sono più solo gli omoni. Quando io ero piccolo ci si aspettava che il campione di wrestling dovesse essere un omone grande e grosso. Ora il pubblico è abituato ai piccoli e bravi. La “credibilità” è data dall'abilità in ring. Possono infatti esistere il bravo non credibile e lo scarso credibile? Non credo proprio.

    Infatti tale concezione sopravvive in piccola parte solo in WWE. In TNA il peso conta infatti pochissimo e nelle indies conta proprio zero. Mai visto nessuno lamentarsi. E così era in ECW: mai visto nessuno lamentarsi di Spike Dudley nel main event. Questa è stata la vera grande rivoluzione del wrestling anni '90: la svalutazione del peso. Anche in WWF un main eventer come Razor Ramon fu battuto più volte dal tipico jobber cruiser Sean Waltman (che da lì divenne 1-2-3 kid e poi X-Pac). Anche in WWF un wrestler che si basava soprattutto sulla propria tecnica come Bret Hart poteva battere in modo credibile un gigante pesante il doppio di lui come Yokozuna. E anche in WWF un leggero Michaels poteva battere un gigantesco ed agile Vader.

    Ha ancora senso la divisione tra i cruiser e il resto del roster? A me non sembra. La strada da seguire potrebbe e dovrebbe essere quella TNA. La X-Division non si basa sul peso, ma sulla azione in ring. Non sono un titolo maggiore e uno minore. Sono diversi e solo i diversi momenti storici ne decretano la momentanea superiorità dell'uno o dell'altro. Esattamente come era il TV title in ECW. E come nei primi anni '90 sembrava potesse accadere con l'IC title in WWF. Coloro che pesano cento chili o poco meno o coloro che vengono definiti cruiser non combattano dunque più in riserve indiane ma siano lasciati liberi di affrontare i main eventers big men. La credibilità è data loro dalla tecnica, dall'agilità, dal parco mosse, dalla presa sul pubblico. A Smackdown 4 cruiser saranno impegnati a GAB nel tag team title match, Helms e Supercrazy si contenderanno il titolo cruiser, e forse interverrà Psicosis. Resterebbero solo Funaky e Scotty inutilizzati. Non ha più senso la (sparuta) categoria: anche WWE.it, nel celebrare il record di Helms, non esclude per il suo futuro un titolo US o addirittura un titolo da world heavyweight champion. Tre anni fa già non sarebbe accaduto.

    Il titolo US e il titolo IC stanno lentamente spirando e sono sempre più i tifosi che per vedere incontri veloci e tecnici si allontanano dalla WWE e cercano TNA e indies. Eppure i talenti a Stamford ci sono eccome. Perché non creare allora un titolo secondario come il TV title o l'X-Division title? Un Intercontinental title riveduto e corretto, con wrestlers interscambiabili tra l'Ic e il WWE title come lo sono AJ e Joe in TNA. Anche con la limitazione delle mosse, ma con ritmi in ring diversi. A Stamford quando vogliono il coraggio ce l'hanno. Non dimentichiamoci che uno dei cruiser di cui parlavo prima, in WCW ebbe successo ma non fu ritenuto degno di avere un feud con Goldberg, e invece in WWE ebbe l'onore di essere il primo campione indiscusso.

    I cruiser non esistono più, sono morti che camminano. Ora esistono e devono esistere solo i wrestlers bravi e i wrestlers non bravi. E' il 2006, non possiamo permetterci distinzioni ormai anacronistiche. Anch'io da piccolo pensavo, ad esempio, che i giocatori di basket bravi fossero solo gli omoni neri di due metri e passa. Ora da due anni il miglior giocatore NBA è un giocatore alto tre centimetri e pesante tre chili più di me, e che sembra un atleta tanto che se lo incontrassi per strada lo scambierei per un qualsiasi ragazzo comune. I tempi cambiano, e così cambiano i “miti” e le idee preconcette. Non accorgersene sarebbe un peccato e un errore.



    Stay tuned. Rob.
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    Ankie
    00 10/05/2019 16:24
    HIGH FLYIN 13 - UN'EVOLUZIONE: DALL'HULKAMANIA AL MADAGASCAR
    A cura di The Rob In Town 79

    Piccola irruzione da parte dello staff: Volevamo augurare tutti noi un felice compleanno al nostro "zietto", che oggi compie 17 anni (+ 10...). Felici auguri ed un grazie speciale per il lavoro che stai svolgendo tutti i giorni!

    Ringraziandovi per aver dedicato anche questa settimana qualche minuto del vostro tempo per leggere queste riflessioni, vi do subito una notizia: ebbene sì, anche i Rob invecchiano. Oggi, giorno della messa on line dell'editoriale, sono più vecchio di un anno… La tragica notizia mi ha però dato lo spunto per il tema odierno dell'High Flyin'…

    UN'EVOLUZIONE: DALL'HULKAMANIA AL MADAGASCAR

    “Ci si mette molto tempo per diventare giovani, occorrono duro lavoro ed esperienza”, Pablo Ricasso.

    La settimana scorsa non ho potuto fare a meno di notare l'abbondanza di cruisers nella prevista card di GAB; questa settimana non posso fare a meno di notare invece l'abbondanza di “vecchie glorie” nella prevista card di Summerslam. Da Hogan a Flair, passando per Foley e, in un certo senso, per la D-X. Senza contare il ritorno delle “vecchie glorie” ECW: Dreamer, Credible, Sandman, Mahoney.

    Ora, a me non interessa in questa sede analizzare il perché di questi ritorni; si sono già fatti, in mia opinione, già troppi discorsi sull'argomento, perlopiù usando luoghi comuni e dileggiando il presente, come da antico vizio dell'umana specie. Non mi incuriosisce nè mi interessa, invece, analizzare i feud, ma come ci si stia avvicinando all'evento e quali possano essere le prospettive future; e, soprattutto, come lo status di “leggenda” influisca sui personaggi coinvolti.

    Intanto, per il secondo anno consecutivo avremo il piacere di vedere Hogan a Summerslam. Hogan è un personaggio che non smette di stupirmi; come forse alcuni di voi sanno, ritengo l'Hulkster uno dei principali protagonisti della fine della WCW. Io da sei anni a questa parte ritengo che dalla parte del giusto ci fosse Russo nell'episodio di Bash at the Beach. E i successivi stint in WWE non mi convinsero appieno, sebbene il pubblico lo idolatrasse come quindici anni prima. Ma già l'anno scorso mi piacque il feud con Michaels, fu organizzato davvero bene, anche se con due piccole grandi pecche: ai bei siparietti di Michaels non seguirono siparietti di Hogan (che, sono sicuro, sarebbero stati altrettanto belli), e poi Hogan non era in grande forma fisica.

    Quest'anno invece è in grande forma fisica, o almeno così è sembrato al SNME, e il coinvolgimento di Brooke (che, ammettiamolo, sembra proprio lo stereotipo dell'ochetta) potrebbe portare a siparietti divertenti tra l'Immortale e Orton. Hogan è Hogan, ma sono certo che anche lui sappia cosa sarebbe meglio fare per la federazione. E' un uomo intelligente e ironico (ho visto “Hogan knows best”: carino, ben fatto). E mi hanno stupito le dichiarazioni fatte dopo Wrestlemania a Bill Apter: secondo Hogan, Vince McMahon dovrebbe puntare tutto su Rob Van Dam. Allora, io credo che non esistano al mondo due wrestlers sulla carta più diversi di Hogan e RVD, ma è bello vedere come i due abbiano la massima stima l'uno dell'altro, tanto da farmi sognare un possibile loro incontro a Wrestlemania 23: verrebbe giù l'arena, visto che già da ora si sa che a Detroit riceveranno loro due le ovazioni più grandi.

    Austin vs. Hogan, invece, mi interesserebbe meno. Lo so, sono uno dei pochi. Tra l'altro Austin mi ha deluso: tra l'episodio di ottobre scorso a Taboo Tuesday e con le sue apparizioni sempre uguali negli shows, come nel SNME di quest'anno, mi pare sia sua intenzione chiudersi nel suo eremo e scenderne solo alle sue condizioni. Le Leggende devono preservare sé stesse e vanno preservate dagli altri, è giustissimo, ma ogni tanto dovrebbero avere anche l'ironia e l'intelligenza di mettersi in gioco.

    Guardate Foley: è risaputo, sul ring non mi è mai piaciuto. Ma dieci anni fa chi l'avrebbe detto che quel matto che si gettava dai tetti sarebbe diventato uno scrittore sopraffino? E mi piace il modo, sebbene mezzo shoot, in cui è iniziata la storyline con Flair: l'idea delle due concezioni antitetiche di far wrestling che si scontrano tra di loro attraverso due dei massimi esponenti è molto carina. Il primo match è stato brutto anche a causa di evidenti ragioni di storyline; sono curioso ora di vedere il secondo.

    Ma a Foley vanno dati comunque grossi meriti: nel feud con Orton lavorò benissimo, mettendosi completamente in gioco. E ancora migliore, se possibile, è il lavoro che ha fatto questa primavera; è riuscito a turnare heel in modo adeguato (ed è notorio che le Leggende, in quanto tali, sono sempre face e mai heel) e ha mandato over nel modo più congeniale un wrestler come Edge. I promo della Hardcore Legend sono sempre stati favolosi, ma è interessante notare come gli ultimi siano belli anche se diametralmente diversi rispetto a quelli che faceva durante il climax della sua carriera; sono diversi lo stile e i contenuti, come se davvero la nuova faccia di Foley, la faccia saggia e disincantata con dentro ancora il sacro fuoco dell'hardcore, avesse soppiantato le tre facce del giovane Foley.

    Come è da notare positivamente la grinta di Flair. Nell'ultimo anno ha davvero fatto tutto ciò che non aveva fatto nei precedenti 35 anni di carriera. Tra match estremi, siparietti divertenti e storyline shoot, ha mostrato carattere ed ironia. Anche lo squash subìto da Umaga depone solo che a suo favore. Anche se io resto convinto che sia giunta l'ora del ritiro: non tanto per quello che dà, quanto per il fatto che le nuove generazioni rischiano di ricordarselo come “quel simpatico vecchietto”. E Ric questo non lo merita affatto.

    Flair, Foley, Hogan: tutti loro hanno saputo reinventarsi un personaggio con ironia e classe. E questo è il modo migliore per sopravvivere: guardate a chi invece è rimasto prigioniero del suo personaggio cosa è successo (Ultimate Warrior è il caso più eclatante, ma potrei citarne allegramente tanti altri, non lo faccio solo per non alimentare sterili polemiche).

    Le Leggende vengono sempre accolte da boati nelle arene, proprio perché Leggende. Per fare un “sold out”, spesso ci vuole un “old in”, se mi passate la facile battuta. Ma le Leggende più grandi sono coloro che usano il loro status per permettere ai colleghi giovani di tentare di emularli. Le Leggende sono coloro che dimostrano non solo di saper fare il “tutto esaurito”, ma che dimostrano anche di non aver “esaurito tutto” ciò che potevano dare al wrestling.

    E in questo Flair e Foley soprattutto, ma anche Michaels, sono degli esperti. Tra l'altro, piccola parentesi, ho letto in settimana che c'è chi ha avuto tristezza nel vedere Michaels travestito da Shane perché era l'immagine del Michaels prossimo venturo, con i capelli corti e bianchi. Vero, purtroppo: d'altronde il tempo passa inesorabilmente per tutti.

    Anche se il caso più eclatante contrario è in TNA: no, non mi riferisco a Sting. Mi riferisco a Nash. Onestamente quando ho saputo che sarebbe tornato a combattere ho avuto solo che pensieri negativi: il suo ultimo stint era stato pietoso, e negli ultimi anni era stato solo l'ombra di sé stesso, che peraltro non era mai stato un grande wrestler, almeno per come io intendo il wrestling. Figuriamoci cosa avrebbe potuto dare dopo un infarto. E, per giunta, in una storyline con coinvolta la X-Division…

    Quanto mi sbagliavo!!! Ne è nata la storyline dell'anno, appassionante e divertente. Il buon Kevin ha mostrato un lato comico inedito e lo sta recitando nel miglior modo possibile, e nello stesso tempo ha mandato over Sabin (che fronteggia il più importante avversario in carriera), Shelley (che con la vicinanza dell'ex NWO avrà l'occasione di salire ai vertici della Division con una adeguata storyline e non a causa di un'improvvisazione dei bookers) e chi gli si porrà davanti o al fianco (persino Devine ora ha un perché…).

    A Orlando hanno imparato a valorizzare i giovanissimi (dopo il match con Jarrett, Lethal ha avuto un push e una visibilità maggiore rispetto a quella che avrebbe avuto con una shot al titolo di Senshi e maggiore, per me, a quella che sta ricevendo un Kenny in WWE) e gli “anziani”, con un Nash inaspettatamente in formissima. E se davvero impara a far le mosse che fanno in Madagascar, allora davvero non ce ne sarà per nessuno (e a quel punto, anche Jarrett e Joe dovranno preoccuparsi…).

    p.s.:a proposito dell'argomento, il caro collega Meltdown dopo averci parlato della lucharesu, nel prossimo numero ci parlerà del Madagascar, ormai nuova terra inesplorata e di frontiera…



    Stay tuned. Rob.





    [Modificato da Ankie 10/05/2019 16:24]
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    Ankie
    00 14/05/2019 11:01
    HIGH FLYIN 14 - THAT'S AMORE!

    A cura di The Rob In Town 79

    Mancano tredici giorni a Summerslam e per ora nessun incontro nella card mi intriga davvero, forse solo l'eventuale incontro per l'IC title. Per il resto, mi pare che gli altri incontri o non abbiano un grande hype, o, l'unico che ce l'ha (il probabile main event, DX vs McMahons), non sembra poi così interessante. Peccato, perché Summerslam è comunque il secondo PPV dell'anno per importanza. Ha molto più hype, allora, l'Hard Justice di domenica, con un main event che si profila avvincente.

    THAT'S AMORE!

    “La televisione è un'invenzione che vi permette di farvi divertire nel vostro soggiorno da gente che non vorreste mai avere in casa”, David Frost.

    Come sapete, Italia 1 ha deciso di spostare Smackdown! nel palinsesto dal sabato sera alle 19 alla domenica sera alle 21. E da settembre verrà trasmessa solo la versione International (quella di un'ora) e alla domenica mattina. Ovviamente questo ha portato alcuni a decretare la morte del wrestling in chiaro in Italia e più in generale a prevedere un calo dell'interesse verso il prodotto wrestling da parte degli italiani.

    Onestamente non credo avverrà nessuna delle due cose.

    Ricordo ancora i primi tempi in cui il wrestling nordamericano fu trasmesso in Italia sulle reti dell'allora Fininvest. Ciò che colpì l'immaginario collettivo (bambini come me, ragazzi, famiglie) furono le luci, i colori, i costumi, gli eroi e i cattivi. C'era wrestling dappertutto a cavallo tra gli anni '80 e ‘90: ogni giorno in TV (il mitico Spotlights alle 16 su Tele+2), nelle edicole, nei negozi di giocattoli. Ricordo la Rumble del '92 in prima serata la domenica sera: e fece anche un grande share!

    Ma quando Tele+2 cominciò a trasmettere il wrestling solo criptato l'interesse scemò fino a quando il wrestling non scomparve. Molti mi hanno chiesto perché mai io abbia continuato a vedere il wrestling anche nel cosiddetto “periodo buio”: bè, perché nel '94 era in corso una storyline che mi piaceva parecchio, quella tra i fratelli Hart. Finita quella, e finito il feud successivo tra Diesel e Michaels, le difficoltà oggettive nel reperire materiale e altri interessi nel frattempo nati mi tennero sette mesi lontano dalle notizie e un anno fuori dalle immagini. Ma l'interesse e la curiosità erano forti… Vedere un Raw su quattro (quando andava bene), guardare gli highlights della WCW e in qualche caso persino della ECW su TV arabe, del Dubai, tedesche e financo scandinave non era affatto divertente: era frustrante.

    Fu autentica gioia nel 1999 scoprire che Italia1 avrebbe trasmesso Nitro: il merito fu di un'importante industria di giocattoli (quella posseduta dal presidente del Genoa, per capirci) che, dovendo vendere le action figures della WCW, usò la sua influenza su Mediaset per convincerla a trasmettere Nitro. Purtroppo lì fu compiuto lo stesso errore che si sarebbe riproposto quattro anni dopo; il commento fu affidato a due deejay, niente affatto divertenti e che soprattutto non sapevano assolutamente nulla di wrestling. E poi, per un brevissimo periodo, a un Dan Peterson che però sapeva poco di WCW. Ma il prodotto ebbe ugualmente un gran successo: il pubblico italiano è sempre stato attirato dal wrestling; chi lo è perché ama la lotta, chi lo è perché ama le “americanate”, chi lo è perché ama le grandi storie di eroi e antieroi. Il prodotto, sebbene andasse in onda alle 10 della mattina, ebbe un gran successo, ma la WCW era in grande crisi e non riuscì a convincere Italia1 a tenere il wrestling in onda (e forse non ne aveva nemmeno l'interesse, visto che non aveva intenzione di fare tournee nel nostro paese). Fu Stream a capire il possibile successo che poteva ottenere trasmettendo wrestling: reclutò subito due veri esperti, forse i due personaggi più influenti e famosi nel web e gli affidò il commento. Poi nel 2002, a causa della divisione dei brand, la WWE puntò fortemente il mercato estero e fece pressioni su Mediaset per far trasmettere i suoi shows, soprattutto quelli su cui più voleva puntare sfruttando l'effetto novità, cioè prima Velocity e poi Smackdown!.

    Ma di nuovo il commento è rimasto uguale: affidato, dopo Peterson, a un deejay completamente a digiuno di wrestling e ad un ex esperto che ora non distingue più una mossa di sottomissione da un moonsault. Il target è stato puntato verso un pubblico molto giovane; in altri paesi d'Europa non è così. In Germania ad esempio nelle arene non si vedono o quasi bambini e lo stesso accade in Gran Bretagna. E anche in Spagna, dove il wrestling è tornato nelle televisioni nazionali in chiaro questo aprile, il target è orientato verso un pubblico di ragazzi, ma non ragazzini.

    Io ritengo sia più che giusto cercare di attirare il pubblico occasionale e che perciò non si debba esagerare in tecnicismi che attirerebbero solo gli esperti e i neo pseudo-esperti. Ciò in cui secondo me si commettono errori è nel fatto di non capire che uno spettatore occasionale viene attirato anche dai promo, dalle spiegazioni di quel che avviene sul ring, da un linguaggio normale, privo di infantilismi. Si vogliono attirare i ragazzi giovani, ma finchè il commento sarà “per bambini”, un ragazzo giovane sarà portato ad allontanarsi dal prodotto per paura di essere considerato bambino anche lui. Si vogliono attirare gli spettatori occasionali che normalmente vedono i programmi comici di Italia1, ma a quel pubblico interessa poco un prodotto come il wrestling e il pubblico che segue il wrestling spesso è poco interessato a quel tipo di programmi.

    Altrettanto curiosa è l'operazione compiuta da Sky, che invece, in modo solo teoricamente diametralmente opposto da Italia1, ma in realtà tremendamente simile, si è buttata proprio su un pubblico composto dai neo pseudo-esperti, ragazzi adolescenti navigatori del web e soggetti alle mode del momento, ai quali viene proposto un commento infarcito di volgarità, giudizi pressapochisti e mai analisi approfondite, cioè proprio quello che vogliono sentire. Si sono così creati un pubblico di nicchia e lo hanno indirizzato per ottenerne un certo target. In parole povere, il bambino cresce con Italia1, si allontana da essa quando ritiene che il prodotto sia da bambini ma se il prodotto gli piace scopre un canale dove il wrestling è indirizzato ai ragazzini fighi.

    Ma la maggior parte di essi si perde. Chi è sopravvissuto al periodo buio lo ha fatto perché le storie lasciate in sospeso erano sì grandi ma erano anche state spiegate e raccontate bene da Dan Peterson, che faceva passare il wrestling come un prodotto universale, che piaceva e poteva piacere a bambini, ragazzi e padri di famiglia; e come forma di spettacolo ormai entrata a pieno e meritato titolo nel tessuto sociale americano. Non vedo il motivo per cui non potrebbe entrare anche nel tessuto sociale italiano: negli ultimi anni in Italia si è parlato molto di wrestling, tra spettacoli in giro per l'Italia, siano stati essi fatti dalla WWE, dalla NWE, dalla CZW o dalle varie federazioni italiane.

    Un grande wrestler e soprattutto grande conoscitore di wrestling come Rikishi ha detto a Bill Apter che a suo avviso l'Italia è un luogo in cui il wrestling può espandersi davvero molto. Anche per questo ha accettato l'offerta della NWE. La NWE ha sfruttato benissimo l'esplosione del wrestling e ha portato il wrestling tra la gente, riscuotendo dappertutto grande successo, che potrebbe essere ancora più grande se riuscissero a pubblicizzare meglio il loro prodotto. Due wrestlers (lo stesso Rikishi e Black Pearl) sono entrati anche nelle TV italiane con una partecipazione in un programma serale che ha mostrato il lato più entertainer dei wrestlers, quello che serve per far capire al pubblico mainstream il reale scopo di questo sport: divertire. Addirittura John Cena è stato ospite a Sanremo, toccando così il punto più alto che il wrestling abbia mai vissuto in Italia.

    L'obiettivo numero uno della WWE è espandere il wrestling; e lo stesso obiettivo dovrebbe essere quello delle emittenti televisive e anche dei fans. Se vogliamo davvero che la WWE faccia ancora degli house shows in Italia, che la NWE venga ancora sotto casa nostra a portarci ottimi wrestlers e che in futuro possa avere una buona copertura televisiva, allora dobbiamo sperare che il wrestling rimanga in chiaro. Non è giusto che possa essere fan di wrestling solo chi possiede Sky e l'ADSL.

    Il pubblico italiano è innamorato del wrestling, da sempre: speriamo che i dirigenti televisivi lo capiscano e che facciano il possibile per crearsi più ascolti. Basterebbe poco.

    Stay tuned. Rob.
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    Ankie
    00 14/05/2019 11:02
    HIGH FLYIN 15 - UOMINI CONTRO

    A cura di The Rob In Town 79

    Oggi quindicesima edizione dell'editoriale. In questi mesi abbiamo discusso di tante cose: di emozioni, di hardcore, di passione, di leggende, di telenovelas e di molto altro ancora. In WWE si sta avvicinando a grandi passi Summerslam, il secondo evento dell'anno per importanza e il primo big four che arriva da quando io scrivo su questi lidi. Momento di fermarsi e riflettere per la WWE, e motivo di fermarsi e riflettere per me: due feud visti in settimana mi hanno portato a ideare un discorso che racchiude l'80% delle cose di cui vi ho parlato in quattordici numeri. Chi non ha visto l'ultimo Raw (7 agosto) non legga oltre, si parlerà di quello.

    UOMINI CONTRO

    “L'uomo è due uomini contemporaneamente: solo che uno è sveglio nelle tenebre e l'altro dorme nella luce”, Kahlil Gibran.

    “Be a man, Foley, be a man”. Così ha urlato un Flair pieno di adrenalina e rabbia lunedì a Raw. A Flair non piace Foley, ma ora vuole Foley, vuole davvero fargli capire chi è il migliore dei due. Dal suo punto di vista Foley è solo uno stuntman glorificato, uno che ha avuto successo nel wrestling non facendo wrestling ma lanciandosi dai tetti delle gabbie. Flair ha affrontato tutti più grandi wrestlers della storia e li ha sconfitti tutti. E' al vertice di questo business da trent'anni ed è amato dal pubblico di tutto il mondo. Foley sa di perdere, solo per questo non l'affronta; ma Flair sa anche di essere l'idolo di Foley, e che allora Mick abbia il coraggio di affrontarlo, anche solo per questa ragione.

    “You stepped on those dreams, Ric”. Così gli ha risposto un Foley pieno di rancore ed odio E' dura crescere con un idolo e scoprire che chi impedisce ai tuoi sogni di diventare realtà è proprio il tuo idolo. Scoprire che chi ti impedisce di salire ai meritati livelli nella federazione è proprio colui che idolatravi quando eri ragazzo, e che il tuo idolo ti sta mettendo i bastoni tra le ruote. Foley ha dovuto sudare per giungere infine al top: non avrà forse avuto il talento del suo idolo Flair, ma si è sudato ogni incontro, ha perso un orecchio sul ring, e nulla per lui è mai stato troppo estremo.

    Ric Flair è il potere: ha avuto il potere nel booking team (fosse esso WCW o WWF/E), ha amici di potere (politici, persino il Presidente), è stato il perfetto Horseman, un uomo che viaggiava in limousine e Jet privati, che indossava vestiti all'ultima moda e rolex d'oro e che era atteso da donne splendide e compiacenti alla fine degli shows.

    Mick Foley è il ragazzo di periferia: è passato alla storia per i suoi bump paurosi, ha amici reietti dalla società perbenista (come la pornostar Christy Canyon), è il wrestler che più ha sfondato in questo business utilizzando come arti (arti, non armi) puntine, filo spinato e sedie. Ed è il re incontrastato dell'hardcore (il che, ai miei occhi, lo ha sempre limitato).

    Nonostante Flair, Foley è arrivato al successo: è stato campione del mondo nella più grande federazione del mondo, ha scritto (da solo) libri che sono arrivati al primo posto nella classifica dei più venduti in tutta America e osannati dalla critica, ed è l'idolo di molti fans. E Flair, nonostante lo stile di vita da Horseman, è ancora lì a combattere, a 57 anni suonati, a prendere bump pazzeschi e a vincere l'anno scorso il suo primo regno intercontinentale in una lunghissima carriera.

    Ma tra loro c'è odio; odio che pare autentico, genuino. Ho sempre detto che temevo un futuro in cui i promo nel wrestling sarebbero stati shoot; due “vecchietti” come Flair e Foley stanno mostrando perfettamente come si possono fare promo al confine tra lo shoot e la keyfabe. Sono stati citati l'arresto (reale) di Flair, il lungo viaggio in aereo in cui le due leggende chiarirono molti dei problemi che si trascinavano, e l'eccesso di potere detenuto da alcuni wrestlers nel backstage della WCW. E l'odio traspare da ogni loro singola parola, due concezioni antitetiche di wrestling si confrontano.

    Ma come si può tifare qualcuno? Da una parte abbiamo il maestro che vuole sfidare l'allievo sul campo prediletto dell'allievo e che è disposto a impegnare il suo fisico ormai abituato a mille fatiche pur di giungere a questo ulteriore traguardo. Dall'altra parte abbiamo l'allievo tradito nei suoi sogni proprio dal suo maestro, e che grazie anche a questo stimolo è riuscito partendo da quanto più basso possa esistere ai traguardi più grandi. E come Achille scese dalla collina quando Patroclo fu ucciso da Ettore, così Foley ha deciso di scendere dalla sua di collina e accettare perciò il match quando Flair-Ettore ha insultato Melina-Patroclo.

    Ma qui non si parla di eroi e non si parla di antieroi. Si parla di uomini. Con una psicologia definita, che rappresentano una situazione epica ma assolutamente reale e realistica. E si affronteranno in un I Quit Match: uno dei due cedendo dovrà ammettere “il mio modo di intendere il wrestling è sbagliato, e tra noi due il vero vincitore di questa faida che dura da dodici anni sei tu”. Mi pare impossibile possa accadere. Ma ciò fa sì che nessun match possa essere atteso tanto come questo. Chi dei due alzerà bandiera bianca? Il feud continuerà? Chi si proclamerà assoluto trionfatore e avrà la ragione dei forti il giorno dopo?

    Tra leggende non servono eroi, servono le memorie straordinarie dei tempi che furono e servono i definitivi, e al tempo stesso forse tardivi nella loro definizione, conti di una vita. Come due uomini che si combattono da una vita, quanta soddisfazione avrà il vincitore vedendo che comunque il suo tempo è finito e oramai alle spalle? Non c'è peggior fine per un sogno che vederlo realizzato; quali stimoli rimangono poi?

    Ma i giovani sono tarpati, vorrebbero anche loro far sfociare le loro faide nell'epicità, ma sono bloccati. Che senso ha vedere Cena e Edge affrontarsi da gennaio nello stesso identico modo? Nell'ultimo Raw hanno avuto due incontri inutili: Cena ha affrontato Viscera (e la settimana prima Stryker) e Edge con Lita ha affrontato Carlito con Trish. Il pubblico non vuole inutili match, vuole un grande eroe e un grande antagonista. Eppure la storia dietro c'è, ed è anche ottima, si è vista nei due brevi ma densi promo dell'ultima puntata. Edge ha ripreso il personaggio a lui più congeniale, il personaggio che dopo anni di anonimato lo portò dritto nel main eventing: l'uomo frustrato dalla sua condizione di “bloccato dagli altri”. Edge è il campione WWE, teoricamente è l'uomo di punta della federazione, il simbolo più grande. Ma nelle puntate settimanali viene tenuto spesso lontano dal main event, nel poster di Summerslam, l'evento massimo dell'estate, compaiono moltissimi wrestlers della federazione ma non lui, che eppure dovrebbe esserne il simbolo massimo. Edge è campione ma non viene considerato come tale. Anche quando è arrivato al successo, coronando il sogno di una vita, non gli è stato permesso di godere pienamente di questo grande successo. E a Summerslam dovrà affrontare la sua nemesi proprio a casa della sua nemesi e si sono pure stravolte le regole permettendo che anche in caso di squalifica gli venga tolto il titolo.

    Come ha detto Edge, “it's not fair! It's not fair!”. Sembra di vedere Owen Hart dodici anni e mezzo fa: le sue ali pronte a volare altissime sono tarpate da altro, in quel caso il fratello, in questo il management. Ma Edge è l'antieroe. L'eroe è un altro: l'eroe è Cena. Avete visto quali ovazioni ha raccolto Cena lunedì scorso? Di questi tempi l'anno scorso Cena cominciava a raccogliere i suoi primi fischi durante il feud contro Jericho. Ora è passato un anno, in inverno e primavera ha affrontato arene completamente ostili a lui ma non si è mai scomposto. E' andato avanti, senza paura e senza lamentarsi; senza timore e con la consapevolezza di essere forte e di meritarsi tutti titoli vinti. E lunedì quando Edge parlava il pubblico invocava Cena; e quando Cena è finalmente comparso l'arena è esplosa. Cena ha rimproverato Edge: il campione deve godersi pienamente la soddisfazione di aver vinto, deve fregarsene di quel che avviene intorno perché “life is in that belt!”. E nessuno più di John può saperlo, visto ciò che ha passato nell'ultimo anno e da cui è riuscito infine ad uscire grazie alle sue forze. Sappiamo già che il feud tra loro due continuerà ancora: non importa chi uscirà campione e non importa chi uscirà sconfitto da Boston, la fine della loro storia non è ancora giunta. La mia speranza è che venga permesso ad entrambi di raccontarla pienamente.

    Aspetto con ansia ora Summerslam per loro quattro: attendo di vedere come verrà raccontata un epico epilogo di uomini imperfetti alla gloriosa fine della loro leggendaria carriera, e attendo di vedere l'evoluzione di una storia di eroi e antieroi moderni (imperfetti e abituati a contare unicamente su sé stessi) di due future Leggende.


    Stay tuned. Rob.
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    Ankie
    00 14/05/2019 11:03
    HIGH FLYIN 16 - CAMPIONI E BUOI DEI PAESI TUOI

    A cura di The Rob In Town 79


    Il vostro editorialista è tornato dalle (brevissime ma meritatissime) ferie e vi ricorda che questo è l'ultimo numero che scrive su www.wrestling4ever.it, visto che dalla prossima settimana ci trasferiremo tutti, valigie, zaini e trolley alla mano, su www.wrestling4ever.it. Stanotte c'è stato Summerslam, che sebbene ogni anno venga sottovalutato è pur sempre il secondo evento dell'anno; da oggi finiscono i feud che si trascinano da Wrestlemania e dovrebbero cominciare le storyline che ci porteranno a Detroit, che quest'anno è (o dovrebbe essere) la meta di tutte le storyline WWE e di tutte le storyline TNA.

    CAMPIONI E BUOI DEI PAESI TUOI

    “Le città sono costruite di desideri e paure”, I. Calvino, Le città invisibili.

    Rimanendo in tema di Summerslam, stanotte l'evento si è svolto a Boston, la città natale di John Cena. Per questo motivo probabilmente l'incontro per il WWE title sarà stato il main event. Si dice che nella vita nessuno sia profeta in patria; bè, il wrestling ha sempre sfuggito a questa teoria, visto che la territorialità ne è sempre stata una componente importante. L'hometown hero, l'eroe di casa è colui che attira gli spettatori alle arene.

    Pensate alla più grande federazione di sempre, la NWA: essa era ed è ancora divisa in tante piccole federazioni (NWA Florida, NWA Mississippi, NWA Alabama e così via) ed era normale che quando si voleva lanciare un nuovo wrestler emergente come campione di tutta la NWA gli si facesse vincere il titolo massimo proprio nella sua città. Così coloro che prima si imponevano nelle promotions territoriali satellite poi diventavano i simboli della federazione. Dopo che Lou Thesz unificò quattro titoli diventando così il primo vero campione di tutta la NWA ebbe un regno di sette anni; e glielo strappò Billly “whipper” Watson, wrestler canadese, in Canada. Lou Thesz lo riconquistò poi a St. Louis, la sua città natale. E così avvenne per anni molto frequentemente: si andava in Giappone? Titolo a Giant Baba. In Georgia? Titolo a Rich, che era di quelle zone (Tennessee). In Florida? Titolo a Rhodes. E così avvenne per Carlos Colon (il padre di Carlito) in Portorico e persino al mitico Ric Flair in North Carolina. Senza contare coloro che, pur non affiliati nel circuito NWA, erano i wrestler più famosi nelle rispettive zone: Lawler a Memphis, i Von Erich in Texas, e così via.

    Tradizione antica e ormai in disuso? Risposta facilissima: no, assolutamente. Guardate ancora adesso: se Raw è in North Carolina state pur certi che Flair sarà nel main event della serata, e se si combatte a Memphis state pur certi che Lawler sarà nella card. Quando si è saputo che la Royal Rumble 2006 si sarebbe disputata a Miami, nel web scoppiò un'epidemia collettiva di follia che annunciava il ritorno di The Rock. E quando si è saputo che Summerslam sarebbe stato a Boston è stata da tutti agevolmente prevista la presenza di Cena nel main event. Tutti i wrestlers più importanti sono profeti in patria: Regal nel recente tour in Inghilterra ha combattuto da face pur essendo heel, mentre Michaels in Canada sarà sempre considerato un heel, anche se nelle altre locations è un face.

    Io spesso vi ho parlato di quella che è stata la più grande rivoluzione del wrestling moderno, ovvero gli eventi dell'autunno del 1992, con la vittoria del titolo del mondo WWF da parte di Bret Hart. Ebbene, questa rivoluzione che ha dato il via al wrestling moderno ha preso spunto proprio da questa antica tradizione. Quando Flair non fu più in grado di difendere il suo titolo a causa dei seri problemi all'orecchio e comunque aveva già annunciato il suo prossimo ritorno alla WCW, Vince McMahon si ritrovò senza top face: Hogan a fare film, Savage infortunato, Warrior cacciato per la vicenda steroidi. Perché fu scelto Bret? Semplice, perché la WWF era appena partita per un tour in Canada e Vince McMahon pensò che il top face più adatto avrebbe potuto essere un wrestler del posto; fu questo il principale motivo per cui il titolo fu affidato a Bret Hart. A volte è davvero il caso a far scegliere nel modo migliore.

    Ora ci troviamo in una situazione bizzarra: i due contendenti al maggior titolo della più prestigiosa federazione al mondo, la WWE, sono John Cena e Edge: e i due maggiori eventi che affronteranno da qui a un mese sono due: Summerslam e Unforgiven. E il primo si svolge nella città natale dello sfidante e il secondo nella città adottiva del campione!! Curioso davvero. Addirittura ricordo che negli anni scorsi per far sembrare Jericho un heel in Canada, lo si doveva annunciare come non più proveniente dal Canada ma da Tampa, Florida. E non escludo che lo stesso verrà fatto con Edge a Unforgiven. Come del resto tutti si aspettano che la carriera di Trish Status finisca ad Unforgiven, nella sua città, davanti ai suoi tifosi.

    Guardiamo più avanti: a No Mercy si lotterà in North Carolina, e non ci sono wrestlers importanti nello show blu originari di quei luoghi, escluso Helms e Matt Hardy. Le Series saranno a Philly, terra natale della ECW, perciò credo non sia impossibile prevedere un importante ruolo svolto dal brand estremo (l'idea del 5 vs 5 ECW vs RAW & SD per me è quella giusta). Armageddon in Virginia, quindi vicino ai luoghi di Batista. New Year's Revolution a St. Louis, la città in cui vive Randy Orton (abbiamo già trovato il prossimo vincitore dell'EC?). La Royal Rumble a San Antonio, luogo di nascita di Shawn Michaels, che sicuramente se combatterà avrà un ruolo importante (Orton-Michaels per il WWE title?). No Way Out sarà a Los Angeles, e nel brand blu non ci sono wrestlers importanti di quei luoghi (a Raw sì). Infine Detroit, la città in cui, come detto nell'introduzione, culmineranno sia le storylines WWE che quelle TNA con, rispettivamente, Wrestlemania 23 e Bound for Glory.

    A Detroit vent'anni fa fu battuto il record di spettatori per uno spettacolo sportivo al coperto, con 93000 spettatori (nel wrestling più spettatori ci furono solo a Summerslam '92 e indovinate chi ci fu nel ME? Sì, un inglese, Davey Boy Smith, l'unica volta che il titolo IC ebbe l'onore del main event in un PPV). Il main event fu il celeberrimo Hogan-Andrè the Giant, il che ha fatto pensare a una possibile celebrazione dell'evento con la partecipazione di Hogan, nell'arena in cui fu più osannato. Ma pensate a quanto Detroit è sempre stata calda con i suoi concittadini: Summerslam '93, con il pubblico che durante lo stupendo incontro tra Steiners e Heavenly Bodies quasi invase il ring, o Vengeance 2001, in cui RVD consolidò il suo status di reale top face della federazione e Lesnar ne approfittò indirettamente per consolidare, in quanto avversario, il suo status di nascente monster heel. In WWE oggi infatti se dici Detroit pensi a Rob Van Dam: avrà sicuro un ruolo importante. E se dopo gli avvenimenti del mese scorso pare onestamente difficile una sua presenza nel main event, continuo a ritenere comunque altamente probabile un incontro importante: il titolo ECW è la possibilità onestamente più probabile, ma non escludo affatto a priori un possibile incontro contro una leggenda, o Hogan, che ha dichiarato di vedere in RVD il wrestler su cui la WWE dovrebbe puntare come campione, o un rientrante Rocky, il quale difficilmente accetterà mai di lavorare con Michaels e si è invece espresso più volte come fan di RVD. Addirittura per permettere a RVD di combattere per la prima volta nella cittadina in cui è nato (Battle Creek), è stato spostato di qualche mese un house show che avrebbe invece dovuto disputarsi durante il suo periodo di sospensione dovuto alla vicenda “maria”.

    In TNA invece sono invece numerosi i wrestlers importanti originari di Detroit: Rhino, Scott Steiner, Kevin Nash, Chris Sabin e Alex Shelley. Per gli ultimi due mi pare probabile ipotizzare un loro incontro per l'X-Division title, col coinvongilmento anche di Nash. Tra l'altro sarebbe anche il coronamento perfetto di quella che è la storyline più bella quest'anno in TNA, e peccato solo che il (molto sospetto) infortunio di Nash abbia fatto sì che Shelley e Sabin si siano già affrontati a Hard Justice, altrimenti il match sarebbe stato davvero il match perfetto per l'X-Division title, in modo da risollevarlo dall'oblio in cui purtroppo è sprofondato col regno di Senshi.

    Per quanto riguarda Rhino si è molto parlato di un suo inserimento nel match per l'NWA title, visto anche l'enorme push ricevuto a causa dell'essere stato l'ultimo campione ECW: secondo me sarà utile invece non inserirlo, non tanto per una mia antipatia nei confronti del wrestler, quanto per il fatto che riproporre lo stesso main event per due anni di fila (quando già la prima volta non riscosse successo) mi sembrerebbe una mossa sbagliata. Io pensavo a un possibile e anzi probabile Rhino-Christian ma ultimamente è uscito un rumor credibile su un probabile Rhino-Scott Steiner a BFG; avremmo così sistemato tutti e cinque i wrestlers di Detroit in un colpo solo!

    Il succo del lungo discorso è: la territorialità nel wrestling conta massimamente, ed ogni discorso sul wrestling non può prescinderne. Il wrestling è lo sport dei profeti in patria (sapete dove vinse Angle il suo primo titolo? Indovinato, a Pittsburgh! E Terkay, il protetto di Angle, sapete dove è nato? Bravi, proprio lì…).


    Stay tuned. Rob.


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    Ankie
    00 15/05/2019 11:32
    HIGH FLYIN 17 - IL SECONDO CAMPIONE

    A cura di The Rob In Town 79

    Benvenuti su www.wrestling4ever.it, il nostro nuovo dominio. Risolti i fisiologici problemi tecnici, siamo di nuovo qui ad analizzare alcuni aspetti del wrestling web. Personalmente, come ho detto nel “W4E la sa lunga”, ho assistito ad un ottimo Summerslam, PPV dell'anno in WWE, ma ho notato una grave e purtroppo consueta assenza, di cui vi parlerò subito.

    IL SECONDO CAMPIONE

    “Coloro che sanno vincere sono molto più numerosi di coloro che sanno fare buon uso della vittoria”, Polibio.

    Correva l'anno 1979 quando un giovane Ted Di Biase entrava nella WWF e veniva nominato d'ufficio primo campione del Nord America. Il titolo fu creato per dare un senso ulteriore ai feud tra i mdcarders della federazione, e per valutare chi di loro potesse davvero essere adatto a fare il passo decisivo per salire nel main event, in un'epoca in cui di solito tale passo era molto lento da compiere, visti i lunghi feud tipici del tempo. Il problema era che quasi tutte le federazioni esistenti avevano un titolo simile e quasi tutte lo avevano denominato titolo “del Nord America” o “degli Stati Uniti”, così, con una storyline bizzarra la WWF decise di creare qualcosa di unico: fingendo che Pat Patterson avesse vinto un importante torneo disputato in Brasile (visto che nessuno poteva sapere se tale competizione esistesse davvero o no) gli fece disputare un incontro titolato contro Teddyboy. Il vincitore sarebbe stato il primo campione Intercontinentale della storia; vinse Patterson, il resto è storia. La storia del titolo Intercontinentale.

    La funzione di questa cintura per molti anni è stata proprio quella di provare certi wrestler con una cintura per valutare se potessero sfondare anche nel main event. E non solo: si provò a valutare anche come il pubblico avrebbe valutato match titolati con stile diverso dal normale brawling del main event, tanto che se vogliamo vedere i match tecnicamente più belli dell'era gimmick, quasi sempre dobbiamo rivolgerci a match per la seconda cintura della federazione: da Savage-Steamboat a Hennig-Bret Hart, da Bret Hart vs British Bulldog o vs Roddy Piper a Santana-Savage. Una storia all'inizio piena di episodi curiosi: come forse molti di voi sanno, il regno da campione IC più lungo della storia è quello di Honky Tonk Man, durato ben quindici mesi. Bè, la conquista del titolo avvenne in modo assolutamente curioso: il campione, l'amatissimo Steamboat, litigò con Vince McMahon che decise così di farlo jobbare all'improvviso contro Butch Reed, The Natural; ma il buon Butch perse l'aereo e Honky Tonk Man riuscì a farsi mettere nella card al suo posto e a vincere così il suo primo e unico, ma lunghissimo, titolo IC. Perso poi altrettanto improvvisamente da Warrior: inizialmente Honky Tonk Man avrebbe dovuto jobbare a Summerslam a Beefcake, ma all'improvviso si decise di far vincere il titolo al nuovo fenomeno della fed, Ultimate Warrior, al MSG, lì nell'arena dove Hogan aveva vinto il suo primo titolo mondiale e lì dove era stata disputata la prima edizione di Wrestlemania.

    Chi vinceva il titolo in quegli anni doveva essere un vero personaggio da lanciare: Mr. Perfect quando vinse era l'heel più pushato della federazione, uno che in AWA era stato campione assoluto un anno intero, uno che nelle originarie intenzioni dei bookers avrebbe dovuto vincere la Rumble disputata tre mesi prima e che in quei mesi era stato l'heel con cui avevano dovuto scontrarsi i due top face, Hogan e Warrior. E dopo la vittoria di Warrior, campione IC, contro Hogan, campione WWF, fu inaugurata la “tradizione” degli scontri tra campione massimo e campione secondario: Warrior trovò un fiero rivale in Mr.Perfect durante il suo regno, e quando nell'autunno '92 fu lanciata la più grande rivoluzione della storia del wrestling il primo feud affidato al nuovo campione WWF Bret Hart e al nuovo campione IC Shawn Michaels fu proprio un feud l'uno contro l'altro.

    Nulla di più normale: in NWA-WCW il titolo secondario, lo US Title, era importante quasi quanto il titolo massimo. Lo US Title ebbe spesso l'onore del main event in moltissimi PPV, cosa che invece in WWF/E è avvenuta una volta sola, nella cornice particolarissima di Summerslam '92. Il punto è che l'IC title è il titolo degli apprendisti campioni. Anche nel '97 il reale top face della federazione, Stone Cold Steve Austin, competeva per l'IC title e non ancora per il WWF title. Da lì l'IC title ha vissuto momenti bui. La vittoria del titolo da parte di Chyna (e poi ora sento discorsi riguardo alla credibilità…mah…) e soprattutto la degradazione del titolo da “cintura detenuta da un apprendista e atipico main eventer” a “cintura data a un fortunato midcarder”, come fosse stato un qualsiasi European Title o Hardcore Title!!!

    Tanto che probabilmente la morte del titolo IC avvenne il 22/7/2002, quando il titolo IC fu unificato al titolo europeo; da lì, sarebbe somigliato più al titolo europeo che non al glorioso titolo IC. Fortunatamente però quel match, un ladder match tra Jeff Hardy e RVD, fu uno dei match più belli mai disputati per quella cintura, in una stipulazione da sempre amica degli incontri valevoli per essa, cioè il ladder match (dal leggendario match di WM10 tra Michaels e Hall, all'atipico ma bellissimo match di Summerslam '98 tra Rocky e Triple H).

    Ora il titolo è però in crisi profonda: dopo il bellissimo regno di Orton, che aveva davvero riportato il titolo ai fasti di un tempo, e non a caso Randy divenne campione assoluto un mese dopo aver perso la cintura IC, non ci sono più stati regni degni. Addirittura l'ultimo incontro valevole per il titolo IC disputato in un Big Four è stato alle Series del 2004! E a Wrestlemania il titolo non viene difeso addirittura dal 2002!!! A Smackdown indubbiamente hanno invece saputo dare più valore alla seconda cintura, lo US title. Il secondo titolo del brand blu è stato infatti sempre detenuto da wrestlers in procinto di andare nel main event o da esso appena usciti. E persino negli unici due regni brutti (quello di Big Show e quello di Jordan) il titolo aveva un perché: Big Show alle Series sopravvisse più del compagno di squadra e campione del mondo in carica Lesnar e alla Rumble arrivò secondo, mentre Jordan strappò il titolo a colui che solo un mese dopo sarebbe diventato campione WWE.

    Persino ora il titolo ha un senso: è difeso sì da un midcarder come Finlay, che però è anche il più stretto alleato del campione assoluto (con le dovute proporzioni, una sorta di Power Trips) e il primo sfidante ed ex campione è il wrestler più pushato dell'intero brand. A Raw invece campione è un wrestler che potrebbe davvero fare benissimo (Nitro è il futuro della WWE, lo dico da mesi), ma che negli shows settimanali trova pochissimo spazio. E poi, non dovrebbe avere un feud? Diventato campione nel bellissimo match a tre disputato a Vengeance, pareva dovesse iniziare un feud contro un altro ottimo prospetto: Carlito. La preparazione del feud procedeva benissimo, con un Saturday Night's Main Event molto funzionale alla storyline, ma all'improvviso sono spuntati come funghi incontri per designare un primo contender, di cui l'ultimo vinto da Kane, assolutamente estraneo precedentemente alla storyline dell'IC title.

    Sbaglierò, ma ora per Nitro alle porte vedo un feud con Flair, altro wrestler estraneo a ogni logica di storyline precedentemente creata. E Carlito? E' coinvolto in un inutile quanto prematuro feud con Orton, che tra un dieci mesi e con in palio la cintura assoluta avrebbe avuto un senso, ma ora proprio no. Servono feud. Servono segmenti. Serve interesse attorno alla cintura IC. E' vero che ora con la divisione dei brand il titolo IC si ritrova non uno ma due titoli sopra ad esso per importanza, ma, come detto, ormai persino il titolo US è maggiormente considerato e valutato.

    Eppure è tradizione del wrestling l'importanza della seconda cintura: in TNA il titolo X-Division (peraltro ora svalutato dopo l'orrendo regno di Senshi), in ROH il Pure Title. In autunno pare che l'avversario di Nitro per il titolo diventerà Jeff Hardy: ciò mi fa pensare a eventuali ottimi gimmick match, pessimi match normali e a un probabile brutto feud, almeno in base a quel che ho visto in passato. Spero, rivoglio una bella lotta attorno al titolo IC, e voglio anche main eventers in lotta, non solo midcarders.

    Stay tuned. Rob.


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    Ankie
    00 15/05/2019 11:33
    HIGH FLYIN 18 - LO FAMO STRANO?

    A cura di The Rob In Town 79

    Come avete visto, è cambiato il giorno di uscita della rubrica: non più il lunedì, ma il martedì. Cambierà forse qualcosa nelle introduzioni, non molto nella sostanza, visto che in questo editoriale non si parla non tanto e non solo di stretta attualità, quanto di argomenti che, partendo dall'attualità, toccano temi più ampi. Grosse novità dall'ultimo Raw: due gimmick match ad Unforgiven: un bene o un male? Vediamo…

    LO FAMO STRANO?

    “Quando si guardano troppo le stelle, anche le stelle finiscono per essere insignificanti”, Jules Renard.

    Da un po' di tempo è sorta la simpatica mania di voler vedere concludersi ogni feud con un gimmick match. Nitro, Carlito e Benjamin disputano un buon incontro a Vengeance? “Vogliamo un ladder match a Summerslam”. A Smackdown ci sono buoni tag teams? “Vogliamo un TLC”. Il feud Cena-Edge si protrae? “Servono gimmick match”, e così via. Vinnie Mac nel Raw di lunedì scorso ha accontentato il pubblico: ci saranno ben due gimmick match ad Unforgiven, un Hell in a Cell e un TLC. Se ciò ha reso felici molti appassionati, ha invece fatto storcere molto il naso a me. I gimmick match sono stati introdotti poco a poco, all'inizio ce ne erano (tipo gli steel cage match) ma erano rari e non molto vari. L'esempio più famoso è la Royal Rumble, che fin da subito è diventata over con gli appassionati, tanto che all'evento è stato dedicato un PPV intero, che di solito viene atteso proprio per questo speciale incontro. Di ladder match invece in WWF si parlava da anni, da quando Bret Hart, che era stato il primo a sperimentarli nella federazione di famiglia, la Stampede, li aveva proposti a Vince McMahon. E dopo i primi house shows e incontri settimanali tra Bret e il giovane Shawn Michaels, per vederne uno in PPV si aspettò di avere una storyline che giustificasse la stipulazione e un'occasione importante; questa arrivò a Wrestlemania 10, per risolvere la diatriba delle due cinture IC detenute rispettivamente da Michaels e Razor Ramon.

    Il match ebbe molto successo: venne riproposto un anno e mezzo dopo tra gli stessi due avversari proprio in omaggio al primo. Ma poi basta, non se ne disputarono più per tre anni precisi, fino al famoso incontro di Summerslam '98; tanto era l'hype e tanto fu sentito emotivamente quel match che fu l'occasione adatta e aspettata per far turnare Rocky da cool heel in face amato dal pubblico. La stipulazione spettacolare e poco usata aveva qui un senso. Intanto però la guerra degli ascolti con la WCW spinse però la WWE a tentare di spingersi sempre più oltre, a cercare di spingersi sempre più alla ricerca di mostrare cose nuove al pubblico, a proporre nuovi gimmick match. Nacque così, ad esempio, l'idea dell'Hell in a Cell. Molto atteso, con una faida attesa da anni e che, vista la storyline, era adattissima a un simile gimmick match: anche se poi non fu altro che la struttura del Thunderdome in WCW però coperta da un tetto. L'attesa per il match e l'epicità del finale “giustificarono” l'investimento e la novità della stipulazione.

    Oppure andiamo avanti di quasi due anni e mezzo e spostiamoci a Summerslam 2000. I Dudleys, gli Hardys e Edge & Christian avevano rivoluzionato la categoria tag teams. I canadesi e i fratelli del Nord Carolina avevano combattuto dieci mesi prima il primo ladder match di coppia della storia, e a WM16 l'avvento dei Dudleys fece comparire anche i tavoli. Col TLC match, ci sarebbero stati sul ring gli oggetti preferiti degli Hardys (le scale) dei canadesi (le sedie) e dei Dudleys (i tavoli). La stipulazione era giustificata dai partecipanti. E da lì in poi ogni TLC avrebbe avuto un elemento innovativo rispetto ai precedenti, ma sempre in misura minore. L'Elimination Chamber poi fu attesissimo: la grandezza dell'evento (le Series hanno sempre fascino particolare) e il fatto che si ignorava in cosa consistesse la stipulazione accrebbero l'hype. Col senno di poi può far ridere, ma nelle settimane precedenti l'evento l'ipotesi più probabile era una sorta di “Raven's house of fun” con le armi appese alle pareti della gabbia. La struttura avveniristica e il match a cinque stelle disputato giustificarono tutto l'hype creatosi.

    La WWE ha tentato di fare qualcosa di identico quest'anno: ricordate le settimane precedenti a GAB? Nessuno sapeva in cosa consistesse il Punjabi Prison match, uscivano rumors diversi ogni giorno e poche parole di Sgt. Slaughter venivano interpretate nei modi più disparati. Chi parlava di filo spinato, chi di nuovo di armi appese. Ci siamo invece ritrovati con un labirinto di bambù in cui i due contendenti si sentivano a disagio. O vogliamo parlare di NWO '05? A che pro fare un barbed wire steeel cage match se il filo spinato non entrò praticamente mai in gioco? Il pubblico, mal abituato dall'Era Attitude, che ha annacquato l'importanza delle stipulazioni speciali, vuole l'estremo e gli vengono invece serviti dei fac simili di estremo. Ma siamo poi così sicuri che serva così tanto “l'estremo” al wrestling? Di sicuro serve a far crescere gli infortuni (le tre coppie sopraccitate hanno dichiarato di aver temuto maggiormente per le proprie carriere proprio durante i match sopra detti: per dire, Bubba Rey combatté il TLC 4 come un automa, con Jericho che lo guidava, visto che un bump ricevuto gli causò una piccola amnesia).

    Per un Triple H che dice che “coloro che fanno i soldi non sono coloro che fanno i moonsault o i dropkicks dalla terza corda, ma solo quelli che sanno davvero raccontare una storia combattono negli incontri principali”, c'è un Matt Hardy che dice che “il pubblico, ormai informato su ogni aspetto del wrestling, non si accontenta più di vedere due tizi raccontare una storia sul ring, ma vuole anche importanti gesti atletici”. Non so perché, ma la diversa carriera avuta dai wrestlers in questione mi fa immaginare chi dei due avesse davvero capito cos'è il wrestling… Probabilmente tra qualche anno ci sarà anche in WWE un PPV, in cui per stipulazione speciale tutti gli incontri siano gimmick match, tipo Lockdown in TNA. La direzione è quella: come detto, ad Unforgiven i due incontri principali saranno un TLC match e un Hell in a Cell. Il TLC è immotivato: serve soltanto a vivacizzare e diversificare un feud che rischiava di diventare noioso perché si protrae da mesi. Per giustificarlo, si è dovuti ricorrere a una bugia enorme, arrivando addirittura a dire che Edge non avesse mai perso un TLC, sperando che il giovanissimo pubblico di Raw non se ne accorgesse. Onestamente la vittoria di Cena mi pare altamente probabile; se da una parte la clausola per cui Cena perdendo verrebbe draftato a Smackdown! ha aumentato l'interesse per l'incontro, dall'altra parte ha secondo me reso manifesto il risultato del match.

    Altrettanto immotivato è l'HIAC: anche qui la giustificazione sta unicamente nel tentativo di vivacizzare e diversificare un feud che rischia di diventare noioso. A Summerslam l'idea delle mille interferenze e del “tag team match classico”, con le mosse combinate dei vecchi tag team e con lo schema classico del face alla Ricky Morton che subisce e del face che entra e fa piazza pulita ha funzionato alla grandissima. Ora si tenta la strada del match a stipulazione speciale. A me i tag team match piacciono molto, e ancora di più mi piacciono i tornado tag team match, cioè i match con tutti i componenti dei tag team contemporaneamente sul ring. Però non vedo perché un HIAC e non uno normale steel cage match. Non vedo in cosa dovrebbe consistere l'epicità di questo specifico match, che invece da sempre è ciò che distingue uno HIAC da un cage match “normale”. Conserviamoci certe stipulazioni solo per quando servono. Non è una preghiera, è un consiglio.


    Stay tuned. Rob.
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    Ankie
    00 15/05/2019 11:34
    HIGH FLYIN 19 - L'ARDUA ARTE DEL GIUDICARE

    A cura di The Rob In Town 79

    Molti mi hanno chiesto perché io non abbia parlato degli avvenimenti bizzarri accaduti su FFZ la settimana scorsa: semplice, perché avevo già scritto l'editoriale. Ringrazio tutti per gli apprezzamenti ricevuti, ma è meglio passare oltre. Tornando a parlare di wrestling, tempo di riconoscimenti nel campo, è finito un anno, e arrivano i primi importanti riconoscimenti individuali.

    L'ARDUA ARTE DEL GIUDICARE

    “La vita è breve, l'arte vasta, l'occasione istantanea, l'esperienza ingannevole, il giudizio difficile”, Ippocrate.

    Ha fatto molto scalpore l'anticipazione delle classifiche di PWI 500. E' stato rivelato il nome del vincitore della competizione, John Cena; ciò ha creato le consuete polemiche nel mondo del wrestling web. Ma cosa è davvero PWI? In base a quali criteri giudica? Quali sono i possibili risultati delle altre classifiche quest'anno? In questo editoriale proverò per l'appunto a rispondere a queste domande.

    PWI è indiscutibilmente considerato il magazine più autorevole di wrestling, fin dal 1979, anno della sua nascita. La rivista è stata famosa negli anni per non aver mai rotto la keyfabe, ma, negli anni recenti, la rivista ha imboccato un approccio diverso, cercando di mediare differenziando tra discorsi shoot inerenti le storylines e discorsi mark inerenti gli avvenimenti che si vedono on screen durante le puntate.

    Due luoghi comuni che riguardano PWI sono che nei premi favorisca in modo eccessivo la WWF/E e che il riconoscimento di “wrestler dell'anno” o che il vincitore del “PWI 500” siano stabiliti in modo prettamente mark. Entrambe le cose non sono vere. All'inizio venivano favorite soprattutto tre federazioni, le più importanti: NWA, AWA e WWF. Negli anni '90 inizialmente WWF e WCW, e poi anche la ECW. Per la ECW occorre fare un discorso particolare: solo dal '99 al titolo massimo ECW fu riconosciuto il titolo di “campione del mondo”, ma già prima wrestlers della promotion di Heyman erano arrivati ai primissimi posti del PWI 500. Ora alla WWE è stata affiancata come importanza la TNA (il cui titolo massimo viene riconosciuto come titolo di “campione del mondo”), e anche la ROH è sempre più presente negli articoli della rivista.

    Senza contare l'importanza che ha sempre rivestito il Giappone: in diversi anni sono saliti wrestlers giapponesi sul podio del PWI 500, sebbene nessuno abbia mai vinto (anche se prima o poi cadrà anche questo tabù). Ovvio però che la WWE abbia un certo coefficiente: un po' come nel calcio la Scarpa d'Oro, non conta solo quanti goal segni, ma anche in quali campionati. Dopo questa indispensabile prefazione, cerchiamo di vedere quali sono i criteri in base ai quali John Cena può aver meritato il primo posto nella classifica annuale dei 500 migliori wrestlers. Intanto consideriamo che John ha vinto negli ultimi due anni la classifica di “most popular wrestler of the year” e che, se lo vincesse anche quest'anno, stabilirebbe un record assoluto; nessuno, nemmeno Hogan, ha vinto questo premio per tre anni consecutivi.

    Consideriamo poi che nel periodo preso in esame (ottobre 2005-settembre 2006) è sempre stato nella lotta per il tiolo (escluso a Vengeance di quest'anno) ed è uscito vincitore dai feud con Jericho, Angle, Edge, Triple H, Sabu e ha vinto una Elimination Chamber e un main event di Wrestlemania. Ora vedremo ad Unforgiven come si concluderà il secondo feud con Edge. In più, durante quest'anno ha fornito alcuni ottimi incontri, tra i migliori di tutto l'anno solare (e affermare che il merito sia stato esclusivamente degli avversari è evidentemente sembrato ridicolo non solo a me, ma anche a PWI).

    E' indubbiamente il wrestler in attività più conosciuto dalla grande massa che non segue il wrestling (secondo voi in America l'uomo comune conosce più Cena o Triple H?), è un wrestler che ha catalizzato l'attenzione su di lui in modo incredibile sulla sua persona (ognuno ha un'opinione su di lui, positiva o negativa, a nessuno è indifferente). Se poi vediamo come è riuscito a riconquistare gran parte del pubblico che durante l'inverno lo aveva fischiato, la cosa ha dell'incredibile (guardate le puntate di Raw pre-Wrestlemania e guardate quelle degli ultimi due mesi e ditemi se non notate differenze); il tutto senza bisogno di temerari turn-heel o di periodi di pausa e restyling del personaggio.

    Io, sono sincero, credevo nella vittoria di Samoa Joe: un anno incredibile, in cui dopo pochi mesi è diventato l'idolo della Impact Zone surclassando addirittura l'Icona Storica AJ Styles, in cui è rimasto imbattuto disputando sempre ottimi incontri e affrontando ogni tipo di avversario, dai wrestlers abili e leggeri della X-Division a wrestlers più grossi e con gigantesca storia alle spalle come Jarrett e Steiner. Probabilmente arriverà secondo: grandissimo risultato, batterà il record di classifica mai raggiunto da un wrestler che abbia lottato in TNA nell'anno.

    Altri wrestlers? Molti pensavano potesse vincere Edge: in realtà il bravo canadese ha avuto sì un ottimo anno, ma non ci si può dimenticare che nei primi mesi (fino a NYR) non ha fatto grandi cose, anche a causa dell'infortunio, e che comunque ha riportato molte più sconfitte che non Cena. In altri anni ciò sarebbe bastato (cito il '97, in cui davvero non c'era nessun wrestler meritevole di vincere), ma nel 2006 no, troppa concorrenza. Non escludo che per la prima volta sarà molto alto in classifica un wrestler delle indies: Bryan Danielson. I giapponesi li conosco poco, ma i più alti in classifica dovrebbero essere Kobashi e Jun Akiyama.

    In definitiva: è un premio mark? No. E' un premio smart? No. E' un premio che non può prescindere da nessuno dei due modi diversi di vedere il wrestling. Vittorie, impatto sul pubblico, qualità degli incontri: tutto conta. Tra l'altro quest'anno il primo posto di PWI 500 probabilmente coinciderà anche col premio di “wrestler dell'anno”, evento non sempre accaduto ('92, '97, 2002, per citare tre famosi esempi). Interessante poi è fare previsioni sugli eventuali altri premi: ad esempio mi incuriosisce vedere chi vincerà il premio di “most hated wrestler of the year”. Negli ultimi tre anni ha vinto Triple H, quest'anno candidati seri in lizza mi sembrano tre: Edge, Orton e Jarrett; favoritissimo il primo, ma secondo me il secondo potrebbe essere la clamorosa sorpresa. Assolutamente impossibili invece le previsioni sul “match of the year”: l'anno scorso il vincitore era largamente previsto (Angle-Michaels, Wrestlemania 21), così come il secondo posto (il Triple Threat Match di TNA Unbreakable), quest'anno invece ci sono stati molti buonissimi incontri, ma nessuno si è realmente staccato dalla massa.

    E finalmente sarà molto combattuto il premio di “tag team of the year”, e niente rende più contento di ciò un amante della categoria tag team come me. Favoritissimi gli AMW, bisognerà però anche considerare gli ottimi regni di MNM, Kane e Big Show, Hooligans, il lungo regno della Spirit Squad e prevedo una posizione altissima per quello che da molti viene considerato il miglior tag team presente su suolo americano, la Generation Next. Da tutte queste riflessioni si può trarre una fotografia dell'anno di wrestling che si conclude con la pubblicazione delle classifiche di PWI: un anno con molti begli incontri, anche se tutti di livello qualitativo simile, infarcito di grandi personaggi (ognuno con un nutrito seguito di fan e ognuno con un anno trascorso che avrebbe giustificato una possibile vittoria del massimo premio), con una sottovalutata riabilitazione della categoria tag teams, e di grandi ritorni (la ECW e la D-X su tutti, e sarà interessante chi dei due vincerà il titolo di “come back of the year”), e nella memoria di un grande wrestler scomparso (e secondo me, come accaduto l'anno scorso con Candido, quest'anno sarà il povero Eddie a vincere il premio di “inspirational wrestler of the year”).

    Chissà, magari dopo la pubblicazione di tutti gli awards, non è da escludere che sull'High Flyin' analizzeremo i risultati provando a estrapolarne riflessioni utili, magari confrontandoli alle riflessioni inserite in questo numero. Magari una “part two”. Perciò, mai come questa volta…


    Stay tuned. Rob.


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