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Servatis a Maleficum - Gli Editoriali sulla TNA

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    CorporalCajun
    00 28/12/2023 09:31
    "Sia chiaro, non sei il mio ragazzo LOL" - certe citazioni/frecciate si sono persi col tempo [SM=x5891211]

    Anderson pareva davvero lanciatissimo, come diavolo hanno fatto a bruciarlo? [SM=p6026369]
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    Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
  • ONLINE
    Ankie
    00 02/01/2024 09:03
    TNA Ultimate X #28 - Jeff Hardy butta al vento l'ennesima chanche, Sting introduce una nuova cintura, mentre inizia la marcia verso Lockdown...
    Benvenuti a questa nuova edizione dell’Ultimate X, la prima che va online di sabato, la seconda che si apre in toni polemici. Stavolta, però, non vado contro la TNA, bensì contro un solo uomo, colui che è riuscito in un colpo solo a rovinare un pay per view, una stable, tutti coloro che hanno creduto in lui e soprattutto sé stesso. Ebbene si, sono amareggiato e deluso per il comportamento di Jeff Hardy, che ha di fatto costretto la dirigenza a farlo perdere in pochi secondi nel main event di Victory Road e ad allontanarlo dai tapings di Impact. Il Charismatic Enigma si è presentato al pay per view in condizioni psico-fisiche pessime, causate dall’uso di sostanze stupefacenti. Sicuramente questo ragazzo non ha avuto un’infanzia facile ed è molto probabile che risenta ancora della perdita prematura della madre, ma ciò non giustifica tutte le grandi chanches che ha buttato al vento con il suo comportamento. La WWE e la TNA gli hanno sempre riservato un trattamento a dir poco regale, mentre il pubblico è sempre stato con lui, perdonando ogni suo errore e sostenendolo anche quando non lo avrebbe meritato. Negli ultimi mesi, Jeff era persino riuscito nell’ardua impresa di conquistare i fans più scettici e i blindhater più accaniti, trovandosi perfettamente a suo agio nel ruolo di heel e interpretando alla grande il personaggio dell’Antichrist Of Professional Wrestling. Leader perfetto per gli Immortal, campione con tanto di cintura personalizzata, Hardy sembrava destinato a rimanere nel main event per anni, ma è riuscito a mandare tutto all’aria e ora il suo futuro è appeso a un filo. E non dimentichiamo, poi, che a breve ci sarà un processo che potrebbe costargli molto caro… Questa situazione crea un problema immenso per gli Immortal, che erano già stati enormemente indeboliti dal tradimento del Fortune e ora si ritrovano senza un leader carismatico e capace di permettere alla stable di rimanere ai vertici della federazione. Un gruppo importante come questo non può essere guidato da Rob Terry o da Gunner & Murphy, tanto meno da Matt Hardy; un ritorno di Abyss in versione “mostro distruttore” potrebbe essere una soluzione temporanea, ma non sarebbe male se la scelta ricadesse su The Pope, che potrebbe giustificare il suo ingresso nella stable con la delusione per essere stato abbandonato da Sting e Kevin Nash nel momento in cui aveva più bisogno di loro. Ciò che è certo è che bisogna correre ai ripari, e bisogna farlo subito, altrimenti c’è il rischio che l’avventura degli Immortal in TNA si concluda subito dopo Lockdown.

    Dopo esser stato vicinissimo alla WWE, Sting è tornato “a casa” e lo ha fatto a modo suo, conquistando il TNA World Title per la terza volta in carriera nella puntata di Impact del 3 marzo. Molti hanno storto il naso per questo fatto (va detto, però, che stavolta non si può dire che la cintura sia stata data a un ex WWE), arrivando a dire che The Icon ha barattato il nuovo contratto con questa vittoria. A me pare semplicemente che Sting si sia trovato al posto giusto al momento giusto, con Hardy che doveva assolutamente perdere il titolo e doveva farlo contro un grande nome, uno che non rischiasse di essere bruciato. L’atleta californiano è apparso in forma e sembra aver finalmente risolto il problema alla spalla che ha rovinato le sue prestazioni nel 2010; il carisma è rimasto immutato, ma d’altronde ci troviamo di fronte a un’autentica leggenda, di quelle che non possono mancare nei libri di storia del wrestling. Nella puntata di Impact del 17 marzo, ha debuttato anche la nuova cintura: ottimo design, ma forse sarebbe stato meglio riprendere la vecchia, eliminando la stupida storyline che vede coinvolto Eric Young. Con Jeff Hardy che si è messo fuori dai giochi da solo, vanificando la prospettiva di un feud con un grande potenziale, i principali contendenti al titolo di Sting sono diventati Rob Van Dam e Mr Anderson. Il primo porta ancora rancore a The Icon per l’aspra rivalità che ebbero l’anno scorso, quando Sting credeva che RVD facesse parte del progetto di Hulk Hogan ed Eric Bischoff di impadronirsi della federazione; il re degli Assholes, invece, è ossessionato dalla cintura e non si fermerà davanti a niente e a nessuno finché non avrà raggiunto il suo obiettivo. Anderson e Van Dam hanno dato vita a un match gradevole a Victory Road, che si è concluso con un doppio count out, arrivando a pareggiare anche in un Fatal Four Way a Impact, al quale hanno preso parte anche Bully Ray e AJ Styles; nelle prossime settimane sapremo chi tra il Whole F’N Show e l’Asshole andrà nel main event titolato di Lockdown, sempre che non si decida per il Triple Threat. Ad ogni modo, salvo sorprese, per la prima volta da Bound For Glory ad oggi non avremo un esponente degli Immortal nel ruolo di campione o sfidante nell’incontro principale di un pay per view, segno del vero e proprio declino della stable.

    Un gruppo che, invece, gode di ottima salute, oltre a possedere due titoli, è il Fortune, coi suoi atleti che sono usciti tutti vittoriosi dai loro incontri a Victory Road. Da segnalare la prestazione maiuscola di AJ Styles, che è riuscito nell’impresa di disputare un match a dir poco esaltante contro un Matt Hardy ben lontano dal suo miglior stato di forma. The Phenomenal One ha sfoderato mosse che non faceva vedere da tempo, come lo springboard sulla transenna e la spiral tap dalla terza corda, con la quale ha chiuso la contesa. L’unico rammarico è rappresentato dalla combinazione moonsault-ddt, tentata per due volte ma mai andata a segno (e non era mai successo: al massimo veniva eseguita in modo sporco), ma questo non è che un piccolo neo in un incontro quasi perfetto. Dal canto suo, Matt non ha combattuto male, ma si è vista l’enorme differenza che lo separa dal suo rivale. Ric Flair ha provato a interferire più volte nel match, ma è riuscito solo a rimandare di qualche minuto la sconfitta di Hardy, beccandosi poi un low blow da AJ dopo la fine dell’incontro. Il Wrestling God si è vendicato nel corso della successiva puntata di Impact, permettendo, di fatto, a Bully Ray di eseguire una powerbomb su Styles sopra uno dei tavoli vicino alla rampa, infortunandolo. Penso sia stato un modo per dilatare un po’ i tempi, visto che Flair deve ancora recuperare dal suo infortunio, prima di affrontare un AJ Styles in forma straripante, in quello che sarà uno scontro epocale. C’è solo un altro atleta capace di disputare match a cinque stelle contro chiunque e il suo nome è Kurt Angle: l’eroe olimpico non si è visto a Victory Road, ma sicuramente a Lockdown ci regalerà dei momenti indimenticabili in quella che dovrebbe essere la resa dei conti con la sua nemesi, Jeff Jarrett. Nella puntata del 3 marzo, Angle è riuscito a rovinare il rinnovo dei voti nuziali tra Double J e la bella Karen; anche la luna di miele è stata tutto fuorché memorabile per la ragazza, a causa dell’eccessivo entusiasmo paterno di Jarrett. A parer mio, la TNA ha fatto male a mostrare questo lato di Jeff, il quale è apparso come un papà amorevole e un po’ tontolone e suscitando così simpatia in un pubblico che dovrebbe invece essere invogliato a odiarlo. Quattro giorni dopo il pay per view, il King Of The Mountain ha provato addirittura a ottenere una tregua da Angle, ma quest’ultimo si è letteralmente scatenato, spaccandogli una chitarra in testa e costringendolo, sotto minaccia, ad accettare di affrontarlo a Lockdown. Prepariamoci al potenziale Match Of The Year…

    Il First Blood Match tra Hernandez e Matt Morgan ha deluso le aspettative: corto, con poche mosse degne di nota e un finale abbastanza ridicolo, con la farsa del sangue finto e Jackson James che ci casca come un perfetto idiota (anche se non raggiungerà mai i livelli di Slick Johnson nel Powerbomb Match tra Kevin Nash e Sid Vicious; se non sapete di cosa sto parlando, procuratevi Starrcade 1999, uno dei pay per view peggiori della storia del wrestling). L’unico buono spunto è stato rappresentato dall’interferenza di un personaggio che non ha ancora rivelato il suo nome, il quale potrebbe essere il primo di una serie di atleti che si uniranno al Supermex per formare una nuova Latino Nation. Samoa Joe e The Pope non hanno trovato spazio in pay per view, nonostante il gradevole match della puntata di Impact del 10 marzo. E’ un vero peccato che questo feud stia passando totalmente inosservato, i due ce la stanno mettendo tutta, ma proprio non riescono a trovare spazio. E dire che The Pope solo un anno fa si preparava per il suo primo match titolato, mentre Samoa Joe è nel limbo da ben due anni e mezzo... Sul fronte TV Title, ci sono una buona notizia e una cattiva: la buona è che è stato finalmente riassegnato, la cattiva è che a vincerlo è stato Gunner, dopo un orribile Triple Threat contro Rob Terry e Murphy. The Freak perde così l’ennesima possibilità per rilanciarsi, mentre la cintura va nelle mani di un signor nessuno che difficilmente farà strada. Anche la sconfitta contro Scott Steiner ha rappresentato un enorme passo indietro, visto che è stata rapida e netta; Big Poppa Pump non si vede a Impact già da due settimane, ma anche Crimson è attualmente dato per disperso. Troppi lottatori per un solo show, un chiaro segnale che forse bisognerebbe ampliare Xplosion, pubblicizzarlo un po’ e trasformarlo in un evento interessante.

    Sul fronte dei tag team, i Beer Money continuano a vincere e a convincere. All’affermazione del 3 marzo su Gunner e Murphy (rimandati a data da destinarsi) si è aggiunta quella di Victory Road contro gli Ink Inc, ritornati improvvisamente alla ribalta dopo mesi di anonimato: memorabile il postmatch, con Shannon Moore che ha sputato la birra di James Storm addosso ai rivali e poi se l’è presa con Jesse Neal, reo di non averlo aiutato a imbrogliare durante le fasi finali della contesa. Il turn del Prince Of Punk è ormai questione di tempo, resta da vedere se Neal deciderà di seguire il compagno o resterà fedele ai suoi principi, sciogliendo il team e iniziando una carriera da singolo. Ad ogni modo, abbiamo due certezze, ossia che gli Ink Inc avranno a breve un’altra chanche per il titolo e che Moore è davvero carente al microfono: i suoi promo sono noiosissimi e forse sarebbe meglio se si limitasse a combattere, dato che gli ultimi confronti verbali con James Storm sono stati a dir poco imbarazzanti per lui. Nella corsa per le cinture potrebbero rientrare presto i Generation ME, sempre che non si decida lo split definitivo per lanciare Max Buck nella X-Division: a parer mio, sarebbe una mossa sbagliata, visto che i due non hanno il carisma per sfondare da soli, mentre insieme rappresentano un tag team formidabile. Continua intanto la faida all’interno del Team 3-D, con Bully Ray che ha incassato una sconfitta contro Tommy Dreamer a causa dell’intervento decisivo di Devon: a Lockdown potrebbe esserci la resa dei conti definitiva, ma le cose potrebbero cambiare dopo l’infortunio che Bully ha provocato a AJ Styles. Lo show stealer di Victory Road è stato sicuramente l’Ultimate X Match per il titolo della X-Division, che purtroppo è stato poco pubblicizzato alla vigilia dell’evento. Kazarian, Robbie E e i fratelli Buck hanno offerto uno spettacolo grandioso, fatto di voli, mosse combinate, bump, sfidando le leggi della gravità e rischiando più volte l’osso del collo. Si è trattato di un ottimo spot della X-Division, che pare finalmente pronta a rinascere dalle proprie ceneri e a ritrovare lo spirito che aveva animato la categoria nei primi anni di vita della TNA. Azione nonstop, innovazione, atleti che si spingono oltre il proprio limite senza alcun timore: è questo il cuore della X-Division, e stavolta non è mancato nulla di tutto ciò. Il campione è riuscito a confermarsi tale, approfittando del momentaneo conflitto in seno ai Generation ME e vanificando i tentativi di imbroglio da parte di Robbie E (che sul ring non è all’altezza degli altri, ma riesce a compensare col carisma e con l’interazione col pubblico, un po’ come faceva Sonny Siaki nei primi anni); Kazarian sta riuscendo a valorizzare la cintura che ha intorno alla vita, a differenza di chi lo ha preceduto. La strada da percorrere è ancora lunga, ma possiamo dire che a Victory Road è stato fatto un grande passo avanti.

    Continua il periodo d’oro della Knockout Division, con rivalità interessanti e graditi ritorni: rivedere Roxxi sul ring è stato emozionante, nonostante la sua sconfitta per mano di una Madison Rayne sempre più sicura dei propri mezzi. Non si può dire altrettanto di Alissa Flash, battuta in pochi secondi, senza neppure il tempo di eseguire una mossa; un bottino davvero magro per quella che al momento è una delle migliori lottatrici al mondo. In entrambe le occasioni, la Rayne ha poi deciso di infierire sulle avversarie, fino all’intervento Mickie James: il match di Lockdown è stato annunciato, e in palio ci saranno il titolo della Killer Queen e i capelli della Hardcore Country! E’ con stipulazioni del genere che l’hype per un match raggiunge livelli pazzeschi... Intanto, a Victory Road sono passati di mano i titoli di coppia, con Sarita e Rosita che hanno avuto la meglio su Angelina Love e Winter al termine di un incontro penalizzato da qualche botch di troppo. Le due lottatrici messicane sono riuscite a vanificare l’intervento di Velvet Sky, che avrebbe voluto restituire a Winter il favore ricevuto tre giorni prima, quando l’ex Katie Lea l’aveva difesa nell’incontro che vedeva le due e Angelina Love opposte a Sarita, Cookie e Angelina di Jersey Shore (che, a quanto pare, sogna di diventare una lottatrice). Ora la situazione si è nuovamente complicata, dato che Winter ha incolpato Velvet per la sconfitta, mentre Angelina Love ha preferito non proferire parola: è proprio lei l’ago della bilancia, colei che con la sua scelta determinerà gli scenari futuri. A questo punto, non mi sorprenderei se nella card di Lockdown ci ritrovassimo con due match femminili, giusto premio per queste ragazze, che non stanno sprecando la grande occasione che finalmente gli è stata data!

    Per oggi è tutto, vi auguro di passare un buon weekend e vi ricordo che potete scrivermi all’indirizzo e-mail alessandro_servatis@hotmail.com

    If you don’t know… Now you know!
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    CorporalCajun
    00 02/01/2024 09:52
    La mia condanna a Jeff Hardy *__* I ricordi di Starrcade 1999 [SM=x5891211] Con Gunner direi che sono stato severo, ma giusto, così come con i Bucks come lottatori singoli.
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    Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
  • ONLINE
    Ankie
    00 06/01/2024 12:18
    TNA Utimate X #29 - La federazione di WRESTLING numero uno si prepara per un evento importantissimo: Lockdown!!
    Sono felice di iniziare il ventinovesimo numero dell’Ultimate X specificando che qui si parla della compagnia di WRESTLING numero uno al mondo: ovviamente, mi riferisco alla TNA, l’unica federazione con una copertura televisiva importante, che va a ereditare il ruolo che si fu conteso da WWF e WCW negli anni ’90 e che divenne monopolio della WWF/E nel 2001. Un riconoscimento importante, che la federazione di Orlando deve saper sfruttare al meglio, con grande responsabilità e tentando di deludere noi wrestling-fans il meno possibile. E, sia chiaro, l’amante di questa disciplina vuole anche entertaiment, perché il wrestling (parola di cui oggi tenterò addirittura di abusare) è sport-entertaiment, quindi ben vengano le storyline, i personaggi intriganti, ecc… Il problema, semmai, è quando si riduce solo a questo, annientando di fatto le prestazioni sul ring, cancellando il proprio passato con vergogna, proponendo superstar costruite invece di atleti genuini. Lockdown si avvicina, sarà il più grande evento di wrestling del mese di aprile e, se le promesse saranno mantenute, uno dei più belli dell’anno: i match si preannunciano molto interessanti e, vista la qualità dei wrestler coinvolti, potremmo assistere a dei veri e propri capolavori. Tutti gli incontri verranno disputati all’interno della gabbia d’acciaio, una struttura che, sia quando aveva sei lati che ora che ne ha quattro, ha ospitato grandi sfide del calibro di America’s Most Wanted vs Triple X (2004), Abyss vs AJ Styles (2005), Kurt Angle vs Desmond Wolfe (2009), Kurt Angle vs Mr Anderson (2010), oltre all’ormai tradizionale Lethal Lockdown. L’anno scorso, il titolo fu difeso con successo da AJ Styles, che ebbe la meglio su The Pope D’Angelo Dinero, mentre quest’anno la cintura sarà messa in palio in un Triple Threat.

    Il campione in carica Sting dovrà vedersela con due suoi acerrimi nemici, Rob Van Dam e Mr Anderson. Tra The Icon e il Whole F’N Show ci sono ancora delle ruggini per quanto successe l’anno scorso, quando lo Stinger, credendo che l’allora campione RVD fosse parte integrante dei piani di Hogan e Bischoff di prendere possesso della federazione, si rese protagonista di diversi pestaggi ai danni del rivale. Sting ha provato a spiegarsi, ha pure chiesto scusa, ma Van Dam non le ha mai accettate del tutte e ancora adesso gli porta rancore; inoltre, Rob ci tiene molto a riconquistare quella cintura, che gli fu tolta quasi un anno fa dopo l’infortunio procuratogli da Abyss. Mr Anderson, invece, è un caso a parte: con le sue azioni e i suoi atteggiamenti, è riuscito a farsi nemico praticamente mezzo roster, compresi coloro che affronterà a Lockdown. Irrispettoso, aggressivo, pronto a tutto pur di riprendersi la cintura persa a febbraio, Anderson sta attaccando tutti coloro che gli capitano a tiro, ma in questo modo ne sta subendo anche le reazioni. Nelle ultime settimane, infatti, Sting e Rob Van Dam hanno reagito in modo più che violento, massacrandolo ogni volta che ne avevano l’occasione, sia sul ring che nel backstage. Come se non bastasse, Anderson ha iniziato a interagire anche con Hulk Hogan, dando inizio a una faida che potrebbe portare a un match tra i due, possibilmente in un palcoscenico importante. E’ proprio nei segmenti con l’Hulkster che l’Asshole ha dato prova delle sue grandissime doti di entertainer, esibendosi in ottimi promo e provocando in ogni modo l’Immortale, che però ha sempre ribattuto colpo su colpo. Nella puntata di Impact del 7 aprile, i due stavano per giungere a un’inaspettata alleanza, con Anderson che a fine puntata era stato portato in trionfo da Rob Terry e Murphy, ma poi il biondo atleta ha steso i due con la mic check, facendo infuriare Hulk Hogan. Quest’ultimo ha già iniziato a vendicarsi nel successivo episodio di Impact, prima fecendo pestare Anderson dai suoi scagnozzi, poi mettendolo in un Gauntlet Match a soli tre giorni dalla sfida titolata di Lockdown. A questo punto, resta da chiedersi chi alzerà al cielo la cintura al termine del pay per view: escludo categoricamente Rob Van Dam, perché un altro regno incolore come quello dell’anno scorso non farebbe per niente bene alla federazione. Anderson al momento sta meglio come inseguitore che non come campione, avrà tempo e modo di conquistare la cintura nei prossimi mesi, quindi vado con Sting, che in questo modo potrà vendicare la bruciante sconfitta patita nel 2009 contro Mick Foley.

    Il co-main event sarà, come ogni anno, il Lethal Lockdown, che quest’anno vedrà opposte le due stable più importanti del mondo del WRESTLING, gli Immortal e il Fortune. Il primo team sarà formato da Bully Ray, Matt Hardy, Abyss e Ric Flair, il secondo da Kazarian, James Storm, Robert Roode e Daniels. Quest’ultimo ha finalmente effettuato il suo rientro e lo ha fatto in grande stile, con un volo dalla cima della gabbia d’acciaio. The Fallen Angel è intenzionato a vendicare il suo amico AJ Styles, infortunato qualche settimana fa da una devastante powerbomb di Bully Ray, che con quella azione è entrato nelle grazie di Ric Flair. Negli Immortal abbiamo un Abyss assetato di sangue, che è rientrato dall’infortunio più cattivo che mai ed è intenzionato a farla pagare a chi, tempo fa, gli conficcò Janice nella schiena (lo abbiamo capito nell’ultimo Impact, quando ha attaccato Crimson). Insomma, la rivalità è molto sentita e ci si aspetta un match molto violento, nel quale vedremo sangue, bump impressionanti, colpi proibiti e tanto altro. Come da tradizione, almeno due atleti saliranno in cima alla gabbia per lo spot della serata, che in genere veniva riservato a AJ Styles: credo che quest’anno sarà Daniels ad avere questo onore, con Matt Hardy che potrebbe essere la vittima designata della mossa ad alto rischio. L’altro mio pronostico riguarda la vittoria finale, e anche qui dobbiamo fare i conti con la tradizione, che ci dice che il team face ha sempre trionfato. Non penso che questi Immortal siano capaci di invertire la tendenza, quindi vado col Fortune, con schienamento decisivo di uno tra Daniels e Kazarian; bisognerà inoltre pensare a un possibile intervento di AJ Styles….

    Angle-Jarrett, finalmente ci siamo: la sfida tanto attesa, la resa dei conti, loro due da soli dentro la gabbia d’acciaio, in un 2 of 3 Falls Match. Una rivalità che dura dal 2008 e che ha coinvolto i due atleti anche nella vita reale, visto che Double J ha sposato nientemeno che Karen, l’ex moglie dell’eroe olimpico, e ora gioca alla “famiglia felice” per sbeffeggiare il nemico. Facendo così, però, Jarrett non si è reso conto di aver risvegliato il lato più sadico di Angle, quel lato che già aveva assaporato a Genesis 2009, quando fu portato fuori dall’arena in ambulanza, con una caviglia rotta. La loro è una storia che parla di brutalità, di infortuni, di traumi, di ferite profonde, di insulti pesanti (come dimenticare quando, negli ultimi mesi del 2008, Angle arrivò a fare una battuta sulla defunta moglie di Jarrett?), ma anche e soprattutto di match mozzafiato. Questo è il potenziale show stealer della serata, questo potrebbe rivelarsi l’incontro più bello di tutto il 2011, questo ci terrà incollati alla poltrona dal primo all’ultimo secondo, questo è il motivo principale per cui chiunque ami il wrestling dovrebbe guardare Lockdown. Gli ultimi due cage match disputati da Kurt Angle sono stati a dir poco stupendi, e mi riferisco a quello contro l’ormai dimenticato Desmond Wolfe e a quello che ha, di fatto, consacrato Mr Anderson, che da allora ha iniziato a salire la scala verso il successo, e non a caso ora si trova nel main event di questo pay per view. Stavolta, però, non c’è nessun talento da lanciare, bensì colui che ha dato inizio a tutto, il creatore della TNA, l’assoluto dominatore della compagnia fino agli ultimi mesi del 2006, che, guarda caso, coincisero con l’approdo nella federazione di un certo eroe olimpico. Da allora, Jeff ha vissuto nell’ombra, in attesa di potersi vendicare di Angle e riprendersi il ruolo che aveva un tempo: dopo un primo fallimentare tentativo nel periodo d’oro della Main Event Mafia, il King Of The Mountain ha avuto un’occasione d’oro grazie ad Hulk Hogan ed Eric Bischoff, e ha subito cercato di sfruttarla al meglio. Stavolta, però, né i suoi due potenti alleati, né sua moglie Karen potranno aiutarlo, Jarrett se la dovrà cavare da solo contro un Kurt Angle più determinato che mai. Per la vittoria finale scelgo l’eroe olimpico, che merita di chiudere così un feud che lo ha visto soccombere troppo spesso negli ultimi mesi; in ogni caso, penso che i veri vincitori saremo noi fans, ai quali è stata raccontata una storia degna di essere tramandata alle generazioni successive.

    Samoa Joe vs The Pope è il match dei grandi delusi, due atleti che non molto tempo fa vissero proprio a Lockdown il momento migliore della propria carriera. Nell’edizione del 2009 il samoano conquistò il titolo assoluto, schienando Kurt Angle al termine di un incontro molto contestato, mentre appena un anno fa Dinero andò vicinissimo alla conquista della cintura, allora detenuta da AJ Styles. Ora invece li troviamo lontani dal main event, in una storyline il cui potenziale è stato sprecato per il troppo poco tempo messo a disposizione. Un vero peccato, visto che l’evoluzione della gimmick di Dinero è molto interessante e la sua parlantina è sempre piacevole da ascoltare, inoltre i due lottatori hanno dimostrato di avere una buona alchimia tra loro e di saper dar vita a sfide più che gradevoli. Il problema resta proprio il minutaggio, i precedenti incontri hanno avuto una conclusione troppo frettolosa che ha lasciato il pubblico con l’amaro in bocca: la speranza è che a Lockdown ci sia un match di almeno 10 minuti, con tanta interazione con la gabbia d’acciaio e un finale degno di questo nome. The Pope è già il vincitore morale di questa faida, quindi è giusto che sul ring Samoa Joe sconfigga l’avversario; vedremo poi cosa riserverà il futuro a questi due bravissimi wrestler, se usciranno dal limbo e torneranno nel main event, dove meritano di stare. Un altro one on one match è quello tra Matt Morgan e Hernandez, che ci riprovano dopo il fallimento dell’anno scorso. Il messicano ha messo su una stable niente male, con le due splendide campionesse di coppia Sarita e Rosita e con il debuttante Anarquia; Morgan invece ha stretto un’alleanza con Devon e Tommy Dreamer, due wrestler di cui, sinceramente, la TNA potrebbe fare a meno. Il gruppo di Hernandez, composto solamente da messicani, si contrappone agli USA e ha come unica pecca il fatto di non aver usato il glorioso nome LAX, un rimando al passato che avrebbe sicuramente fatto piacere ai fans di vecchia data. Più che un vero leader, il Supermex appare come un “primus inter pares”, e questo lo si può vedere anche dai promo, nei quali tutti i membri della stable si alternano al microfono senza che uno prevalga sull’altro. Questo ruolo gli calza a pennello, visto che come leader carismatico difficilmente sarebbe riuscito a imporsi, mentre il suo rivale arranca e sembra il fantasma di quello che qualche mese fa era arrivato molto vicino alla conquista del titolo. Gli servirebbe una vittoria, ma dubito che arriverà: mi sento di pronosticare una sconfitta sporca, dovuta all’intervento dei compagni di Hernandez, col feud che proseguirà ancora per un paio di mesi.

    I tag team titles non verranno difesi a Lockdown, visto che i Beer Money saranno impegnati nel match a squadre, ma in compenso si terrà una Fatal Four Way dalla quale usciranno i principali contendenti alle cinture. Le coppie che prenderanno parte a questo incontro sono Eric Young & Orlando Jordan, Scott Steiner & Crimson, gli Ink Inc e la riformata British Invasion. Per quanto mi piaccia il team inglese, sono rimasto abbastanza sconcertato dalla loro reunion, che rappresenta l’ultimo passo del processo di svalutazione di Douglas Williams come lottatore singolo, oltre a segnare la fine dei London Brawling e, probabilmente, della carriera di Desmond Wolfe in TNA. Sarà da tenere d’occhio la prova degli Ink Inc, ormai prossimi al turn heel e favoriti per la vittoria finale. Shannon Moore sta continuando a mancare di rispetto agli avversari, e Jesse Neal sarà presto portato a scegliere tra i propri valori e la fedeltà al compagno di tag team. Mi aspetto un buon incontro, con la strana coppia formata da Orlando Jordan ed Eric Young che darà un tocco di comedy, mentre Scott Steiner e Crimson (quest’ultimo ancora acciaccato dopo la chokeslam sulla transenna subita da Abyss) porteranno la potenza e andranno spesso vicini alla vittoria. Anche la British Invasion è chiamata a offrire una buona prova, mentre, come ho già detto, dovrebbero essere Moore e Neal a ridere per ultimi. Alex Shelley vs. Amazing Red vs. Brian Kendrick vs. Chris Sabin vs. Jay Lethal vs. Jeremy Buck vs. Max Buck vs. Robbie E vs. Suicide: saranno questi i partecipanti all’X-Scape Match col quale la TNA porterà la X-Division a Lockdown. Troppi atleti tutti insieme? La gloriosa storia della X-Division è fatta anche di questo, la storia ci insegna che nel 2004-2005 i Gauntlet Match erano all’ordine del giorno, e gli alteti coinvolti erano molti di più. Ora servirebbe un’apertura internazionale, una collaborazione col Messico e col Giappone, magari il ritorno della World’s X Cup…. Ad ogni modo, credo che da questo match uscirà fuori il primo sfidante per il titolo di Kazarian, quindi per il pronostico vado con Max Buck, che dopo aver massacrato il fratello nella puntata di Impact del 7 aprile è diventato il top heel della divisione.

    Le Knockout (si, quelle che fanno wrestling, non le divas, che fanno entertaiment) avranno un ruolo di primo piano anche a Lockdown, in un match dalla posta in palio altissima: Madison Rayne difenderà il titolo, ma Mickie James ha deciso di giocarsi addirittura i capelli! La Killer Queen è disposta a tutto pur di ottenere la vittoria, ed è arrivata al punto di far investire la rivale dalla moto di Tara, la quale si è mostrata abbastanza contrariata da questa scelta. A meno che non scelga qualcuna per sostituirla, Mickie arriverà molto malconcia al pay per view, ma sarà pronta a sovvertire ogni pronostico pur di conquistare la cintura e mantenere la sua bellissima chioma. Scelgo proprio lei come vincitrice, Lockdown è il pay per view giusto per dare prestigio a un cambio di cintura, senza nulla togliere a Madison Rayne e al suo regno strepitoso. Si tratterà, comunque, di uno dei match più belli della serata (personalmente, è quello per cui ho più hype dopo Angle-Jarrett), mentre gli altri feud proseguiranno a Impact. Winter sembra aver fatto una sorta di incantesimo su Angelina Love, che è diventata una bambola priva di emozioni, che risponde meccanicamente agli ordini della sua “padrona”. La prima vittima della Love è stata, ovviamente, Velvet Sky, che nelle ultime due settimane ha subito prima l’attacco, poi il definitivo abbandono di colei che era la sua migliore amica, mentre Winter se la rideva. Una storyline intrigante e misteriosa, che potrebbe sfociare nel mistico, territorio mai esplorato nel wrestling femminile; intanto, Sarita e Rosita, compagne di stable di Hernandez e Anarquia, si godono il loro regno da campionesse, tentando, finalmente, di valorizzare un po’ le cinture.

    Per oggi è tutto, non mi resta che augurarvi una buona visione del pay per view e ricordarvi il mio indirizzo e-mail: alessandro_servatis@hotmail.com

    If you don’t know… Now you know! (Thank you, Edge)
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    CorporalCajun
    00 06/01/2024 16:22
    "non le ha mai accettate del tutte" [SM=p6430653]
    E ho scritto due volte "entertaiment" [SM=p6430287]

    Ero un pelo entusiasta per lo slogan "wrestling matters" lanciato in quel periodo [SM=x5891211]
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    Friend of the year 2023

    Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
  • ONLINE
    Ankie
    00 06/01/2024 16:26
    C'è anche un "fecendo" [SM=p6430289]
  • OFFLINE
    CorporalCajun
    00 06/01/2024 17:28
    Troppe "e" [SM=p6430685]
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    Friend of the year 2023

    Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
  • ONLINE
    Ankie
    00 10/01/2024 15:54
    TNA Ultimate X #30 - Dopo uno strepitoso Lockdown, la TNA inizia a percorrere la strada che porta a Sacrifice, e lo fa in grande stile!
    Benvenuti a questa nuova edizione dell’Ultimate X: siamo arrivati al trentesimo numero, che per pura coincidenza viene pubblicato proprio il 30 aprile. Un numero fortunato, almeno per me, se si pensa che proprio un mese fa ha avuto inizio la splendida favola che sto vivendo, e spero che possiate perdonarmi se approfitto di questo spazio per fare gli auguri alla mia Benedetta, ringraziandola per queste giornate indimenticabili. Chiusa la parentesi sentimentale, si può iniziare a parlare della TNA, che ci ha offerto un ottimo Lockdown, pay per view solido e dalle mille sorprese, con l’unico neo di quel match femminile propiziato dalle sfortune della vigilia. E’ stata, a parer mio, una delle migliori edizioni di sempre, con un Lethal Lockdown superlativo e un Angle-Jarrett all’altezza delle aspettative; le successive puntate di Impact non sono state da meno, e ora ci si inizia ad avvicinare a Sacrifice. Se proprio devo muovere una critica sulla gestione della compagnia, beh, ammetto che la storia delle “cinture fantasma” proprio non mi va giù. Mi riferisco al vecchio World Heavyweight Title, un tempo detenuto dai più grandi e ora intorno alla vita di Eric Young, che lo ha trovato nella spazzatura (e qui la memoria torna alla WCW dei tempi che furono, quando un Hacksaw Jim Duggan nelle insolite vesti di netturbino trovò il TV Title nell’immondizia e decise di riportarlo in auge, fallendo miseramente) e lo ha reso parte della sua gimmick, trasformandolo in un semplice accessorio. In tempi recenti è rispuntata pure una seconda cintura, quella personalizzata di Jeff Hardy, che il fratello Matt ha voluto portare sul ring quando ha affrontato Sting per il titolo massimo, l’unico tra le tre cinture menzionate ad avere un vero valore. Sono del parere che queste cinture vadano ritirate al più presto e che restino semplici ricordi, oltre che oggetti desiderati dai collezionisti; penso che Eric Young possa andare avanti lo stesso senza sputare in faccia al passato e che Matt Hardy possa onorare il fratello in tanti altri modi.

    Parlando di campioni veri, possiamo dire che Sting è uscito benissimo dal match titolato di Lockdown, ma ora ha nemici che sbucano da tutte le parti. The Icon ha avuto la meglio su Mr Anderson e Rob Van Dam, scegliendo poi quest’ultimo come avversario per Sacrifice, premiandolo così per aver rifiutato l’offerta di Hulk Hogan ed essere rimasto fedele ai fans; la cosa non è piaciuta né a Hogan, che ha provato a mettere fuori gioco RVD usando ancora una volta Abyss, né a Anderson, che ha attaccato lo Stinger alla fine della sua contesa contro Matt Hardy. Il campione si è vendicato distruggendo il monster truck dell’Asshole e si è arrivati a un altro Triple Threat, vinto da Sting contro Bully Ray e Mr Anderson. Quest’ultimo continua a fare il ribelle, prendendosela con chiunque ostacoli i suoi piani di riconquista del World Heavyweight Title: in questo modo è riuscito a farsi odiare sia da Sting e Rob Van Dam, sia da tutti gli Immortal. Stiamo assistendo, inoltre, a dei promo fenomenali, non solo di Anderson, che si conferma il migliore al microfono, ma anche di uno Sting particolarmente ispirato e di un Hulk Hogan che, dopo un anno in sordina, sembra finalmente tornato a essere il mito di un tempo. L’Hulkster si sta rimettendo in forma e sta ritrovando l’entusiasmo proprio nel momento del bisogno: infatti, gli Immortal sono momentaneamente allo sbando, privi di un leader carismatico dopo la dipartita di Jeff Hardy, oltre a essere pieni di “pesi morti” come Murphy, Rob Terry, Bully Ray, lottatori che non potranno mai ambire seriamente al titolo massimo. In questo contesto, Hogan sta letteralmente salvando la stable dal fallimento totale, e il suo ritorno sul ring sembra sempre più vicino: i suoi più accaniti fans, compresi quelli italiani, sognano un match contro Sting, con tanto di vittoria e di nuovo regno da campione, a ben otto anni di distanza dall’ultimo. Tutto questo farebbe storcere il naso a molti, specie ai sapientoni di internet, a cui va ricordato che non c’è nulla di male a dare il titolo alla leggenda numero uno del nostro sport, specie se, nonostante l’età, riesce ancora a offrire una prestazione decente. Insomma, se in altre realtà devo sopportare campioni come The Miz, Austin Aries, Madison Eagles e altri non all’altezza, direi che un breve regno di Hogan ci sta tutto, specie qualora dovesse servire a lanciare definitivamente un Mr Anderson che ha solamente da guadagnare in un eventuale feud con l’Hulkster. Rob Van Dam, invece, lo vedo tagliato fuori, è come se fosse un estraneo in tutta questa faccenda; il mio giudizio su di lui e sul fatto che non è riuscito a stare al passo coi tempi non cambia e non è un caso che in questo feud sia l’atleta che mi ha entusiasmato di meno, nonostante il ruolo affidatogli. Oltre a lui, ciò che stenta a decollare è la storyline del Network, che ha generato pochissimo hype; su questo potrebbe aver influito il fatto che già due volte in meno di un anno abbiamo avuto grandi misteri con le storie dei They, e che quindi il pubblico non ha voglia di scervellarsi nuovamente per capire chi ci sia dietro il Network. Solo una grande sorpresa potrebbe rilanciare quella che finora è stata un’idea fallimentare e spero proprio che la TNA sappia giocarsi al meglio le proprie carte.

    Lockdown si è concluso col trionfo del Fortune, propiziato dalla grande prestazione di Christopher Daniels, autore di un grandissimo bump dalla cima della gabbia, e dal ritorno di AJ Styles. Quest’ultimo è tornato alla guida del gruppo ed è assetato di vendetta nei confronti di Bully Ray, reo di averlo infortunato il mese scorso con una potentissima powerbomb. AJ è stato autore di uno straordinario promo durante la puntata di Impact del 21 aprile, dimostrando il suo miglioramento in questo campo e la sua maturazione nell’ultimo anno; il ritorno nel main event è solo questione di tempo, così come la riconquista di quel titolo che è fatto per stare intorno alla vita di colui che rappresenta la bandiera della TNA. Dall’altra parte abbiamo Bully Ray, che, nonostante i suoi evidenti limiti, si sta ben comportando e ora è ansioso di mettere le mani addosso ad AJ dopo che quest’ultimo gli è costato il match titolato contro Sting e Mr Anderson; a Sacrifice, è praticamente scontata la stipulazione hardcore. Intanto, Ric Flair ha subito l’intervento chirurgico alla spalla e dovrà rimanere lontano dal quadrato per un po’ di tempo, indebolendo ulteriormente gli Immortal e rimandando sia la resa dei conti contro Styles, sia un suo eventuale feud contro Christopher Daniels, che, a questo punto, potrebbe vedersela con Matt Hardy, per cercare di rifarsi dopo la sconfitta patita a Impact contro Gunner. Nelle ultime settimane, il campione televisivo è diventato una vera e propria mina vagante, che interferisce in diversi match e che per questo motivo potrebbe finire nel mirino di tanti; lo stesso non si può dire di Rob Terry e dello stesso Murphy, i quali non fanno che collezionare sconfitte, venendo poi rimproverati da Hulk Hogan. Gunner ha interferito anche nello strepitoso match tra Jeff Jarrett e Kurt Angle, impedendo a quest’ultimo di uscire dalla gabbia e portandolo, di fatto, a eseguire un moonsault su Double J. La sorpresa non è stata rappresentata dalla bellezza dell’incontro (si sapeva che sarebbe stato il più bello del pay per view e un potenziale Match Of The Year), ma dal suo risultato: la vittoria dell’eroe olimpico era data per scontata, ma Gunner e soprattutto Karen sono riusciti a ribaltare un verdetto che pareva già scritto, permettendo a Jarrett di uscire per primo dalla gabbia d’acciaio. Il King Of The Mountain e sua moglie pensavano di essersi sbarazzati di Angle una volta per tutte, ma nella successiva puntata di Impact si sono dovuti ricredere, visto che Kurt è riuscito a cospargere Karen di, ehm…. sterco equino, prima di prometterle che a breve arriverà una certa Miss Angle a prendersi cura di lei. L’identità di questo misterioso avversario è ancora avvolta nel mistero, mentre è ormai sicuro che avremo un altro match tra Jeff Jarrett e Kurt Angle, due straordinari performer che non ci si stanca mai di vedere all’opera.

    Prima di iniziare a parlare della rivalità che vede coinvolti Crimson e Abyss, vorrei complimentarmi con The Monster per aver continuato il match contro Rob Van Dam nonostante quest’ultimo gli avesse rotto due denti con un calcio maldestro. Abyss è riuscito a sopportare il dolore facendo sì che filasse tutto liscio, senza risparmiarsi neanche nel postmatch, comportandosi in modo esemplare, da grande wrestler e da vero uomo. Spero che i suoi sforzi vengano presto ricompensati e che prima o poi arrivi anche quel regno da campione che merita ormai da anni. Ora, però, deve pensare al suo rivale, Crimson, colui che lo infortunò qualche mese fa, conficcandogli Janice nella schiena. Il ragazzo sembra avere un grande potenziale e, dopo un periodo in cui ha fatto coppia con Scott Steiner, è pronto per combattere alla pari coi colossi della federazione. Tra i due ne vedremo sicuramente delle belle, così come tra Big Poppa Pump e Matt Morgan, che sono venuti alle mani durante le due puntate di Impact post-Lockdown. Il Blueprint, dopo essersi vantato della sua vittoria in pay per view contro Hernandez, reclamava una title shot, ma è stato interrotto da Steiner, desideroso anch’egli di attirare l’attenzione del campione Sting. Una faida contro un veterano è proprio ciò che serve a Morgan per tornare in alto, mentre per Scott è un’ottima occasione per dimostrare agli scettici che lui non è ancora finito. D’altronde, le maggiori ovazioni del pubblico che ha assistito a Lockdown sono state per lui, che ha ripagato i fans con un’ottima prestazione. Anche Samoa Joe e The Pope hanno combattuto molto bene, ma il loro futuro continua a rimanere incerto: sembra proprio che la TNA non sappia come utilizzarli, e ciò è molto triste, considerando il grande potenziale che viene sprecato. E dire che Dinero avrebbe una motivazione plausibile per iniziare un feud con Sting, reo di averlo abbandonato dopo Bound For Glory… Di Joe ormai sono stufo di parlare, le occasioni sprecate sono state tante e le speranze di rivederlo nel giro che conta si affievoliscono ogni giorno di più. Chi, invece, sembra puntare in alto è Hernandez, con la sua stable che, nonostante non sia nulla di originale, ha comunque un grande fascino. I quattro messicani sono bravissimi a farsi odiare, con Anarquia che ha una voce a dir poco irritante e le due bellissime Sarita e Rosita che con i loro promo riescono a mettere over chiunque gli si contrapponga. In tutto questo, il Supermex conferma la mia impressione iniziale, dimostrandosi un “primus inter pares” piuttosto che un leader indiscusso. I prossimi avversari dei Mexican America saranno i riformati Motor City Machine Guns, con Alex Shelley che sembra essersi finalmente rimesso dall’infortunio che lo ha tenuto fuori dal ring per qualche mese.

    Parlando di questa grande coppia, possiamo passare alla categoria tag team, nella quale i Beer Money regnano ormai da quasi quattro mesi. A Lockdown, gli Ink Inc hanno vinto, come da copione, una contesa a quattro squadre, e ora hanno come obiettivi le cinture detenute da Storm e Roode. In particolare, Shannon Moore sembra ossessionato dal pensiero di diventare campione, per arricchire almeno un po’ un palmares abbastanza misero (nelle major, registriamo solo un WCW Hardcore Title, vinto insieme a Evan Karagias e Shane Helms); per questo, assume spesso comportamenti sopra le righe, e Jesse Neal non sembra approvare le azioni del compagno. Una storyline del genere ha solo due possibili conclusioni, lo split e l’heel turn di Neal, e credo proprio che il momento cruciale sarà durante il match contro i Beer Money. Un altro tag team che sta guadagnando visibilità è la British Invasion, con Douglas Williams e Magnus che hanno bisogno di rilanciarsi dopo i rispettivi fallimenti, dovuti a grandi sfortune. Williams è stato messo fuori gioco dall’infortunio di AJ Styles di febbraio, che gli è costato feud e visibilità, mentre Magnus ha dovuto accantonare il progetto London Brawling, visto che Desmond Wolfe è stato costretto al ritiro per via dell’epatite c. Con i Motor City Machine Guns pronti finalmente al rientro e i Generation ME che dovrebbero tornare una volta concluso lo stint di Max Buck nella X-Division, ne vedremo sicuramente delle belle nei prossimi mesi. Max è riuscito ad aggiudicare l’Xscape Match di Lockdown, che gli ha permesso di diventare il primo sfidante al titolo detenuto da Kazarian: aspettiamoci un match molto veloce e pieno di acrobazie. La X-Division ha perso in questi giorni Jay Lethal, che ha deciso di abbandonare la TNA a meno di un anno dal feud con Ric Flair che lo avrebbe dovuto catapultare nel main event. Si è trattato di un passo falso da parte della federazione di Orlando, che non può pensare di rifondare la categoria privandosi dei suoi nomi storici; anche The Amazing Red rischia di finire nel dimenticatoio, imprigionato nella gimmick del wrestler messicano Sangriento, una sorta di parodia di Sin Cara. Insomma, se negli ultimi mesi c’era da sorridere, ora c’è da chiedersi se la buona strada intrapresa fino a poche settimane fa non abbia subito delle strane deviazioni.

    Alla base del passo falso della Knockout Division c’è stata invece la sfortuna, che è stata lesta a colpire Mickie James proprio alla vigilia di una “Must Win Situation”. Il suo infortunio ha pregiudicato il match di Lockdown, un incontro che la ragazza, data la stipulazione, ma anche le contese precedenti, era praticamente obbligata a vincere; a farne le spese è stata Madison Rayne, sconfitta e umiliata in pochissimi secondi, privata nel modo più triste di quel titolo che aveva difeso egregiamente per mesi. Mickie ora avrà bisogno di tempo per guarire e quindi non potrà essere, inizialmente, una Fighting Champion, e toccherà alle altre ragazze dar lustro alla categoria, spostando l’attenzione dal titolo alle singole faide. Madison Rayne sta trovando una nuova nemica in Tara, che si sta ribellando a colei che l’ha riportata in federazione: la coppia è entrata in crisi dal giorno dell’investimento della James e da allora ci sono stati diversi momenti di tensione, ultimo dei quali lo sputo di Tara ai danni della Killer Queen. Aspettiamoci dunque uno split definitivo, con tanto di match tra queste due ottime performer, che meritano il successo che stanno avendo. Un altro feud molto interessante è quello che vede coinvolte Velvet Sky e la sua ormai ex migliore amica Angelina Love, che sembra essere stata privata di ogni emozione dalla sua “padrona” Winter. Le due ragazze si sono affrontate durante la puntata di Impact del 28 aprile e in quell’occasione la Love ha dato sfoggio della sua nuova attitudine, mostrandosi totalmente impassibile e quasi invulnerabile. La sua vittoria, seppur propiziata da un’interferenza di Winter, è stata schiacciante e ha inferto un altro duro colpo al cuore di Velvet, che non riesce a capacitarsi di un simile cambiamento in quella che un tempo era la sua confidente. Una storyline finora molto ben raccontata, piena di mistero e di momenti da ricordare, capace di generare una grande attesa per quelli che saranno i risvolti successivi. Intanto, Sarita e Rosita attendono nuove sfidanti per i loro Tag Team Titles, mentre Miss Tessmacher ha fatto il suo ritorno e dice di essere pronta per debuttare sul ring. Nei prossimi mesi scopriremo se si tratterà di un fuoco di paglia (i fallimenti di Christy Hemme e Candice Michelle insegnano) o se la TNA avrà tra le mani un’altra valente Knockout, in grado di rinforzare ulteriormente la categoria e di farsi largo tra le agguerrite rivali.

    Il trentesimo numero si conclude qui, per commenti, critiche, consigli, auguri, ecc. vi invito a contattarmi al mio indirizzo e-mail: alessandro_servatis@hotmail.com

    If you don’t know… Now you know! (And good luck for tomorrow, champ!)
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    CorporalCajun
    00 10/01/2024 19:54
    Festeggiavo il primo mese con colei che poi sarebbe diventata mia moglie *___*

    L'ipotesi di Hogan campione [SM=x5891211] [SM=x5891211]

    Su Bully Ray sbagliai completamente i miei pronostici, ma bravo lui a smentirmi [SM=g6574173]
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    Friend of the year 2023

    Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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    Ankie
    00 14/01/2024 07:17
    TNA Ultimate X #31 - Wrestling matters here! Nuovo nome, nuovo slogan, nuove rivalità per la federazione di WRESTLING numero uno in America!
    Wrestling matters here!!! Permettetemi di cominciare questo nuovo Ultimate X con l’ultimo slogan della federazione di Orlando, che ben presto potrebbe smettere di chiamarsi TNA. Al momento, quest’ultima sigla è ancora associata al nome Impact Wrestling, ma la sua soppressione è ormai quasi sicura. A questo punto, ci vorrà un totale restyling sia per la compagnia, sia per questo editoriale, che dovrà cambiare logo e parte del suo titolo. Probabilmente, chi ancora non ha visto l’ultimo episodio di Impact rimarrà spaesato leggendo queste righe: la puntata è stata a dir poco storica, con due grandi ritorni, un incredibile debutto, delle rivelazioni shock e tanto, tanto wrestling. Si, stiamo parlando di WRESTLING, quella parola che è stata bandita da altre parti, là dove i regni da campione durano due giorni, dove i sogni vengono prima fatti avverare e poi fatti a pezzi. Questa stessa parola viene ora ribadita con forza nella Impact Zone, quasi a voler offrire un rifugio ai veri appassionati di wrestling rimasti delusi dal voltafaccia della federazione delle telenovelas. Il mistero del Network è finalmente stato svelato, con Mick Foley che ha messo fine in modo drastico al periodo di assoluta paranoia di Hulk Hogan, Eric Bischoff e Ric Flair. L’Hardcore Legend ha subito fatto capire chi comanda, attaccando verbalmente i tre e sancendo una Battle Royal per decretare il #1 contender per il titolo del mondo; sicuramente, nelle prossime settimane Hogan e Bischoff prepareranno un contrattacco, per un feud destinato a protrarsi almeno fino a Bound For Glory. Per Mick Foley non si tratta di un incarico nuovo: senza andare a scomodare il 2000 (dove Mick diede il meglio di sé come Commissioner della WWE), basta pensare al periodo 2008-2009 (“You just headbutted your new boss!), nel quale divenne socio d’affari di Dixie Carter e si oppose con tutte le sue forze alla Main Event Mafia. E’ stato proprio in quel ruolo che Mick ha ottenuto i maggiori consensi, fino ad arrivare alla vittoria del titolo mondiale; una volta che è tornato a essere un semplice wrestler, ha avuto una lunga fase calante, con pochi momenti di gloria. Ora Mick ha un’altra opportunità per fare la storia nella compagnia di Orlando, magari regalandoci un dream match contro Hulk Hogan, in quello che sarebbe uno scontro tra due stili di lotta totalmente opposti. Ancora una volta, una puntata di Impact mette in ombra un pay per view: siamo alla vigilia di Sacrifice e ammetto che l’hype è veramente poco, specie in confronto all’attesa per ciò che accadrà nel prossimo show settimanale.

    Nel main event, Sting difenderà il titolo mondiale contro Rob Van Dam, in un match che è stato poco pubblicizzato e sembra più, per dirla in termini calcistici, un incontro amichevole che non una finale di campionato. I due non hanno mai avuto nemmeno uno screzio e si sono presentati spesso insieme sia sul ring che sul backstage, quasi come se fossero un tag team. La loro faida, sempre che di faida si possa parlare, è passata nettamente in secondo piano rispetto alla rivalità con gli Immortal, il mistero del Network e i colpi di testa di Mr Anderson. Quest’ultimo, in virtù della Battle Royal vinta a Impact, è il nuovo contendente numero uno al titolo e affronterà il campione a Slammiversary: il biondo atleta di Green Bay sembra aver finalmente ottenuto ciò che voleva, una title shot limpida per un match uno contro uno. A questo punto, le già bassissime possibilità di vittoria di Rob Van Dam a Sacrifice si riducono ulteriormente, con la rivalità tra Sting e Anderson che merita di culminare in un pay per view importante come Slammiversary. RVD si è nuovamente mostrato l’anello debole di questo feud a tre e merita di essere estromesso del tutto, rimanendo tagliato fuori dal giro titolato. Se l’anno scorso fu anonimo come campione, quest’anno Van Dam è riuscito a dimostrarsi inadeguato anche come inseguitore: forse un periodo lontano dal giro che conta potrebbe fargli bene, magari potrebbe affrontare qualche rivale di un passato dal quale l’atleta non è mai riuscito a staccarsi. E’ intrigante, invece, il confronto generazionale tra il leggendario Sting e l’irriverente Mr Anderson: mancanze di rispetto, pestaggi, imboscate e minacce hanno rappresentato l’ordine del giorno negli ultimi episodi di Impact, e ora che Anderson ha la title shot ufficiale, tutto questo sarà ulteriormente amplificato. Aspettiamoci grandi cose da questi due performer, mentre per Sacrifice prepariamoci a un match godibile sul ring, ma insipido nei contenuti. Il resto della card è altalenante: per alcuni incontri si è creato un ottimo hype, mentre altri sono stati messi in programma e poi ampiamente trascurati.

    Alla prima categoria appartiene il mixed tag team match che verrà opposti i coniugi Jarrett alla coppia formata da Kurt Angle e… Chyna!! La “nona meraviglia del mondo” ha debuttato a Impact come socia d’affari dell’eroe olimpico, ricevendo grandi ovazioni dal pubblico e facendo tremare di paura la bellissima Karen. Per Jeff, a differenza di sua moglie, non si tratta di un volto nuovo: lui e Chyna ebbero un lungo e intenso feud nel 1999, con Double J che, prima di passare dalla WWF alla WCW, dovette subire l’umiliazione della sconfitta per mano della ragazza. Ora il passato si ripresenta davanti ai suoi occhi, mentre il presente, che porta il nome di Kurt Angle, è più cattivo e feroce che mai. Si spera che Chyna abbia smaltito la ruggine degli ultimi anni di inattività e possa offrire una buona prestazione, mentre non ci si può aspettare molto da Karen; Kurt e Jeff li conosciamo bene e sappiamo che daranno spettacolo, rimanendo sul ring più a lungo delle rispettive compagne. Pronostico Angle e Chyna per la vittoria finale, che porterà alla sfida finale tra l’Olympic Hero e il King Of The Mountain in quel di Slammiversary. AJ Styles avrebbe dovuto affrontare Bully Ray questa domenica, ma l’improvviso attacco subito da Tommy Dreamer gli ha fatto cambiare idea. L’Innovator Of Violence non ha voluto spiegare i motivi del suo gesto, ma al momento sta accettando tutti gli ordini che gli vengono impartiti da un sempre più autoritario Bully Ray. Probabilmente c’è qualche ricatto di mezzo, con tanto di famiglia tirata in ballo, ma Dreamer si dimostra comunque incoerente, visto che, quando Rhino si trovò nella stessa situazione, lui si pose come esempio di integrità morale, dicendo che non si sarebbe mai ridotto a fare il leccapiedi degli Immortal. La sua espressione piagnucolosa e il suo “sei troppo giovane e puro per capire” non hanno fatto effetto su AJ, che gli ha risposto a tono ricordandogli non solo che lui è sposato con tre figli, ma anche che fu proprio lui a conficcargli una forchetta in un occhio qualche mese fa. Una vera prova di forza da parte di uno Styles ormai maturo, che entro la fine dell’anno deve assolutamente tornare a combattere per il titolo, facendo fare il definitivo salto di qualità sia alla sua carriera che al Fortune. Nel match di Sacrifice interverrà sicuramente Bully Ray, ma di certo Daniels non resterà a guardare; per The Phenomenal non dovrebbe essere difficile ottenere la vittoria, per poi arrivare alla resa dei conti contro Ray a Slammiversary, in quello che sarà sicuramente un match a stipulazione speciale.

    Domenica sarà battaglia tra il sorprendente Crimson e il mostro Abyss, che sta combattendo nonostante l’incidente che lo ha privato di due denti. L’atleta mascherato ha preferito non fermarsi e sta facendo proseguire alla grande la rivalità col suo giovane avversario: in tutto questo, sta avendo un ruolo ambiguo Samoa Joe, che per ben due volte avrebbe potuto salvare Crimson dai pestaggi di Abyss ma non lo ha fatto, attirandosi le ire del fratello di Amazing Red. Durante il match di Sacrifice, Joe potrebbe decidere di fare un run in e attaccare uno dei due contendenti, decidendo, di fatto, se rimanere tra i buoni o optare per il turn. Al di là del ruolo del samoano, prevedo un buon match, che sarà il vero e proprio battesimo del fuoco per Crismon; vedo, tuttavia, favorito Abyss, il quale sarebbe affossato da un’eventuale sconfitta e farebbe perdere ulteriore prestigio agli Immortal. Restano fuori dalla card di Sacrifice sia Matt Morgan che Scott Steiner, ma la loro rivalità sta infiammando la Impact Zone. Si tratta dell’ennesimo scontro generazionale, quel genere di sfida che si rivela sempre interessante, specie se, come in questo caso, i protagonisti sono due lottatori dalla grande stazza e dalla sorprendente agilità. I due hanno avuto screzi anche nella Battle Royal dell’ultimo Impact, in una scena che ha ricordato moltissimo il finale della Royal Rumble del 1992, con Morgan nel ruolo di Hulk Hogan e Steiner in quello di Sid Justice. La speranza è che questo feud non si consumi solamente a Impact, ma che abbia il giusto spazio in uno dei prossimi pay per view. Un altro grande escluso di Sacrifice è The Pope D’Angelo Dinero, che dopo il feud perso con Joe non ha avuto nessuna occasione per mettersi in mostra. Un vero spreco, al quale si dovrebbe cercare di porre rimedio subito. Continua la parabola discendente di Rob Terry, al quale la vittoria contro Murphy non ha portato alcun beneficio, mentre sorprende l’improvviso declassamento di Gunner, che dal semi-squash ai danni di Christopher Daniels è passato all’eliminazione dalla Battle Royal per mano di Eric Young, che gli ha pure rubato il TV Title. Che la federazione abbia già smesso di credere in lui? Credo che lo capiremo dalle prossime settimane: se nascerà un vero e proprio feud tra Gunner e il canadese, allora avremo di che preoccuparci.

    La categoria tag team, nonostante un po’ di confusione dovuta alle solite sfortune made in Orlando, arriva a Sacrifice con due match e tanta carne al fuoco. I Beer Money hanno fatto un ulteriore salto di qualità quando Robert Roode ha preso in mano il microfono e ha effettuato un promo velenosissimo contro Hulk Hogan. Certo, alla fine (come altri hanno fatto notare) è sempre la solita tiritera del “io sono qui da anni, mi faccio il culo ogni settimana, ecc.ecc.”, ma il fatto che sia stato Roode a pronunciare queste parole è stato davvero importante. Il promo in questione ha attirato l’attenzione di Matt Hardy, il quale ha sfidato i Beer Money in un match titolato a Sacrifice, scegliendo come tag team partner nientemeno che…. Chris Harris! Dopo la triste parentesi come Braden Walker (durante la quale, guarda caso, prese parte a un breve segmento nel backstage proprio con Hardy), l’ex compagno di Storm nei mitici America’s Most Wanted ha fatto il suo ritorno nella compagnia di Orlando e ha deciso di riprendersi quei titoli che ha conquistato diverse volte in carriera. Sul web si è addirittura parlato di una possibile reunion degli AMW, che permetterebbe a Robert Roode di lanciarsi come singolo, ma spero che tutto ciò non si avveri: i revival spesso e volentieri si rivelano patetici, senza contare che il canadese ha già dimostrato di valere molto di più come tag team wrestler che non come lottatore singolo. Ad ogni modo, a Sacrifice vedo i Beer Money come favoriti, ma sono curioso di vedere lo stato di forma di Harris, che nello stint in WWE apparve parecchio appesantito e goffo. L’altro match che è stato inserito nella card del pay per view è quello tra i Mexican America e gli Ink Inc, i quali sono stati scelti come rimpiazzo dei Motor City Machine Guns. L’improvviso infortunio di Chris Sabin, avvenuto proprio quando Alex Shelley era appena rientrato, ha mandato all’aria il feud dei due ragazzi contro Hernandez e Anarquia, costringendo così Moore e Neal a rimandare il loro heel turn e a sfruttare più in là lo sfruttamento della title shot ottenuta a Lockdown. Alla fine, è molto probabile che siano loro a prevalere, in quello che si preannuncia come un buon match. Intanto, la British Invasion non vede l’ora che arrivi il suo momento, mentre si attendono news sul fronte Generation ME. Sembra infatti che lo split sia stato rimandato, considerando che Max Buck, primo contendente all’X-Division Title detenuto da Kazarian, era a fianco del fratello quando un gruppetto di atleti della categoria, capitanato da Brian Kendrick, ha iniziato la propria ribellione contro Hogan e Bischoff. Questi piccoli segmenti che si sono visti a Impact dovrebbero dare inizio a una storyline nella quale la X-Division sarà finalmente valorizzata, per arrivare a fare le cose in grande a Destination X. Bisogna, però, cominciare a sbrigarsi: il match titolato di Sacrifice tra Kazarian e Max Buck non ha avuto nessun feud costruito sopra, mentre la gimmick di Sangriento è un fallimento annunciato, oltre che un’umiliazione per quel bravissimo wrestler che è The Amazing Red. Insomma, non basta verniciare la macchina di Hulk Hogan per far sì che la divisione venga notata, ma ci vuole un lavoro serio e costante per regalarci non solo un pay per view indimenticabile a luglio, ma anche un grande spettacolo per il resto dell’anno.

    La Knockout Division continua a offrirci storyline intriganti e match di alto livello. Domenica sarà nuovamente Mickie vs Madison, ma stavolta si spera in una sfida che ci faccia dimenticare lo scempio di Lockdown. La campionessa ha costretto la Rayne a mettere in palio il contratto che la lega a Tara, che potrebbe essere quindi liberata dai suoi obblighi verso colei che la riportò in federazione dopo il ritiro. Curioso che a farle questo immenso favore sia proprio la rivale di sempre, Mickie James: il “Thank you” di Tara durante la puntata di Impact del 5 maggio la dice tutta sul legame tra le due ragazze, che si sono odiate tanto ma si sono sempre rispettate a vicenda. Sembra scontata la vittoria della Hardcore Country, quindi il pronostico va con lei, ma occhio alle sorprese, perché un voltafaccia improvviso di Tara potrebbe cambiare le carte in tavola. Ad attendere la vincitrice, ci potrebbe essere Velvet Sky, che ormai è diventata la lottatrice più amata e ha tratto grandi benefici dalla storyline che l’ha vista coinvolta con Kurt Angle e i Jarrett. La ragazza, però, dovrà prima vedersela col malefico duo composto da Winter e dalla sua “succube” Angelina Love. Quest’ultima è diventata una sorta di bambola vivente, assolutamente priva di emozioni e capace solo di rispondere agli ordini di Winter, attaccando chiunque le si pari davanti. Velvet ha provato a farla rinsavire, ma invano, e ora trama vendetta verso colei che un tempo era la sua migliore amica e che si è lasciata plagiare dai misteriosi poteri di Winter. Una storyline che sta sfociando nel mistico, ma che non è mai sfociata nel trash, anche per merito dell’interpretazione sublime delle tre lottatrici, Angelina in particolare: la ragazza si è calata alla perfezione nella parte e ha cambiato non solo il suo modo di porsi, ma anche lo stile di lotta (vende molto meno le mosse, predilige power moves e prese di sottomissione). Nella categoria di coppia, Sarita e Rosita attendono avversarie all’altezza, mentre Miss Tessmacher ha dimostrato di non essere all’altezza delle colleghe. La sua prestazione contro Mickie James è stata scialba, piena di errori, di sicuro non migliore di quelle offerte in passato dalla Christy Hemme o Kelly Kelly di turno. Insomma, è vero che c’è ancora tempo per migliorare, ma non penso che la ragazza possa riuscire a raggiungere il livello di una Madison Rayne, tanto per citare una che ha fatto passi da gigante nell’ultimo anno. Resta da vedere, poi, se Chyna deciderà di rimanere nella federazione di Orlando dopo Sacrifice: al momento si parla di una sua breve permanenza nella compagnia, ma l’ovazione che ha ricevuto e anche le reazioni positive che ha ottenuto nel backstage potrebbero far cambiare idea sia a lei che alla dirigenza. Chiudo lanciando una piccola proposta: a Destination X, molto probabilmente avremo solo match della X-Division,ma se in futuro si facesse lo stesso con la categoria femminile, magari offrendo ad alcune lottatrici delle indies la possibilità di dividere il palcoscenico con le Knockouts già affermate? Per quanto mi riguarda, sarebbe un’idea innovativa e intrigante…

    Per oggi è tutto, ma come sempre, aspetto le vostre mail, che potete mandare all’indirizzo che segue: alessandro_servatis@hotmail.com

    If you don’t know… Now you know! (Certo che ti hanno trattato proprio male…)
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    CorporalCajun
    00 15/01/2024 12:20
    Quanto stavo rosicando per Christian privato subito del titolo [SM=p6430653]
    Sangriento lo avevo rimosso [SM=x5891211]
    Leggo di "colpi in testa" di Anderson: ho sbagliato e intendevo "colpi di testa" o Anderson stava davvero colpendo gli avversari alla testa (magari rifacendosi alla commozione cerebrale subita mesi prima)?
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    Ankie
    00 18/01/2024 09:15
    Ultimate X #32 - Mr Anderson scava nel passato di Sting, mentre la X-Division è pronta a rinascere... A Orlando il wrestling conta davvero!
    Per il secondo anno consecutivo (e spero che la serie possa durare a lungo), un numero dell’Ultimate X viene messo online il giorno del mio compleanno: mi sento come se stessi festeggiando con tutti voi, cari WRESTLING fans, e visto ciò che è successo nelle ultime settimane, ci sono tanti motivi per fare baldoria. La federazione di Orlando ha mantenuto la parola data e abbiamo avuto un pay per view (Sacrifice) e due puntate di Impact nelle quali il wrestling è stato l’elemento predominante, un qualcosa che sarebbe dovuto essere scontato in tutte le federazioni e invece non lo è. Si tratta di una vera e propria riscoperta di valori, che non elimina l’entertaiment, sia chiaro, ma lo riporta alle origini, quando i segmenti parlati, le trovate, le rivalità facevano da contorno all’elemento più importante, il match. “Wrestling matters” è molto più di un semplice slogan, sono le due parole che ogni wrestler dovrebbe pensare prima di fare il suo ingresso in un’arena, quelle a che ogni fans dovrebbe ricordarsi prima di assistere a uno show: il wrestling conta davvero per noi? Se si, perché? Ci avete mai pensato? Vi invito a rispondere nei commenti sotto al pezzo, sul forum, nella mia mail, mentre per quanto mi riguarda, posso esporre qui le mie ragioni. Per me il wrestling conta tantissimo, perché dietro a un microfono e con i video si può creare una buona storia, ma questa diventa un capolavoro solo quando scocca la scintilla dentro il ring, con due lottatori che si confrontano per stabilire chi è il più forte. E’ lì che nasce la magia, quando due o più wrestler si scontrano, cercano di superare il proprio limite, lasciano trasparire le loro emozioni più intense, si amano, si odiano, si tradiscono, scelgono se dare tutto per essere migliori o prendere una scorciatoia per diventare mediocri ma vincenti. Insomma, come avrete capito, in un combattimento di wrestling vedo rappresentata la vita umana, ragion per cui mi è facile immedesimarmi in un AJ Styles o in un Kurt Angle, che riflettono il mio modo di essere, mentre altri si sentiranno più vicini a uno Sting o a un Hulk Hogan. Scusate la divagazione, consideratela come un piccolo sfogo romantico da parte di un innamorato del wrestling: ora si torna a parlare di Impact Wrestling, e lo si fa partendo da quello che sarà il main event di Slammiversary.

    Sting e Mr Anderson si daranno battaglia per il World Title in un match che promette scintille. Personalmente, ero abituato ai mindgames con cui The Icon torturava le sue vittime, come Jeff Jarrett nel 2006 o Samoa Joe ne 2008, ma stavolta è Anderson a condurre i giochi, scavando nel passato del rivale e uscendo fuori con delle trovate sorprendenti. La settimana scorsa, l’atleta di Green Bay si è vestito esattamente come lo Sting dei primi anni ’90, facepaint compreso, e ha attaccato il nemico, mentre due giorni fa ha condotto un bizzarro talk show nel quale ha invitato nientemeno che Disco Inferno. Quest’ultimo, reo di non aver risposto come Anderson si aspettava, è stato ridotto a un lago di sangue dall’Asshole e a nulla è valso il tentativo di salvataggio da parte di Sting, che è sembrato parecchio nervoso e irritato. Nelle prossime settimane vedremo quali contromisure adotterà The Icon per rimanere al passo con un Mr Anderson che col suo modo di fare ha letteralmente conquistato il pubblico e mira a laurearsi campione in un pay per view che ci ha sempre riservato grandi sorprese. Come volevasi dimostrare, Rob Van Dam è rimasto fuori dai giochi, subendo due sconfitte pulite (seppur contro mostri sacri del calibro di Sting e Kurt Angle) in 11 giorni e dimostrando ancora una volta di trovarsi un gradino più in basso rispetto ai suoi ben più quotati rivali. Allo stato attuale, RVD si ritrova senza avversari per Slammiversary e, a meno di un miracoloso ritorno di Jeff Hardy o di qualche altro colpo di scena simile, non ha una vasta gamma di avversari tra cui scegliere. Si sarebbe potuto optare per un rilancio di The Pope D’Angelo Dinero, ma si è preferito fargli avere un inutile feud con Devon, nato a Xplosion e difficilmente destinato a concludersi in un pay per view, ma che comunque compromette altre possibili rivalità. Quale avversario, dunque, per il Whole F’N Show? Un nuovo match contro Matt Hardy saprebbe di minestra riscaldata, mentre Hernandez e la sua Mexican America (stable totalmente ignorata negli ultimi due episodi di Impact Wrestling) potrebbero rappresentare una buona soluzione.

    Cambiamo pagina e parliamo della X-Division: no, non siamo vicini alla fine dell’editoriale, stavolta la categoria che ha fatto la storia della federazione di Orlando ottiene il suo posto al ridosso del main event, poiché allo stato attuale la sua importanza all’interno delle puntate di Impact Wrestling è seconda solo al feud per il titolo dei pesi massimi. Mick Foley ha preso particolarmente a cuore la X-Division, mentre Hulk Hogan ed Eric Bischoff intendono distruggerla; quest’ultimo ha incentrato proprio sulla distruzione il tema della puntata di Impact Wrestling del 19 maggio, impartendo agli atleti della categoria una lezione che difficilmente dimenticheranno. Questo giovedì, Foley ha parzialmente corretto il tiro, annunciando non solo che la X-Division è viva e vegeta, ma anche che avrà un pay per view tutto per sé, quel Destination X che verrà disputato a luglio e al quale prenderanno parte, a detta dell’Hardcore Legend, tutti i migliori X-Divisioner del mondo. Poco prima dell’evento, verrà pubblicato su questo sito il mio primo Ultimate X Special, nel quale ripercorrerò la storia della X-Division, cercando di far comprendere a chi non ha seguito la TNA di quegli anni l’enorme importanza che la categoria ha avuto quando la federazione non poteva contare su grandi finanziamenti e su wrestler famosi. Pare, inoltre, che a Destination X farà il suo ritorno il mitico ring esagonale, in un’operazione nostalgia che rischia di far diventare il pay per view un semplice revival, come fu Hardcore Legend l’anno scorso. Spero vivamente che ciò non accada e che questo non sia il punto d’arrivo di una categoria che ha detto tutto, bensì il punto di partenza per la rinascita di una divisione che può dare ancora tanto al mondo del wrestling. Prima di provare a realizzare tutto questo, però, c’è da superare il più grande ostacolo che Eric Bischoff ha messo sulla strada degli X-Divisioners: sto parlando di Abyss, che il 19 maggio è riuscito a strappare la cintura di questa lega a Kazarian, diventando il secondo Gran Slam Champion della storia (il primo fu AJ Styles). Nella sua prima difesa, The Monster ha massacrato Brian Kendrick e sembra che nessuno possa competere con un atleta così possente. L’unico combattente in grado di impensierire Abyss sembra essere l’ex campione, desideroso di riprendersi la cintura e già autore di vittorie sorprendenti contro lottatori più pesanti di lui. E’ dunque probabile che a Slammiversary avremo Kazarian contro Abyss per il titolo, e con esso il futuro, della X-Division in palio.

    Sarà altissima anche la posta che sarà messa in gioco nel match che vedrà opposti due eterni rivali, Kurt Angle e Jeff Jarrett. Inizialmente, l’incontro sarebbe dovuto essere valido solamente per una shot al titolo dei pesi massimi, ma Double J, forte delle tre vittorie in pay per view maturate quest’anno, ha proposto a Kurt di aggiungere un’ulteriore stipulazione: se Jeff sconfiggerà il rivale, si approprierà della medaglia d’oro che Angle conquistò nel lontano 1996. I precedenti non giocano certo a favore dell’eroe olimpico, che perse la medaglia già due volte (contro Eugene in WWE, contro AJ Styles in TNA; in entrambe le occasioni, ritornò in possesso dell’oro poco tempo dopo), ma Kurt non si è tirato indietro e ha accettato la proposta. Il problema è rappresentato, come sempre, dalla sua ex moglie Karen, la quale, nonostante si sia ritrovata con una caviglia quasi spezzata da Chyna a Sacrifice, continua a spalleggiare Jarrett e a interferire a suo favore nei match. Piccola parentesi: Chyna nel pay per view si è comportata benissimo, ricevendo grandi ovazioni dal pubblico, ma un suo ritorno sul ring sembra molto lontano; nutro comunque la speranza che la ragazza possa rivedere la propria decisione e salire nuovamente sul quadrato. A quanto pare, dunque, la soluzione Chyna non è bastata e Kurt Angle dovrà trovare un modo per arginare le interferenze di Karen se non vuole finire come a Lockdown, quando ogni suo tentativo di sconfiggere il rivale fu vanificato dagli imbrogli della sua ex moglie. Difficilmente l’eroe olimpico potrà contare su Velvet Sky, impegnata sul fronte ODB, mentre Miss Tessmacher potrebbe finalmente rivelarsi utile, ammesso che Angle non decida nuovamente di andarsi a cercare qualche leggenda del passato o non chieda a Mick Foley qualche accorgimento particolare (tipo un gabbiotto dentro il quale rinchiudere Karen). Kurt e Jeff hanno chiuso l’ultima puntata di Impact Wrestling guardandosi negli occhi, dopo il main event nel quale l’eroe olimpico ha prevalso su Rob Van Dam, avversario scelto per lui proprio dal King Of The Mountain; in precedenza, era stato Angle a scegliere il rivale per Jarrett, autore di una vittoria sporca contro Matt Morgan. Su questo risultato hanno giocato un ruolo fondamentale le interferenze della solita Karen e l’attacco sferrato da Scott Steiner ai danni del Blueprint, segno che la faida tra i due, che purtroppo non ha trovato spazio a Sacrifice, è più viva che mai. Minacce verbali, risse dentro e fuori dal ring, interferenze: tra Steiner e Morgan manca solo il match, e Slammiversary sembra essere il palcoscenico adatto per una sfida tra due mostri della genetica (“Genetic Freak” è il soprannome di Scott, mentre Matt può vantare il fatto che il suo DNA è stato spedito nello spazio).

    Una grande sorpresa ce l’ha regalata Tommy Dreamer, che ha finalmente abbandonato il suo patetico ruolo di ex ECW sempre sull’orlo di una crisi di pianto, facendo fare un salto di qualità notevole al suo feud contro AJ Styles. L’Innovator Of Violence ha espresso una sacrosanta verità quando ha detto che il pubblico ha la memoria corta: puoi comportarti benissimo per anni, ma al minimo errore saranno subito pronti a fischiarti. Detto questo, ha colpito nuovamente AJ con il suo piledriver, procurandogli l’ennesimo infortunio al collo; Styles non si è dato per vinto e, reclutato Daniels, nella puntata di Impact Wrestling di giovedì ha fronteggiato con successo il duo composto da Dreamer e Bully Ray. Penso che vedremo scorrere molto sangue in questa che ormai è diventata una vera e propria rivalità a quattro e che sembra concepita per catapultare AJ direttamente nel main event, una volta superati i due amanti delle stipulazioni violente. Sorprende anche Bully Ray, che in pochi mesi è riuscito a ritagliarsi il suo spazio e ad imporsi come uno degli heel più temuti dell’intera federazione, il classico test da affrontare prima di andare a sfidare il campione dei pesi massimi. E’ molto difficile che in futuro Bully vinca il titolo, ma un ruolo da number one contender contro i top face di turno e una cintura come quella TV sono ampiamente alla sua portata. E’ stato proprio il World Television Title a passare di mano questo giovedì a Impact Wrestling, con Eric Young che è riuscito a fregare Gunner prima di svignarsela nel backstage. C’è stato spazio anche per una grande citazione del passato, poiché Young aveva proposto all’avversario una rivisitazione del Fingerpoke Of Doom, salvo poi beffarlo con un roll up. E’ stato così inferto un durissimo colpo alla credibilità di Gunner, passato da mostro inarrestabile a deficiente che si lascia ingannare e sconfiggere dalla macchietta della federazione. Insomma, sembrava che la federazione volesse puntare su di lui, ma ora ci sono tutte le premesse perché ritrovi i suoi ex compagni Rob Terry e Murphy nel limbo degli atleti dimenticati. Una piccola curiosità: Eric Young vinse per la prima volta il TV Title a Bound For Glory 2009, quando era il temutissimo leader della World Elite e poteva permettersi di guardare in faccia Kurt Angle senza indietreggiare, mentre ora è un semplice demente… La domanda più spontanea che mi sorge a riguardo è: perché??

    Crimson è lanciatissimo dopo la sua vittoria contro Abyss, ma a Slammiversary avrà un avversario tostissimo che risponde al nome di Samoa Joe. Quest’ultimo ha una particolare affinità col pay per view in questione: nel 2005 debuttò e diede inizio alla sua striscia di vittoria, nel 2008 fu il primo (e unico) wrestler a mantenere il titolo in un King Of The Mountain Match (seppur col decisivo aiuto di Kevin Nash). Joe ha provocato pesantemente Crimson, cercando di infortunare suo “fratello” Amazing Red nel corso del loro incontro del 19 maggio, ma già in precedenza c’erano stati degli screzi tra i due lottatori, col samoano che aveva lasciato per due volte il rivale in balia di Abyss. Le possibilità che Samoa Joe riesca a ribaltare i pronostici e a portare a casa una vittoria in quello che per certi versi è il suo pay per view sono davvero poche: sembra che la federazione voglia continuare a puntare su Crimson e sulla sua streak, imponendolo come nuovo fenomeno nella speranza di portarlo a breve nel giro che conta. Spero solo che non si ripeta il solito errore di girarlo a heel/leccapiedi di qualcuno nel momento di maggiore popolarità, come successe a Monty Brown nel 2005, a Tomko nel 2008 e allo stesso Joe nel 2009: tra questi, solo il samoano era riuscito a conquistare almeno una volta il titolo massimo, prima del prevedibile tracollo. Fermare Crimson dopo aver lavorato tanto su di lui sarebbe un grosso sbaglio, così come quello che si sta per commettere con Robert Roode. Il suo segmento con Ric Flair e il pestaggio subito fanno pensare a un futuro da singolo, così come il suo recente infortunio che, probabilmente, costringerà James Storm a trovare un rimpiazzo per mantenere le cinture. E’ vero, il canadese al microfono ci sa fare, ma ha già dimostrato, in singolo, di essere uno dei tanti e di non poter ambire a un posto nel main event; al contrario, i Beer Money rappresentano il miglior tag team nel panorama del wrestling di oggi e uno split sarebbe alquanto scandaloso. A tutto questo si aggiunge Chris Harris, che dovrebbe riformare gli America’s Most Wanted insieme a Storm, ma che è ridotto a una parodia di sé stesso, deriso da tutti per il suo brevissimo stint in WWE. Se poi consideriamo che i Motor City sono ancora ai box, i Generation ME si sono riformati senza un perché e gli Ink Inc si sono dimenticati di avere una title shot, l’impressione che ne viene fuori è che al momento a Orlando stiano trascurando la Tag Team Division.

    Situazione ribaltata per quanto riguarda la Knockout Division: tre feud pronti a esplodere, una campionessa autorevole e la garanzia di match sempre spettacolari. Mickie James e Madison Rayne si sono fatte perdonare per Lockdown, dando vita a Sacrifice a un incontro come si deve; alla fine, Tara ha messo KO la Killer Queen, regalando la vittoria alla Harcore Country e guadagnandosi la tanto agognata libertà. La Rayne ha espresso il desiderio di vendicarsi e presto la vedremo confrontarsi con la sua ex alleata, in quella che sarà sicuramente una sfida all’ultimo sangue. Mickie, invece, si prepara a un test importante, contro quella Angelina Love che ha già posseduto il titolo in passato, ma prima del cambiamento radicale che l’ha portata a essere la bambolina animata di Winter. Quest’ultima è stata sconfitta dalla James due giorni fa a Impact Wrestling, in un match che le ha procurato una ferita alla bocca; vedendo il sangue della sua “padrona”, Angelina ha perso la testa e ha attaccato brutalmente Mickie, mandandola con forza contro i gradoni d’accesso al ring! Dopo questo episodio, è stato subito annunciato l’incontro titolato tra le due, e siamo sicuri che a Slammiversary ne vedremo delle belle. Il terzo feud che ci offre la categoria va inserito all’interno di una storyline che va in scena da mesi e che potrebbe intitolarsi “Tutti contro Velvet”. La ragazza, infatti, è stata oggetto di scherno, invidia, tradimento e accuse da parte di diverse persone, ma va detto che sono state anche queste situazioni a portare il pubblico totalmente dalla sua parte. La prima è stata Sarita, che le ha dato della perdente e ha colto ogni occasione per attaccarla e deriderla; poi c’è stato il tradimento di Angelina Love, trasformata completamente da Winter; come se non bastasse, ci si è messa pure Karen Jarrett, che l’ha ingiustamente accusata di essere la prescelta di Kurt Angle per il match di Sacrifice; ora tocca a ODB, che ha incolpato Velvet per il suo licenziamento di un anno fa. Si tratta, quindi, di un continuo tiro al bersaglio contro la Sky, che però sta rispondendo colpo su colpo ed è over come non mai; per quanto faccia piacere il ritorno di ODB, dubito che sarà lei a fermare Velvet, che sul ring sembra parecchio migliorata e potrebbe raggiungere almeno i livelli di Madison Rayne. Momentaneamente bocciata, invece, Miss Tessmacher, mentre Sarita e Rosita attendono avversarie alla loro altezza per difendere i sempre meno utilizzati Tag Team Titles.

    L’appuntamento con l’Ultimate X è tra due settimane, mentre il mio indirizzo e-mail è sempre lo stesso: alessandro_servatis@hotmail.com . Vi lascio la parola: il wrestling conta davvero per voi?

    Oooooh yeah! (Riposa in pace, Randy Savage)
  • OFFLINE
    CorporalCajun
    00 18/01/2024 09:27
    Ho fatto una intro alla Rob, nonostante ai tempi non avessi mai letto nulla di Rob *____*

    Iniziavo a cambiare idea su Bully, anche se continuavo a dire "non vincerà mai il titolo massimo" [SM=x5891211]

    Ero un po' troppo severo con Roode, ma avevo paura che si rivelasse un altro Chris Harris.
    ______________________________________________________
    Friend of the year 2023

    Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
  • ONLINE
    Ankie
    00 22/01/2024 12:25
    Ultimate X #33 - Ancora cambiamenti in TNA, con l'improvviso licenziamento di Mick Foley. Siamo alla vigilia di Slammiversary: riuscirà Mr Anderson a
    strappare la cintura a Sting?
    Il volto della TNA continua a cambiare: nuovo design, nuovo slogan, nuovi ideali e un cambiamento al vertice che nessuno si aspettava. Il licenziamento di Mick Foley, avvenuto al termine della puntata di Impact del 2 giugno, è arrivato come un fulmine a ciel sereno, in un momento in cui c’era già chi pregustava un dream match tra l’Hardcore Legend e Hulk Hogan. All’origine ci sarebbero delle divergenze tra Mick e la dirigenza, che hanno portato alla risoluzione anticipata del contratto: alla fine è stato meglio così, dato che in alternativa avremmo avuto un Foley svogliato per tre lunghi mesi. Ora il Network dovrà trovare un sostituto in grado di tener testa al malefico duo Hogan-Bischoff, e non mi sorprenderei se questo personaggio si palesasse già a Slammiversary. Ci troviamo infatti alla vigilia di uno dei più importanti pay per view dell’anno, quello che celebra l’anniversario del primo show della TNA, andato in onda ormai nove anni fa. Un evento che fino all’avvento dell’era Hogan aveva come main event il King Of The Mountain Match, mentre ora avremo il classico match titolato, frutto di una storyline ben congegnata. Si tratta di un pay per view nel quale il titolo è passato di mano in quattro delle sei edizioni disputate, spesso in modo sorprendente o controverso. Come dimenticare il lancio di bottigliette contro Jeff Jarrett, reo di aver letteralmente rubato il titolo a Christian Cage nel 2006? O l’incoronazione del primo TNA Champion della storia, con Kurt Angle che alzò la cintura al cielo nel 2007? Per non parlare dell’edizione del 2009, con l’inaspettato turn heel di Samoa Joe e il trionfo della Main Event Mafia… Quello che andrà in scena domenica sarà lo Slammiversary del WRESTLING MATTERS, e proprio per omaggiare questa saggia e coraggiosa scelta ho deciso di esordire oggi con il nuovo logo, prontamente confezionatomi da Luca Celauro. La TNA si presenta all’appuntamento con una card di tutto rispetto, perfettamente in linea con lo slogan proposto, e un main event che è frutto di una storyline che dura ormai da mesi.

    Saranno il campione Sting e lo sfidante Mr Anderson a chiudere le danze, in quello che sarà uno scontro senza esclusione di colpi. Per il biondo atleta di Green Bay è la fine di un calvario che dura da febbraio, precisamente da quando ha perso il titolo in un Ladder Match contro Jeff Hardy; nei mesi successivi, Anderson non ha fatto altro che chiedere rematch, ottenendo risposte negative o dovendo dividere il suo diritto con altri lottatori. Per ottenere una sfida uno contro uno col campione, l’Asshole ha dovuto vincere una battle royal durante una puntata di Impact Wrestling, staccando così il biglietto per il main event di Slammiversary. Anderson non si è fermato di fronte a nulla, dimostrando di non avere rispetto per nessuno, e nelle ultime settimane si è letteralmente scatenato, vestendosi come lo Sting dei vecchi tempi e ripescando i suoi avversari dei tempi d’oro. La scorsa settimana, durante Impact Wrestling, l’Asshole ha affrontato Eric Young, non prima di averlo fatto vestire da The Great Muta, ma stavolta ha pagato caro i suoi mind games, visto che il canadese si è immedesimato seriamente in Muta, arrivando a usare il green mist per vincere la contesa. Una sconfitta che non intacca lo status di Mr Anderson, finora star dell’anno per quanto riguarda la federazione di Orlando; mi lascia perplesso invece Sting, che finora si è comportato più da spettatore che da parte attiva del feud. Sia Disco Inferno che Eric Young/The Great Muta sono stati assaliti sul ring da Anderson, ma lo Stinger è arrivato solo alla fine a soccorrere i feriti, non riuscendo, dunque, a proteggerli; solo nell’ultima puntata di Impact Wrestling, dopo l’umiliante schienamento subito da Gunner, The Icon ha reagito, attaccando il rivale nel backstage. La parola che potrebbe definire al meglio Sting in questo momento è “disorientato”, e probabilmente si comporta così perché per la prima volta si trova davanti un avversario che si trova sempre un passo avanti rispetto a lui. Si pensava che solo Undertaker potesse battere Sting sul piano dei mindgames: tanti hanno provato a rendergli pan per focaccia, come Vampiro e Jeff Jarrett, ma poi sono stati surclassati dai trucchetti del mestiere di The Icon. Mi viene da pensare all’anno scorso, quando era Sting a condurre i giochi, contro un Rob Van Dam che faceva fatica a capire cosa stesse accadendo; alla fine fu vittoria per il Whole F’N Show, ma lo Stinger gli diede molto filo da torcere. Va anche detto che l’atleta californiano ha perso entrambi i main event di Slammiversary ai quali ha preso parte, mentre ha vinto i due match disputati a metà della card; il bilancio è dunque pari, resta da vedere come andrà la sua quinta apparizione in questo pay per view. Anderson, invece, l’anno scorso riuscì, insieme a Jeff Hardy, a imporsi sui Beer Money; quest’anno punta decisamente più in alto, ed è lui il mio favorito per la vittoria finale. Dargli il titolo adesso sarebbe una saggia decisione, poiché gli permetterebbe di fare il definitivo salto di qualità, accompagnato magari da un discreto miglioramento sul ring. Una sconfitta non danneggerebbe Sting, che potrebbe ricominciare a concentrarsi sulla sua nemesi Hulk Hogan, in vista della sfida da sogno che potrebbe avere luogo a Bound For Glory, condizioni dell’Hulkster permettendo.

    Kurt Angle e Jeff Jarrett sono arrivati al capitolo finale, al punto di non ritorno, al match che avrà un vincitore definitivo. Colui che alzerà le braccia al cielo alla fine dell’incontro sarà il migliore, non c’è alcun dubbio. L’eroe olimpico ha deciso di giocarsi tutto, mettendo in palio la sua medaglia d’oro olimpica, ma va detto che un’eventuale vittoria gli garantirebbe una shot a quel titolo mondiale che conquistò per l’ultima volta proprio a Slammiversary. A tal proposito, una piccola curiosità: si affrontano gli unici due lottatori che sono stati in grado di vincere per due volte il King Of The Mountain Match, e non sarebbe male se questo fatto venisse ricordato prima o durante l’incontro. A gettare ulteriore benzina sul fuoco di una rivalità già di per sé incandescente, ci si è messa Karen, che durante la puntata di Impact Wrestling del 3 giugno non è riuscita a fare a meno di provocare Angle, rimanendo poi vittima di una collisione tra quest’ultimo e Jarrett e cadendo dalla rampa di accesso al ring. La ragazza è stata portata all’ospedale, mentre i due contendenti si sono scambiati vicendevolmente le colpe; alla fine questo piccolo incidente ha avuto risvolti positivi, dato che, salvo sorprese, Karen non potrà interferire nel match e Angle non dovrà pensare a un modo per neutralizzarla. Sicuramente, i due non si risparmieranno e sfodereranno tutte le mosse migliori del loro repertorio; hanno un Cage Match da superare, quindi aspettiamoci anche qualche salto spettacolare e dei bump ad alto rischio. Sarà un vero inno al wrestling matters, e dovremmo solamente ringraziare queste due leggende del wrestling per lo spettacolo che continuano a offrirci da anni: è vero, Jeff Jarrett anni fa era davvero insopportabile e l’ho criticato tanto, ma una volta che ha trovato la sua giusta dimensione e ha accantonato l’egoismo, lavorando per costruire match migliori anziché monopolizzare la cintura, i risultati si sono visti. Su Angle, invece, è superfluo ogni commento, e siccome manca dal giro titolato da troppo tempo, pronostico lui come vincitore finale, anche perché nel corso di questo feud ha subito troppe sconfitte e un campione del suo calibro non può essere affossato da un altro risultato negativo. I veri vincitori, però, saremo noi fans, che potremo portare sempre con noi il ricordo di questo lungo e intensissimo feud (sul quale spero che in futuro venga rilasciato un dvd).

    Un’altra resa dei conti sarà quella che vedrà opposti AJ Styles e Bully Ray, i quali per l’occasione hanno scelto la stipulazione speciale che prende il nome di Last Man Standing Match. C’è un po’ di rimpianto per la brusca interruzione del feud tra The Phenomenal e Tommy Dreamer, che ha lasciato la federazione senza spiegare le ragioni del suo primo attacco ai danni del rivale. Il suo personaggio aveva iniziato a funzionare proprio nelle ultime settimane, il turn heel lo aveva fatto passare dal piagnucolone ex ECW all’uomo con le palle quadrate, ma poi è arrivato il licenziamento, come un fulmine a ciel sereno. Si chiude così l’esperienza dell’Innovator Of Violence in TNA, dopo un anno nel quale non è riuscito a lasciare il segno (nei pochi match a cinque stelle che ha disputato, la maggior parte del merito va ai suoi avversari: mi riferisco, in particolare, a Raven e a Styles). Si è tornati, quindi, al dualismo originario, a un Bully Ray sanguinario che cerca di terminare la carriera di AJ scaraventandolo su un tavolo con una powerbomb eseguita dalla rampa d’accesso al ring, a Styles che si vendica prima a Lockdown, poi qualche settimana dopo, facendo perdere all’avversario l’opportunità di vincere il titolo dei pesi massimi. The Phenomenal non ha un buon rapporto con Slammiversary: quattro sconfitte e due sole vittorie, tre main event persi (uno dei quali gli costò il titolo mondiale, conquistato appena un mese prima), una sola cintura conquistata (per giunta, in coppia con Christopher Daniels). Insomma, un palmares striminzito per quello che dovrebbe essere l’uomo di punta della federazione di Orlando; per il leader del Fortune questo match rappresenta la prova del fuoco, l’ultimo ostacolo prima di tornare nel main event, dove merita di stare. D’altro canto, Bully Ray ha dimostrato di essere un lottatore tosto, bravo al microfono e imponente al punto tale da poter intimidire chiunque; non verrebbe ridimensionato da una sconfitta, quindi pronostico Styles come vincitore. Aspettiamoci tanta violenza da questo Last Man Standing nel quale si vedranno sedie, tavoli e, soprattutto, sangue, un elemento che non può mancare in un incontro del genere (e invece in WWE manca da parecchio tempo… ah, dimenticavo, là il wrestling non conta!).

    L’imbattuto Crimson se la vedrà contro Samoa Joe, un atleta che ha una grande affinità con questo pay per view. Non a caso, il suo esordio avvenne proprio a Slammiversary 2005, mentre nel 2008 riuscì nell’impresa di difendere con successo il titolo massimo in un King Of The Mountain Match (nessun altro ce l’ha fatta); il 2009 fu l’anno dello scioccante heel turn che avrebbe dovuto dare una svolta alla sua carriera, tuttavia il suo cambio di attitudine è stato gestito malissimo e ha dato il via a una serie di sconfitte umilianti e di feud inconcludenti. Il feud con The Pope doveva riportarlo nella zona alta della card, e invece il samoano è finito nuovamente nel dimenticatoio, almeno finché non c’è stato bisogno di un’altra vittima sacrificale per impreziosire la streak di Crimson, che invece sta bruciando le tappe in TNA, sconfiggendo chiunque si trovi nel suo cammino e conquistando sempre più fans. Il ragazzo ne ha fatta di strada da quando si presentò davanti a Jeff Jarrett come il fratello minore di Amazing Red; il suo ruolo nella storyline dei They ha permesso di far conoscere al pubblico le sue doti di intrattenitore, mentre il feud con Abyss ha messo in luce la sua bravura sul quadrato. Si è deciso di puntare su di lui e sulla sua striscia vincente, per cui il match di Slammiversary appare scontato, ma la vera domanda è: cosa succederà quando qualcuno metterà fine alla streak? Crimson riuscirà dove tanti altri hanno fallito? Pensiamoci, finora nessuno è uscito indenne da una storyline del genere, persino il grande Goldberg in WCW non ha più vinto il titolo massimo (se si esclude il controverso Halloween Havoc 2009) e non è riuscito ad avere quell’appeal sul pubblico che aveva da imbattuto. Un’altra sfida tra colossi sarà quella tra Big Poppa Pump Scott Steiner e The Blueprint Matt Morgan. Quest’ultimo, finora si è rivelato una delle più grandi promesse mai mantenute dalla federazione di Orlando: ogni volta che è arrivato a ridosso del main event o a sfiorare il titolo, è stato bruscamente ridimensionato e provvisoriamente “spostato” in feud di secondo piano. Sarebbe dovuto esplodere già alla fine del 2009, dopo la ribellione contro Kurt Angle e l’ottimo match disputato a Bound For Glory, e invece fu messo in tag con Hernandez, con tanto di turn heel e feud inconcludente; dopo un lungo calvario, si era ripresentata un’altra occasione, grazie all’infortunio di Mr Anderson che aveva portato il Blueprint a battagliare contro Jeff Hardy per il titolo, ma poi è arrivata una serie di sconfitte che lo ha portato a sfidare nuovamente Hernandez. Finito il feud col messicano, Matt ha subito reclamato una title shot, ma è stato bruscamente interrotto da Scott Steiner, tornato tra le file dei cattivi dopo una breve parentesi da face. Quale avversario migliore di lui per lanciare una giovane stella? Non dimentichiamoci che fu proprio Steiner, a Slammiversary 2006, a consacrare Samoa Joe, che era all’inizio del suo primo stint tra i pesi massimi dopo quasi un anno da X-Divisioner. Big Poppa Pump ha ancora tanto da insegnare alle nuove generazioni e lo farà anche stavolta, ponendosi al servizio di Morgan per garantire il miglior incontro possibile. Anche in questo caso, la vittoria è scontata, salvo sorprese dell’ultim’ora…

    Allo stato attuale, restano fuori da Slammiversary The Pope (impegnato in un feud a Xplosion con Devon), Matt Hardy e soprattutto Rob Van Dam, che l’anno scorso disputò il main event del pay per view. Un vero tracollo per il Whole F’N Show, che stenta a trovare la propria dimensione in TNA. Non mi sorprenderei affatto se venisse aggiunto all’ultimo il match valevole per il TV Title tra Eric Young e Gunner. Entrambi hanno ottenuto vittorie di spicco: il primo ha avuto la meglio su Mr Anderson, mentre il secondo, in un tag team match, ha schienato nientemeno che Sting. La differenza tra i due è che Young continua ad essere sprecato in un ruolo comedy, nonostante abbia mostrato di saper essere un heel perfetto e di meritare di essere premiato per il modo in cui si impegna a prescindere dal contesto in cui viene messo, mentre Gunner sta ottenendo il push che meriterebbero altri wrestler molto migliori di lui. Se il match si farà, sarà proprio il lottatore di Atlanta a vincere, ma spero che Eric rifletta sulle parole di Sting (“sei un grande performer, abbandona il comedy!”) e le metta in atto. La sfida per i titoli di coppia vedrà la British Invasion impegnata nel tentativo di strappare le cinture dalle mani dei Gun Money. Non si tratta di un errore di battitura, ho scritto proprio Gun Money, che è il nome della strana coppia formata da Alex Shelley e James Storm. L’infortunio di Roode, infatti, ha reso necessaria la scelta di un sostituto (nonostante Hogan e Bischoff chiedessero la riconsegna delle cinture) e a scongiurare l’incubo Chris Harris, che invece è ufficialmente fuori dalla compagnia, ci ha pensato Alex Shelley, orfano di un Chris Sabin che tornerà solo nel 2012. La situazione ricorda un po’ quella del settembre 2004, quando Elix Skipper dei Triple X e Chris Harris degli America’s Most Wanted unirono le forze per sconfiggere gli odiati Naturals; i due dovettero fare i conti con i rispettivi tag team partner, per poi dar vita agli ultimi scontri tra AMW e Triple X. La prima prova dei Gun Money non è andata per niente bene, dato che i problemi di comunicazione tra Shelley e Storm li hanno resi un facile bersaglio per i Mexican America, un tag team che resterà fuori da Slammiversary ma che con questa vittoria ha staccato il biglietto per un futuro match titolato. Per la British Invasion, aspetterò il verdetto sul ring prima di dare un giudizio: Williams e Magnus erano fantastici nel 2009, devono dimostrare di aver conservato la chimica di squadra che li rendeva un grande tag team. Restano ai box gli Ink Inc, complice l’infortunio che Hernandez ha procurato a Jesse Neal; Shannon Moore da solo non sembra in grado di fare granché, quindi si spera che l’ex marine possa rientrare a breve.

    Continuano i passi avanti della X-Division, e lo strepitoso match che Kazarian e Brian Kendrick ci hanno regalato nella puntata di Impact Wrestling del 2 giugno ne è la prova lampante. Uno spettacolo grandioso, lo show stealer della puntata, accolto da grandi ovazioni e apprezzato dai veri intenditori; il finale, perfettamente funzionale alla storyline, non ci ha dato un vincitore, per via del brutale attacco che Abyss ha riservato ai due lottatori. Il personaggio di The Monster ha avuto un’ulteriore evoluzione: vederlo leggere passi dell’ “Arte della guerra” di Sun Tzu (libro che a breve entrerà a far parte della mia collezione) lo rende ancora più temibile, togliendogli l’aria da mostro deficiente e trasformandolo in un fine stratega che però mantiene intatta la sua voglia di uccidere. Abyss, che ha ribattezzato la sua cintura Xtreme Title, ha concesso la title shot sia a Kazarian che a Kendrick, quindi a Slammiversary avremo un Triple Threat dall’esito più incerto che mai. Non sapendo proprio chi scegliere, pronostico uno schienamento contemporaneo dei due sfidanti ai danni del campione, col titolo che verrà reso vacante e riassegnato a Destination X. Ovviamente, anche il Knockout Title sarà difeso a Slammiversary, con Mickie James che dovrà fronteggiare un’agguerritissima Angelina Love. L’ex leader delle Beautiful People è cambiata tantissimo da quando è stata presa in consegna da Winter, sfoggiando un look più dark, uno sguardo di ghiaccio e dando prova della sua aggressività spietata. Per la campionessa si tratterà di un duro ostacolo da superare, tuttavia penso proprio che ce la farà; confido comunque in un gran match. ODB e Velvet Sky hanno invece risolto le loro divergenze a Impact Wrestling, in un bellissimo incontro che si è concluso con la vittoria di Velvet, arrivata in un momento in cui la ragazza sembrava in totale balìa dell’avversaria. Staremo a vedere se nelle prossime settimane ODB cercherà vendetta o se sarà qualcun’altra a prendere di mira quella che ormai è la Knockout più amata. Mentre i titoli di coppia fanno la muffa sulle spalle di Sarita e Rosita, Madison Rayne continua a prendere di mira Tara, attaccandola durante i suoi match. Il loro feud è da tenere d’occhio, così come i progressi di Miss Tessmacher, che sembra si stia impegnando davvero per diventare una Knockout a tutti gli effetti. Insomma, la divisione femminile è diventata il vero fiore all’occhiello della TNA, segno che forse il wrestling e i suoi fans sono pronti ad accettare quella che dovrebbe essere una naturale evoluzione.

    Per oggi è tutto, non mi resta che augurare un buon anniversario alla TNA e ricordarvi il mio indirizzo e-mail: alessandro_servatis@hotmail.com

    If you don’t know… Now you know!
    [Modificato da Ankie 22/01/2024 12:25]
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    CorporalCajun
    00 22/01/2024 13:58
    " e di feud inconcludenti. Il feud con The Pope" le ripetizioni [SM=p6430653]
    "Halloween Havoc 2009" come ha fatto a sfuggirmi? [SM=p6430685]
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    Ankie
    00 26/01/2024 07:58
    Ultimate X #34 - WRESTLING MATTERS HERE! Slammiversary ha incoronato un nuovo campione del mondo, mentre hanno preso il via le Bound For Glory Series
    e ci si prepara per Destination X!
    Benvenuti a questa nuova edizione dell’Ultimate X, l’editoriale che vi porta a Orlando, là dove il wrestling conta davvero! Slammiversary è stato appena consegnato agli archivi, ma la preparazione per il pay per view più importante dell’anno è già iniziata: ha infatti preso piede l’iniziativa chiamata Bound For Glory Series, una sorta di torneo molto particolare che servirà a stabilire colui che a ottobre sfiderà il campione mondiale. Dodici partecipanti si affronteranno in una serie di sfide, nelle quali saranno assegnati dei punti a seconda delle modalità di vittoria; gli incontri si potranno svolgere durante Impact Wrestling, in pay per view, ma anche negli house show, un’innovazione che, di fatto, costringe il fan a tenersi sempre informato su qualsiasi evento promosso dalla federazione. Gunner, James Storm, Crimson, Scott Steiner, Bully Ray, Rob Van Dam, AJ Styles, Matt Morgan, The Pope, Bobby Roode, Devon e Samoa Joe sono stati selezionati per partecipare alle Bound For Glory Series, e solo uno di loro potrà trionfare. Dovendo fare un pronostico, credo che i candidati per la vittoria finale siano Crimson e AJ Styles, col primo che, in caso si decida di non interrompere la streak, parte come favorito. Vedremo, poi, se questo esperimento si rivelerà vincente, se davvero servirà ad appassionare i fans e se ci regalerà un primo sfidante veramente all’altezza. Si tratta di una rischiosissima scommessa, come quel ranking system che l’anno scorso fallì miseramente (ma non è detto che le Series debbano per forza seguire lo stesso destino). Resta poi da vedere chi arriverà con la cintura a Bound For Glory: il candidato numero uno è il campione in carica Mr Anderson, uscito vincitore dal match titolato di Slammiversary grazie al provvidenziale intervento di Eric Bischoff.

    Il biondo atleta del Wisconsin è riuscito a rientrare in possesso del titolo, che mancava alla sua bacheca da febbraio, al primo vero rematch uno contro uno. L’aiuto di Bischoff (con tanto di genialata che ci ha regalato un finale diversissimo da quelli visti finora) non è da intendersi come un riavvicinamento tra Anderson e gli Immortal, come alcuni hanno erroneamente pensato, bensì va inserito nel tentativo di Eric di distruggere Sting. Queste impressioni sono state confermate a Impact Wrestling, quando il malefico duo Hogan-Bischoff ha mandato uno dei suoi scagnozzi, il sorprendente Gunner, contro Mr Anderson in un match non titolato: è stato proprio l’ex TV Champion a vincere, arrivando così a schienare il campione del mondo in carica per due settimane di fila. Sembra proprio che la federazione di Orlando abbia visto in Gunner del potenziale e intenda sfruttarlo al massimo, lanciandolo nel main event e mettendolo a confronto coi wrestler più blasonati. Il ragazzo dovrà impegnarsi molto per non sprecare questa occasione, facendo bella figura nei confronti dei fans e cercando di conquistare anche i più scettici, tra i quali, lo ammetto, ci sono anche io. Al momento, Gunner mi sembra ancora molto grezzo nell’esecuzione delle mosse, anche se qualche volta mi smentisce e tira fuori dal cilindro ottime prestazioni; anche sui promo c’è ancora da lavorare, mentre la finisher è ottima. Per Anderson, questa sconfitta è stata bruciante, una vera e propria doccia gelata, che sminuisce il suo status di campione proprio all’inizio del suo regno. Un’onta da lavare al più presto, possibilmente prima del 14 luglio, giorno in cui Anderson riaffronterà Sting nel rematch titolato che andrà in scena a Impact Wrestling. Anche per The Icon si tratta di un test importante, visto che dovrà rimanere concentrato non solo sull’avversario, ma anche su ciò che Hogan e Bischoff architetteranno pur di non fargli rivincere la cintura. Alla fine è stato proprio questo il punto debole dello Stinger, il suo voler combattere su due fronti, concentrandosi di più sul duo che sta al potere che non sull’avversario che aveva di fronte. Il suo promo nella puntata di Impact Wrestling pre-Slammiversary ha, di fatto, dato il via libera a Bischoff per interferire nel pay per view, mentre il 16 gennaio Sting non è andato a intimidire il nuovo campione, ma ha attaccato Hogan nel suo ufficio. Il segmento, a onor del vero, è stato a dir poco strepitoso, ben interpretato da entrambe le parti e capace di farci emozionare: The Icon si è scagliato contro l’Hulkster e contro tutto ciò che è diventato adesso, arrivando a toccare tasti dolenti come il cattivo esempio che Hogan sta dando a Brooke e Nick. Il tutto si è concluso con Sting che ha pitturato di rosso il rivale di vecchia data, ma stiamo sicuri che quest’ultimo si vendicherà; intanto, nell’ultima puntata di Impact è toccato prima a Bischoff poi ad Abyss subire i feroci attacchi da parte dello Stinger. Aspettiamoci grandi interferenze anche il 14 luglio, ma spero soprattutto che i due disputino un bel match: i due sembrano avere un buon feeling sul ring, quindi potrebbero regalarci una prestazione ai livelli di quella di Slammiversary.

    Il vincitore di questo match se la dovrà vedere con Kurt Angle, il quale è diventato il number one contender sconfiggendo Jeff Jarrett in quello che è stato il main event del pay per view di giugno. Con questa vittoria, Kurt è riuscito anche a preservare la sua medaglia d’oro olimpica, oltre a dare una lezione a colui che, da qualche anno a questa parte, rappresenta la sua nemesi per eccellenza. Quattro giorni dopo, Angle ha chiuso definitivamente i conti, massacrando Jarrett in un Parking Lot Brawl e costringendolo, come da accordi, a lasciare la federazione per trasferirsi in Messico. Kurt non aveva però messo in conto la proverbiale furbizia di Double J, che è riuscito a trarre vantaggio dalla situazione, sconfiggendo El Zorro a Triplemania e laureandosi campione della AAA! Un incredibile colpo di scena, di quelli che non si vedevano da anni, che darà inizio a una storyline che porterà alcuni lottatori messicani a Orlando e viceversa. Impact Wrestling si apre nuovamente alle collaborazioni internazionali, non più in modo passivo (il “prestito” di Hernandez alla AAA nel 2010), ma con un’interazione che può portare solo benefici sia alle federazioni che a noi fans, che potremo assistere a diversi dream match mai disputati prima. Come se non bastasse, Jarrett sta portando avanti un nuovo progetto, chiamato All Wheels Wrestling, una nuova federazione che mischia wrestling e corse automobilistiche e che registrerà i suoi show all’interno della Impact Zone. Nel roster figurano alcuni lottatori che si sono già esibiti a Orlando, come Jay Lethal e Sonjay Dutt, e magari in futuro questa AWW potrebbe arrivare a insidiare la compagnia di Dixie Carter, in una storyline interpromozionale in grado di regalarci gradite sorprese e, finalmente, qualcosa di nuovo. Tornando a Kurt Angle, devo ammettere di essere rimasto scioccato dal suo annuncio: il number one contender ha, infatti, manifestato la sua volontà di partecipare alle Olimpiadi del 2012, rappresentando gli Stati Uniti nelle gare di lotta greco-romana. Un vero azzardo, se consideriamo l’età avanzata e il poco tempo che avrà a disposizione per prepararsi, senza contare che gli allenamenti potrebbero tenerlo lontano dagli schermi televisivi per diversi mesi. Tuttavia, Kurt potrebbe arrivare a rappresentare non solo la sua nazione, ma anche la federazione per cui lotta e il wrestling in generale, per cui non resta che augurargli buona fortuna e sperare che non faccia figuracce.

    Il match più bello di Slammiversary è stato sicuramente quello tra AJ Styles e Bully Ray: uno scontro epico, violento, pieno di mosse ad alto rischio, che è culminato con l’incredibile volo di The Phenomenal da una grande altezza. AJ è stato il vincitore morale di questo Last Man Standing, ma alla fine è stato Ray a rimanere in piedi per ultimo; insomma, entrambi hanno tratto giovamento dalla loro sfida, che li ha fatti entrare di diritto nelle Bound For Glory Series. Lo stesso non si può dire del match tra Crimson e Samoa Joe, che ha portato benefici al primo ma ha affossato il secondo; continua così il periodo nero del samoano, divenuto ormai un wrestler senza speranze. Chi, invece, avrebbe potuto ottenere molto ma si sta giocando tutto coi suoi comportamenti è Matt Hardy: non dico che sarebbe arrivato a competere per il titolo massimo o a vincerlo, ma almeno lo status di un Bully Ray era ampiamente alla sua portata, se non avesse iniziato ad arrivare in ritardo agli show. Questo gli ha comportato una sospensione, e se già prima non aveva una buona reputazione nel backstage, ora la situazione rischia di precipitare. E dire che, fino a un paio di anni fa, Matt era considerato il fratello buono, quello che si comportava bene; poi si è lasciato andare, facendo emergere il Jeff che è in lui. Al suo ritorno, difficilmente troverà spazio, e il licenziamento sembra molto vicino; a tal proposito, a breve inizieranno i tagli, e credo che saranno Murphy, Orlando Jordan, Rob Terry (purtroppo) e forse qualche altro midcarder a farne le spese. Intanto ci lascia Desmond Wolfe, dopo una breve parentesi da commissioner di Xplosion: sono stati i suoi problemi di salute, inizialmente presi sotto gamba, a metterlo fuori gioco, tenendolo lontano per troppo tempo dal ring e rovinando una promettente carriera. Per tutti gli atleti che faticano a trovare spazio sarebbe auspicabile una rivalutazione del Television Title, ma la credibilità di questa cintura è scesa ai minimi storici non solo a causa di colui che la detiene, ma anche per il modo in cui gli altri lottatori tendono a snobbarla. Mi sto riferendo, chiaramente, a Matt Morgan, che durante la puntata di Impact Wrestling ha rifiutato la title shot che gli era stata offerta da Young, quasi con disprezzo. Così, Eric ha dovuto affrontare un intervistatore nel backstage, rifilando un altro duro colpo alla cintura. Sull’atleta canadese, ormai, non mi esprimo neanche più, limitandomi a rimpiangere il periodo World Elite… Prima di passare alle altre categorie, permettetemi un piccolo commento su Scott Steiner: sul ring ci sa ancora fare, nei promo e nei segmenti nel backstage è sempre divertentissimo e ora pare in procinto di entrare negli Immortal. Tanto di cappello di fronte a questo wrestler eccezionale!

    La X-Division si prepara al pay per view a lei dedicato, e lo fa in grande stile, tanto da alimentare le speranze della tanto auspicata rinascita della categoria. Nelle ultime puntate di Impact abbiamo assistito a due triangolari, che fanno parte di un torneo che vale un contratto per la federazione. Nel primo match si sono affrontati tre X-Divisioner del passato, con Austin Aries che, smessi i panni di Austin Starr e ottenuto in poco tempo il supporto del pubblico, è riuscito a imporsi sull’ex ECW Kid Kash e su Jimmy Rave; nel secondo incontro sono stati coinvolti tre esordienti, ed è stato Zema Ion ad avere la meglio sull’argentino Federico Palacios e sul figlio d’arte Dakota Darsow (suo padre, Barry Darsow, lottò in WWE coi nomi di Demolition Smash e Repo Man). Non mancheranno, ovviamente, le superstar attuali, in un mix tra passato, presente e futuro capace di regalare puro spettacolo. L’unica incognita è rappresentata dal titolo, ancora detenuto dal mostro Abyss, il quale ha saputo far fronte all’attacco simultaneo di Kendrick e Kazarian in quel di Slammiversary. Si tratta del campione più “indistruttibile” che la X-Division abbia mai avuto, molto più del Samoa Joe dei tempi d’oro, un ostacolo al momento insormontabile per tutti gli X-Divisioner. Il personaggio di Abyss è cresciuto tantissimo in questi ultimi mesi, smentendo chi lo dava per spacciato e accusava la dirigenza di averlo rovinato. Possiamo tranquillamente dire che ora The Monster sta attraversando il suo miglior periodo dal 2006 a oggi: è un heel credibile e temibile, un pazzo ma non un idiota, un sadico che è anche un letterato e uno stratega. Il suo regno avrà sicuramente fine a Destination X, dato che questo evento ha bisogno di un lieto fine, ma al momento non riesco a individuare l’atleta che sarà in grado di battere il Mostro; spero però che, dopo questo periodo di permanenza nella X-Division, Abyss torni tra i pesi massimi da protagonista, non da comprimario. E’ stato annunciato il main event del pay per view, una battaglia epica tra AJ Styles e Christopher Daniels; è stato quest’ultimo a proporre questo match, quando tutti ormai credevano nel Triple Threat con il coinvolgimento di Samoa Joe. Il samoano non l’ha presa bene e si è sfogato nel backstage, attaccando Kazarian e gettando le basi per un loro match. Inoltre, la breve interazione nel backstage tra Rob Van Dam e Jerry Lynn ci fa pensare che a Destination X verrà recuperato l’incontro che sfumò lo scorso anno. Il tutto si svolgerà nel mitico ring esagonale, che tornerà one night only per la gioia dei nostalgici ma anche per soddisfare la curiosità di chi ha cominciato a seguire la federazione di Orlando solo nel 2010.

    La Tag Team Division sta attraversando un brutto periodo, tra infortuni e scelte scellerate da parte della dirigenza. A Slammiversary i Gun Money, nonostante qualche problema di comunicazione, hanno offerto una buona prova e hanno mantenuto i titoli contro la British Invasion, ma il sodalizio si è già concluso. Shelley dovrà aspettare il 2012 per ritrovare Chris Sabin, mentre l’inserimento di James Storm e Bobby Roode nelle Bound For Glory Series fa pensare a uno split imminente per lanciare la carriera da singolo del canadese. Già nel loro match contro Crimson e Matt Morgan ci sono state diverse incomprensioni, dovute allo stato di forma di Roode (ancora lontano dall’essere al 100%): questa potrebbe essere solo la prima scaramuccia prima della lite vera e propria. I Generation ME sono fuori dal giro che conta da mesi, gli Ink Inc sono ai box per l’infortunio di Jesse Neal e i Mexican America sono impantanati in un feud contro Devon e The Pope. Quest’ultimo improvvisato tag team non è neanche da considerare, dato che The Pope difende Devon solo perché è interessato ad accattivarsi le simpatie della famiglia (e soprattutto della moglie) dell’ex componente dei 3-D, che ovviamente non gradisce. Insomma, pare che a breve avremo la British Invasion e poco altro: non voglio togliere nulla a Magnus e Williams, ma fino a qualche mese fa la categoria era molto più varia e competitiva. Sono tre i feud che animano una splendente Knockout Division, il fiore all’occhiello della federazione di Orlando. A Slammiversary, Mickie James è riuscita, seppur con fatica, a superare Angelina Love, ma ha subito il feroce attacco di Winter nel post match. L’ex Katie Lea ha rafforzato poi il suo status di prima sfidante schienando Mickie James durante l’ultima puntata di Impact Wrestling, al termine di uno Street Fight molto violento; è vero, l’esito del match è stato deciso da un interferenza della Love, ma il verdetto rimane tale e il prossimo incontro sarà per il titolo. La storyline da me denominata “Velvet contro tutti” sta continuando: non solo ODB è tornata alla carica, ma si è pure portata dietro un’alleata, la veterana Jackie Moore! La Sky, dal canto suo, ha unito le forze con Miss Tessmacher, ma questo nuovo tag team ha dovuto subire l’onta della sconfitta per due settimane di fila, prima contro le campionesse Sarita e Rosita, poi contro le sopracitate ODB e Jackie. Ora tocca a Velvet preparare il contrattacco, per poi lanciarsi definitivamente verso quel Knockout Title che potrebbe vincere già entro la fine del 2011. La terza faida proposta dalla categoria è quella tra Tara e Madison Rayne, che culminerà il 14 luglio in un match imperdibile; nell’ultimo episodio di Impact Wrestling, la Killer Queen ha provocato e schiaffeggiato la sua ex guardia del corpo, ma è stata travolta dalla reazione di quest’ultima. Insomma, la divisione ottiene sempre più spazio negli show televisivi e regala match di alto livello, quindi se l’anno scorso è toccato alla ECW e quest’anno toccherà alla X-Division, sognare un pay per view interamente combattuto dalle Knockout diventa lecito…

    Per oggi è tutto, il prossimo numero sarà uno speciale interamente dedicato alla X-Division, che vi invito a non perdere. Vi ricordo, inoltre, che potete contattarmi al seguente indirizzo e-mail: alessandro_servatis@hotmail.com

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    CorporalCajun
    00 26/01/2024 10:47
    "mentre il 16 gennaio" mi sa che era il 16 giugno [SM=x5891213]
    Cannato completamente il pronostico delle BFG Series, mentre su Gunner avevo ragione [SM=x5890716]
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    Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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    Ankie
    00 30/01/2024 06:38
    Ultimate X #35 - Sting si è ripreso il TNA Title, nuove e intriganti puntate di Impact Wrestling infiammano gli animi dei fans mentre Destination X ha
    rilanciato la X-Division!
    Benvenuti a questo nuovo Ultimate X, che in via del tutto eccezionale torna online di venerdì invece che di sabato. Siamo nel bel mezzo di un’estate incandescente, e non mi riferisco al sole che picchia forte sulle nostre teste, bensì agli ultimi avvenimenti che stanno sconvolgendo il wrestling americano. La WWE ha pensato bene di proporre la miglior storyline degli ultimi anni e di mettere sul tetto del mondo i suoi due atleti migliori; la TNA, dal canto suo, ha sperimentato un pay per view interamente dedicato a una sola categoria, mentre nella puntata di Impact successiva all’evento è arrivato un cambio di titolo che, sinceramente, non mi aspettavo. La federazione di Orlando, dunque, inizia a prepararsi per Hardcore Justice, che, come suggerito dal nome, ospiterà prevalentemente incontri dalla stipulazione violenta. Prepariamoci a vedere sedie, tavoli, scale e affini, mentre il sangue scorrerà a fiumi. L’anno scorso fu il trionfo della ECW, mentre in questa edizione saranno gli atleti della TNA a mettersi in luce e a dimostrarsi degni eredi di chi, una decina di anni fa, si ritrovò senza una federazione. Salvo drastici cambiamenti nelle ultime settimane, il main event di Hardcore Justice dovrebbe essere un match tra il campione dei pesi massimi Sting e lo sfidante Kurt Angle.

    Lo Stinger, infatti, si è ripreso la cintura il 14 luglio, durante il main event della puntata di Impact Wrestling denominata “Mid-Summer’s Nightmare”. L’atleta californiano è riuscito a prevalere su Mr Anderson grazie all’aiuto di alcuni alleati, che per l’occasione erano vestiti da inquietanti clown: i membri del Fortune hanno messo fuorigioco quasi tutti quelli degli Immortal, mentre Kurt Angle ha impedito a Brother Ray di interferire e ha distratto Mr Anderson, permettendo a Sting di ottenere lo schienamento decisivo. Una vittoria che ha fatto storcere il naso a molti, poiché il wrestler non sembra aver bisogno del titolo per aumentare il suo status, così come la federazione non ha bisogno di avere lui come campione per migliorare gli ascolti. Non credo, però, che il suo sarà un regno lungo: Bound For Glory non è lontano e in quell’occasione dovrebbe disputare il tanto atteso match contro Hulk Hogan, mentre se arrivasse al pay per view da campione, dovrebbe per forza affrontare il vincitore delle Series. Uno scontro, quello tra Sting e Hogan, che si preannuncia molto interessante, viste le premesse: ci troviamo, infatti, di fronte a uno Stinger completamente rinnovato, proprio come fu nel 1997! The Icon è riuscito a scrollarsi di dosso il peso di una gimmick ormai obsoleta, prendendo il personaggio del Joker di The Dark Knight e facendolo suo, per poi adattarlo al contesto della TNA attuale. I suoi promo, i suoi segmenti nel backstage e i suoi match sono diventati qualcosa di unico, di nuovo e, per quanto mi riguarda, di imperdibile. Pochi sono riusciti a cavalcare ben tre ere, proponendo di volta in volta un personaggio diverso e cambiando radicalmente il proprio modo di essere: Sting è uno di questi, e il suo nome merita di stare accanto a quello delle leggende più famose del wrestling. Ad Hardcore Justice affronterà una sua vecchia conoscenza, quel Kurt Angle che lo ha aiutato a riconquistare la cintura. Tra i due c’è sempre stato un rapporto di amore/odio, che ebbe il suo culmine nel periodo in cui entrambi facevano parte della Main Event Mafia: come dimenticare il fantastico Empty Arena Street Fight, che ancora oggi è ricordato da molti come uno dei match più emozionanti della storia della TNA? Va segnalato, però, un grave errore commesso da Angle durante il suo promo a Impact Wrestling: egli ha infatti affermato di non aver mai sconfitto Sting, dimenticandosi sia dell’incontro del 24 ottobre 2007, quando tolse il titolo al rivale, sia di quello dell’11 giugno 2009, quando bissò quel successo e si qualificò al King Of The Mountain Match. Kurt potrebbe correggere il tiro nelle prossime settimane, ammettendo di aver battuto Sting, ma sempre a Impact e mai in pay per view. Ad ogni modo, prepariamoci a vivere un’altra strepitosa contesa tra questi due rivali di vecchia data.

    Ho lasciato appositamente per ultimo Mr Anderson, dato che per lui va fatto un discorso a parte. Per il biondo atleta del Wisconsin la perdita della cintura, avvenuta ancora una volta dopo un solo mese di regno, potrebbe essere l’inizio di una parabola discendente da non sottovalutare. Non lo dico tanto per questa sconfitta, quanto per la sua decisione di abbandonare definitivamente i comportamenti da tweener per diventare heel a tutti gli effetti, unendosi a una stable della quale non sarà mai il leader indiscusso. La presenza di Hogan negli Immortal è attualmente molto più ingombrante rispetto ai primi mesi di vita del gruppo (e ciò non è un male, anzi…), con Brother Ray che, tra i wrestler, è divenuto ormai il braccio destro dell’Hulkster; aggiungiamo il fatto che Anderson è sempre stato un “lone wolf” e la frittata è fatta. Tutto questo mi ha portato a riflettere sui casi precedenti e a notare che, alla fine, coloro che hanno fatto la stessa scelta dell’Asshole hanno poi fallito miseramente. Rimanendo nell’ambito TNA (non vado a scomodare la WCW e il passaggio di Goldberg al New Blood), si può partire da Monty Brown, il tweener che, dopo essere arrivato vicinissimo alla conquista del titolo mondiale, decise di passare dalla parte di Jeff Jarrett e il suo gruppetto: la cocente sconfitta contro Sean Waltman arrivò poco dopo e fu la prima di tante, fino al rilascio negli ultimi mesi del 2006. Si passa poi a Tomko, che riuscì addirittura a schienare Kurt Angle nel periodo “Tomko is for Tomko”, ma che poco tempo dopo entrò proprio nell’Angle Alliance; anche per lui, una serie di sconfitte e poi il rilascio. L’ultimo della lista è Samoa Joe, che dal suo passaggio alla Main Event Mafia in poi ha ricevuto solo delusioni e adesso è addirittura incappato in un’umiliante losing streak, che rischia di rovinare definitivamente la sua carriera. Riuscirà Mr Anderson a sfuggire a questa maledizione, o tra un anno staremo a parlare dell’ennesimo talento rovinato da una gestione disastrosa? L’ennesimo schienamento, subito stavolta da Kurt Angle in un tag team match, dà forza, purtroppo, alla seconda opzione…

    Continuano intanto le Bound For Glory Series, con match sempre avvincenti sia nelle puntate di Impact Wrestling che negli house show. Al momento, Crimson e Gunner sembrano lanciatissimi verso la vittoria finale: sono entrambi giovani, in crescita, ma credo che il primo sia nettamente superiore al secondo. Non dimentichiamoci poi di AJ Styles, la bandiera della federazione, che a Destination X si è aggiudicato il main event sconfiggendo il suo amico di sempre Christopher Daniels. Per lui, vincere il torneo e combattere per il titolo a Bound For Glory potrebbe essere l’occasione per dimostrare di essere davvero uno degli uomini di punta della federazione e non solamente l’uomo dei record, come viene considerato attualmente. La scelta della location per il pay per view, che si terrà a Philadelphia, potrebbe portare Bully Ray e Rob Van Dam tra i favoriti, in quanto ex ECW. Il primo sta, di fatto, svolgendo il ruolo di generale degli Immortal, cercando di guidare le sue truppe verso il trionfo; il secondo ha dato spettacolo a Destination X contro Jerry Lynn, dimostrando ancora una volta di saper fare bene solo quando si torna nel contesto della sua vecchia federazione. Scott Steiner, divenuto ormai un gregario degli Immortal, e Matt Morgan, vittorioso in un Ladder Match che gli ha fatto guadagnare dieci punti, ma prossimo a uno stop per infortunio, difficilmente vinceranno il torneo, mentre Devon e The Pope sembrano destinati a scontrarsi, visto l’astio che si è generato tra i due. L’ex componente del Team 3-D non vede di buon occhio la strana amicizia sorta tra i suoi figli e Dinero, nonostante quest’ultimo abbia cercato di dimostrargli la propria onestà regalandogli ben sette punti nelle Series. Non mi sorprenderei di vedere un match risolutivo tra i due a Bound For Glory, sperando in un feud costruito un po’ meglio e in un futuro push di The Pope, a parer mio una delle superstar più sottovalutare della federazione. Sulla situazione di Samoa Joe preferisco stendere per l’ennesima volta un velo pietoso: la sua losing streak è a dir poco umiliante e difficilmente potrà portare a qualcosa di buono. Uscendo dalle Series, va segnalato il ritorno di Jeff Jarrett, che ha portato in TNA nientemeno che il titolo dei pesi massimi della messicana AAA, vinto a Triplemania XIX il 18 giugno. Proprio Double J potrebbe dare inizio a un feud interpromozionale, che farà finalmente fruttare al meglio la collaborazione tra le due federazioni. Impact Wrestling avrebbe bisogno di questo, e non di Eric Young che avvilisce sé stesso e il TV Title, con siparietti sempre più imbarazzanti e totalmente inutili.

    Sul fronte tag team, abbiamo avuto un leggero miglioramento, col match tra Mexican America e British Invasion che ha tenuto tutti col fiato sospeso fino alla fine. Hernandez e Anarquia cominciano finalmente a ingranare, mentre Magnus e Williams hanno confermato la loro immensa bravura. Douglas ha fatto bene anche in singolo, battendo Mark Haskins a Destination X e mostrandogli rispetto nel postmatch; in futuro, non mi sorprenderei di vedere questo ragazzo entrare nella British Invasion, che in questo modo potrebbe avvalersi anche di un X-Divisioner, dopo aver trovato un valido peso massimo in Rob Terry. Ad ogni modo, gli inglesi dovranno presto riprendersi dalla sconfitta patita contro Hernandez e Anarquia, che a seguito di questo match sono diventati i primi contendenti alle cinture detenute dai Beer Money. Roode e Storm, attualmente, si stanno concentrando più sulle Bound For Glory Series che non sulle loro cinture, ma in questo modo rischiano di perderle; si parla addirittura di split imminente, una voce che spero venga smentita al più presto. Beer Money e Mexican America si affronteranno ad Hardcore Justice, in una contesa dal verdetto tutt’altro che scontato. La Knockout Division continua a offrirci uno spettacolo di altissimo livello, tra sfide avvincenti e rivalità sempre più interessanti. Il sogno di Velvet Sky di conquistare il titolo è stato rovinato nuovamente nella puntata di Impact Wrestling di ieri: il suo match contro la campionessa Mickie James non ha neanche avuto inizio, a causa delle interferenze di Angelina Love e Winter prima, ODB e Jackie poi. L’unica consolazione per la Sky sta nell’aver trovato, finalmente, una valida alleata in Traci Brooks, che ha fatto il suo ritorno a Impact Wrestling proprio per guardare le spalle all’ex Beautiful People. Ora si mescolano le carte per Hardcore Justice: Winter sarebbe dovuta andare per il titolo, ma ora Velvet Sky reclamerà la title shot che le è stata negata, con Angelina Love che sicuramente non rimarrà in disparte. Si andrà per il Fatal Four Way? Molto probabilmente, ma prima, Velvet e la sua nuova amica Traci dovranno sbarazzarsi definitivamente di ODB e Jackie. Salgono, intanto, le quotazioni di Tara, che nelle ultime due puntate di Impact Wrestling è riuscita a ottenere altrettante vittorie. Il 16 luglio, la ragazza ha avuto la meglio sulla sua ex alleata Madison Rayne, mentre questa settimana è riuscita a conquistare i Tag Team Titles insieme a Miss Tessmacher. Si è concluso così il lungo regno di Rosita e Sarita, con quest’ultima che sta combattendo con una maschera per via di una paralisi facciale; è doveroso fare gli auguri di pronta guarigione alla ragazza, nella speranza che presto possa stare di nuovo bene e che torni a lottare come sa. Comunque, la faida tra Tara e Madison non sembra ancora conclusa, visto che la Rayne ha attaccato la rivale anche durante il match titolato, e non è da escludere che prima o poi la Killer Queen trovi una tag team partner che le permetta di vendicarsi.

    Stavolta, l’ultima parte del pezzo è dedicata alla X-Division, letteralmente risorta dopo un grandissimo Destination X. Tutti i match sono stati ampiamente sopra la sufficienza, con gli ultimi tre veramente da antologia; non si è giocato solo sul fattore nostalgia, ma anche sui volti nuovi, come Jack Evans, Mark Haskins, Zema Ion. Il tanto ambito contratto se lo è aggiudicato Austin Aries, ma qualcosa mi dice che rivedremo presto anche gli altri, basti pensare che Kid Kash, eliminato già alle qualificazioni, tornerà a breve in TNA per lanciare i giovani talenti. L’Ultimate X ha messo in evidenza la bravura di Alex Shelley e Amazing Red e i limiti di Shannon Moore e Robbie E, mentre il match per il titolo ha visto trionfare Brian Kendrick sul mostro Abyss. Quella dell’ex Spanky è stata un’impresa titanica, vista la differenza di stazza, ed è stata possibile grazie all’intera X-Division, che ha vanificato le interferenze di Eric Bischoff e degli Immortal. Abyss è uscito con le ossa rotte da questo confronto: non solo la sua autostima è andata in pezzi, ma anche la fiducia che i compagni di stable riponevano nei suoi confronti è andata perduta. Il mostro sembra intenzionato a chiedere un rematch e molto probabilmente lo otterrà ad Hardcore Justice. Intanto, Kendrick ha già difeso con successo la cintura contro Alex Shelley, in un incontro molto spettacolare che è stato deciso dall’interferenza di Austin Aries a favore del campione. Le strade di Shelley e Aries si incrociano nuovamente, dopo i loro trascorsi in ROH (i fans di questa federazione si ricorderanno sicuramente della Generation Next) e, qualche anno fa, in TNA (le Paparazzi Championship Series); il nuovo membro della X-Division vuole arrivare al vertice della categoria a modo suo, senza rispettare le regole, e ciò ha indispettito non solo Shelley, ma anche Brian Kendrick, al quale non è piaciuta la vittoria ottenuta in modo sporco. Quello che conta veramente, però, è che la X-Division sta finalmente avendo i suoi spazi, le sue storyline e i suoi personaggi ben marcati: per ora c’è da essere ottimisti, ma è meglio aspettare qualche mese prima di tirare le somme.

    Per oggi è tutto, l’appuntamento è tra due settimane, sempre su queste pagine!

    If you don’t know… Now you know! (E finalmente sei tornato campione: complimenti, Instant Classic!)
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    CorporalCajun
    00 30/01/2024 08:54
    Ho scritto due volte "Brother Ray" [SM=p6430653]

    Ed ecco i primi complimenti alla WWE (MITB si era chiuso con CM Punk e Christian campioni) *___*
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    Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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    Ankie
    00 03/02/2024 09:31
    Ultimate X #36 - E' la vigilia di Hardcore Justice: una card solida con un grande main event. Kurt Angle e Sting pronti a combattere ancora
    una volta... scoprite la loro storia dal lontano ottobre 2006!
    Benvenuti a questa nuova edizione dell’Ultimate X, che precede di un solo giorno il pay per view Hardcore Justice. E’ la seconda volta che questo evento porta questo nome (fino al 2009 si chiamava Hardcore Justice), ma mentre l’anno scorso si esibirono solamente gli atleti che avevano fatto parte della gloriosa ECW, stavolta combatteranno i wrestler che vediamo tutti i giovedì a Impact Wrestling. Non mi sto, chiaramente, riferendo a CM Punk, che, nonostante la pubblicità un po’ ingannevole fatta sul sito ufficiale della federazione, non sta veramente “arrivando”. Nel forum si è sollevato un polverone su questa azione della TNA, che ha messo nel suo spazio “on demand” i pochi match che il campione WWE disputò nel 2003, cercando così di sfruttare la meravigliosa storyline che lo vede coinvolto nella federazione rivale. Si tratta, a parer mio, di un’arma a doppio taglio: la federazione ci guadagna in soldi (saranno in tanti a voler vedere le gesta del proprio beniamino prima di diventare famoso) e visibilità (chi cercherà CM Punk su internet e si imbatterà nel banner in questione, probabilmente sarà invogliato a saperne di più sulla TNA, così come chi scaricherà i match senza aver mai visto Impact Wrestling), ma ci perde sicuramente in immagine e reputazione. Ma è veramente importante ciò, in questo momento? Diciamocelo, la compagnia di Orlando ha provato a gareggiare con la WWE e ne è uscita con le ossa rotte, per tanti motivi che vanno oltre le proprie colpe. A questo punto, non è propriamente un male la scelta di diventare e rimanere la migliore seconda, cercando di monetizzare il più possibile e ricorrendo anche a questi mezzi pur di riguadagnare i soldi che si perdono in stipendi e in altre spese. Ci tenevo ad aprire questa parentesi, perché per molti sembra davvero che la TNA sia un’associazione di beneficenza che deve fare solo quello che vogliono i fans: pure i buryates di Destination X ci dimostrano che non è così, ma di questo parlerò più in là. Come dicevo in apertura del pezzo, Hardcore Justice è finalmente alle porte e il main event sarà un vero classico, visto che i due contendenti per il titolo mondiale si danno battaglia sul ring della TNA da anni.

    I destini di Sting e Kurt Angle, infatti, sono stati intrecciati sin dall’esordio dell’eroe olimpico, il quale fu nominato Special Enforcer nel match di Bound For Glory che vide The Icon avere la meglio su Jeff Jarrett. Era il 22 ottobre 2006 e, dopo allora, le loro strade si divisero per qualche mese, fino a ricongiungersi nel mese di maggio dell’anno dopo, quando i due si ritrovarono invischiati nella lotta per il titolo, detenuto da Christian Cage. Nel pay per view Sacrifice, ci fu subito un finale controverso: Angle fece cedere Sting mentre quest’ultimo schienava l’Instant Classic, con tanto di arbitri che non sapevano a chi assegnare la vittoria. Alla fine, Kurt fu dichiarato vincitore, ma il titolo fu riassegnato a Slammiversary in un King Of The Mountain Match a cui prese parte solo l’eroe olimpico. Qualche mese dopo, il fuoco della rivalità fu acceso definitivamente: Angle si ritrovò con i titoli di coppia, ma senza un tag team partner, ragion per cui scelse Sting, salvo poi colpirlo a tradimento nel loro match di No Surrender. Le ragioni di questo gesto stavano nella sceneggiata dell’allora moglie dell’olimpionico, Karen, che finse di essere stata colpita da The Icon; quest’ultimo dovette così subire l’umiliante schienamento ad opera di Pacman Jones, ma ciò che successe nelle settimane successive fu decisamente peggiore. Kurt, infatti, arrivò persino ad effettuare un pestaggio ai danni del figlio dello Stinger, mandando così il rivale su tutte le furie. La loro sfida a Bound For Glory segnò la vittoria di Sting, che vinse incontro e cintura, ma Angle riuscì a rivincere il titolo dieci giorni dopo, grazie al decisivo aiuto di Kevin Nash. Un altro scontro in tag team a Genesis e poi si dovette aspettare la fine del 2008 per vedere Kurt Angle e Sting di nuovo l’uno di fronte all’altro: la novità, però, fu quella di vederli stringere un’alleanza, per formare quell’indimenticabile stable che fu la main Event mafia. Il loro sodalizio durò solo qualche mese, poi Kurt si rese conto di volere il titolo, allora detenuto da The Icon, e si creò una frattura in seno alla stable; nei primi mesi del 2009, ci furono un buon fatal four way, che vide coinvolto anche il Team 3-D, e un match singolo a Destination X, con Jeff Jarrett arbitro speciale e Mick Foley Special Enforcer, tanti segmenti parlati, ma soprattutto un Empty Arena Street Fight che pochi fans dimenticheranno. Si trattò, infatti, di uno dei momenti più belli della storia di Impact, una vera propria battaglia tra due atleti che lasciavano trasparire il loro reciproco odio da ogni gesto, da ogni espressione.

    Nel corso di questo feud, Angle non riuscì a portare via il titolo a Sting, che però lo perse contro Mick Foley a Lockdown e, in seguito, sembrò firmare una tregua con Kurt. Ancora una volta, l’amicizia tra i due durò pochissimo: a Sacrifice, lo Stinger schienò l’eroe olimpico nel corso di un Fatal Four Way, diventando, come da stipulazione, il nuovo leader della main Event mafia. Qualche settimana dopo, Angle sconfisse il rivale per la seconda volta nella sua carriera, stavolta con l’aiuto di Matt Morgan, in un match valido per il King Of The Mountain Match di Slammiversary. Proprio in questo pay per view, Angle fu incoronato campione, e nella successiva puntata di Impact defenestrò Sting dalla stable, facendolo massacrare da tutta la main Event mafia. The Icon provò a vendicarsi ad agosto, in un 3-Way che vedeva coinvolto anche Matt Morgan, ma fallì nel suo intento; il 20 settembre a No Surrender fu fatto un match simile, con l’aggiunta di AJ Styles, e fu proprio The Phenomenal a vincere, grazie all’aiuto decisivo dello Stinger, che in questo modo riuscì a danneggiare Angle. Il successivo scioglimento della main Event mafia, il face turn di Kurt e l’avvento dell’era Hogan fecero sì che i due grandi nemici non si incontrassero più…. fino ad ora. Il resto è storia recente, con Angle che è diventato number one contender sconfiggendo Jeff Jarrett e, non pago di ciò, ha permesso a Sting di vincere il titolo contro Mr Anderson. L’olimpionico è anche riuscito a correggere un suo iniziale errore, affermando di non aver mai battuto il rivale senza avvantaggiarsi di un’interferenza esterna, e sogna di vincere in modo pulito ad Hardcore Justice. Dovrà vedersela contro uno Sting in forma strepitosa, che sta interpretando alla grande il suo nuovo personaggio e sta praticando i suoi mind games sia contro Kurt che contro gli Immortal, facendo letteralmente impazzire Eric Bischoff; memorabile l’episodio di Impact Wrestling del 28 luglio, nel quale lo Stinger ha finto di essere il direttore esecutivo del Network, decidendo incontri e stipulazioni e riuscendo a ingannare tutti! Insomma, tutto è pronto per un match bello e soprattutto imprevedibile, ragion per cui diventa molto difficile fare un pronostico. Per quanto mi riguarda, vado con Sting, che ha rivinto la cintura da troppo poco tempo per perderla subito, mentre Angle merita di arrivare a Bound For Glory con un feud solido alle spalle, cosa che non potrebbe fare con il vincitore delle Series.

    Questo mini-torneo dalle regole particolari sta continuando a infuocare le arene, sia a Impact che negli house show, e ora approda anche in pay per view, ma va registrata la perdita di uno dei partecipanti. Matt Morgan, come prevedevo, ha dovuto dare forfait per un infortunio al pettorale, venendo così estromesso dalla competizione nonostante avesse parecchi punti. Vanno in rialzo le quotazioni di Rob Van Dam, che a Impact ha avuto la meglio sul lanciatissimo Gunner e che ad Hardcore Justice vedremo contro un altro promettente atleta, il mio favorito per la vittoria finale: sto parlando, ovviamente, dell’imbattuto Crimson, atteso alla prova del nove contro un ben più esperto avversario. Penso che il “fratello” di Amazing Red arriverà a Bound For Glory con la winning streak ancora intatta, quindi sarà lui a vincere contro il Whole F’N Show. Un’altra sfida per le Series sarà quella, ben più sentita, tra The Pope e Devon: Dinero ha recentemente fatto i primi punti, ma sembra preoccuparsi di più della moglie e dei figli dell’ex componente del Team 3-D. Quest’ultimo è infuriato per questa faccenda, dato che non si fida di Dinero, e così si è arrivati a questa sfida, che potrebbe trovare una replica nei prossimi pay per view. Penso che sarà The Pope a vincere, beffando in qualche modo l’avversario e magari avvalendosi dell’involontario aiuto della famiglia di Devon. Continua il periodo nero di Samoa Joe, sempre a quota zero e ormai risucchiato in una losing streak imbarazzante, mentre alcuni partecipanti delle Series saranno impegnati in un vero e proprio scontro tra stable. Ad Hardcore Justice sarà Fortune vs Immortal, due gruppi che non si affrontano in pay per view da Lockdown, quando furono The Fallen Angel e compagni ad avere la meglio. Stavolta, saranno AJ Styles, Christopher Daniels e Kazarian a rappresentare il Fortune, mentre Abyss, Gunner e Scott Steiner combatteranno in nome degli Immortal. Vedremo se AJ Styles e Christopher Daniels riusciranno a convivere dopo le recenti scaramucce: The Fallen Angel vorrebbe parlare con The Phenomenal One di qualcosa che non ci è noto, ma quest’ultimo non sembra trovare mai il tempo per discutere. AJ dovrà comunque dimostrare di essere ancora il leader indiscusso del Fortune, mentre Abyss cercherà il riscatto dopo le due cocenti sconfitte subite da Brian Kendrick, che gli sono costate l’X-Division Title. Anche gli altri sono alla ricerca di conferme, soprattutto Gunner, che ha ancora il dente avvelenato dall’aggressione subita il 14 luglio dai “misteriosi clown”; probabilmente, la resa dei conti tra le due stable sarà a Bound For Glory, mentre in questa sfida intermedia vedo favoriti gli Immortal.

    Il grande assente di questo match è Bully Ray, che da bravo generale ha preferito mandare le sue truppe in guerra invece di combattere in prima persona. Qualcosa, però, bolle in pentola anche per lui, visto che i suoi comportamenti da boss non sono andati per niente a genio al nuovo acquisto della stable, quel Mr Anderson che ha recentemente perso uno Steel Cage Match contro Kurt Angle proprio a causa di Ray. Si tratta dell’ennesima sconfitta consecutiva patita dal biondo atleta del Wisconsin, che rischia di affiancare Samoa Joe nella sua losing streak e che, proprio per il conflitto con Bully, ha già un piede fuori dagli Immortal. I due collideranno ad Hardcore Justice, e sarà lì che avremo dei veri segnali sul futuro di Anderson: una vittoria potrebbe essere il punto di partenza per la risalita, ma una sconfitta lo farebbe sprofondare definitivamente nel baratro. E’ però quasi certo che nel main event di Bound For Glory lui non ci sarà, e per colui che fino a un mese e mezzo fa era stato senza ombra di dubbio il wrestler dell’anno per quanto riguarda la TNA, è questa la vera disfatta. Ray, al contrario, sorprende in positivo: sa farsi odiare, ha un personaggio abbastanza accattivante, sul ring non è un fenomeno, ma ci sa fare. Rappresenta il classico ostacolo da superare prima di arrivare al main event, per dirla in termini di videogame, è il tipico avversario che si affronta prima del boss finale, e diciamolo: se in Mortal Kombat arrivassimo da Shang Tsung senza aver prima battuto Goro, saremmo molto meno gasati. Jeff Jarrett continua a girare con il titolo AAA sulla spalla, ma non ha ancora dato inizio al feud che coinvolgerà i lottatori messicani; intanto, Eric Young continua a fare il buffone e a umiliare quel TV Title che AJ Styles e Douglas Williams avevano provato a rendere grande. Sul versante tag team, ad Hardcore Justice avremo la resa dei conti tra Beer Money e Mexican America, che è stata anticipata dal bellissimo Street Fight tra Bobby Roode e Hernandez a Impact Wrestling. I messicani sono riusciti a svolgere un ottimo lavoro, affermandosi come heel e dimostrando di meritare le luci della ribalta, mentre i Beer Money hanno finalmente smesso di pensare solo alle Series e sono tornati ad essere un vero team. Con i messicani che sono lanciatissimi e il duo Storm-Roode che detiene i titoli da gennaio, sembra che i favoriti siano gli sfidanti, tuttavia vado controcorrente e punto sull’affermazione dei Beer Money, che meritano di arrivare a Bound For Glory con le cinture; è certo, comunque, che la British Invasion attende…

    Luci e ombre sulla X-Division: finalmente abbiamo una storyline ben costruita e capace di generare hype, la categoria si sta rinforzando, ma sono i risultati concreti a mancare. Gli acquisti del pay per view non sono stati quelli sperati, in netto calo rispetto all’anno scorso, e i ratings non salgono quando gli atleti X-Division sono sul ring; persino lo speciale che ho scritto alla vigilia del pay per view (e che trovate qui: www.worldofwrestling.it/index.php?ind=reviews&op;=entry_view&ide... è stato letto da pochissimi, mentre l’anno scorso, in pieno ECW-revival, feci il boom di visite. E dire che non solo il pay per view è stato bello, ma anche il seguito, con la sorprendente ascesa di Austin Aries e il suo feud con il campione Brian Kendrick e con Alex Shelley, non è stato da meno. Ad Hardcore Justice avremo un bel triangolare tra questi atleti, che promette grande spettacolo e che forse, per una volta, non sarà l’incontro di apertura; Aries, accanito sostenitore del motto “il fine giustifica i mezzi”, cercherà in tutti i modi di vincere il titolo, mentre il campione Kendrick, protagonista di un finale mozzafiato in un Ultimate X contro Abyss nella puntata di Impact Wrestling del 28 luglio, e Shelley, al quale brucia la sconfitta patita proprio contro Aries nell’episodio del 4 agosto, proveranno a vincere senza usare imbrogli. Mi pare che il favorito sia il campione, che dopo le due vittorie contro il Mostro merita di farsi un regno di qualche mese, per confermare la credibilità che è riuscito faticosamente ad acquistare. Per Aries ci saranno altre occasioni, mentre Shelley sembra essere solo di passaggio nella divisione, in attesa del ritorno di Chris Sabin. Intanto, è notizia recente la firma di Xema Ion, che si era ben comportato a Destination X, mentre a breve dovrebbe fare il suo ritorno in TNA Kid Kash; è da segnalare, però, il rilascio di Amazing Red, nome storico della X-Division, il quale purtroppo era finito nel dimenticatoio già da diverso tempo. Sul versante femminile, è quasi tutto rose e fiori, con l’unico problema che si sta finalmente risolvendo: sembra infatti che Sarita stia guarendo dalla paralisi facciale e che presto si possa togliere quella maschera che nasconde il suo bellissimo viso. Ad Hardcore Justice, Mickie James difenderà il suo titolo dall’assalto di Winter, la quale è lanciatissima dopo la sua recente affermazione su Tara. La misteriosa ragazza potrà contare sull’aiuto di Angelina Love, mentre Mickie non ha vere e proprie alleate nel backstage, ma solo simpatizzanti. La loro è una rivalità molto sentita, che porterà sicuramente ad un match ad alto livello; alla fine, penso proprio che la campionessa cadrà, con Winter che arriverà con la cintura fino a Bound For Glory, dove si potrebbe finalmente realizzare il sogno di Velvet Sky. La ragazza è stata autrice di uno splendido promo il 28 luglio, dove, supportata dalla rientrante Traci Brooks, ha messo in riga ODB e Jackie e ha fatto capire che non si lascerà intimidire da nessuno, andando avanti per la sua strada fino a conquistare l’ambita cintura. Diciamola tutta, dopo anni di onorato servizio e di grandi miglioramenti sia sul ring che al microfono, la Sky quel titolo se lo merita tutto. Il feud tra Madison Rayne e Tara, che sembrava concluso, ci regalerà invece altri incontri, visto che la Killer Queen continua a interferire (o a cercare di farlo) nei match della rivale. Nell’ultima puntata di Impact Wrestling, Madison ha affrontato la tag team partner di Tara, Miss Tessmacher, subendo un’inaspettata sconfitta, ma vendicandosi con un pestaggio nel postmatch; tutto questo mi fa sperare che la rivalità possa interessare anche le cinture di coppia, con la Rayne pronta a cercare una nuova alleata. I titoli saranno in palio già ad Hardcore Justice, ma in questo caso le avversarie di Tara e Miss Tessmacher saranno Sarita e Rosita, le ex campionesse, che le proveranno tutte pur di riprendersi le cinture. Quello che è certo, comunque, è che la Knockout Division sta vivendo un anno fantastico, e se continuerà questo trend, il sogno di un pay per view tutto al femminile potrebbe diventare realtà.

    Per oggi è tutto, vi auguro una buona visione del pay per view e, visto che il prossimo pezzo sarà pubblicato tra 15 giorni, un buon ferragosto! Mando, inoltre, un saluto a Jeremy, che si è auto-proclamato il figlio che Vince McMahon avrebbe voluto avere.

    If you don’t know… Now you know!
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    CorporalCajun
    00 07/02/2024 08:46
    "Hardcore Justice. E’ la seconda volta che questo evento porta questo nome (fino al 2009 si chiamava Hardcore Justice)" [SM=p6430653] volevo dire "Hard Justice", ovviamente [SM=p6430242]

    "buryates" : mi sa che ho invertito due lettere [SM=p6026361]

    Bella la retrospettiva di Angle-Sting, ma direi che ho cannato il pronostico su Crimson [SM=p6026360]

    Piccola curiosità: il Jeremy che saluto alla fine è lo stesso che posta abitualmente su TW (non so se ha vinto il Most Improved, ho visto che qualcuno ha votato per lui)
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    Ankie
    00 08/02/2024 06:23
    Ultimate X #37 - Numero POLEMICO, tra le incongruenze della storyline principale, la cattiva gestione di alcuni atleti e la perdita dell'identità
    della X-Division: la TNA sta prendendo in giro i fans?
    Benvenuti a questa nuova edizione dell’Ultimate X, che porta un numero molto apprezzato dagli amanti di Clerks; sperando che abbiate passato un buon ferragosto, vi presento, per la seconda volta da quando lavoro nel wrestling web, un’accesa polemica nei confronti della TNA. Hardcore Justice è stato un pay per view molto particolare: iniziato malissimo, ha pian piano alzato la qualità dei suoi match, fino ad arrivare ad un main event molto ben combattuto, ma dal finale che ha fatto storcere il naso a parecchi. Nella successiva puntata di Impact Wrestling è stata gettata ulteriore benzina sul fuoco, e così abbiamo la storyline principale della federazione colma di incongruenze, una vera e propria presa in giro nei confronti dei fans. Perché dico così? Perché Kurt Angle, che fino ad Hardcore Justice sembrava morire dalla voglia di battere Sting in modo pulito, non ha esitato a colpirlo con una sedia; ma soprattutto perché l’eroe olimpico, dopo essere stato fregato da Hulk Hogan a Bound For Glory dell’anno scorso, dopo aver avuto un feud sanguinosissimo e molto personale con uno dei membri principali degli Immortal, dopo aver quasi riportato la main Event mafia in TNA pur di contrastare l’ascesa della stable dell’Hulkster, alla fine è entrato proprio nel gruppo che ha combattuto per dieci mesi! Tutto ciò, inoltre, vanifica il lavoro fatto nella scorsa edizione di Bound For Glory, visto i tre protagonisti del main event di quel pay per view sono poi entrati negli Immortal, mentre soltanto uno sarebbe dovuto essere il prescelto, e gli altri gli sfidanti. Invece, abbiamo avuto la tristissima parentesi Anderson, che lo ha trasformato da main eventer a grane perdente, e ora Angle, che butta via dieci mesi di storyline solamente perché Hogan gli ha detto che Dixie Carter sapeva della relazione che era nata tra la sua ex moglie Karen e Jeff Jarrett; peccato che lo stesso Hulkster abbia accolto a braccia aperte la coppietta negli Immortal e che i suoi scagnozzi abbiano aiutato il King Of The Mountain nei suoi match contro l’Olympic Hero… Se spesso ho avuto l’impressione che la WWE si sia presa gioco di noi appassionati, trattandoci come se avessimo la memoria corta e quindi credendo di poter cancellare wrestler (Benoit, Hogan, ecc.), storyline (il divorzio tra Triple H e Stephanie) e incontri (Triple H vs Undertaker di Wrestlemania XVII) del passato, stavolta mi sento preso in giro dalla TNA, dove al contrario si fa leva sulla memoria storica dei fans, ma non su quella recente, come se soffrissimo tutti di una particolare forma di Alzheimer. Il problema è che, così facendo, la federazione rischia ancora una volta di perdere gli spettatori più smaliziati, che invece sono quelli tra cui bisogna puntare, dato che i fans occasionali sembrano proprio irraggiungibili e non si schiodano da una WWE che in questo momento sta pure facendo un ottimo lavoro (tanto che il sottoscritto ha ricominciato a seguirla costantemente dopo anni).

    Alla fine dei giochi ci ritroviamo con Angle nuovamente heel, nuovamente campione (non succedeva da quasi due anni: da face, infatti, non ha vinto nemmeno un titolo) e con un obiettivo molto particolare, quello di distruggere tutte le nuove leve in forza alla TNA. Un proposito interessante, se non fosse che l’eroe olimpico aveva già tentato di attuarlo ai tempi della mEm; come prima vittima ha scelto l’imbattuto Crimson, che proprio in virtù di ciò ha rafforzato il suo status di favorito per la vittoria finale nelle Bound For Glory Series. Nella puntata di Impact Wrestling dell’11 agosto, Kurt ha brutalmente attaccato il giovane atleta (un tempo suo alleato), dando prova di grande ferocia e rischiando seriamente di procurargli un infortunio. La risposta di Crimson è arrivata sette giorni dopo, in un segmento parlato nel quale l’atleta ha sfidato Angle in un match da disputarsi nel prossimo episodio di Impact Wrestling. Non si è fatta attendere anche la replica di Sting, tradito, privato del titolo e vittima di un pestaggio da parte del nuovo campione e di Hulk Hogan. I suoi mindgames delle ultime settimane, con un’interpretazione magistrale del nuovo personaggio ispirato al joker, si sono ritorti contro The Icon, dato che l’Hulkster sta mettendo in atto una spietata vendetta. In mezzo a tanta ipocrisia, almeno questo feud prosegue in modo coerente, con le due leggende che ce la stanno mettendo tutta per generare hype in vista del loro match di Bound For Glory, condizioni di Hogan permettendo. Una storyline di ampio respiro, iniziata addirittura nel mese di marzo del 2010, che merita di avere una degna conclusione in quello che viene presentato come il pay per view più importante dell’anno. Il 18 agosto, a Impact Wrestling, lo Stinger si è confrontato con un altro atleta leggendario, il rientrante Ric Flair, il quale non ha esitato a sfidare The Icon a un match. L’incontro dovrebbe disputarsi a No Surrender e, in caso di sconfitta, Sting dovrà ritirarsi, ma se vincerà, gli verrà spianata la strada per affrontare Hogan a Bound For Glory. Questo evento avrebbe potuto consacrare Mr Anderson, se solo fosse arrivato a ottobre con il titolo e con un comportamento da perfetto tweener, ma la scellerata gestione del suo personaggio nell’ultimo mese e mezzo lo ha fatto cadere in un baratro dal quale difficilmente riuscirà a risalire del tutto. Hardcore Justice e la successiva puntata di Impact Wrestling sono state disastrose per lui: dopo l’umiliante sconfitta contro Bully Ray, Anderson è stato cacciato dagli Immortal e pestato a sangue da quelli che, per poche settimane, sono stati i suoi compagni. Non so se la fine del suo sodalizio con la stable segnerà anche la conclusione della sua losing streak, ma resta il fatto che in questo momento la credibilità del biondo atleta del Wisconsin è ai minimi storici e ci vorranno mesi perché possa sperare di tornare nel giro che conta.

    La vittoria di Brother Ray su Anderson è stata una delle poche note positive per gli Immortal ad Hard Justice, dato che il resto del gruppo è stato sconfitto dal Fortune in un match a squadre. Si è trattato di un bellissimo incontro, pieno di spot spettacolari (da fare invidia al deludente incontro della X-Division) e impreziosito da un bump molto spettacolare sul tavolo da parte di Gunner e Daniels. A mettere a segno il pin finale è stato AJ Styles, dopo un’eccezionale combinazione moonsault-pelè contro la quale Abyss non ha potuto fare nulla. Il mostro ha subito il secondo schienamento in due pay per view, tradendo la fiducia che i suoi compagni e i suoi capi avevano riposto in lui; per questa ragione, è stato ripetutamente insultato da Hogan e Bischoff, delusi dalle sue ultime prestazioni e ancora infuriati per la perdita dell’X-Division Title. Un altro errore potrebbe costare ad Abyss l’espulsione dalla stable, un rischio che sicuramente non corrono né Gunner, che col suo “sacrificio” si è guadagnato il rispetto dei suoi compagni, né Scott Steiner, che nel ruolo di “rinforzo” è sempre molto utile, nè Bully Ray, che però potrebbe vedere il suo ruolo di leader ridimensionato dall’arrivo di Kurt Angle. Sul fronte del Fortune, invece, AJ Styles ha legittimato la sua leadership grazie a quel pin, ma nelle Bound For Glory Series continua ad arrancare, rimanendo indietro persino rispetto ai suoi compagni di stable, James Storm e Bobby Roode. Di certo le sfide non gli mancano: nell’episodio di Impact Wrestling dell’11 agosto, Christopher Daniels ha finalmente rivelato le sue intenzioni, lanciando la sfida a The Phenomenal per un ultimo, grande match. I due si sono affrontati diverse volte, ma a quanto pare per Daniels non sono abbastanza, mentre Styles ha preferito prendere tempo prima di dare una risposta all’amico. Anche questa contesa potrebbe essere disputata a Bound For Glory, e c’è un precedente non incoraggiante: i due, infatti, si affrontarono nella prima edizione del pay per view in un 30-Minutes Iron Man Match, e fu il loro incontro peggiore, un’autentica delusione. La speranza è che questo insuccesso non venga bissato, e soprattutto che, una volta sconfitto definitivamente il suo migliore amico/rivale, AJ Styles possa puntare di nuovo alla cintura, per tornare ai fasti di quel 4 gennaio 2010 che, ancora oggi, rappresenta senza ombra di dubbio il punto più alto della sua carriera. Kazarian, invece, continua a non avere uno straccio di feud da Destination X, e sarebbe ora che trovasse un avversario degno di questo nome.

    Jeff Jarrett ha finalmente dato inizio alla storyline che lo vedrà affrontare degli atleti messicani, ma la direzione intrapresa non sembra quella che tutti si aspettavano. Infatti, Double J, in un segmento di dubbio gusto con due fans messicani, ha suscitato le ire di Hector Guerrero, e ciò lascia pensare a un imminente feud con il nipote Chavo, ammesso che quest’ultimo approdi in TNA allo scadere della clausola no compete. Certo, inizialmente sarebbe un ottimo colpo, ma poi penso che Chavo verrebbe dirottato nella X-Division, dato che non è certo in grado di fare la differenza nella categoria dei pesi massimi. Il King Of The Mountain, intanto, ha aiutato i Mexican America nel loro match contro i Beer Money, dando inizio a un’alleanza che potrebbe creare dei nuovi scenari. Scendono le quotazioni di Rob Van Dam, che ad Hardcore Justice è stato sconfitto da Crimson per squalifica, venendo privato di dieci punti nelle Bound For Glory Series e perdendo terreno rispetto agli altri atleti. Il responsabile della squalifica è stato Jerry Lynn, che credeva di fare un favore a Van Dam ma, di fatto, lo ha danneggiato; la scena si è ripetuta undici giorni dopo a Impact Wrestling, anche se stavolta l’avversario di RVD era AJ Styles. C’è aria di “one more match” tra i due, e non mi stupirei se ciò avvenisse proprio nel pay per view più importante dell’anno. In fondo, metterlo contro gli ex ECW e sfruttare l’effetto nostalgia è l’unico modo per far risaltare il Whole F’n Show, che in questi anni non è mai riuscito ad evolversi e combatte ancora come se fossimo nel 2001. Sempre ad Hardcore Justice, The Pope si è imposto su Devon in uno scontro leale e onesto, tuttavia non è ancora riuscito a ottenere la fiducia dell’ex reverendo, che proprio non riesce a sopportare il fatto che i suoi figli abbiano stretto amicizia con Dinero. Qui la TNA deve fare attenzione a non tirare troppo la corda, perché in tanti si stanno già stancando di questa storyline e The Pope, performer grandioso che merita di riavere le luci della ribalta di Lockdown 2010, rischia di essere danneggiato anziché premiato da un feud che sta conducendo benissimo. Dinero ha persino salvato Devon dal brutale attacco di un fuorioso Samoa Joe, che sembra intenzionato a distruggere tutti i partecipanti alle Bound For Glory Series. Non credo che sia questo il modo giusto per rilanciarlo, così come non credo che e le idiozie di Eric Young interessino a qualcuno, quindi passo direttamente alla Tag Team Division, che ad Hardcore Justice è stata rappresentata da un match a cinque stelle. I Beer Money, che hanno tenuto i titoli, sono stati grandiosi, ma anche i Mexican America hanno dimostrato di essere una coppia valida e ben assortita. I quattro hanno provato a ripetere a quanto di buono fatto in pay per view undici giorni dopo, in un match che è stato selezionato persino come main event di Impact Wrestling(era da tanto che a una sfida per i Tag Team Titles non veniva data così tanta importanza). In questo scontro, i Mexican America sono riusciti a conquistare le cinture, mettendo fine al regno di sette mesi di Roode e Storm. Probabilmente, i Beer Money avranno presto una rivincita, ma la mia impressione è che il regno dei messicani sia destinato a durare parecchio. Intanto, la British Invasion attende il proprio turno, mentre i Generation ME, purtroppo, abbandonano la federazione, dopo che negli ultimi tempi erano stati utilizzati pochissimo.

    La X-Division ha fatto un grosso passo falso ad Hardcore Justice, ma nella successiva puntata di Impact Wrestling ha dovuto persino rinunciare alla sua identità. In pay per view, Brian Kendrick, Alex Shelley e Austin Aries ci hanno offerto un incontro deludente, lento e a tratti molto noioso, l’esatto contrario di come dovrebbe essere un match della X-Division; un caso molto strano, visto che, giusto qualche settimana prima, erano bastati Kendrick e Shelley da soli per assicurare un grande spettacolo. L’11 agosto a Impact Wrestling è stato poi stabilito che d’ora in poi la X-Division avrà un limite di peso, abbandonando così quell’ “It’s about no limits” che è il suo slogan sin dalla nascita! E’ vero che un simile provvedimento impedisce a lottatori come Abyss di “ammazzare” la categoria, ma in questo modo non potremo più nemmeno sognare un match come quello di Unbreakable 2005, visto che Samoa Joe o altri wrestler di stazza simile alla sua non potranno mai più competere per l’X-Division Title. Con queste regole, la cintura potrebbe anche essere ribattezzata Cruiserweight Title, così come l’intera categoria, che non può più fare della propria unicità un vanto. E’ vero, il Gauntlet andato in scena durante l’episodio di Impact Wrestling del 18 agosto non è stato male, con le nuove leve che si sono messe in risalto e Austin Aries ha agguantato la vittoria finale, ma al solo pensiero di vedere quest’ultimo contro Kendrick dopo lo schifo di Hardcore Justice, rabbrividisco. L’altra faccia della medaglia è rappresentata da una divisione femminile in costante crescita, che continua a proporre match e rivalità di altissimo livello. Ad Hardcore Justice, Winter è riuscita, seppur in modo sporchissimo, a sconfiggere Mickie James, laureandosi campionessa: permettetemi un elogio per questa lottatrice, che vidi per la prima volta nel lontano 2005 e che ha fatto tanta gavetta, venendo pure trattata malissimo in WWE, prima di arrivare a conquistare un titolo importante. Un giusto riconoscimento per una ragazza ottima sul ring, impeccabile al microfono e dal carisma innato. Mickie non si è data per vinta ed è già diventata la contendente numero uno (sconfiggendo una Madison Rayne ormai in fase calante), ma non penso che a No Surrender riuscirà a riprendersi la cintura, visto che Bound For Glory rappresenta la cornice perfetta per la realizzazione del sogno di Velvet Sky. Interessante, poi, la situazione di ODB e Jackie, che al momento sono sotto osservazione da parte dei dirigenti della TNA e quindi cercano in tutti i modi di non infrangere le regole, in modo da ottenere un contratto con la federazione di Orlando. Sembra incredibile, ma proprio con questa nuova “attitudine” ODB ha combattuto un match favoloso, degno di un pay per view, contro Mickie James il 18 agosto! Infine, prosegue bene il regno di Tara e Miss Tessmacher, vincitrici ad Hardcore Justice contro Rosita e Sarita, mentre Traci Brooks ha chiesto ad Eric Bischoff di riassumerla come “general manager” della categoria; ancora una volta, dunque, le Knockouts riescono a fare la differenza sia a Impact Wrestling che in pay per view.

    Per oggi è tutto, l’Ultimate X torna tra due settimane!

    If you don’t know… Now you know! (Non meritavi proprio di perdere…)
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    CorporalCajun
    00 08/02/2024 11:30
    "pieno di spot spettacolari (da fare invidia al deludente incontro della X-Division) e impreziosito da un bump molto spettacolare" le ripetizioni [SM=p6430653]

    Quanto mi aveva fatto arrabbiare il turn senza senso di Angle, un classico del booking di Vince Russo [SM=p6430660]
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    Friend of the year 2023

    Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
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    Ankie
    00 12/02/2024 18:20
    Ultimate X #38 -No Surrender si avvicina, così come il duello tra i leggendari Ric Flair e Sting, mentre due grandi amicizie si rompono e le Knockouts
    hanno un nuovo boss...
    Benvenuti a questa trentottesima edizione dell’Ultimate X, l’editoriale che vi tiene informati sulle vicissitudini della Total Nonstop Action. Siamo a otto giorni da No Surrender, un pay per view che si preannuncia di transizione, mentre i fari sono puntati sulle prossime puntate di Impact Wrestling e su Bound For Glory. Il mese di settembre ha comunque avuto un ottimo inizio, visto che si è aperto con un episodio settimanale di ottima fattura, condito da ben due match titolati, l’annuncio di una sfida che non vediamo da oltre dieci anni e il promo di un ritorno che sicuramente dividerà in modo netto le opinioni dei fans. Mi sto chiaramente riferendo a Jeff Hardy, l’atleta che avrebbe dovuto fare il salto di qualità alla compagnia, con il suo heel turn inaspettato e quel regno che stava andando a gonfie vele, ma che ha scelto di buttare via tutto a causa dei suoi noti problemi con alcol e droghe. Sono passati quasi sei mesi da quel maledetto Victory Road, e ora Hardy sembra pronto a fare il suo ritorno sul ring della TNA: giovedì sarà il suo giorno, gli sarà concesso uno spazio televisivo tutto suo per poter parlare e, chissà, magari scusarsi con chi ha creduto in lui ed è rimasto deluso. So già che saranno in tanti quelli che diranno che non è giusto dare l’ennesima possibilità a un wrestler che avrebbe potuto avere tutto, ma ha dimostrato di non meritare nemmeno metà del suo successo. Quello che molti non hanno ancora capito, nonostante lo abbia ribadito più volte, è che la TNA non è un’associazione di beneficenza, ma una federazione di wrestling, e lasciarsi sfuggire un grande nome come quello del Charismatic Enigma vorrebbe dire rinunciare a una fetta di fans, senza contare il fatto che, prima dell’allontanamento, il suo merchandise era quello più venduto sul sito della compagnia. Resta poi da vedere l’attitudine con la quale si presenterà Jeff: nel suo ultimo stint è stato un heel magnifico, ma subito dopo l’episodio di Victory Road, i suoi alleati gli hanno voltato le spalle, facendo una damnatio memoriae che è tipica di un’altra federazione. Non mi sorprenderei, dunque, se improvvisamente lanciasse la sfida al campione Kurt Angle per No Surrender, per cercare di riproporre quel capolavoro che andò in scena l’anno scorso nel medesimo pay per view.

    L’eroe olimpico si trova al momento senza avversario, dopo aver sbaragliato Sting a Impact Wrestling per merito dello Special Enforcer Hulk Hogan. Oltre a quello di Hardy, l’altro nome papabile sarebbe quello di Mr Anderson, tornato finalmente nel giro che conta dopo mesi di costanti sconfitte e delusioni. Il biondo atleta del Wisconsin è affamato di vendetta, soprattutto nei confronti di Bully Ray, ma se l’è presa con tutti gli Immortal, facendo infuriare non poco Angle. Un title match, però, potrebbe essere controproducente se venisse disputato ora, visto che Anderson andrebbe incontro a una sicura sconfitta che stroncherebbe sul nascere il suo stint. C’è da dire, poi, che anche se la storyline principale è strapiena di incongruenze (come ho già spiegato nel numero scorso), Kurt Angle è il campione che tutte le compagnie vorrebbero avere: i suoi incontri con Sting sono stati strepitosi, così come quello, seppur non titolato, con Crimson. Era dal regno di AJ Styles che non vedevo sfide per la cintura così belle, con la cintura che viene valorizzata quanto merita e la certezza di poter sempre assistere a dei main event di altissima qualità. Kurt, inoltre, sta compiendo un’impresa a dir poco straordinaria, conciliando il wrestling con gli allenamenti per le Olimpiadi del 2012 (per maggiori informazioni, visitate il suo sito personale). Ciò che vedremo l’estate prossima sarà qualcosa di unico, un evento che sicuramente gioverà tantissimo all’immagine della TNA e che garantirà una maggiore esposizione mediatica alla federazione di Orlando, mentre Angle, qualunque sia il risultato, semplicemente salendo sulla pedana darà per l’ennesima volta prova del suo immenso valore. Intanto, sono sicuro che l’eroe olimpico arriverà a Bound For Glory con la cintura in uno dei due main event della serata, dato che un match del calibro di Sting vs Hulk Hogan non può non finire sullo stesso piano dell’incontro titolato. Manca davvero poco allo scontro tra le due icone, l’ultimo ostacolo si chiama Ric Flair e lo Stinger si prepara ad affrontarlo per l’ennesima volta in carriera, ma a ben dieci anni dall’ultimo, commovente combattimento. E’ abbastanza curioso il fatto che l’ultima sfida tra i due si sia svolta in uno show settimanale (quel WCW Monday Nitro che segnò la fine della compagnia di Atlanta), così come quella che andrà in scena nell’episodio di Impact Wrestling del 15 settembre. Ancora una volta, inoltre, il Nature Boy lotta contro un suo rivale storico poco prima di Bound For Glory, come aveva fatto con Mick Foley nel 2010. L’effetto nostalgia si farà sicuramente sentire, soprattutto tra gli appassionati di vecchia data, ma penso che tutti siano chiamati a dare il dovuto rispetto a questi due atleti leggendari, che sicuramente non si risparmieranno. Il pronostico è l’unica cosa scontata di questo match, con Sting che risulta strafavorito dalla stipulazione e pronto, finalmente, a confrontarsi con Hulk Hogan e mettere fine alle ostilità, che durano da troppo tempo. E chissà, magari alla fine i due si stringeranno la mano, si abbracceranno e l’Hulkamania tornerà dalla parte dei suoi tifosi.

    Le Bound For Glory Series si concluderanno a No Surrender, ma è doveroso fare un riepilogo, visto che da due settimane a questa parte il volto del torneo è cambiato totalmente. Il favorito numero uno per la vittoria finale, l’imbattuto Crimson, colui che sembrava destinato a consacrarsi a Bound For Glory, è stato messo fuori gioco da un Samoa Joe completamente impazzito, che non solo gli ha impedito di schienare Kurt Angle al termine di un bellissimo non-title match, ma lo ha anche infortunato ad una gamba! Il samoano ha mietuto altre due vittime, The Pope e Devon, mandando su tutte le furie Matt Morgan, il quale è venuto alle mani con Joe non curandosi del proprio infortunio. The Blueprint se la vedrà con The Samoan Submission Machine a No Surrender, in un incontro che non si è mai visto in pay per view; in compenso, Matt esordì in TNA in un ruolo attivo, dopo mesi da “vice” di Jim Cornette, nell’edizione di Bound For Glory del 2007, quando facendo da Special Enforcer al match tra Joe e Christian Cage, aiutò proprio il samoano a mettere fine al periodo di imbattibilità dell’Instant Classic. Si tratterà, quindi, di uno scontro tra colossi, due lottatori potentissimi, ma dotati anche di tanta agilità, che potrebbero tirare fuori dal cilindro la vera sorpresa del pay per view. Penso sia arrivato il momento di interrompere la losing streak di Joe, che deve arrivare lanciatissimo a ottobre, dove probabilmente Crimson cercherà di ottenere la sua vendetta; Morgan, poi, non uscirebbe per nulla ridimensionato da un’eventuale sconfitta, avendo la scusante dell’infortunio. Tornando alle Series, siamo finalmente arrivati alla Final Four, che vedrà Bully Ray, Gunner, Bobby Roode e James Storm contendersi la vittoria finale. Curiosamente, troviamo due membri degli Immortal e due del Fortune, con questi ultimi che per giunta sono compagni di tag; potremmo quindi assistere, anche se ne dubito fortemente, a una finale tra due amici. Tra i favoriti per il trionfo, escludo subito Bully Ray, troppo invischiato in un’aspra rivalità con Mr Anderson per poter pensare ad altro; per giunta, nonostante abbia lavorato benissimo quest’anno e sia cresciuto molto come personaggio, non è assolutamente un atleta da main event, tantomeno da titolo. Gunner potrebbe sorprenderci, ma credo sia troppo acerbo e che puntare su di lui sarebbe un azzardo, mentre dubito che la TNA voglia puntare su James Storm. A questo punto la mia scelta ricade su Bobby Roode, che già dal quel promo contro Hulk Hogan aveva fatto pensare a un suo eventuale push, che finora, però, non si era mai concretizzato. Non so se il gioco vale la candela, ma penso che la TNA farebbe bene a non dividere i Beer Money, ma a provare Roode nel main event con James Storm che lo supporta, un po’ come accadde a Chris Harris nel 2004; è vero, l’esito di questo esperimento fu fallimentare, ma permise alla federazione di recuperare subito il suo tag team di punta.

    Sia Rob Van Dam che AJ Styles sono rimasti fuori dalla Final Four del torneo, col primo che è arrivato vicinissimo alla qualificazione, ma è stato beffato quando stava per raggiungerla. Il Whole F’N Show, infatti, è stato tradito da Jerry Lynn, che stavolta non lo ha fatto perdere per squalifica, ma lo ha attaccato volontariamente, facendolo perdere contro Gunner. Era da tanto che non si vedeva il pioniere della X-Division dalla parte dei cattivi, ma le recenti incomprensioni con RVD lo hanno portato ad agire così. Il tutto aggiunge un pizzico di pepe in più alla loro imminente sfida, che ci farà sentire nuovamente quel sapore di ECW che Van Dam non riesce proprio a scrollarsi di dosso. Un’altra rivalità che viene dal passato è quella tra AJ Styles e Christopher Daniels, e sembra ancora lontana dalla fine nonostante i suoi capitoli più importanti siano già stati scritti. Nell’ultima puntata di Impact Wrestling, il Fallen Angel è riuscito, dopo anni di brucianti sconfitte, ad avere la meglio su AJ in uno scontro uno contro uno, tuttavia si è contraddistinto per la sua poca sportività, festeggiando in modo esagerato mentre il suo avversario era a terra stordito e rifiutandosi persino di stringergli la mano. Se consideriamo, poi, che la vittoria è arrivata in seguito a un errore di Styles, che ha rischiato l’osso del collo cadendo malamente dalla terza corda, si possono già iniziare ad immaginare gli screzi che i due avranno nelle prossime settimane, fino ad arrivare al confronto di Bound For Glory. Staremo a vedere se questo feud servirà ad AJ Styles per tornare nel main event e a Christopher Daniels per ritagliarsi finalmente il giusto spazio all’interno della federazione. Giovedì prossimo verrà finalmente difeso il TV Title, ma non conviene aspettarsi un incontro entusiasmante, visto che l’avversario di Eric Young sarà Robbie E. Il wrestler che si ispira al reality Jersey Shore ha trovato un alleato in Rob Terry, mentre Cookie non ha rinnovato il contratto con la compagnia. Nella lista dei non pervenuti in queste ultime settimane troviamo Kazarian (che non ha avversari da Destination X, se si escludono i match a squadre), Scott Steiner, Abyss (sempre messo in disparte dagli Immortal: a quando la ribellione?), ma soprattutto la Tag Team Division. I Mexican America non hanno né festeggiato la conquista dei titoli, né spiegato i motivi dell’alleanza con un Jeff Jarrett ridotto a piccole comparsate nel backstage. Una situazione assurda che, se sarà accompagnata dallo scioglimento dei Beer Money, rischia di far entrare gravemente in crisi la categoria.

    La X-Division propone due faide, ma nessuna delle due, finora, si è rivelata interessante. Come ho già scritto nel numero scorso, Brian Kendrick e Austin Aries si contenderanno il titolo a No Surrender e dovranno mettercela tutta per non far sbadigliare i fans come è successo ad Hardcore Justice. I segmenti al microfono non sono stati memorabili, così come il tag team match nel quale sono stati coinvolti a Impact Wrestling; a No Surrender il campione è il favorito, ma Aries venderà cara la pelle. L’altra rivalità è quella tra il veterano Kid Kash e il giovane Jesse Sorensen, che si sono scontrati a più riprese nel corso degli ultimi episodi di Impact Wrestling. Kash, nonostante l’età, non ha perso l’arroganza che l’ha sempre contraddistinto, mentre sul ring resta una garanzia; Sorensen, invece, al momento non mi convince, sarà per il suo modo di combattere ancora grezzo, sarà perché sembra un piccolo clone di Randy Orton… In effetti, però, Kid Kash è stato ingaggiato proprio per plasmare le nuove leve, coloro che rappresenteranno il futuro di questa nuova X-Division. C’è stato un grandissimo colpo di scena che ha dato l’ennesimo scossone a una già avvincente categoria femminile: tutti pensavamo che Traci Brooks fosse in procinto di diventare la nuova Commissioner , ma Eric Bischoff ha invece assegnato la carica a Karen Jarrett! Oltre al danno, Traci ha subito anche la beffa, poiché non solo sono state rese pubbliche le prestazioni sessuali offerte a Bischoff per ottenere il posto (si, tre è il numero perfetto…), ma ora dovrà fare pure da “servetta” alla moglie di Double J. Si apre dunque uno scenario nuovo sul fronte Knockouts, visto che una Commissioner heel non si era mai vista (Traci abbandonò il suo ruolo proprio quando si unì alla main Event mafia) e sono proprio curioso di vedere come le lottatrici si rapporteranno con Karen, sicuramente una delle donne più antipatiche della storia del wrestling. La prima decisione della moglie di Jeff Jarrett è stata quella di offrire un contratto a ODB e Jackie, mettendo fine alla loro agonia e premiandole per la buona condotta mostrata nelle ultime settimane. Non mi sorprenderei di vedere le due veterane fare da guardie del corpo di Karen, mentre le cose si mettono male per Velvet Sky, che si trova una Commissioner ostile e due vecchie nemiche che saranno libere di attaccarla quando vogliono. L’unica nota stonata, seppur al termine di un incontro favoloso, è stata la vittoria di Mickie James su Winter, con la ragazza misteriosa che ha dovuto dire addio alla cintura conquistata meno di un mese fa. Sono sempre stato contro i regni brevi e, seppur sia un grande tifoso della Hardcore Country, avrei preferito vederla per un po’ di tempo senza titolo, lasciando a Winter le luci della ribalta. Non è da escludere, comunque, un rematch a No Surrender, anche se, vista la nuova Commissioner, potrebbe esserci l’aggiunta di Angelina Love, che trasformerebbe la contesa in un Handicap Match.

    Per oggi è tutto, come sempre vi invito a commentare il pezzo sia qui che sul forum; l’Ultimate X torna tra due settimane, dopo No Surrender e l’epico Sting-Flair!

    If you don’t know… Now you know!
  • ONLINE
    Ankie
    00 17/02/2024 11:11
    Ultimate X #39 - Bound For Glory è vicina e non tutto sta andando bene: la storyline del Network fa acqua da tutte le parti e le Series hanno deluso.
    In compenso, c'è campione all'altezza e una rinata X-Division!
    Benvenuti a questa nuova edizione dell’Ultimate X! Sono passati pochi giorni da No Surrender, un pay per view che ha offerto dell’ottimo wrestling e ben due cambi di titolo, ma che è stato rovinato dal pochissimo hype che si era creato intorno all’evento e dai finali dei match, troppo simili tra loro. Aggiungiamoci poi la fine, deludente, delle Bound For Glory Series e la pessima gestione di storyline e personaggi e ci renderemo conto che la situazione nella TNA attuale è tutt’altro che rosea. Sembra quasi che, da qualche mese a questa parte, la dirigenza abbia perso totalmente la bussola, incappando in una serie di errori imperdonabili, e che nei piani alti si respiri un clima di tensione e, forse, di conflitto. Potrei anche non fare nomi, tanto avrete capito tutti di chi sto parlando: Hogan e Bischoff non appoggiano le decisioni di Vince Russo, ma quest’ultimo, amico di Jeff Jarrett e head booker della TNA da diversi anni, è una pedina inamovibile della federazione di Orlando. Il problema di Russo è che ripropone spesso gli stessi schemi, non si apre a nuovi orizzonti ed è incapace di gestire gli imprevisti: non a caso, la parabola discendente è iniziata col fallimento della storyline che avrebbe dovuto portare al ritorno della main Event mafia, per poi continuare con la “caduta” di Jeff Hardy a Victory Road e con la toccata e fuga di Mick Foley come volto del Network. Ecco, proprio quest’ultima storyline lascia parecchio a desiderare, proprio perché questo Network risulta un’entità ignota, senza un viso, una persona che li rappresenti. Non siamo più ai tempi di 1984, ora abbiamo bisogno di vedere chi tiene le redini di qualunque progetto, conosciamo il volto di tutti i proprietari delle federazioni e persino dei booker… Ci basti pensare alla storia del GM anonimo in WWE, che è stata interessante per due o tre mesi, ma poi è diventata una triste parodia di sé stessa, fino ad essere accantonata non appena si è trovato qualcosa di meglio. E se a guidare il Network fosse proprio Russo? Un suo ritorno sugli schermi, magari per un ultimo, decisivo confronto con Hulk Hogan a 11 anni da quello storico Bash At The Beach, attirerebbe l’attenzione di qualche die-hard fan. Potrebbe essere una soluzione, ammesso che non si trovi qualcuno di veramente leggendario per dare uno scossone a questa storyline.

    Torniamo ora a No Surrender, che ha visto il campione Kurt Angle difendere con successo il titolo dall’assalto di Sting e Mr Anderson, in un match che è stato deciso ben TRE giorni prima del pay per view. Queste scelte si possono fare quando si tratta di una sfida poco importante, o valevole per un titolo minore, ma un main event… Per fortuna, i tre hanno salvato il salvabile, e almeno sul quadrato è uscito fuori un match godibile, con Kurt Angle che sta attraversando un periodo di forma strepitoso. Gli allenamenti per le prossime Olimpiadi gli hanno fatto perdere peso e massa muscolare, ma in questo modo la sua agilità è ulteriormente aumentata. La tecnica, poi, è sempre quella, sopraffina, che lo ha reso il campione che tutte le federazioni vorrebbero avere; la qualità in-ring dei main event è cresciuta in modo esponenziale da quando Angle ha vinto il titolo, ed è giusto che sia lui ad arrivare a Bound For Glory con la cintura attorno alla vita. Anche Anderson ha lottato bene, lui che deve riscattare il periodo nero iniziato con quell’insensato heel turn, e che molto probabilmente nel pay per view di ottobre se la vedrà col suo arcinemico Bully Ray. Uno scontro, il loro, che deve assolutamente avere una stipulazione speciale che preveda l’uso di armi e lo sfoggio di una violenza adatta alla rivalità che dura da mesi. Bully è davvero bravo a mettere over i suoi avversari, mentre Anderson, dopo che il suo discorso a Impact Wrestling ha lasciato parecchio a desiderare, ha un bisogno disperato di rilanciarsi, per tornare ad essere quel main eventer che fino a poco tempo fa infiammava la Impact Zone di Orlando. Ho lasciato per ultimo Sting e il suo feud con Hulk Hogan, poiché mi pareva giusto dare un po’ di spazio allo storico match che The Icon ha avuto contro Ric Flair nella puntata di Impact Wrestling del 15 settembre. Che dire? L’episodio in questione è iniziato col promo GRANDIOSO da parte di entrambi, due vere leggende anche al microfono. Flair e la sua arroganza, il suo auto-proclamarsi Dio, Sting e le sue uscite imprevedibili…. È stato tutto semplicemente elettrizzante! Il match, manco a dirlo, è stato il main event della serata, ma è stata saggia la scelta di farlo disputare a Impact Wrestling piuttosto che in pay per view: la contesta è stata parecchio carente sul piano del lottato, a tratti troppo ripetitiva, seppur con qualche spot interessante (Flair che alla sua veneranda età subisce ancora un superplex merita soltanto rispetto). Chi si aspettava un incontro al livello di dieci anni fa è rimasto deluso (e ci mancherebbe: il tempo passa per tutti, ma qualcuno sembra essersene dimenticato), mentre chi ha preso il match per ciò che era, un giusto tributo a due leggende che di sfide a cinque stelle ce ne hanno regalato tante, si sarà sicuramente commosso vedendo questi due simboli del wrestling degli ultimi trent’anni lottare ancora una volta tra di loro. Lo Stinger è riuscito a superare il suo più grande avversario e ora, come da stipulazione, potrà affrontare Hulk Hogan a Bound For Glory, in quella che sarà l’incognita del pay per view. E’ stato lo stesso Hulkster a farci venire ulteriori dubbi sulla riuscita dell’incontro, poiché recentemente ha parlato delle sue precarie situazioni di salute, che possono cambiare radicalmente da un giorno all’altro. Quindi, incredibile ma vero, tutto dipenderà dal modo in cui si sveglierà Hulk Hogan la mattina del 16 ottobre: incrociamo le dita!

    Le Bound For Glory Series si sono finalmente concluse e il mio bilancio, ahimè, è negativo. Un torneo dalle regole fin troppo complesse, con aggiunte e cambiamenti in corsa che hanno reso il tutto macchinoso e decisamente incoerente. Ci siamo ritrovati, così, con lottatori che hanno disputato molti meno incontri rispetto ad altri, mentre altri hanno raggranellato più punti in match di coppia che non da singoli. Vogliamo parlare poi della faccenda infortuni? Giusto escludere Matt Morgan, rimasto fuori dai giochi per diverse settimane, e Crimson, che pur essendo in testa alla classifica non si è potuto nemmeno presentare al pay per view di domenica scorsa, ma perché riservare lo stesso trattamento anche a Devon e The Pope, che sono stati infortunati solamente per una settimana? Senza contare che i due atleti di colore, dopo aver perso ingiustamente l’occasione della vita, sono tornati a Impact Wrestling come se niente fosse, combattendo in tag team e abbandonando ogni proposito di vendetta nei confronti di colui che li aveva attaccati. Stendiamo un velo pietoso, poi, sulla final four: inizialmente, da ciò che la TNA aveva lasciato intendere, eravamo tutti pronti per una decisiva Fatal Four Way, ma improvvisamente sono stati sanciti due match, quelli che tutti abbiamo inteso come semifinali. Si arriva a No Surrender e solo allora, giusto a una manciata di secondi dall’incontro tra James Storm e Bully Ray, si scopre che i punteggi sono ancora validi e che il Tennessee Cowboy vincerà solo raggiungendo il punteggio del rivale, cosa che può riuscirgli solo in caso di vittoria per sottomissione. Il culmine, però, si raggiunge quando, poco prima della sfida tra Robert Roode e Gunner, viene annunciato che lo scopo dei due è quello di superare il punteggio di Bully Ray, ragion per cui l’incontro in questione si trasforma in un Submission Match! Dico, esiste qualcosa di più macchinoso e complicato? Alla fine, Roode vince ed eguaglia Ray, poi arriva Eric Bischoff e prende la decisione più sensata, quella che alla vigilia appariva scontata, sancendo una vera e propria finale tra i due che hanno vinto le contese precedenti. Insomma, queste Series hanno rispecchiato in tutto e per tutto la situazione attuale della TNA, dove la confusione regna sovrana e anche le idee che inizialmente sembrano buone, vengono poi rovinate da un pessimo sviluppo. A questo punto, sarebbe stato meglio un torneo con molti più wrestler, senza punti, ma con la regola che chi perdeva tre match era fuori. In ogni caso, il vincitore di queste Bound For Glory Series, colui che andrà a sfidare il campione dei pesi massimi nel pay per view più importante dell’anno (una possibilità che è stata data solo ai migliori), è Bobby Roode, di certo non un nome altisonante, né un giovane da lanciare, bensì il componente di uno dei più grandi tag team degli ultimi anni. Al di là del fatto che gli ho sempre preferito James Storm, c’è da dire che lo stint del canadese è stato gestito malissimo, visto che dal mini-feud con Ric Flair e dal successivo promo contro Hulk Hogan a oggi sono passati mesi, nei quali lo sviluppo del suo personaggio si è fermato, senza faide di rilievo e senza quella visibilità che in genere viene data a un atleta che si vuole lanciare. Insomma, non bastano un paio di promo, tra l’altro tutti uguali e in un certo senso patetici (“mi sono fatto il mazzo per arrivare dove sono, combatto in TNA da quasi dieci anni, ecc. ecc.), per creare un futuro campione del mondo, ci vuole un lavoro costante, come quello che stavano facendo con Crimson prima dell’infortunio. Roode, un campione di coppia che si separa momentaneamente dal partner per rincorrere la gloria, ricorda molto il Chris Harris del 2004 (anche allora, a farne le spese fu Storm), che si comportò abbastanza bene quando fu nel giro titolato, ma che poi tornò tranquillamente a dominare la categoria tag team; ora l’esperimento si ripete, ma mi chiedo se non si sarebbe potuta scegliere un’altra occasione, magari uno o due pay per view di minore importanza, invece di Bound For Glory, perché diciamolo, con un main event così si parte già col piede sbagliato.

    Come se non bastasse, l’ascesa di Roode rimette in discussione la questione del leader del Fortune, vista la magra figura rimediata da AJ Styles nelle Series. The Phenomenal One è letteralmente impantanato in una faida vista e rivista contro Christopher Daniels, che forse darà una mano solamente a quest’ultimo; il loro (si spera) ultimo match si svolgerà nella cornice più importante, ma poi ci dovrà essere un cambio radicale, non soltanto nella gestione di AJ, ma in quella di tutto il Fortune. La stable appare sempre meno caratterizzata e unita, con tanto di Kazarian che ormai è il “fantasma” del gruppo, combatte sporadicamente e non ha uno straccio di feud da mesi. Paradossalmente, è stato Kurt Angle ad aumentare l’interesse intorno al Fortune, cercando di creare una frizione tra Robert Roode e il resto del gruppo: nelle prossime puntate di Impact Wrestling, il canadese dovrà affrontare un suo compagno di stable alla volta. Il primo è stato proprio il dimenticato Kaz e, nonostante qualche screzio sul ring, non ci sono state frizioni tra i due; si spera che almeno questo possa dare uno scossone al gruppo. Di certo, gli Immortal non hanno molti più motivi per sorridere: Scott Steiner è caduto nel dimenticatoio, Abyss compare nei segmenti nel backstage, dove viene puntualmente umiliato dai suoi compagni di stable, e Jeff Jarrett continua a non avere spazio per portare avanti la storyline iniziata con la conquista del titolo AAA. Si pensi addirittura che il King Of The Mountain non ha ancora spiegato i motivi che lo hanno spinto ad aiutare i Mexican America a laurearsi campioni di coppia, un fatto accaduto ormai da diverse settimane. Gunner, invece, al momento è un’incognita: finite le Series, rimane senza un avversario, ma la federazione sembra voler puntare su di lui, quindi nelle prossime settimane potrebbe saltare fuori un avversario. Chi non ha di questi problemi è Rob Van Dam, che si trova a rispolverare un’antica rivalità contro un Jerry Lynn cattivo e feroce come non si era mai visto. Il biondo atleta si è stancato di rimanere nell’ombra del suo ben più famoso rivale e, dopo avergli fatto perdere le Bound For Glory Series, punta a sconfiggerlo e umiliarlo sul ring. Il sapore di vecchia ECW si sentirà eccome e il sangue, statene certi, scorrerà a fiumi. Chi pensava che il recente cambio di attitudine di Samoa Joe, con quei brutali attacchi ai partecipanti delle Series, potesse rappresentare il primo passo verso la sua rinascita, è stato smentito dalla cocente sconfitta patita dal samoano a No Surrender, contro un Matt Morgan a mezzo servizio per via dell’infortunio dal quale non ha ancora recuperato del tutto. A poco serve la rivincita ottenuta nel Submission Match (l’ennesimo, in pochi giorni!) a Impact Wrestling, visto che tra due settimane Crimson farà il suo ritorno e Joe ricoprirà ancora una volta il ruolo di vittima sacrificale. Parlando di cose tristi, beh, come non citare Eric Young e le sue stupide trovate? O la recente alleanza tra Robbie E e Rob Terry? E dire che per cambiare tutto questo basterebbe permettere all’inglese di ricordare a Young chi era veramente, quel leader della World Elite temuto e rispettato da tutti, colui che riuscì a reggere un confronto verbale con Kurt Angle senza farsi intimorire, che rovinò i sogni di Hernandez colpendolo con un piledriver sulla rampa d’ingresso, che riuscì a raggirare Kevin Nash e a farselo amico, che diede lustro a quello stesso titolo che ora sta ammazzando. Lo so, è fantawrestling, però mi piacerebbe conoscere la vostra opinione a riguardo. Ho lasciato Jeff Hardy per ultimo, e l’ho fatto apposta, perché penso che sia nel mio editoriale che in TNA, sia il caso di farlo ripartire dal basso, soprattutto per rispetto nei confronti dei suoi colleghi. Jeff ha avuto delle grandissime occasioni e le ha buttate al vento, ora chiede l’ennesima possibilità ma dovrà dimostrare, coi fatti, di essere davvero cambiato. Il discorso di AJ Styles, che è stato molto severo con lui, e quello di Devon, incisivo ma fatto in tono amichevole, dovrebbero aver colpito nel segno, ma alla fine la decisione spetta a Jeff…

    La categoria Tag Team, purtroppo, sta attraversando un periodo di crisi nera. La recente decisione di puntare su Robert Roode da singolo ha privato la divisione dei Beer Money, e con Motor City Machine Guns e Ink Inc fuori da diverso tempo per infortunio, gli avversari dei Mexican America sono diventati The Pope e Devon. Si, proprio i due rivali che fino a un paio di settimane fa non riuscivano a fidarsi l’uno dell’altro e ora vanno inspiegabilmente d’amore e d’accordo. A No Surrender sono stati i messicani a vincere, e dubito che ci saranno ulteriori sfide, mentre l’unica minaccia credibile per Hernanez e Anarquia è rappresentata dalla British Invasion. Le due coppie sono state già protagoniste di un buon match in passato e puntano a ripetersi, ma c’è un bisogno disperato di nuovi innesti o di ritorni per salvare la categoria. Nelle ultime settimane è tornata prepotentemente alla ribalta la X-Division, con tanto di due match spettacolari a No Surrender. Il feud tra Brian Kendrick e Austin Aries, iniziato in sordina, è letteralmente decollato nelle puntate di Impact Wrestling precedenti al pay per view, con promo credibili e belli da vedere e un odio reciproco talmente forte che si poteva quasi toccare con mano. Il loro incontro a No Surrender è stato messo abbastanza in alto nella card, cosa che non succedeva da secoli, e non ha tradito le aspettative: spettacolare, intenso, emozionante dal primo all’ultimo secondo. Aries è uscito dal pay per view con la cintura attorno alla vita, pronto ad iniziare il suo primo regno da X-Division Champion: ha tutte le carte in regola per essere un campione all’altezza, anche perché difficilmente uscirà dalla categoria per tentarsi l’avventura coi pesi massimi. Il suo primo avversario sarà Jesse Sorensen, che a No Surrender ha avuto la meglio su Kid Kash ma che continua a non convincermi, con la sua aria da “Randy Orton wannabe” e le sue mosse troppo poco spettacolari. Kash, invece, è stato bravissimo, nonostante sia avanti con gli anni, e meriterebbe un regno titolato in futuro. Che dire poi delle Knockouts, capaci di regalarci l’ennesimo match a cinque stelle a No Surrender? Per quanto questo velocissimo scambio di titoli sia stato, a parer mio, una mossa sbagliata, utile soltanto ai record di Mickie James, c’è da dire che i suoi match contro Winter sono stati tutti molto belli, e stavolta c’è stato pure il finale a sorpresa (chi si sarebbe aspettato che la misteriosa ragazza potesse sputare sangue non una, ma due volte?). La nuova campionessa ha però colpito accidentalmente Angelina Love, sia in pay per view che a Impact Wrestling, e questo potrebbe avere delle gravi ripercussioni sul loro particolarissimo rapporto. Quattro giorni dopo No Surrender, Karen Angle ha lasciato il segno, annunciando un mini-torneo dal quale usciranno le tre ragazze che sfideranno Winter in un Fatal Four Way a Bound For Glory. La prima qualificata è Velvet Sky, che punta a realizzare il suo sogno nell’evento più importante dell’anno. Permettetemi, infine, di spendere due parole su Rosita: è stato giustissimo farla uscire dal personaggio per permetterle di raccontare la sua vicenda personale, senza nessuna retorica e senza ripercussioni nelle storyline. Dieci anni fa questa ragazza ha perso il padre durante il tragico episodio dell’attacco alle Twin Towers, ma lei è riuscita ad andare avanti e a dare il massimo nella sua vita, meritandosi il rispetto di tutti.

    Il mio editoriale finisce qui, ma prima di salutarvi, ci tengo a fare gli auguri a una persona speciale che oggi compie diciotto anni: buon compleanno, mia amata Benedetta!!

    If you don’t know… Now you know!
  • OFFLINE
    CorporalCajun
    00 17/02/2024 11:24
    "La contesta" [SM=p6026369]

    Gli auguri alla mia futura moglie [SM=p6430641]

    Non mi ricordavo le regole assurde delle BFG Series. In compenso, ho sempre avuto un astio verso i "bust my ass promo", per citare il buon Titan Morgan.
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    Friend of the year 2023

    Capitano dell'Arca di Noè dei Friends (2023)
  • ONLINE
    Ankie
    00 21/02/2024 08:53
    Ultimate X #40 - Bound For Glory segnerà la fine dell'era Hogan? Roode sarà all'altezza del main event? La card del pay per view prende forma e alcune
    faide sono davvero esplosive!


    Benvenuti a questa quarantesima edizione dell'Ultimate X, la prima di ottobre, il mese più “caldo” dell'anno per la TNA: siamo, infatti, a poche settimane da Bound For Glory, un pay per view che la federazione di Orlando ha sempre cercato di vendere come la propria Wrestlemania. Con questo evento potrebbe chiudersi un ciclo iniziato due anni fa, dato che Hulk Hogan ed Eric Bischoff non sembrano intenzionati a rinnovare il contratto in scadenza. Per molti si tratta di una vera e propria liberazione, altri gridano alla tragedia, altri ancora cercano di fare un bilancio di questo biennio, nel quale diverse stelle sono approdate in TNA, la compagnia di Orlando ha potuto godere di una maggiore visibilità e in certe settimane Impact Wrestling ha avuto i ratings più alti della sua storia; l'altra faccia della medaglia è rappresentata dal fallimento della Monday Night War, da un lungo periodo di totale confusione che non si è ancora concluso del tutto e dall'inesorabile declino di alcuni lottatori che sembravano destinati alla gloria. Non credo però che il duo Hogan-Bischoff abbia tutta la colpa, d'altronde sappiamo bene chi è a capo del booking team e certi gravi errori, come la pessima gestione dei tweener, è un chiaro marchio di fabbrica di Vince Russo. Insomma, c'è da fare un vero proprio mea culpa da parte di tutti, nella speranza che Bound For Glory possa rappresentare davvero un nuovo inizio per la TNA: c'è tutto ciò che serve per fare bene, basta solo lavorarci in un modo un po' più accorto rispetto a come si è fatto in passato.

    I main event di Bound For Glory questa volta saranno due, il match per il titolo dei pesi massimi e l'epico scontro tra due delle più importanti icone del nostro amato sport entertaiment. Non facciamoci ingannare dall'annuncio fatto da Hogan a Impact Wrestling, sappiamo benissimo che l'incontro si farà e che lui e Sting daranno il massimo sul quadrato, così come, due settimane fa, ha fatto Ric Flair, il quale ha concluso la sfida col suo eterno rivale nonostante un infortunio al braccio. Tanto di cappello per il Nature Boy, che alla sua veneranda età continua a stupirci e a dare il buon esempio ai suoi colleghi più giovani. Ad ogni modo, sono ansioso di vedere come si concluderà la vicenda Hogan nel prossimo episodio di Impact Wrestling: proprio ieri, l'Hulkster si è reso protagonista di un promo commovente, nel quale ha ringraziato tutti i suoi fans e ha annunciato il suo ritiro dalle scene, ma Sting è convinto sia tutta una recita ed è pronto, la prossima settimana, a sbugiardare il suo nemico davanti a tutti. The Icon è pronto a tutto pur di combattere contro Hulk e riportarlo dalla parte dei buoni: non ha avuto problemi nemmeno a stendere Eric Bischoff nove giorni fa! Sting pensa, infatti, che sia Easy E il cancro che ha cambiato radicalmente la mentalità di Hogan, fino a renderlo l'ombra di sè stesso, e intende debellarlo definitivamente. Come se non bastasse, l'emulo del Joker ha deciso di inserirsi anche nel feud per il titolo mondiale, dando tutto il suo supporto morale allo sfidante Bobby Roode in vista dell'imminente sfida contro il campione Kurt Angle. Il canadese nelle ultime settimane ha letteralmente conquistato i fans, anche grazie a delle prestazioni eccellenti contro i suoi compagni di stable; insomma, il piano di Angle si è ritorto contro il suo creatore, visto che AJ Styles e Kazarian hanno di fatto allenato Roode per Bound For Glory.

    Anche sulla questione dei promo si è sollevato un polverone nei vari siti web, World Of Wrestling compreso: c'è infatti chi considera Roode un personaggio patetico e piagnone, mentre alcuni hanno notato l'incongruenza tra la sua gimmick da riccone e il suo comportamento attuale. A me, sinceramente, non piace quando parla della sua lunga permanenza in TNA e del fatto che si è ammazzato sul ring per arrivare dove è ora, come se le title shot dovessero essere date per diritto di anzianità e, soprattutto, se un Kurt Angle non stesse dando tutto sè stesso al business da più di dieci anni. Al contrario, quando sposta l'attenzione su ciò che quel titolo rappresenta per lui, quando ci parla del sogno di diventare campione del mondo e della grande opportunità che non va sprecata, Bobby acquista ai miei occhi una grande credibilità, perché dà ai fans la possibilità di immedesimarsi in lui, di abbracciare il suo sogno e sperare davvero che ce la faccia. E' in quel momento che Roode diventa l'uomo comune di fronte all'obiettivo di una vita, e Angle rappresenta l'avversario ideale, l'ostacolo più difficile di tutti. Sono certo che sul piano tecnico ed emozionale assisteremo ad un grande match, intenso e soprattutto incerto fino alla fine. Permettetemi, però, un piccolo sfogo personale: vedendo il bellissimo incontro della scorsa settimana tra Kurt Angle e James Storm ho provato un po' di rammarico, poiché avrei voluto vedere quest'ultimo nei panni dello sfidante a Bound For Glory. Ho sempre preferito Storm a Roode, così come ai tempi degli America's Most Wanted lo preferivo a Chris Harris, ma anche in quel caso il push fu dato al suo compagno, il quale rimase nel giro titolato per diverse settimane nel 2004. Ora la storia si ripete, James ha tenuto testa a Angle senza sfigurare neanche per un secondo, ma nel pay per view più importante ricoprirà il ruolo di tifoso, proprio come Christian nella scorsa Wrestlemania. Sorry 'bout your damn luck...

    La card di Bound For Glory si sta delineando, ed è ormai quasi certo il match tra Christopher Daniels e AJ Styles, che chiuderà, finalmente, una rivalità che si rinnova quasi ogni anno. Nove giorni fa a Impact Wrestling, il Fallen Angel ha gettato la maschera, colpendo AJ con un low blow mentre Kazarian cercava di trovare un punto d'accordo tra i due; è quindi finita quella fase di stallo, nella quale Daniels coglieva ogni occasione per vantarsi di aver finalmente battuto Styles. Il feud mi pare, fino a questo momento, fallimentare, sia perché sa tremendamente di già visto (d'altronde, ogni volta che i due hanno rivaleggiato, Daniels era heel e AJ face, mai il contrario), sia perché tiene The Phenomenal lontano dal giro che conta, ridimensionando ulteriormente il suo ruolo di leader del Fortune. Chi, invece, può finalmente sorridere è Kazarian, al quale, dopo mesi nel limbo, è stato dato un avversario all'altezza. Frankie si è ritrovato a litigare con nientemeno che Jeff Jarrett, che per l'occasione ha rispolverato il suo ruolo migliore, quello del fondatore della compagnia. Il King Of The Mountain non ha digerito le parole che Kazarian ha rivolto a Karen Jarrett, rea di aver trattato male la sua assistenze Traci Brooks, la quale, come sappiamo, è la moglie del componente del Fortune. Si va dunque verso il mixed tag team match, ma, visto ciò che è successo nell'ultimo episodio di Impact Wrestling, Frankie potrebbe scontrarsi prima con Gunner, la vera e propria mina vagante degli Immortal. Il potente wrestler, dopo le buone prestazioni nelle Bound For Glory Series, ha ricominciato a fare il lavoro sporco per la sua stable, intervenendo ogni volta che era necessario: è stato lui a salvare Kurt Angle nel corso del suo match contro James Storm ed è stato lui, questa settimana, ad attaccare Kazarian. Un vero e proprio problem solver, ancora grezzo nello stile, ma che col tempo potrebbe diventare un main eventer coi fiocchi.

    A Bound For Glory avremo sia Mr Anderson vs Bully Ray, sia Rob Van Dam vs Jerry Lynn: le due rivalità stanno andando avanti, anche se i pochi minuti che i quattro hanno avuto a disposizione nelle ultime puntate di Impact Wrestling non hanno permesso un grande sviluppo nelle trame. Lynn è comunque apparso in forma nell'handicap match che, insieme a Ray, è riuscito a vincere contro Anderson, e potrebbe fare bene se in futuro tornasse in quella X-Division che ha contribuito a rendere famosa. Rimangono senza uno straccio di feud Scott Steiner, Abyss e il sempre più ridicolo campione tv Eric Young, mentre The Pope continua a rimanere intrappolato nella storyline che lo vede interagire coi figli di Brother Devon. Persino la sua recentissima vittoria contro Mr Anderson, avvenuta grazie a una decisiva interferenza di Bully Ray, è passata in sordina a causa degli alterchi con Devon, il quale non vuole che i suoi figli restino coinvolti. E dire che, solo un anno e mezzo fa, vedevo un futuro roseo per The Pope, ottimo lottatore con un'ottima gimmick, con tanto di giro titolato entro il 2011, ma sono stato letteralmente smentito dai fatti. A questo punto, per lui c'è la speranza di un riscatto il prossimo anno, visto che questa è stata un'annata da dimenticare.

    Si può dire lo stesso su Samoa Joe, anche se la sua crisi dura da molto più tempo, esattamente da quel famoso turn heel del 2009 che gli procurò un danno d'immagine non indifferente (il classico turn alla Russo, per essere precisi). Ora il samoano si appresta a ricevere l'ennesima sconfitta in pay per view, la quarta consecutiva a Bound For Glory, anche se la prospettiva di un Triple Threat Match potrebbe ridargli qualche piccola speranza. Matt Morgan, infatti, non considera conclusa la sua rivalità con Joe ed è intervenuto in aiuto di Crimson, il quale rischiava di tornare in infermeria nel giorno stesso del suo rientro. L'idea del triangolare è ottima e darebbe a un match altrimenti scontato quel pizzico di imprevedibilità che ci vuole, dando così ai tre lottatori la possibilità di creare un piccolo capolavoro. Tutti e tre sono dotati di un discreto talento, se poi venisse aggiunta la stipulazione del Monster's Ball (un marchio di fabbrica di Bound For Glory), questa sfida si candiderebbe al ruolo di show stealer della serata. Se, invece, si opterà per la scelta di Morgan come arbitro speciale, verrà assestato un duro colpo al samoano, che tra l'altro vinse il suo ultimo match a Bound For Glory proprio col Blueprint in questo ruolo, mettendo fine a un'altra winning streak, quella del mai dimenticato Christian Cage: difficilmente potremmo assistere a un ripetersi nella storia.... Continua intanto il calvario di Jeff Hardy, che sta facendo la collezione di rimproveri da parte di tutto il roster. Il Charismatic Enigma deve ripartire dal fondo, risalire la china dimostrando che ora di lui ci si può fidare e crearsi pian piano le opportunità che per troppo tempo gli sono piovute dal cielo.

    Per quanto riguarda la Tag Team Division, ci sono una buona notizia e una cattiva: una coppia ha finalmente fatto il suo ritorno sulle scene, ma purtroppo non si tratta dei Motor City Machine Guns, bensì degli Ink Inc. Shannon Moore e Jesse Neal hanno attaccato a sorpresa i Mexican America in un salone di tatuaggi, subendo poi la vendetta dei messicani sul ring di Impact Wrestling; si sono così assicurati un posto a Bound For Glory, dove le loro possibilità di vittoria, stando agli ultimi rumours, sono altissime. Sembra infatti che la TNA sia intenzionata a non rinnovare il contratto ad Hernandez, essendo rimasta delusa dai pochissimi progressi fatti dal messicano dopo la permanenza in AAA. In effetti, nel 2011 il Supermex non ha fatto altro che infortunare gli avversari e mostrare i suoi limiti, quindi la federazione non ha tutti i torti. Resta da vedere che fine farà la Mexican America, una stable che fino ad oggi era andata molto bene e che di punto in bianco si ritroverà senza un leader e col solo Anarquia a competere nella categoria maschile. Inoltre, una Tag Team Division già in crisi perderà un'altra coppia, rimanendo, momentaneamente, soltanto con gli Ink Inc e la British Invasion, che al momento lotta sporadicamente.

    Situazione opposta per quanto riguarda la X-Division, alla quale è riuscito il miracolo che si attendeva da diverso tempo. Sia chiaro, non siamo ai livelli del 2004-2005, ma stiamo assistendo a degli ottimi feud, il titolo viene valorizzato e non viene più difeso nel match di apertura di ogni pay per view. A Bound For Glory assisteremo al rematch tra Austin Aries, buon performer sul ring ma con gravi carenze a livello di carachter, e Brian Kendrick, che si è guadagnato la title shot vincendo un bellissimo Ladder Match. E' giusto che la loro rivalità si concluda in una cornice importante, dopo che a No Surrender i due hanno offerto un ottimo spettacolo, un vero e proprio spot per la X-Division. Credo che il campione manterrà il titolo in questa sua seconda difesa; nella prima, a Impact Wrestling, ha avuto la meglio su un Jesse Sorensen ancora acerbo, ma che ha mostrato qualche buon numero. L'ex giocatore di football sta continuando a rivaleggiare con Kid Kash, che coglie ogni occasione per provocarlo e che lo ha distratto a più riprese nel suo match contro Aries. Anche Xema Ion e Alex Shelley stanno combattendo bene, anche se ciò che manca davvero è il classico spot monkey alla Amazing Red, il classico peso leggero che fa quasi solo numeri; non sarebbe male se la TNA mettesse sotto contratto Jack Evans, dando così un ulteriore rinforzo a questa rinata categoria. Anche le Knockouts vanno alla grande, regalandoci ogni settimana match strepitosi e rivalità molto sentite.

    A Bound For Glory avremo una bella Fatal Four Way, con Winter che sarà chiamata alla difesa del titolo contro le agguerritissime Mickie James, Velvet Sky e Madison Rayne. Le tre sfidanti hanno guadagnato il diritto di prendere parte a questo match vincendo ognuna un match di qualificazione: in particolare, spicca l'affermazione della Rayne su Tara, che l'anno scorso uscì dal pay per view di ottobre con la cintura attorno alla vita. Per la Killer Queen è stata una vittoria importantissima, sia perché ha interrotto la serie di sconfitte che l'aveva accompagnata da Lockdown, sia perché così sembra aver messo la parola fine al feud con la sua ex alleata Tara. Per quest'ultima potrebbe comunque esserci spazio a Bound For Glory, dato che detiene i titoli di coppia insieme a Brooke Tessmacher e le due potrebbero avere a che fare nuovamente con Sarita e Rosita. Tornando al titolo principale, possiamo notare che Winter si troverà di fronte due ex campionesse, ma la minaccia più grande proviene da Velvet Sky, che rincorre il sogno di una vita e potrebbe coronarlo proprio ora. Resta poi da vedere il ruolo che ricoprirà Angelina Love, che ha perso il suo match di qualificazione proprio contro Velvet e che a No Surrender è stata colpita accidentalmente da Winter. La sua presenza a bordo ring è praticamente sicura, ma resta da vedere se e quanto riuscirà a incidere nel match. La carne al fuoco, come sempre, è tanta, e sono sicuro che non resteremo delusi.

    Per oggi è tutto, il prossimo numero sarà online alla vigilia di Bound For Glory, a conferma che World Of Wrestling ha sempre un posto in prima fila per le grandi occasioni.

    If you don't know... Now you know!
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