00 30/09/2019 12:07
HIGH FLYIN 41 - SCALA REALE


A cura di The Rob In Town 79

Signore e signori, è giunta l'ora. Ora non abbiamo più nessun Pay per View in mezzo a dividerci dall'evento: la prossima volta che la WWE sarà di domenica, saremo a Detroit e quella domenica sarà Wrestlemania. Per tutta la settimana si è parlato più di Wrestlemania che dell'incombente No Way Out, nulla di nuovo sotto il sole, è sempre stato così. Solo un annuncio riguardo ad un match ha scatenato le opinioni di tutti gli appassionati…

SCALA REALE

“La vita non consiste nell'avere buone carte, ma nel saper giocare bene quelle che si hanno”, J. Billings

Per fare una grande Wrestlemania spesso basta una coppia di wrestlers, come accadde con Bret Hart e Shawn Michaels a Wrestlemania 12. Ma quando si scende nel midcarding le cose cambiano. Il più gettonato rimane sempre l'incontro uno contro uno, a conclusione di una buona faida. A volte si può cambiare, ci possono essere incontri molto belli, benché difficili da gestire, a tre partecipanti (ricordo un bellissimo triple threat tra Angle, Benoit e Jericho a Wrestlemania 16). Un tris di campioni che accontenti una maggiore fetta di pubblico, come accaduto a Wrestlemania 20.

Con la divisione in roster poi l'attesa è sempre più in alta, c'è un doppio main event e quindi una doppia coppia di wrestlers ad attirare gli spettatori.

Quest'anno poi è atteso un vero e proprio poker d'assi nel main event: c'è l'Heartbreak Kid, l'Asso di Cuori, Shawn Michaels, colui che avrà il compito di portare cosa più è stato amato nell'anno (la DX) nel main event; c'è Undertaker, l'Asso di Fiori (crisantemi, passatemi la battuta…), che dopo 16 anni di gloriosissima carriera ha vinto la prima Rissa Reale; c'è l'Asso di Denari John Cena, il fenomeno mediatico della federazione che è riuscito in un anno a riconquistare tutto il suo pubblico (nell'ultimo Raw è stato il wrestler più amato, e visti i tre avversari che aveva davanti, la rivoluzione rispetto allo scorso anno è incredibile) e c'è l'Asso di Picche Batista, picche perché il suo personaggio appare davvero in una fase stantia, e perché se dovesse davvero battere Taker a Detroit, evento non impossibile, diventerebbe molto probabilmente in un secondo odiatissimo da parte della maggioranza del pubblico.

Un poker d'assi non indifferente, che a detta di molti catalizzerà tutta l'attenzione dei fans, lasciando così solo le briciole ai midcarders. D'altronde cosa può battere un poker d'assi? Ci può davvero essere un match, anche solo astrattamente, che potrebbe competere con due tali main event? No, vero? Mah, eppure io non sarei così certo. Ci sono le scale. Dice: bè, ma una scala, anche se con un asso al suo interno, ha pur sempre meno valore di un poker. Se la scala è reale, a quel punto sì. La scala reale batte sempre il poker. Ma per essere “reale”, tutte le carte/wrestlers devono essere dello stesso seme/bravura-adattabilità, altrimenti si ha in mano una scala, che per quanto di valore non può competere con i poker.

La maggior parte dei giocatori di alto livello utilizza un approccio “duro” ed aggressivo; questo non è ovviamente il solo stile di gioco vincente, ma per un nuovo giocatore è importante imparare innanzitutto come giocare. Un incontro di wrestling si svolge a più mani, e ogni wrestler deve essere in grado di farsi trovare pronto quando giunge il suo turno. Ogni singola chiamata può essere decisiva nell'economia della partita. I ladder match sono spotfest ma, quando sono a più persone, sono anche e soprattutto spot-rest. Fai lo spot e poi ti riposi da una parte mentre altri contendenti giocano il loro turno, finchè la mano torna a te e tu a quel punto non puoi dire “passo”, devi mostrare le tue carte, devi far vedere che sei bravo a giocare.

I giocatori più bravi “cambiano in marcia” a match in corso, e sono capaci di giocare in modo diverso a seconda della piega che prende la partita/match; lo stile principale da adottare dipende chiaramente dalle capacità in cui un giocatore eccelle maggiormente.

Se ci chiamiamo Jeff Hardy e abbiamo la dote di “volare giù da scale altissime e schiantarsi sui tavoli”, parole sue, adotteremo uno stile spericolato basato sulla intuizione, se ci chiamiamo William Regal e basiamo il nostro personaggio su un'ottima tecnica di base e quintali di autoironia, allora creeremo siparietti divertenti anche durante un ladder match (le vertigini furono fantastiche!), se ci chiamiamo Bubba Ray e abbiamo dalla nostra una gran forza fisica e un sapiente uso di determinati oggetti, allora uno stile più solido può essere l'ideale.

Qualsiasi stile si decidesse di adottare, un aspetto che accomuna tutti i giocatori più forti è l'aggressività nel gioco: è impossibile giocare bene/disputare grandi match con le scale se si gioca/lotta in maniera passiva. L'importante è che ogni giocatore porti qualcosa di suo alla partita, che non vada al buio ma che sappia sfruttare i suoi turni: e, anche se non si è assi presi uno ad uno, tutti assieme si può fare una scala reale e vincere la mano.

A Wrestlemania 10 vi fu il primo ladder match mai disputato a Wrestlemania: e quel ladder match vinse il premio di Match of the Year secondo PWI.

A Wrestlemania 16 vi fu il secondo ladder match mai disputato a Wrestlemania: e anche quel ladder match vinse il premio di Match of the Year secondo PWI.

A Wrestlemania 17 vi fu il terzo ladder match (questa volta con l'aggiunta ufficiale di tavoli e sedie) mai disputato a Wrestlemania: e (ne dubitavate?) anche quel ladder match vinse il premio di Match of the Year secondo PWI.

Una formula collaudata. Pensate al TLC 2 disputato all'Astrodome di Houston: ciò che i nove wrestlers impegnati misero sul ring fu qualcosa di incredibile, rischiarono ognuno la propria carriera per produrre qualcosa di eccezionale che intrattenesse il pubblico. I minuti che incominciarono dall'arrivo di Spike Dudley sul ring sono qualcosa di allucinante, una situazione irreale e fuori dal tempo, spot pazzeschi (la senton bomb sui tavoli, la spear dalla terza corda, il Dudley Dogg sul tavolo fuori ring) da altezze elevate.
Ciò che mi porto dietro di quel match è la scena finale. Rhino sorregge due stremati Edge e Christian fino a sotto il titantron, mentre più indietro Matt Hardy e Bubba Ray Dudley, rialzatisi dopo lo spaventoso bump finale sulla costruzione di tavoli, si sorreggono l'un l'altro come a dire: “ragazzi, abbiamo dato tutto ciò che avevamo, ora fermiamoci e controlliamo quanto male ci siamo fatti”.

Solo un intervento divino, forse in ringraziamento allo spettacolo offerto, fece sì che nessuno si fece male in modo serio, anche se ovviamente le conseguenze fisiche di quel match non sparirono certo in un giorno. Ma il ricordo di quello spettacolo rimase indelebile nelle menti di tutti i veri fans di wrestling.

Le scale funzionano, fanno salire lo spettacolo, sono i gradini che issano un buon incontro ai livelli dell'eccellenza.

E fu così che nel 2005 fu inventata una nuova stipulazione, il Money in the Bank: tecnicamente un six man ladder match. Un ottimo modo per impiegare sei uppercarders di Raw in un incontro che li proiettasse al confine del main event. Sei nomi armonici: c'era chi con le scale aveva sempre ideato spot innovativi (Jericho), chi nella sua carriera ha disputato 5 TLC sui 6 che la WWE ha proposto in totale (Edge), chi insieme a Edge ha vinto 2 TLC (Christian), chi ha avuto il grosso merito di introdurre la psicologia nei ladder match (Benoit, oltre che al MITB1 riguardatevi il TLC3…), chi della spettacolarità in ring ne ha fatto un trademark (Benjamin) e chi alla potenza ha sempre unito l'agilità (Kane, che da solo vinse il TLC4). Ne venne fuori un match innovativo, senza le pause tipiche della stipulazione, con un'alternanza di ogni singolo lottatore a momentaneo protagonista dell'azione. E si inserì benissimo nelle storylines, dando il via a quella che è una storyline ormai caratteristica di questi ultimi anni: la valigetta con la title shot.

Valigetta che a Wrestlemania l'anno scorso fu conquistata da un autentico maestro dei ladder match, Rob Van Dam.

L'idea di Dan Kroffat, wrestler e booker degli anni '70 nella Stampede Wrestling, la federazione della famiglia Hart, ha attecchito soprattutto nell'era moderna. All'inizio era un evento (primo ladder match nel 1972, Kroffat contro Kamata, secondo nel 1983, Bret Hart contro Bad News Allen e terzo solo nel 1992 in WWF, Bret Hart contro Shawn Michaels), ma con l'Era Attitude è diventata una piacevole abitudine: dopo che i primi quattro ladder match in WWF furono tutti per il titolo Intercontinentale, arrivarono in serie il primo ladder match per il WWF title (The Rock contro Mankind, a Raw), il primo ladder match main event in un PPV (Austin contro i McMahon, per il controllo della compagnia) e il primo match di coppia (Hardys contro Edge e Christian). E ora aspetto con ansia il primo ladder match femminile, spero vivamente già quest'anno.

In WCW ci sono stati solo cinque ladder match, e in ECW ce ne sono stati solo due, cioè tanti quanti nella nuova ECW versione Stamford. In TNA in pochi anni ce ne sono già stati diciannove, di cui otto solo nell'arco di tempo luglio 2002-luglio 2003. La stipulazione funziona, attira sempre interesse, lo abbiamo visto ad Armageddon. Occorre però non abusarne, è troppo facile quando non si sa che fare prendere una scala e aggiungerla al match. I primi 3 TLC dietro avevano una storia, il ladder match di Armageddon, per quanto bello, dietro non aveva nulla.

Resto però convinto che in questa Wrestlemania, se scale devono esserci, sarebbe preferibile un match a coppie che non il terzo MITB consecutivo. Intanto darebbe un po' d'aria nuova (più che nuova, meglio dire non usata ultimamente) e poi vedo partecipanti più adatti. La storyline più intrigante in WWE negli ultimi mesi è quella che ha visto rincorrersi Hardys e MNM per tutti e tre i brand WWE, e tra l'altro sono due coppie perfettamente adattabili alla stipulazione. Senza contare che, visto che Ashley è sulla copertina di Playboy e quindi un ruolo a Wrestlemania lo avrà, è probabile che a Wrestlemania abbiano il loro spazio anche London e Kendrick, che con quasi un anno di regno alle spalle si sarebbero anche meritati la “convocazione” per lo Showcase of Immortals. Tre coppie le abbiamo, volendo possiamo aggiungerci anche una quarta coppia, Haas e Benjamin, che in coppia hanno già disputato un ladder match, contro Eddie Guerrero e Tajiri, e con un Benjamin che con le scale si scatena. Tempo per costruire un abbozzo di storyline c'è ancora, e se spotfest bisogna fare, meglio farlo a Wrestlemania che non ad un Armageddon qualsiasi.

Come nel poker, i giocatori emergenti danno il meglio in tutte le partite che gli è concesso giocare così fanno esperienza, mentre i giocatori più esperti si impegnano solo nelle partite a cui sono realmente interessati. E' questione di motivazioni, e la motivazione di entrare nella leggenda del business è decisamente stimolante.

E quando è giunto il momento di vedere le carte, e il piatto in tavola è ricco, molto ricco, anche se il tuo avversario può, con la sicurezza di chi è stato bravo e fortunato e quindi non può perdere, mostrare con gloria un poker d'assi, tu puoi sempre sorprendentemente mostrare la tua scala reale. Senza assi? Non importa, anche se fosse dal sette al fante vince ugualmente.

Diamo colore a questa Wrestlemania, diamogli un motivo in più per farla salire ai limiti dell'Immortalità. Se scala deve essere, che sia reale. Come quando fuori piove. Anche se saremo al coperto.

Stay Tuned. Rob.