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HIGH FLYIN 25 - UN'ORA SOLA NON TI VORREI

A cura di The Rob In Town 79

Raw ha festeggiato ieri sera la puntata numero 700 e si tiene su buonissimi livelli sia qualitativi che di ratings, Smackdown! è in nettissima ripresa qualitativa e soprattutto di ascolti, in ECW si vedono molto spesso ottimi incontri e Impact è tornato sugli straordinari livelli di giugno-luglio. Eppure nessuno sembra ma soddisfatto. Per diverse ragioni. Soprattutto quando si parla di TNA ed ECW ci si lamenta per il poco tempo a disposizione.

UN'ORA SOLA NON TI VORREI

“Studia il passato se vuoi prevedere il futuro”, Confucio.

Oltre all'arrivo, inaspettato e foriero di interesse, di Angle (di cui si è discusso su queste pagine tre numeri fa) i fans TNA hanno ora un altro obiettivo e sogno: che la durata dello show possa diventare di due ore anziché l'ora sola attuale. Che poi, ad essere pignoli, Impact, al netto delle pubblicità, dura 44 minuti circa. Lo stesso sogno, raddoppiare la durata dello show, è condiviso anche dai fans ECW, che si ritrovano con lo stesso problema. Perciò, ciò che oggi si cercherà di approfondire in questo editoriale è: quanto conta la durata di uno show per la qualità e la buona riuscita dello stesso? Quali dinamiche convincono un network televisivo a concedere ad uno show il doppio del tempo? Intanto come risaputo giovedì 16 novembre andrà in onda uno speciale di Impact in prima serata della durata di due ore. Come ha dichiarato Kevin Kay, direttore di rete di Spike TV, “siamo rimasti impressionati dalla crescita della TNA, e l'acquisizione di Angle continua a dimostrarci che sia i fans di wrestling che i wrestlers stessi sanno che la TNA è il posto in cui stare, e ora la prima serata su Spike TV è il posto per loro”.

Intendiamoci, la prima serata su Spike TV sarebbe anche solo di per sé, sia che si parli di un'ora sola che di due, un vero colpaccio. Spike TV è la rete su cui fino a solo un anno fa veniva trasmesso Raw. La rete che raggiunge 90 milioni di case. Ma già adesso i ratings sono buonissimi, se interpretati nel modo corretto: la TNA è vista in media da 1.1 milioni di telespettatori, con una media di 1.0 di rating che sale fino all'1.3 nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni (la più importante per i pubblicitari). Per dire un altro dato molto interessante, nella fascia oraria attuale (dalle 23 a mezzanotte) grazie a Impact Spike TV è al primo posto tra le TV via cavo nella fascia d'età tra i 18 e i 49 anni e tra i 25 e i 34 anni, e al secondo posto nella fascia tra i 18 e i 34 anni. Manca quindi qualche ventenne e poi sarà al primo posto anche in quella fascia. Il vero grande problema dell'ora unica è la poca possibilità di poter sviluppare bene i feud. Questa è un'esigenza sentita non solo dal management TNA e della televisione, ma anche dai veri grandi protagonisti dello show, vale a dire i wrestlers stessi. Valgano per tutti le parole di Alex Shelley che afferma infatti che “le due ore darebbero alla TNA la possibilità di sviluppare i match invece di portarli a termine frettolosamente” e che “la TNA sarà un prodotto ancora più vario, con più stili di wrestling, quando avrà più tempo a disposizione”.

Intanto, con fastidio di alcuni fans e gioia di altri, è previsto un aumento della componente entertainment. Visto il successo di storylines come quella di Nash con la X-Division e soprattutto l'ottimo riscontro mediatico avuto quando la TNA ha lavorato con i Chicago White Sox e la Major League Baseball, verranno riproposte maggiori collaborazioni di quel genere, non necessariamente col baseball. E discorso analogo, o comunque con non troppe differenze, si potrebbe fare con la ECW. Tra l'altro ora la ECW va in onda su un canale relativamente piccolo e che oltretutto ha un target assolutamente diverso rispetto a quello che segue normalmente il wrestling (io però evidentemente sono una mosca bianca, visto che amo sia il wrestling che programmi come Star Trek o SG-1). Ci vorrebbero più feud, ci vorrebbero altri titoli in palio oltre a quello massimo, ci vorrebbero storylines sviluppate meglio, ci vorrebbe più entertainment come nella ECW originale. Ma è colpa del poco tempo se ciò non avviene.

Guardiamo ora invece alla storia di Raw e delle sue settecento puntate: quando l'allora WWF creò Raw il programma durava solo un'ora. Raw cominciò infatti le sue trasmissioni il 13 gennaio 1993 su USA Network per una durata di un'ora (se vi può interessare il primo incontro fu disputato tra Yokozuna e Koko B. Ware e il primo main event tra Undertaker e Damien Demento). Il successo del programma nacque dalla sua formula innovativa: invece che trasmettere, come avveniva precedentemente, match preregistrati commentati da studio, Raw era trasmesso e commentato in diretta, con storylines che si intrecciavano durante la serata. Ma ciò che davvero stupisce è vedere le somiglianze tra il primo Raw e l'Impact attuale. Come Impact viene trasmesso ogni settimana dalla Impact Zone di Orlando, così Raw veniva trasmesso ogni settimana dal Grand Ballroom dei Manhattan Center Studios, un piccolo teatro di New York. Solo dopo un anno intero di trasmissioni, Raw si spostò dai Manhattan Center Studios e cominciò a girare l'America. E come Impact, anche Raw come detto durava un'ora; il trucco spesso era quello di far disputare pochi incontri, di solito tre o quattro, facendo però comparire spessissimo i main eventers. Questa fu una delle ragioni per cui il midcarding in quegli anni fu così trascurato e stagnava in pessime condizioni. Il pubblico non aveva la possibilità di affezionarsi a personaggi che vedeva poco. I ratings però ne risentivano: per fare un esempio, dieci anni fa esatti Raw teneva una media del 2.0-2.5 di ratings, con picchi negativi dell'1.6-1.7, paragonabili quindi a quelli della ECW attuale.

Anche una delle puntate più famose di sempre, quella in cui avvenne la famosa “perdita del sorriso” da parte di Michaels, e Rocky strappò la cintura IC dalla vita di Triple H (e null'altro, infatti vi fu tempo solo per queste due cose) fece registrare un rating appena superiore al 2.0. E come Impact registra preventivamente i tapings di due puntate alla volta, così Raw dall'inizio del '94 al settembre del '99 veniva trasmesso un lunedì in diretta e il lunedì seguente preregistrato. In pratica i wrestlers il lunedì combattevano in diretta, il giorno dopo (il martedì) registravano la puntata che sarebbe andata in onda il lunedì successivo e poi tredici giorni dopo ritornavano a combattere, prima in diretta e il giorno dopo per la registrazione. Il che portò durante la guerra del lunedì sera con la WCW a situazioni paradossali come quella di Bischoff, che ad intervalli di due settimane all'inizio di Nitro leggeva i risultati degli incontri che si sarebbero disputati “in contemporanea” a Raw… La WCW infatti aveva cominciato a trasmettere un nuovo show di wrestling in diretta, Nitro, dall'11 settembre '95 (se vi può interessare puntata discreta, con una fantastica prestazione di Jushin Liger nel primo incontro e la partecipazione dell'Icona massima Flair nel main event, mentre fuori dall'arena a contatto col pubblico assiepato c'era nientemeno che Hogan) e riuscì spessissimo a vincere la battaglia degli ascolti anche proprio a causa del fatto che Raw un lunedì su due era registrato.

Tra chi sapeva i risultati di Raw grazie a Bischoff e chi li sapeva attraverso Internet, che in America stava cominciando la sua lenta ma inesorabile diffusione, l'hype per le puntate calava. Ne abbiamo avuto una chiara dimostrazione quest'anno: Raw ha avuto due puntate preregistrate, quelle andate in onda il 13 febbraio e settimana scorsa. Entrambe hanno fatto registrare ratings in calando (nel primo caso il calo fu nettissimo) rispetto alle puntate precedenti e/o successive. Sarà un'affermazione banale ma la diretta crea hype. Motivo per cui Smackdown! sarà sempre destinato ad avere ascolti inferiori rispetto a Raw. Anche nel 2003, quando a detta della stragrande maggioranza degli spettatori lo show blu era più godibile e divertente di quello rosso, i ratings di Raw restavano sempre più alti di quelli di Smackdown!, tanto da non essere mai scavalcati in nessuna puntata. Ma sulle sorti di Smackdown! occorre essere decisamente ottimisti e fiduciosi: al venerdì sera è stabilmente il quarto programma più visto negli Stati Uniti e, pur essendo il wrestling uno spettacolo completamente estraneo al normale palinsesto di CW, il network su cui va da poco in onda lo show blu, i dirigenti si sono dichiarati molto soddisfatti dei risultati ottenuti e contenti di aver puntato sul wrestling. Anzi, hanno dichiarato un solo motivo di insoddisfazione: secondo loro con pochi accorgimenti il prodotto potrebbe migliorare vistosamente, e perciò hanno chiesto alla WWE di intervenire. E per tutti i fans questa non può che essere un'ottima notizia.

Pertanto, tornando all'argomento con cui l'editoriale era cominciato, sui ratings e sulla buona riuscita qualitativa di uno show hanno molto influito storicamente sia la durata dello show, che quando è stato di due ore ha sempre reso molto di più dando la opportunità di poter sviluppare meglio le storie e i protagonisti, sia la diretta, che impedisce agli “impazienti” di leggersi prima i risultati e perdere così interesse verso il modo in cui tali risultati, siano stati essi prevedibili o imprevedibili, sono arrivati. Diamo tempo al tempo, e anche Impact e la ECW convinceranno i rispettivi network a investire, e investire pesantemente. La TNA è giovane, in crescita esponenziale, e riscuote la fiducia della dirigenza televisiva. Le sue possibilità di crescita le avrà certamente, forse già in un futuro prossimo. Aspettiamo. E, proprio come direbbe un vero dirigente televisivo…

Stay tuned. Rob.