00 21/11/2019 13:35
Re:
Gag Lee Hano, 19/11/2019 21.53:

L'Islam è un arcipelago di divisioni ed è ovviamente molto più complicato di quanto siamo abituati a pensare.

Ad ogni modo se rimane profondamente vero che l'Islam è una religione molto più politica del cristianesimo (con alcune affinità con l'ebraismo, che ha giocato un qualche ruolo sull'origine dell'Islam stesso almeno in termini di influenza. Lo stesso Muhammad tentò nel primo periodo di guadagnare l'enclave ebraica locale alla sua guida), l'islam sunnita diciamo maggioritario, quello al-ghazzaliano, già nella sua versione del XII secolo non impegna il musulmano 24 ore al giorno, sebbene la sua ritualità impegni il fedele osservante in parecchi momenti della giornata.

I teologi di oggi sono poi persino arrivati a patti col capitalismo, ricalibrando con enormi arrampicate di specchi esegetiche gli obblighi di preghiera in funzione dei ritmi di lavoro contemporanei.

Ma la vulgata occidentale è abituata a pensare che tutti gli islamici siano osservanti e praticanti come se l'adesione ipocrita ad una religione valesse solo per il cristianesimo nelle sue declinazioni.



Che poi è proprio perché l'islam è stato concepito come sistema non solo (e non tanto) religioso ma (soprattutto) economico, politico e sociale che ha attraversato evoluzioni (e scissioni) tali.
Perché finché si tratta di fermare il sole a Gabaon o di scacciare i mercanti dal tempio possiamo anche essere tutti d'accordo, ma se cominciamo a mettere nel calderone questioni quali la legittimità del potere e la legittimità di questo o quel modo di arricchirsi, fisiologicamente i riformatori religiosi cominceranno a spuntare come funghi.
Detto che gli hadith sono un ottimo modo per rigirare le prescrizioni religiose a convenienza, e l'assenza di una vera e propria autorità religiosa ha sicuramente aiutato (il Califfo è sempre stato concepito come capo politico più che religioso, proprio noi italiani abbiamo fatto registrare un fail epico a questo riguardo in Libia).
Insomma, l'Islam è flessibile di natura, nelle madrase l'arrampicamento carpiato sugli specchi è sempre stato lo sport preferito.
Che non sarebbe nemmeno male concettualmente, se questo poi concretamente non si traducesse in conflitti continui e la scusa del "ritorno alle origini" perennemente a disposizione di qualsiasi idiota.