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HIGH FLYIN 13 - UN'EVOLUZIONE: DALL'HULKAMANIA AL MADAGASCAR
A cura di The Rob In Town 79

Piccola irruzione da parte dello staff: Volevamo augurare tutti noi un felice compleanno al nostro "zietto", che oggi compie 17 anni (+ 10...). Felici auguri ed un grazie speciale per il lavoro che stai svolgendo tutti i giorni!

Ringraziandovi per aver dedicato anche questa settimana qualche minuto del vostro tempo per leggere queste riflessioni, vi do subito una notizia: ebbene sì, anche i Rob invecchiano. Oggi, giorno della messa on line dell'editoriale, sono più vecchio di un anno… La tragica notizia mi ha però dato lo spunto per il tema odierno dell'High Flyin'…

UN'EVOLUZIONE: DALL'HULKAMANIA AL MADAGASCAR

“Ci si mette molto tempo per diventare giovani, occorrono duro lavoro ed esperienza”, Pablo Ricasso.

La settimana scorsa non ho potuto fare a meno di notare l'abbondanza di cruisers nella prevista card di GAB; questa settimana non posso fare a meno di notare invece l'abbondanza di “vecchie glorie” nella prevista card di Summerslam. Da Hogan a Flair, passando per Foley e, in un certo senso, per la D-X. Senza contare il ritorno delle “vecchie glorie” ECW: Dreamer, Credible, Sandman, Mahoney.

Ora, a me non interessa in questa sede analizzare il perché di questi ritorni; si sono già fatti, in mia opinione, già troppi discorsi sull'argomento, perlopiù usando luoghi comuni e dileggiando il presente, come da antico vizio dell'umana specie. Non mi incuriosisce nè mi interessa, invece, analizzare i feud, ma come ci si stia avvicinando all'evento e quali possano essere le prospettive future; e, soprattutto, come lo status di “leggenda” influisca sui personaggi coinvolti.

Intanto, per il secondo anno consecutivo avremo il piacere di vedere Hogan a Summerslam. Hogan è un personaggio che non smette di stupirmi; come forse alcuni di voi sanno, ritengo l'Hulkster uno dei principali protagonisti della fine della WCW. Io da sei anni a questa parte ritengo che dalla parte del giusto ci fosse Russo nell'episodio di Bash at the Beach. E i successivi stint in WWE non mi convinsero appieno, sebbene il pubblico lo idolatrasse come quindici anni prima. Ma già l'anno scorso mi piacque il feud con Michaels, fu organizzato davvero bene, anche se con due piccole grandi pecche: ai bei siparietti di Michaels non seguirono siparietti di Hogan (che, sono sicuro, sarebbero stati altrettanto belli), e poi Hogan non era in grande forma fisica.

Quest'anno invece è in grande forma fisica, o almeno così è sembrato al SNME, e il coinvolgimento di Brooke (che, ammettiamolo, sembra proprio lo stereotipo dell'ochetta) potrebbe portare a siparietti divertenti tra l'Immortale e Orton. Hogan è Hogan, ma sono certo che anche lui sappia cosa sarebbe meglio fare per la federazione. E' un uomo intelligente e ironico (ho visto “Hogan knows best”: carino, ben fatto). E mi hanno stupito le dichiarazioni fatte dopo Wrestlemania a Bill Apter: secondo Hogan, Vince McMahon dovrebbe puntare tutto su Rob Van Dam. Allora, io credo che non esistano al mondo due wrestlers sulla carta più diversi di Hogan e RVD, ma è bello vedere come i due abbiano la massima stima l'uno dell'altro, tanto da farmi sognare un possibile loro incontro a Wrestlemania 23: verrebbe giù l'arena, visto che già da ora si sa che a Detroit riceveranno loro due le ovazioni più grandi.

Austin vs. Hogan, invece, mi interesserebbe meno. Lo so, sono uno dei pochi. Tra l'altro Austin mi ha deluso: tra l'episodio di ottobre scorso a Taboo Tuesday e con le sue apparizioni sempre uguali negli shows, come nel SNME di quest'anno, mi pare sia sua intenzione chiudersi nel suo eremo e scenderne solo alle sue condizioni. Le Leggende devono preservare sé stesse e vanno preservate dagli altri, è giustissimo, ma ogni tanto dovrebbero avere anche l'ironia e l'intelligenza di mettersi in gioco.

Guardate Foley: è risaputo, sul ring non mi è mai piaciuto. Ma dieci anni fa chi l'avrebbe detto che quel matto che si gettava dai tetti sarebbe diventato uno scrittore sopraffino? E mi piace il modo, sebbene mezzo shoot, in cui è iniziata la storyline con Flair: l'idea delle due concezioni antitetiche di far wrestling che si scontrano tra di loro attraverso due dei massimi esponenti è molto carina. Il primo match è stato brutto anche a causa di evidenti ragioni di storyline; sono curioso ora di vedere il secondo.

Ma a Foley vanno dati comunque grossi meriti: nel feud con Orton lavorò benissimo, mettendosi completamente in gioco. E ancora migliore, se possibile, è il lavoro che ha fatto questa primavera; è riuscito a turnare heel in modo adeguato (ed è notorio che le Leggende, in quanto tali, sono sempre face e mai heel) e ha mandato over nel modo più congeniale un wrestler come Edge. I promo della Hardcore Legend sono sempre stati favolosi, ma è interessante notare come gli ultimi siano belli anche se diametralmente diversi rispetto a quelli che faceva durante il climax della sua carriera; sono diversi lo stile e i contenuti, come se davvero la nuova faccia di Foley, la faccia saggia e disincantata con dentro ancora il sacro fuoco dell'hardcore, avesse soppiantato le tre facce del giovane Foley.

Come è da notare positivamente la grinta di Flair. Nell'ultimo anno ha davvero fatto tutto ciò che non aveva fatto nei precedenti 35 anni di carriera. Tra match estremi, siparietti divertenti e storyline shoot, ha mostrato carattere ed ironia. Anche lo squash subìto da Umaga depone solo che a suo favore. Anche se io resto convinto che sia giunta l'ora del ritiro: non tanto per quello che dà, quanto per il fatto che le nuove generazioni rischiano di ricordarselo come “quel simpatico vecchietto”. E Ric questo non lo merita affatto.

Flair, Foley, Hogan: tutti loro hanno saputo reinventarsi un personaggio con ironia e classe. E questo è il modo migliore per sopravvivere: guardate a chi invece è rimasto prigioniero del suo personaggio cosa è successo (Ultimate Warrior è il caso più eclatante, ma potrei citarne allegramente tanti altri, non lo faccio solo per non alimentare sterili polemiche).

Le Leggende vengono sempre accolte da boati nelle arene, proprio perché Leggende. Per fare un “sold out”, spesso ci vuole un “old in”, se mi passate la facile battuta. Ma le Leggende più grandi sono coloro che usano il loro status per permettere ai colleghi giovani di tentare di emularli. Le Leggende sono coloro che dimostrano non solo di saper fare il “tutto esaurito”, ma che dimostrano anche di non aver “esaurito tutto” ciò che potevano dare al wrestling.

E in questo Flair e Foley soprattutto, ma anche Michaels, sono degli esperti. Tra l'altro, piccola parentesi, ho letto in settimana che c'è chi ha avuto tristezza nel vedere Michaels travestito da Shane perché era l'immagine del Michaels prossimo venturo, con i capelli corti e bianchi. Vero, purtroppo: d'altronde il tempo passa inesorabilmente per tutti.

Anche se il caso più eclatante contrario è in TNA: no, non mi riferisco a Sting. Mi riferisco a Nash. Onestamente quando ho saputo che sarebbe tornato a combattere ho avuto solo che pensieri negativi: il suo ultimo stint era stato pietoso, e negli ultimi anni era stato solo l'ombra di sé stesso, che peraltro non era mai stato un grande wrestler, almeno per come io intendo il wrestling. Figuriamoci cosa avrebbe potuto dare dopo un infarto. E, per giunta, in una storyline con coinvolta la X-Division…

Quanto mi sbagliavo!!! Ne è nata la storyline dell'anno, appassionante e divertente. Il buon Kevin ha mostrato un lato comico inedito e lo sta recitando nel miglior modo possibile, e nello stesso tempo ha mandato over Sabin (che fronteggia il più importante avversario in carriera), Shelley (che con la vicinanza dell'ex NWO avrà l'occasione di salire ai vertici della Division con una adeguata storyline e non a causa di un'improvvisazione dei bookers) e chi gli si porrà davanti o al fianco (persino Devine ora ha un perché…).

A Orlando hanno imparato a valorizzare i giovanissimi (dopo il match con Jarrett, Lethal ha avuto un push e una visibilità maggiore rispetto a quella che avrebbe avuto con una shot al titolo di Senshi e maggiore, per me, a quella che sta ricevendo un Kenny in WWE) e gli “anziani”, con un Nash inaspettatamente in formissima. E se davvero impara a far le mosse che fanno in Madagascar, allora davvero non ce ne sarà per nessuno (e a quel punto, anche Jarrett e Joe dovranno preoccuparsi…).

p.s.:a proposito dell'argomento, il caro collega Meltdown dopo averci parlato della lucharesu, nel prossimo numero ci parlerà del Madagascar, ormai nuova terra inesplorata e di frontiera…



Stay tuned. Rob.





[Modificato da Ankie 10/05/2019 16:24]