00 09/12/2019 16:33

Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”





Se sfoglio i giornali trovo paginate dedicate all'odio, come se fosse un'emergenza nazionale. Se guardo la tv, noto che, su qualsiasi rete, si discetta con toni allarmati di questo sentimento. Ogni discussione pubblica e privata finisce per trattare il tema dell'acredine crescente nel nostro Paese che pure ha ben altri problemi.



Intanto vorrei puntualizzare che detestare una persona o un partito o un gruppo di individui non è vietato. Infatti non esiste il reato di odio per cui ciascuno di noi è libero di disprezzare a piacimento chiunque senza incorrere nei rigori della legge. Gli odiatori hanno il diritto di esercitarsi quanto garba loro nell' esecrazione, sia rivolta alla moglie, ai figli, ai parenti tutti o ad altri, tra i quali gli avversari politici.




Impedire a un uomo o a una donna di avere in forte antipatia un proprio simile è insensato, così come lo sarebbe vietargli di amarlo e di sacrificarsi per lui. Quello che cova nell' animo di un essere vivente può talvolta essere disdicevole o addirittura turpe, però è insindacabile se non si traduce in azioni violente e contrarie alle disposizioni dei codici penale e civile.



Se a me stanno sulle balle Di Maio e Scanzi non me ne vanto, tuttavia non per questo devo essere censurato. È affare mio e soltanto mio, non perseguibile in termini normativi. Tra l' altro mi sembra di aver capito che, in questa congiuntura, sia lecito maledire Matteo Salvini e Giorgia Meloni, cosa che fanno tutti quelli di sinistra, mentre sia proibito disdegnare i pesci in barile, cioè le sardine, oppure Zingaretti e la sua troupe di ex e post comunisti. Perché due pesi e due misure? Non riesco a convincermi che esista un livore buono e uno cattivo. Io aborrisco tutti quelli che odiano eppure non li condanno.