00 05/09/2019 16:25

Riceviamo e pubblichiamo da Barbara Palombelli:



Caro Dago,




insieme a una massa di giornalisti che creavano una fila lunghissima, ho visto mercoledì il film dedicato a Chiara Ferragni. Lo consiglio a tutti quelli che si occupano di comunicazione! Le interviste all’interno del documentario raccontano la realtà della interattività contemporanea meglio di tante alzate di spalle e puzzette sotto i nasetti. Instagram e Facebook, Twitter e Whatsapp... non lo devo dire a te che sei un maestro, hanno sostituito la fredda pagina di carta.



Il tema della presenza del giornalista dietro le sue rubriche e i suoi articoli mi appassiona da sempre. 40 anni fa, grazie a Mario Pirani, creai all’Europeo la rubrica ‘Filo diretto’ in cui i lettori potevano chiamare il giornale e dialogare... il meccanismo tecnologico che oggi ti fa interagire con Chiara Ferragni e con tutti gli influencer è simbolicamente affine alla rivoluzione che affidava ai feuilleton dell’Ottocento francese il compito di rendere popolare la lettura dei giornali.





Presto avremo - se i colleghi snob accoglieranno la sfida - nuove testate e nuovi operatori della comunicazione presenti h24 dietro le loro pagine web in tutti i settori della comunicazione: economia, sport, politica. Il tempo della pagina morta è finito.



W Chiara Ferragni!!!