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“Il potere è in mano ai cretini, la cultura è considerata inutile, il sapere non conta. Conta il potere come verbo, faccio perché posso non perché è utile. Il potere è la più grande malattia sociale che esiste. Di fronte a certe imbecillità non si può stare zitti”. Così Vittorino Andreoli. Lo psichiatra veronese, intervistato dall'Huffington Post Italia ha commentato i più recenti fatti di cronaca spiegando che “il bullismo è un termine inventato dai giornalisti per riferirsi a comportamenti che riguardano i giovani, mentre si tratta di violenza, caratteristica umana, biologica, che non essendoci più freni inibitori e in assenza di regole, principi, esempi, diventa comportamento dominante”.
Andreoli ha definito “un’imbecillità” la proposta di castrazione chimica per stupratori e pedofili: “Con questo andamento ci avviciniamo all’homo stupidus stupidus, altro che homo sapiens sapiens”.
Poi tornando alla politica: “La situazione è gravissima, mi creda. Penso a Camus, al medico che ne 'La peste', nonostante non abbia mezzi, non si ferma davanti al dilagare dell’epidemia, continua a curare i malati e alla fine la malattia passa. Sei anni fa credevo ci fossero i medici per curare la malattia del Paese, adesso non intravedo possibilità di cura”.
“È la prima volta che ci sono i partiti, ma non c’è il Governo. E chi governa dice: 'Ci sono io, faccio io, questo non mi piace, lo caccio'. Magari se chi sostiene cose del genere leggesse la Costituzione capirebbe che ci sono anche delle prerogative precise del Capo dello Stato. Ancora, di fronte all’emergenza sull’educazione dei giovani, non si può rispondere dicendo: 'Non è nel contratto di governo'. Qui ci stiamo giocando la democrazia” ha concluso Vittorino Andreoli.