00 14/12/2019 15:52

Giordano Tedoldi per “Libero quotidiano”



Lapo ci è, da sempre, simpatico. Già nascere con accanto un fratello mostruosamente competitivo come John Elkann dev'essere stato un calvario. Quindi tutte le sue storie di eccessi, droghe, transessuali, le abbiamo sempre viste sotto il profilo strettamente umano, per non dire umanitario. Che non sappia fare assolutamente nulla (cosa che è evidente nonostante il suo parlare di aziende delle quali sarebbe alla guida) è, dal nostro punto di vista, una nota di merito e non di demerito.



Lapo è un artista della vita: è giusto che, a parte vivere da Lapo, non faccia altro. Ma vivere da Lapo vuol dire anche avere l' intelligenza e il talento di cambiare spesso ruoli.

Ora, per esempio, in un'intervista a "Grazia", Lapo si è scoperto asceta. Forse non chiederà il sacerdozio, ma ci siamo vicini. Ha dichiarato che non beve più, non si fa più, e ha smesso perfino, da due mesi, di fumare.


Vuole combattere le dipendenze, tutte, anche quelle (in effetti davvero devastanti) da social network, e quindi ha cancellato i suoi account Facebook e Instagram, perché «focalizzati sull' apparenza, sul mettere in mostra una vita che non è sempre quella che realmente si vive».



E aggiungiamo noi, una vita da Lapo, nella sua reale consistenza, effettivamente nessun social la può rappresentare. Lapo si è, non si comunica. Lapo ha però tenuto Twitter, perché «è diverso: è utile per poter comunicare ciò che uno pensa o vede e per smentire eventuali informazioni non corrette, quindi anche per potersi difendere». Difendersi da che? Finora Lapo ha dovuto perlopiù difendersi da se stesso, dalle sue impulsività, e sarebbe bello, in effetti, un giorno vedere Lapo che, su Twitter, si difende da Lapo.



PROGETTI MISTERIOSI



Comunque, a 42 anni, pare proprio che Lapo abbia scoperto un altro se stesso, più profondo, più legato ai valori veri. Continua sempre, infatti, a parlare di misteriosi progetti «ideati da giovani e dedicati ai giovani», chimere legate a brand dai nomi suggestivi che raramente escono dalla fase di temeraria ideazione per farsi valore economico (quello è un dono riservato al fratello maggiore) però parla anche, apparentemente con cognizione di causa, di "sostenibilità" e "impegno sociale". In particolare, Lapo sembra intenzionato a mettere a disposizione degli altri la sua lunga esperienza con le dipendenze, per aiutare chi ne fosse vittima, e questo è senz' altro lodevole.


E sono impeccabili queste sue parole: «Dobbiamo guardare alle nostre vulnerabilità con amore e gentilezza, non con cattiveria e durezza, perché essere vulnerabili, buoni, gentili ed educati sono valori, non difetti. Sono una persona buona, ma non penso di essere né stupido né fesso: nel nostro Paese troppo spesso la bontà è considerata, purtroppo, un segnale di debolezza». Non gli si può dare torto. Di certo Lapo sa che, se fosse nato povero, sarebbe stato semplicemente tritato dalla competizione della vita, e che solo la sua famiglia e le sue sostanze lo hanno posto in una condizione di riparo.


Non possiamo esimerci però dal vestire i tetri panni dei consiglieri spirituali, in vista di questa conversione di Lapo. E domandarci: è sincero? Ce la farà? Non è la prima volta, infatti, che Lapo annuncia resipiscenza. Naturalmente ci auguriamo che il "programma dei 12 passi" che Lapo sta intraprendendo per liberarsi dalle dipendenze da alcol, droghe e tutto il resto abbia pieno successo.



Anzi, fossero anche 13 o 14 i passi, o 164, ci starebbe bene. Temiamo però che le dipendenze, in Lapo, non siano la causa dei suoi problemi, ma l' effetto. Le cause sono altre (di alcune, Lapo stesso ha parlato con il candore che gli è riconosciuto, e riguardano alcune molestie subite da piccolo) e con quelle averci a che fare può essere diabolicamente difficile.



VITA D' ARTISTA Ma Lapo, nonostante le apparenze, è uomo resistente e tenace.

Dai suoi guai ha sempre avuto il carattere di rialzarsi. Se l' annunciata sobrietà sarà reale, tanto meglio per lui, purché non diventi noioso come, ci perdonerà, il fratello. Se invece si tratta di un divertissement, l' ennesimo, in una vita d' artista che non ha nulla da invidiare a Andy Warhol, attenderemo con ansia il nuovo camuffamento. In ogni caso, sentiremo ancora parlare, a lungo, di Lapo.