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HIGH FLYIN 38 - C'ERA UNA VOLTA. E C'E' ANCORA.


A cura di The Rob In Town 79

Quando ho scritto queste righe non avevo ancora visto la Rumble, anzi non era stata nemmeno ancora disputata. L'attesa è alta, ho già detto per me chi la può/deve vincere. Il risultato comunque sarà molto indicativo di ciò che la WWE ha in mente per i prossimi mesi, il pericolo incombe, c'è, è presente. Ma anche escludendo la Rumble sono molte le news che mi hanno colpito provenienti da Stamford questa settimana. E' iniziata la Road to Wrestlemania, e rimane da affrontare un annoso problema.

C'ERA UNA VOLTA. E C'E' ANCORA.

“La bellezza, dopo tre giorni, è tanto noiosa come la virtù”, G. B. Shaw.

Tra le tante news che ho letto in settimana mi ha colpito molto quella riguardante il balletto delle location che dovrebbero ospitare l'edizione 2007 delle Survivor Series. Fino a pochi giorni fa ero convinto che la scelta definitiva fosse Montreal, mi stavo già prefigurando il modo in cui avrebbero commemorato lo screwjob (la location non era certo stata scelta a caso) quando inaspettatamente è cominciato su WWE.com, e conseguentemente su tutti i maggiori siti mondiali di wrestling (tra cui il più importante, W4E) il balletto Miami-Montreal. Pare che ora sia stata scelta, in modo definitivo, Miami.

Perciò devo dedurre niente commemorazione dello screwjob. E meno male, ne sono contento, ho già spiegato su queste pagine il perché. Anche perché non si sarebbe mai potuti mettere davvero la parola fine su quell'episodio. Pensandoci, però, mi sono accorto che il wrestling è nato e si è fermato a quel giorno per quanto riguarda un aspetto, che all'inizio parve secondario ma che poi in realtà è diventato l'evento principale consequenziale a quell'episodio.

Ricordate cosa accadde dopo il match? Scena famosissima, non andata in onda durante il Pay per View ma mostrata in diversi DVD: Bret sputa in faccia a Vince, e qualche giorno dopo Vince si rivela al mondo come proprietario della WWF e non più solo come commentatore-intervistatore, rilasciando inoltre una intervista sull'episodio dello screwjob a Jim Ross. Era avvenuta la diretta entrata in scena di Vince McMahon: il boss diventava così parte integrante dello show, incarnando la rappresentazione stessa del Potere Ingiusto, in un momento in cui era diffusa in tutto il pubblico la sensazione che a Bret fosse stato arrecato un danno ingiusto. E al Potere si contrapponeva perfettamente la nuova icona della federazione, “Stone Cold” Steve Austin, il ribelle uomo della strada idolo incontrastato delle masse. Questa splendida storyline ebbe inizio nella puntata di Raw successiva a Wrestlemania XIV, evento in cui Austin aveva conquistato per la prima volta il titolo assoluto, nell'aprile del '98; e quella sera fu la prima volta dopo diciotto mesi in cui i ratings televisivi di Raw sopravanzarono quelli di Monday Nitro, un
sorpasso che non venne mai replicato.

Il successo fu talmente grande che in WWE fecero sì che questa storyline durasse dieci anni, infatti è in corso ancora adesso. “Come fino ad adesso?”, già immagino la vostra reazione. Sì, fino ad adesso. Mi spiego meglio. Come noto, la storyline tra Vince e Austin durò per più di un anno fino alla conclusione che avvenne a Fully Loaded 1999, con Austin che avrebbe affrontato Undertaker in un “End of an era match”: se Austin avesse vinto, McMahon si sarebbe dovuto per sempre ritirare dal wrestling business, mentre nel caso contrario Austin non avrebbe potuto mai più lottare in un match titolato (e per maggiori informazioni sul feud, vi consiglio di leggere il bello special che c'è su questo sito nella History Zone).

Ma in realtà la storyline non finì: Vince si ritirò solo momentaneamente e, visto il clamoroso successo che aveva avuto la storyline (nel Raw post-Backlash fu toccato il 9.1 di ratings nell'incontro tra Stone Cold e Undertaker, con quasi il 20% di share!), la ripropose con alcune varianti. Rimaneva lo scontro tra Potere Precostituito e Giovane Forza, cambiava soltanto il momentaneo antagonista. Il primo avversario fu Triple H, che con la sua protervia era arrivato a sfidare il capo della federazione. Vince McMahon, turnato clamorosamente face, vinse il titolo strappandolo a Triple H e iniziando un feud con lui fino alle Survivor Series, poi piano piano trovò nel futuro genero il suo più grande alleato e fondò con lui il McMahon-Helmsley Regime. E da quel momento c'è sempre stato un avversario face per Vince e alcuni occasionali wrestlers heel invece sono stati suoi “protetti”; anche quando Vince si trasferì a Smackdown trovò un protetto in Lesnar e un avversario in Undertaker, per non parlare dei feud avuti con Hogan, Foley, e la DX quest'anno. E sempre vivi nella nostra memoria sono i numerosi “Kiss my ass' moments”, iniziati con l'Invasion e (lasciatemelo dire, purtroppo) in auge ancora oggi.

Il leit motiv è sempre quello: il Capo che regna con un Ingiusto Potere contro l'Eroe Perseguitato. Nell'ultimo Raw lo stesso copione è stato adattato, tentativo in realtà già sperimentato l'anno scorso, anche a John Cena (con Khalì come protetto, oh my…), e ci sono rumors per eventuali feud futuri di Vince con di nuovo Foley o Hogan. E basta, è da dieci anni che vedo questa storyline, per quanto sia bella dopo un po' annoia. Tra l'altro non è una invenzione di Vince: se vi dico NWO infatti cosa vi viene in mente? Un Potere Ingiusto che perseguita gli eroi della federazione. E se vi ricordate, o se lo avete letto in seguito, Eric Bischoff on screen già dalla fine del '96 interpretava lo stesso character che sarebbe poi stato interpretato da Vince McMahon. Il Dirigente, il capo della baracca, che salta il fosso e on screen rappresenta il proprio ruolo, ostacolando i buoni e favorendo i cattivi.

La riproposizione della stessa storyline, per quanto bella essa possa essere, finisce sempre con l'annoiare. Tra l'altro, nei giorni scorsi, per rientrare nell'atmosfera del tempo, mi sono rivisto il DVD della Monday Night War: mi è subito saltata agli occhi una cosa. Mentre si stava discutendo dei motivi che portarono alla crisi irreversibile della WCW, Jericho, intervistato, dice che in WCW era impossibile andare nel main event perché nel main event c'erano sempre le stesse facce, e che fu per quel motivo che decise di emigrare in WWF. Il rancore verso Bischoff traspariva palesemente dalle sue parole. Eddie Guerrero invece nell'intervista sottopostagli sull'argomento dice che quando chiedeva cosa ci sarebbe stato nello show gli veniva detto “l'NWO”, e lui pensava “oh, the same old s**t!”. Lo stesso Big Show, uno che della NWO fu uno dei primi cardini, appena la stable si allargò per “conquistare lo show”, dice che la WCW era il posto dei vecchi mentre la WWF era “the youngest's show”, lo show dove le star erano i giovani, dove l'aria era nuova e frizzante e dove i wrestlers erano contenti di stare, e per quello era il “the place to be”. Persino un'Icona dell'era gimmick come Mean Gene Okerlund, colui che negli anni più è stato vicino ai Grandi del Wrestling, dice che la morte della WCW cominciò quando fu dato il creative control agli atleti. E non diversamente parla anche Rey Mysterio, per il quale la WCW fallì perché non puntò mai sui propri prospetti. In effetti l'unico fu Goldberg. C'è quindi un filo rosso che unisce le critiche che i vari Jericho, Big Show, Eddie e Rey rivolgono a Bischoff e ai wrestlers NWO a quelle che Christian, Rhino e RVD rivolgono a un Vince McMahon o a un Triple H o uno Shawn Michaels?

Domenica c'è stata la Royal Rumble. Io, mentre scrivo, ne ignoro ancora i risultati, ancora per me deve disputarsi; gli indiscussi favoriti sono Undertaker, Randy Orton e Shawn Michaels. Ora, mettiamoci per un attimo nei panni di un Edge o di un Randy Orton: dovessero perdere ancora un'occasione non potrebbero pensare della WWE le stesse cose che pensavano uno Y2J, un Eddie Guerrero o un Rey Mysterio della WCW? O, meglio, non potrebbero aver pensato le stesse cose i vari Rhino, Christian, fuoriusciti dalla WWE per andare in TNA, o il prossimo transfuga Rob Van Dam? Il discorso con cui Vince Russo a Bash at the Beach 2000 pose la parola fine al “passatismo” WCW rischia di essere attuale oggi in WWE?

Pensate a un Helms da più di un anno campione cruiser fuori da Wrestlemania. O a London e Kendrick fuori da Wrestlemania (anche se probabilmente ci entreranno, ma solo perché colei che li accompagnerà sul ring, dire manager sarebbe oggettivamente troppo, poserà nuda su Playboy…). Edge l'anno scorso ha avuto uno strepitoso seppur corto primo regno, eppure si è visto fuori dal main event di Wrestlemania perché era per la sesta volta in sette anni il turno di Triple H. Christian, che era il cool heel più over a Stamford, se ne è andato perché non era considerato abbastanza grosso per essere un main eventer. Austin se ne andò dalla WCW perché lo consideravano solo un midcarder e lui credeva di valere di più. Tutto cambia per non cambiare mai.

In TNA invece c'è chi pensa che si stia rischiando in un altro senso la “sindrome WCW”: non valorizzerebbe atleti propri, ma solo gli ex atleti WCW o WWE. Bè, Abyss è il personaggio più controverso del wrestling, AJ Styles sta lentamente diventando l'heel più over, Samoa Joe è appena stato votato da PWI come face dell'anno, e i LAX hanno dominato i premi degli addetti ai lavori nella categoria “best tag team”. E' sempre rischioso avere a che fare con atleti diventati famosi in altre federazioni: da una parte c'è il rischio di far dominare loro troppo lo show, come accadde in WCW con la NWO, dall'altra c'è il rischio di non valorizzarli in quanto “stranieri”, come ha fatto Vince McMahon che negli anni è spesso stato accusato di privilegiare, come nomi di punta della federazione, i lottatori già militanti da anni in WWF e di penalizzare gli ex-WCW ed ex-ECW, che, pur essendo atleti di grande valore, molto raramente hanno ottenuto in WWF titoli assoluti. Ci sono tante domande incompiute che restano senza risposta. Una prima risposta la abbiamo avuta due giorni fa. Avrà vinto uno della vecchia guardia o un giovane? Sarà, ma secondo me il risultato della Rissa sarà un più che indicativo segnale della strada che la WWE ha intenzione di percorrere. Sperando che non sia quella percorsa dalla WCW. Non si tratta di sfiducia, si parla di speranza che le cose possano ancora cambiare, tempo e occasioni ce ne sarebbero. Vedremo. E ovviamente se ne parlerà ancora, anche su queste pagine.

Stay Tuned. Rob.