00 08/01/2019 16:50

Il punto è che non tutte le dittature, non tutti I regimi, non tutti gli uomini forti, configurano un sistema fascista.

Per me servono cinque elementi, nessuno escluso:
1) I movimenti fascisti rappresentano in prima istanze le classi intermedie impoverite da una crisi (piccoli propietari, bottegai, professionist, settori di lavoratori dipendenti non sindacalizzati, a cui promettono una riorganizzazione della società che garantisca una redistribuzione della ricchezza che impedisca il loro immiserimento.
2) Questa riorganizzazione della società avviene in ambito capitalista, di cui vuole ridurre l'anarchia per tutelare gli interessi dei settori che egemonizza. Quindi il fascismo è una cosa diversa dai totalitarismi sviluppati negli stati sovietici. Diversa, non peggiore o migliore.
3) I movimenti fascisti sono movimenti eversivi, cioè mirano a distruggere l'ordinamento politico (ma non quello economico) per costruirne uno che permetta loro di effettuare quella regolazione e quella redistribuzione di cui sopra.
4) I movimenti fascisti si riferiscono ad una comunità immaginata omogenea e qui sta il punto di cui parlavamo. Siccome il fascismo deve annientare l'esistente politico, ma mantenendo l'esistente economico, deve costruire un riferimento immaginario omogeneo che seppellisca le differenze di classe. Da qui le forme tipiche che assume questo aspetto: per divisione nazionale, etnica, religiosa, razziale ecc ecc. Una comunità assoluta di riferimento, omologata e senza differenze, in cui il leader, il capo, il partito, il califfo o quel che è incarna l'ideale collettivo.
5) I movimenti fascisti e I regimi fascisti sono totalitari dunque violenti. Si prefiggono l'eliminazione fisica dei loro nemici. La costruzione stessa di un regime fascista passa dall'eliminazione fisica dei nemici, degli oppositore e in generale dei piantagrane.

Questi per me.