00 11/11/2019 19:32
Re:
Gag Lee Hano, 11/11/2019 18.52:

Come fanno a non piacerti i sofisti?

Sono dei pensatori di una modernità disarmante e sono responsabili in prima istanza della rottura tra linguaggio e ontologia, che è una benedizione, e sono dei simpatici e spregiudicati disprezzatori di Dio.

Tutta la storia della filosofia ha relegato i sofisti alla damnatio memoriae ma santo cielo ben vengano i demistificatori!

Il meglio della cultura ateniese emerge da un ambito culturale impregnato dai sofisti.
Senza sofisti non c'è Euripide per quanto mi riguarda.

Se il tema, come suggerisce Karl, è la teologia nel senso della demistificazione, Senofane e sofisti (Protagora e Prodico su tutti) se non stanno ai primi posti poco ci manca.

Gli scettici poi mi spaccano. Immagino che l'accademia scettica non ti entusiasmi Inklings.


Hegel e Marx non ne discuto



Come mai? [SM=p6026358]




Perchè la sofistica non è un movimento coerente e organizzato, ma una serie di temi e motivi portati avanti da alcuni pensatori carismatici e altri meno. Protagora, da quello che ci è lasciato e dalla testimonianza platonica, è un pensatore interessante, altri no. Gorgia per dire, pur avendo un greco bellissimo e una grandissima capacità retorica, è di una vuotezza disarmante. Anche Socrate, e lo stesso platone, per quanto spesso vengano raccontati diversamente, sono pensatori di rottura rispetto alla tradizione e gran parte del loro pensiero parte dal ribaltamento della (non)morale omerica. Quello che dici sui sofisti è vero, ma in parte, perchè col tempo hanno perso in poco tempo la loro carica morale, politica e umanitaristica per diventare scuole di retorica dove si insegnava ad avere ragione e perculare, mentre l'accademia platonica restava luogo di dialogo e innovazione contro le tradizioni costituite (basti pensare ad Aristotele, che ha potuto sfidare completamente il pensiero del suo maestro all'interno della stessa Accademia). Non sto negando l'originalità delle loro idee ("Uomo-misura", il principio dell'utile, la tendenza "democratica", etc.) o il ruolo giocato nell'Atene del V sec., per carità, ma la brillantezza di quelle idee nei secoli successivi si identifica con meri giochi linguistici, e il confronto con Platone è inglorioso per loro, e a me Platone per lo più fa cagare.

Euripide casca male con me, l'unica tragedia che apprezzo è le Baccanti, che è estremamente atipica rispetto al suo stile. Tutta la vita Sofocle, che è anche molto più bello da tradurre [SM=p6026360]

Gli scettici antichi hanno da spartire pochissimo con quelli moderni, giusto gli esempi sulla percezione. Molti sono buoni giusto come esempi di aneddotica (e infatti nei corsi di filosofia antica spesso si passa oltre con nonchalance). Al mio primo esame di filosofia ho dovuto leggere un libro di Bonazzi sulla storia dell'accademia platonica. Diciamo che ho riso per gran parte del tempo, soprattutto sulla parte scettica. Carneade gli si vuol ancora bene, faceva i discorsi per bullarsi ma mi piaceva la sua idea di conoscenza probabilistica.

Hegel e Marx non ne parlo perchè non penso di averne letto abbastanza per intavolare una discussione interessante, mi sono volto a interessi diversi e finchè non "finisco" di studiare quelli dubito che potrò riprenderli.