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Paola Egonu vs Tijana Boskovic, scontro fra fenomeni. Le Messi e Cristiano Ronaldo della pallavolo






Egonu e Boskovic, Boskovic ed Egonu: il nuovo dualismo per il titolo di miglior giocatrice del mondo è iniziato lo scorso anno in Giappone ed è destinato a proseguire questa stagione quando per la prima volta le due super bomber del volley mondiale si troveranno una di fronte all’alta all’Europeo che sta per iniziare e la prossima quando il palcoscenico sarà il più importante di tutti, le Olimpiadi di Tokyo.

Lo scorso anno Boskovic ebbe qualcosa in più dell’azzurra in una finale che fu una sorta di sfida tra titani, in Champions League Egonu si è rifatta alzando con Novara il titolo più importante a livello di club, mentre la serba, che gioca in Turchia, è uscita addirittura nei quarti. In Nations League le due fuoriclasse del volley mondiale non si sono nemmeno sfiorate, mentre entrambe hanno preso per mano le loro nazionali nelle qualificazioni olimpiche, iniziando a scaldare i motori in vista dell’appuntamento a Cinque Cechi.

Potenti, al limite della violenza, decisive, donne squadra ai massimi livelli, Boskovic ed Egonu hanno caratteristiche simili ma non uguali. La continuità di rendimento è il marchio di fabbrica della schiacciatrice serba che difficilmente, anzi quasi mai, sbaglia due attacchi consecutivi, che sa gestire al meglio anche le situazioni di attacco più complicate, che chiama a sè le palle che scottano e spesso risulta letale per difese e muri avversari. Potenza e tecnica in attacco e anche in battuta, non sempre particolarmente efficace a muro che forse, al momento, è il suo punto debole.

Egonu commette statisticamente qualche errore in più della rivale nell’arco dell’incontro ma è capace di toccare picchi inavvicinabili anche per Boskovic con punte di 40 punti a partita, che però non sempre significano automaticamente vittoria per la sua squadra. Non è dunque la continuità il suo forte ma è nota la sua capacità di rigenerarsi nell’arco dello stesso match. Non si deprime, magari sbaglia ma si rimette sempre in carreggiata e alla fine, conti alla mano, il suo apporto in termini di attacco alla squadra, azzurra o di club che sia, lo ha sempre dato sia in attacco che al servizio. Nelle ultime stagioni è migliorata anche a muro, mentre sulla seconda linea c’è ancora tanto da lavorare.

Per il momento gli scontri diretti premiano Tijana Boskovic ma siamo solo all’inizio di quello che può essere il dualismo del prossimo lustro nel mondo della pallavolo mondiale: aspettiamoci fuochi d’artificio alle Olimpiadi ma le prime scintille arriveranno all’Europeo da venerdì.