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I Diari di Bill Banks

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    Ankie
    00 09/05/2019 11:33
    La traduzione fedele dei diari è a cura di: Rob
    UN GIORNO DENTRO AD UN INCONTRO DI BOOKING


    Quando hai uno show settimanale in televisione, devi costantemente pianificare e organizzare ciò che accadrà. Il booking per ogni puntata di Raw avveniva immediatamente dopo che eravamo volati in Connecticut dal Raw precedente. Il martedì mattina, io e Ed Ferrara guidavamo verso casa di Russo, a Trumbull, Connecticut, per pianificare lo show successivo. Essendo io il rookie, il pivellino, il mio lavoro era essere là alle nove in punto del mattino con in mano le mie idee e il caffè. Se non portavo il caffè, non mi facevano ascoltare.

    Ho sempre preferito le riunioni di booking tra pochi, come accadeva in quelli tra me, Russo e Ferrara. Loro erano sempre ella stessa opinione e difficilmente erano in disaccordo su qualcosa. Invece nelle riunioni di booking tra più persone, spesso troppe teste finiscono per rovinare le idee, consumando così solo tempo e sprecando giornate intere, esattamente come è accaduto un sacco di volte ai tempi della WCW.

    Russo, Ferrara e io ci riunivamo nel soggiorno di Russo. La televisione era sempre accesa su SportsCentre o su Seinfeld, due dei programmi preferiti di Russo. E oltre al suo caffè, Russo aveva sempre una confezione gigante di pistacchi al suo fianco.

    Russo aveva un suo sistema per bookare gli show: si partiva sempre dalla storyline principale e si stabiliva il main event, che doveva basarsi su ciò che era accaduto la settimana precedente. Una volta che quei due elementi erano stabiliti, il resto dello show, personaggi e match seguivano a ruota. Un altro aspetto di booking in cui Russo eccelleva era nel riuscire a trovare in qualche modo una possibilità per ogni talento di essere coinvolto nello show. Durante i picchi di ratings della WWF nel ’99, ogni singolo lottatore dello show era coinvolto in un qualche tipo di storyline.

    Entro la fine del primo giorno, di solito avevamo preparato gli aspetti di base dello show. Per il resto della settimana, Russo e Ferrara andavano a casa di Vince McMahon a Greenwich, Connecticut, per discutere dello show. Secondo Russo e Ferrara i giorni con McMahon erano lunghi e noiosi. Potevano arrivare alle nove del mattino e andarsene anche a mezzanotte.

    Quando si doveva valutare uno show, McMahon era una macchina. Non era insolito per Russo e Ferrara dover tornare a casa di McMahon dopo che se ne erano andati per discutere ancora di qualcosa, o comunque trascorrere lunghe ore al telefono con lui per discutere i dettagli di un angle particolare. McMahon apparentemente non dormiva mai e voleva sempre parlare del prossimo show. Persino durante il volo verso il luogo dei tapings, McMahon voleva sempre che Russo e Ferrara si sedessero accanto a lui per discutere dello show. In altre parole, diventando head booker della WWF, era al servizio di McMahon 24 ore su 24, 365 giorni all’anno.

    Sono sempre stato molto grato a Russo per non avermi mai cooptato in quelle riunioni con McMahon. So che è il sogno di molti essere head booker della WWF, ma la realtà è che consegni la tua vita a McMahon. Non si ha tempo libero per sé stessi. Devi solo servire il tuo padrone.

    La casa e la famiglia di Russo cominciarono a risentirne. Quando Russo andava da McMAhon e gli spiegava che era vicino a una crisi isterica e che aveva bisogno di trascorrere un po’ di tempo con la sua famiglia, McMahon gli disse di assumere una tata. Questa è la realtà quando si lavora con McMahon.

    Un esempio di ciò che dico: una settimana Russo era malato come mai avevo visto nessuno. Soffriva di influenza e a malapena riusciva ad alzarsi da letto o a guidare verso l’aeroporto. Ma sapeva che non andare allo show non era un’opzione per McMahon. Russo era malato durante il volo, malato all’hotel (in cui stette tutto il tempo in bagno) e malato all’arena. Onestamente non so come fece per tutto il viaggio.

    Quella notte mentre eravamo rientrati all’hotel, Russo era così esausto che appoggiò la testa sul bancone della reception. In quel momento arrivò McMahon che camminò verso Russo, gli diede una pacca sulla schiena e disse scherzando: “ti ho distrutto oggi eh?”. Per McMahon era sempre tutto uno scherzo con Russo, ma specialmente quella notte capii che Russo cominciava ad averne abbastanza. E non poteva neanche rispondergli; nessuno poteva farlo.

    Gli incontri di booking in WCW invece furono tra i più divertenti, e svuotanti, giorni della mia carriera nel wrestling business. Negli incontri bi booking in WCW c’eravamo Russo, Ferrara, io, Terry Taylor, Jeremi Borash e poi si unì a noi anche “Disco Inferno” Glenn Gilberti. Il team creativo era più affollato che in WWF perché questo era il modo preferito del management WCW.

    I nostri incontri di booking si svolgevano nella sala delle conferenze del Double Tree Hotel ad Atlanta, Georgia. Era un’atmosfera bella, accogliente, ma capitava a volte di litigare l’un con l’altro. Ad esempio penso ci siano state volte in cui Terry Taylor avrebbe volentieri colpito Gilberti col suo portatile picchiandolo fino a farlo morire.

    Glenn Gilberti è stata una delle persone più divertenti con cui io abbia mai lavorato nel mondo del wrestling. Non era mai di malumore ed era impossibile farlo arrabbiare. Il vero motivo per cui Russo lo volle con noi nelle riunioni è perché provvedeva a farci ridere. Quando eravamo tutti stanchi morti e senza nulla di buono in mano, Gilberti riusciva sempre a farci ridere in qualche modo. Gilberti era inoltre maestro nell’escogitare idee incredibilmente orrende, e per la maggior parte delle quali non era serio neanche lui nel dirle. Ad esempio, penso che trascorse circa un mese escogitando il suo peggior angle, l’invasione dei marziani in WCW, che sarebbe dovuta cominciare con Mike Tenay che si sarebbe rivelato come un alieno durante una puntata di Nitro. E non vi dico di quando voleva far debuttare l’Uomo Invisibile in WCW. Sebbene non abbia più avuto l’opportunità di lavorare con lui in questi ultimi anni, mi piacerebbe che potesse ancora lavorare nel wrestling; lui appartiene a questo mondo e può dare ancora un buon contributo al wrestling in molti modi positivi.

    Le riunioni di booking in WCW duravano più o meno due o tre giorni, dipendeva da quanto portavamo a termine e da quali particolari problemi dei lottatori dovevamo affrontare. In WWF, se c’erano, c’erano davvero pochi ostacoli da affrontare quando bookavamo uno show. Ricordate, Vince McMahon era un uomo di polso e i lottatori facevano ciò che veniva loro detto di fare. Se non lo facevano, potevano cercarsi lavoro altrove.

    In WCW, era tutto un altro paio di maniche. Al management potevano non piacere certi aspetti dello show, i lottatori potevano rifiutarsi di fare certi angle o trovare modi “creativi” per evitarli, e persino Standard & Practices voleva dire la sua. Per quelli di voi che non lo sanno, Standards & Practices era una divisione stabilita dalla Turner Entertainment per visionare i contenuti dei loro show ed eliminare tutto ciò che avessero trovato di offensivo (ne riparlerò dopo). Così, come potete immaginare, avevamo molti più ostacoli da superare per scrivere uno show in WCW che in WWF.

    Dopo che ci staccammo dalle riunioni di booking WCW, fu deciso che Russo si sarebbe occupato di Nitro e Ferrara di Thunder. Da lì, io avrei avuto le copie dei format scritti dei due show e il mio lavoro sarebbe stato quello di dividere lo show in segmenti scritti da dare ad ogni lottatore. Ciascuna star avrebbe avuto il proprio copione che io gli avrei passato all’arena. Ci sarebbero stati i dettagli dei loro match, delle loro interviste e dei segmenti in cui sarebbero stati coinvolti. Era anche mio compito scrivere i promo e le interviste di ogni lottatore. Di alcuni provvedevo solo a mettere alcuni punti fondamentali, di altri invece mettevo proprio delle generiche interviste complete in cui erano liberi di mettere loro le parole. Dipendeva tutto dalla star, e dalla sua particolare bravura o meno con le interviste. Quando Nitro e Thunder erano finiti e tornavamo in volo ad Atlanta, ricominciava di nuovo tutto il processo.
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    Ankie
    00 09/05/2019 11:34
    STORIE DI WRESTLING


    Uno dei momenti di cui più vado orgoglioso nella mia esperienza nel business è stato avere l’idea che ha portato al segmento più visto nella storia del wrestling, il celebre segmento del 1999 “This is your life”, con The Rock e Mick Foley.

    Al tempo, The Rock e Foley avevano unito le loro forze nella 'Rock'n'Sock Connection', e la dinamica tra loro era che The Rock fosse troppo cool per un tipo trasandato come Foley. Foley pertanto voleva impressionare Rocky e fare in modo di metterlo di buon umore verso di lui. Quando provvedevo a creare idee per Russo e Ferrara su basi settimanali, una delle cose che facevo era analizzare la Guida TV e leggere le trame dei film e dei programmi televisivi.

    Un giorno stavo guardando vecchi show degli anni '50, tra cui 'This is your life'. Mi diede l'idea su cosa poter far fare a Foley e The Rock. Sapendo che Russo era un grande fan dei vecchi show, gli mandai via e-mail l'idea: Mick avrebbe festeggiato Rocky facendolo reincontrare con una precedente ragazza, un'insegnante delle superiori, il suo allenatore ed altre persone. Russo amò subito l'idea e decise di realizzarla. Non dimenticherò mai quando guardai dal backstage cosa stava accadendo sul ring. Non solo i fans stavano amando cosa stava accadendo sul ring, ma così anche tutti quelli che guardavano dal backstage. Tutti tranne una persona: Vince McMahon. Il segmento durò 21 minuti, tempo durante il quale McMahon fu furente. Anche se avevamo sorpassato la WCW nella guerra dei ratings, eravamo ancora i competizione e McMahon non voleva dar loro nessun vantaggio di sorta. Pensava che fosse stato troppo tempo dedicato a un segmento di parole, e disse a Russo e Ferrara che la cosa non doveva più ripetersi. Così, dopo aver visto ocme era piaciuto a tutti il segmento, fu brutto per me vedere che a McMahon non era piaciuto. Neanche a Russo e Ferrara piacque la reazione di Vince.

    Il giorno dopo ai tapings di Smackdown, vidi Russo uscire dalla stanza di McMahon e mi disse 'va a vedere che c'è scritto fuori dalla porta'. Sulla porta dell'ufficio produzione c'erano infatti appesi i segmenti del Raw della sera prima, divisi per segmento. Accanto al segmento 'This is your life', c'era il numero 8.4, e qualcuno lo aveva cerchiato con una penna scrivendo accanto 'il segmento più alto di sempre'. Ci misi un po' a realizzare. Quando mi girai, Ferrara era lì dietro di me sorridente che diceva 'già, a nessuno piace vedere gente che parla'. Credo che McMahon non si scusò mai né mai si congratulò con Russo o Ferrara per l'episodio. Nel 2004 la WWE fece un’altra versione del segmento “This is your life”, stavolta con The Rock che omaggiava Foley. I ratings furono molto più bassi…
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    Ankie
    00 09/05/2019 11:34
    I GIORNI FINALI DELLA WCW


    Gli ultimi giorni della WCW furono tra i peggiori mesi della mia carriera in questo business. In parole povere, non sapevi mai cosa aspettarti quando ti presentavi ai tapings di Nitro o Thunder. Nonostante la Time Warner/AOL tentasse in tutti i modi di negare che la compagnia fosse in vendita, tutti in WCW sapevano che esisteva la possibilità. Infatti Eric Bischoff, che sembrava stesse guidando la compagnia negli ultimi giorni insieme a Brad Siegel, disse agli amici che stava per fare un’offerta per rilevare la compagnia grazie ai suoi finanziatori, la Fusient Media. Tuttavia, ciò che sapevano in pochi era che la Time Warner/AOL era in negoziazioni anche con Vince McMahon. In ogni caso, col futuro della compagnia in dubbio, la WCW prese una spirale negativa negli ultimi mesi. Nel cocker room si litigava tra loro e col management, scoppiavano risse, il pubblico negli house show calò drasticamente e i ratings caddero.

    Nei mesi precedenti alla chiusura della WCW, lavoravo con Eric Bischoff, Johnny Ace e Ed Ferrara come booking team degli show televisivi. Due settimane circa prima dell’ultimo Nitro da Panama City, Florida, la compagnia fu informata che sarebbe stata l’ultima trasmissione della WCW. Non ci fu mai data una ragione “ufficiale”, ma molti di noi pensarono che la compagnia avrebbe chiuso per qualche mese per poi riaprire sotto la leadership di Bischoff e della Fusient Media. Non sono mai stato amico di Bischoff, perciò non ne parlai mai con lui. Sapendo che io ero un “ragazzo di Russo”, non penso che Bischoff si fidasse di me, o che io gli piacessi, ma siamo sempre stati cordiali l’un l’altro e non abbiamo mai avuto problemi nel breve tempo in cui lavorammo insieme. Ha parlato male di me nel suo libro, ma non ne sono stato sorpreso.

    Quello che gli spettatori videro quella notte fu molto diverso da ciò che invece fu originariamente bookato per quel giorno, e che giorno sarebbe stato quello. Alcuni giorni prima dell’ultimo show di Panama City, ricevetti una chiamata di Ed Ferrara che mi informò che Vince McMahon aveva comprato la WCW e che Bischoff e il suo gruppo erano fuori. Infatti Bischoff non sarebbe stato a Panama City per l’ultimo Nitro.

    Arrivammo a Panama City con lo script originale, non sapendo cosa sarebbe successo. La notte prima dello show, Ferrara e Johnny Ace furono informati che Shane McMahon, Bruce Pritchard e Gerald Brisco del management WWF sarebbero venuti allo show, e che volevano che gli venisse faxata una copia dello script dell’ultimo Nitro. Questo significava solo una cosa: l’ultimo Nitro sarebbe stato bookato dalla WWF! Quella mattina a Panama City, tenemmo i nostro solito meeting di produzione, ma fu molto corto perché in realtà non sapevamo cosa ci sarebbe stato allo show. Un’ora o due dopo, il contingente WWF arrivò con la loro versione dello show, che comprendeva un’interazione tra Raw e Nitro. Pensoche gli unii match che la WWF lasciò inalterati furono il main event tra Sting e Ric Flair e il match tra Chavo Guerriero e Shane Helms. Il resto dello show fu riscritto dall’inizio alla fine e cambiato completamente: match, segmenti, video.

    Quel giorno fu davvero un momento surreale,fu un mix di ogni emozione. I lottatori e lo staff erano insicuri del proprio futuro. Chi sarebbe andato in WWF? Chi sarebbe rimasto senza lavoro? Tutti si dicevano addio. Un mucchi odi gente pianse quella sera mentre Nitro andò off air. Ho un sacco di ricordi su quell’ultimo Nitro, tra cui l’aver visto Sting contro Flair da dietro la tenda del backstage e mettere l’ultima firma sul WCW Live Internet broadcast con Jeremy Borash e Bob Ryder. Il giorno dopo volammo indietro ad Atlanta non sapendo nulla del nostro futuro.

    Tre giorni dopo, il 28 marzo 201 ai Quartieri Generali WCW a Smyrna, Georgia, i rappresentanti della Time Warner/AOL convocarono un meeting con tutto lo staff., che fu tenuto dentro il Power Plant. Al meeting, il Vice Presidente delle Risorse Umane della Turner Entertainment, Loretta Walzer, ci informò che Vicne McMahon aveva comprato la WCW e che ci sarebbe stato un periodo di transizione. Fu passata un’informativa che spiegava come fare per trovare un lavoro con la WWF. Quello fu il modo della compagnia per dirci che stavano chiudendo e che era tempo di cercarsi un altro lavoro.

    Fummo anche informati che sarebbe stato il nostro ultimo giorno ai Quartieri Generali WCW e che ci sarebbe stata concessa un’ora per ritornare ai nostri uffici e ritirare i nostri oggetti personali. Non ci fu permesso l’accesso ai computer della compagnia. Al tempo, io stavo finendo di scrivere un romanzo su cui avevo lavorato per oltre un anno sul mio portatile WCW, ma non mi fu permesso di salvarlo su disco. Andò perso per sempre. Così imparai a salvarmi i lavori! Un’ora dopo, la sicurezza andò da ufficio a ufficio per scortare gli impiegati all’uscita. Furono controllate le borse per vedere che non fosse stato portato via nessun oggetto appartenente alla WCW. E quando eri uscito dall’edificio, non ci saresti più potuto tornare; una volta usciti, davi il tuo nome a un inserviente della Time Warner/AOL, che in cambio ti dava una lettera contenente i dettagli del tuo trattamento di fine rapporto. Quello fu l’ultimo giorno della WCW. Una settimana dopo, io ero già tornato a casa in Connecticut.
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    Ankie
    00 09/05/2019 11:34
    TORNANDO SUL TETTO CON MICK FOLEY


    Fu il video che fece scoprire a milioni di giovani il backyard wrestling: il famoso filmato di Mick Foley che si butta giù da un tetto. Il video divenne uno degli spezzoni più popolari mai trasmessi in WWF, e aiutò a catapultare la carriera di Foley al top come leggenda hardcore. Nel 1998 proposi così a Russo un’idea per il Raw Magazine: volevo tornare con Foley a quella casa e ricreare quella stessa scena, anni dopo. Volevo riportare Foley là dove iniziò tutto a Long Island e documentarlo per il magazine. Russo amò l’idea e chiamò Foley per avvisarlo.

    Il giorno delle riprese riportai così Foley prima alla casa in cui trascorse l’infanzia a Long Island, dove spesso stava se era a distanza di guida da un evento a cui partecipava. Con noi c’erano anche un fotografo e un produttore per filmarlo. Per la prima mezz’ora, guidammo Foley per la città mentre lui ci mostrava i posti della sua infanzia e ci raccontava aneddoti, poi ci disse come arrivare “alla casa”. Ma qui sta il fatto: Foley non era sicuro di chi vivesse al tempo in quella casa e così non sapevamo chi o cosa aspettarci. Al tempo del video apparteneva ad un suo amico, ma se ne erano andati da tempo.

    Arrivammo alla casa e Foley ci fece un breve tour guidato del posto in cui lui e il suo amico facevano backyard wrestling. Non c’era nessuno a casa e il posto sembrava abbandonato. Non ci era venuto in mente come far salire Foley sul tetto, ma avemmo la fortuna di trovare una vecchia scala di legno in garage, che ero sicuro si sarebbe rotta se Mick avesse tentato di scalarla. Sorprendentemente invece tenne, e la star era tornata su quel tetto posando per le foto. L’unica cosa che Mick non ricreò fu ovviamente il salto. Mentre Mick stava tornado giù dallas caal, sentimmo una macchina imboccare la stradina interna. Ne uscì una vecchietta che si trovò davanti una troupe televisiva e un tizio che stava scendendo giù dal suo tetto. Foely tentò di spiegarle chi eravamo e cosa stavamo facendo lì, ma non funzionò. Non era una fan di wretsling e ci disse “andatevene o chiamo la polizia!”. Saltammo in macchina e ce ne andammo. Le foto comparvero nel numero seguente del magazine con immagini trasmesse anche a Raw. Ancora oggi mi domando se quella vecchietta abbia mai scoperto cosa accadde quel giorno.
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    Ankie
    00 09/05/2019 11:35
    LA NASCITA DELL'ERA AUSTIN


    Prima di entrare nel business, ricordo di aver visto “Stunning” Steve Austin lottare in WCW nei primi anni ’90. Insieme a Brian Pillman, componeva gli “Hollywood Blondes”, un promettente tag team WCW. Dopo un litigio con Bischoff, Austin se ne andò dalla WCW e dopo un breve periodo in ECW fu assunto dalla WWF. Il primo impiego in WWF fu come “Ringmaster”, con manager Ted Di Biase. Il personaggio era quello di un wrestler tecnico, che parlava solo con una voce monotona: non so perché, ma Vince adorava quel personaggio. Dopo che Di Biase lasciò la WWF, Austin intraprese una nuova carriera da singolo col nuovo soprannome di “Stone Cold”. Era un lottatore talentuoso, ma non veniva mai coinvolto i nmatch o in storylines all’epoca. La prima volta che incontrai Austin fu a una chat live della AOL nel backstage del Madison Square Garden nel 1996. Durante l’evento, i lottatori venivano portai lì dopo i match per parlare un po’ con i fans e rispondere alle loro domande. Durante la chiacchierata, Austin disse ai fans che voleva una grande opportunità in WWF e che era solo questione di tempo prima che l’avrebbe ottenuta. Proprio quella notte al Madison Square Garden sarebbe accaduto ciò che gli avrebbe permesso di ottenere quell’opportunità.

    Quella fu infatti la stessa notte del famigerato “Kliq Incident”, uno dei momenti più controversi nella storia della WWF. Circa una settimana prima di quella sera al Madison, la WWF annunciò che Kevin Nash e Scott Hall avevano firmato con la rivale WCW, e che la serata del Garden sarebbe stato l’ultimo loro match. Dietro le quinte in WWF, Scott Hall, Kevin Nash, Shawn Michaels e Triple H erano molto amici. Il resto del cocker room li chiamava la “clique”, con i quattro che così negli ultimi tempi cominciarono a farsi chiamare la “Kliq”. Al Madison Sqaure Garden saarebbe dunque stata l’ultima serata che avrebbero trascorso insieme prima che Hall e Nash andassero in WCW e Shawn Michaels e Triple H restassero invece in WWF. Durante la serata, Triple H (allora ancora Hunter Hearst Helmsley) sconfisse Scott Hall. Nel main event, Shawn Michaels sconfisse Diesel (Kevin Nash) in un cage match. Fu dopo il main event che la Kliq ruppe una regola non scritta del wrestling uscendo dalla keyfabe. Shawn aiutò Nash a rialzarsi, i due si abbracciarono e posarono per i fans. Pochi momenti dopo furono raggiunti da Hall e Hunter. La Kliq stava dando il suo addio ai fans senza averne chiesto i permesso al management.

    I fan amarono quel momento, ma la reazione nel backstage fu molto diversa. Ricordo di aver sentito Jim Cornette urlare da un’altra stanza, ovviamente arrabbiato perché nessuno li stava fermando. Vidi Vince e Shane McMahon che guardavano la scena da dietro la tenda d’entrata allo stage. Credo che Shane volesse uscire e fermarli lui stesso, ma Vince ragionò in modo freddo. Dovevano esserci delle ripercussioni per l’incidente, ma Hall e Nash se ne erano andati e Michaels era una delle top star della compagnia. Così, Triple H fu punito per tutti, e per parecchi mesi fu reelgat oa perdere ogni singolo match.

    La ragione per cui ho fatto questa lunga prefazione è questa: prima del “Kliq Incident”, Triple H era stato designato a vincere l’incombente torneo in PPV del King of the Ring, considerato da sempre una tappa importante per raggiungere il main event. Tuttavia, quei piani furono stracciati. Il risultato fu che al suo posto fu designato come vincitore per giugno Steve Austin. Austin avrebbe dunque avuto finalmente la sua opportunità e avrebbe fatto del suo meglio per sfruttarla. Dopo aver battuto Jake Roberts in finale, Austin fu intervistato da Dok Hendrix durante il PPV, un’intervista che è passata alla storia per aver contrassegnato la nascita dell’”Austin 3:16” nel wrestling. “Jake Roberts, tu puoi insistere sulla tua Bibbia quanto vuoi, ma Austin 3:16 dice che ti ho appena preso a calci in culo”.

    Il fenomeno Stone Cold nacque lì. A Summerslam due mesi dopo a Cleveland, Ohio, Austin doveva affrontare Yokozuna nel PPV. Io ero con Russo a guardare i fan che stavano riempiendo l’arena, ed entrambi notammo che molti di loro avevano dei cartelli con su scritto “Austin 3:16”. Ricordo che Russo si girò verso di me e disse “li vedi? Lui sta per diventare la più grande cosa del business”. Il resto è stata storia…
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    Ankie
    00 09/05/2019 11:35
    IL BLONDE BITCH PROJECT


    Uno dei video più divertenti e creativi che facemmo io, Russo e Ferrara durante il nostro ultimo periodo in WWF e che la WWF non trasmise mai in televisione fu il “Blonde Bitch Project”. Io ebbi l’idea originale, e Russo e Ferrara la misero per iscritto. Il “Blair Witch Project” era arrivato nei cinema solo la settimana prima e stava diventando velocemente un successo al botteghino. Sapevo che era solo questione di tempo prima che Hollywood ne avesse fatto dei rip-off o delle parodie, che infatti è ciò che esattamente accadde.

    La mia idea era che Stevie Richards e Blue Manie si imbarcassero in una loro avventura per trovare la strega di nome Sable in ciò che noi intitolammo il “Blonde Bitch Project”. Russo e Ferrara andarono a vedere il film ed erano eccitati all'idea di realizzarne la parodia. Avrebbe mandato over sia Richards che Blue Meanie, e la WWF sarebbe stata la prima a fare una parodia del film. Il giorno dopo che Russo e Ferrara avevano visto il film, facemmo volare fino in Connecticut Richards e Blue Meanie. Quella notte filmammo tutti e quattro i segmenti a casa di Ferrara, visto che c’era una piccola foresta nei campi dietro casa sua.

    Cominciava tutto con Blue Manie che raccontava a Richards la leggenda della “Blonde Bitch” (pu…ana bionda, nota del traduttore), il che avrebbe condotto i due ad avventurarsi con i loro sacchi a pelo nei boschi dietro casa loro. Stenie sarebbe scomparso sotto circostanze misteriose, con Meanie che avrebbe cominciato a correre perso e urlando il noem dell’amico, nonostante il fatto che casa sua fosse in piena vista. Nella scena finale, Manie crede di sentire Stenie gridare dalla casa di un vicino, così abbatte la porta e corre superando una casalinga urlante e i suoi due cani (interpretata da Fran, la moglie di Ed). Manie corre di sotto in cantina dove trova Richards davanti all’angolo di un muro, come nella scena finale del film. Richards si gira lentamente e appare vestito come Sable (parrucca bionda, vestito di cuoio nero e tutto il resto) e MEanie comincia ad urlare come una ragazza. Manie viene colpito dietro la nuca e cade per terra, con la telecamera che cade con lui. L’ultima cosa che vediamo sono le gambe di Richards mentre tenta di ballare come sable sopra il suo amico caduto.

    Russo, Ferrara e io sapevamo che era senza dubbio la cosa più divertente mai vista in WWF. Alcuni giorni dopo, uno dei produttori WWF aveva messo tutto insieme ed era comicità d’oro puro. Russo decise di mandarlo in onda in capitoli trasmessi durante quattro Smackdown consecutivi. La notte in cui il primo capitolo avrebbe dovuto essere trasmesso, Vince McMahon volle vedere personalmente la preview del video. Non rise affatto; a dire il vero, dopo che finì di vederlo disse a Russo di toglierlo dallo show. McMahon non aveva visto il film e non aveva capito quindi i riferimenti, perciò non lo capiva. Russo tentò di spiegargli in un tentativo disperato di salvare tutto, ma McMahon non lo ascoltò. Il Blonde Bitch Project non vide mai la luce della programmazione WWF. Dire che eravamo dispiaciuti sarebbe un enorme eufemismo.

    Alcune settimane dopo, ero su un volo verso Raw. Ero nella prima fila della classe turistica, mentre Vince McMahon e parecchi capi del management erano in prima classe. Verso la fine del volo, vidi McMahon leggere USA Today e mostrarlo a Kevin Dunn, che era il capo della produzione televisiva. Non ci pensai più finchè non scendemmo dall’aereo. Quando passai dal posto di McMahon per scendere dall’aereo, vidi che aveva lasciato il giornale aperto sulla pagina che stava leggendo, un articolo riguardante la moda del momento ad Hollywood, parodiare il Blair Witch Project. Lo portai all’arena a Russo raccontandogli l’accaduto, ma tutto ciò che fece Russo fu scrollare le spalle e andarsene. Vorrei aver tenuto una copia del Blonde Bitch Project. Da qualche parte ai Quartier Generali WWF quelle cassette sono in qualche archivio a collezionare polvere.
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    Ankie
    00 09/05/2019 11:35
    ALLORA, CHI HA DAVVERO INVESTITO STEVE AUSTIN?


    Ci furono sicuramente una moltitudine di idee pazze che furono tramate durante il mio periodo in WCW. Una volta, Vince Russo e Bill Busch considerarono l’idea di offrire a OJ Simpson un milione di dollari per fare un esame poligrafico live a Nitro, ma il Turner management rifiutò l’idea. Ma la mia idea preferita di sempre in WCW che fu discussa, ma non venne mai approvata, sarebbe stata una prima volta nella storia del wrestling: finire la storyline di un’altra compagnia.

    Poco dopo che me ne andai alla WCW, la WWF creò una grande storyline in cui Steve Austin veniva investito da una macchina, senza che si sapesse l’identità del conducente della vettura. Mantennero i mistero per parecchi mesi prima di concluderlo. Al tempo, Steve Austin usciva con Debra. Durante un viaggio in macchina con Russo, io e Ed Ferrara discutemmo di poter fare un angle “Chi ha investito Austin?” a Nitro, in cui avremmo rivelato l’identità dell’investitore Dopo averlo promosso per una settimana (in modo che la WWF non avesse molto tempo per reagire) ni avremmo mandato in onda un’intervista con Steve “Mongo” McMichael, il precedente marito di Debra, che si sarebbe preso la colpa di aver investito Austin in preda ad un raptus di gelosia. Nessun avrebbe saputo di chi si sarebbe trattato finchè non avremmo mandato in onda l’intervista in diretta. Sarebbe stato tempismo perfetto, e anche se Mongo era fuori dal business da un po’, era ancora conosciuto dai fan.

    L’idea non ebbe seguito perché nessuno riuscì a trovare o ad aver notizie di McMichael, che in pratica sembrava scomparso. Peccato, avrebbe potuto essere interessante se fosse stato fatto.
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    Ankie
    00 09/05/2019 11:36
    L'ALITO DI MARTY E LA ROCK'N'ROLL OF FAME


    Alcuni giorni fa, ho ricevuto un messaggio sul mio MySpace da Al Snow, con cui non avveo più contatti da quando lasciai la WWF nel 1999. Al mi ha trovato per caso mentre girovagava per MySpace e mi mandò un’e-mail per scoprire se ero il “Bill Banks della WWF”.

    Al Snow è un grande e mi manca davvero il divertimento che ci eravamo fatti in WWF. Lavorai con Al durane i tempi in cui era nei New Rockers (e Shinobi) nel 19995 e 1996, e anche quando tornò con Head nel 1998 circa. Ogni volta che penso ad Al, mi viene in mente un giorno particolare: i giorno prima di Summerslam 1996, a Cleveland, Ohio. Ero stato mandato a Summerslam da Vince Russo per farne un reportage per WWF on AOL (non c’era ancora il sito WWF al tempo…oddio, mi sento vecchio!) e naturalmente per il WWF Magazine. Uno degli articoli che Russo voleva che io facessi era portare i New Rockers, che erano Al Snow e Marty Jannetty, alla Rock’n’Roll Hall of Fame di Cleveland.

    Al Snow era di casa in Ohio, così lo avremmo incontrato direttamente alla Hall of Fame. Così, andai a prendere Marty, che era in un altro hotel con l’allora appena arrivato in WWF Mankind, cioè Mick Foley (la maggior parte dei ragazzi divideva le camere così da risparmiare un po’ di soldi). Prima di partire dal mio hotel, diedi una chiamata per assicurarmi che Marty fosse pronto. Accidentalmente svegliai Mick, che rispose al telefono e mi disse che avrebbe fatto prepararae Marty. Quando arrivai al loro hotel, vidi Mick uscire dalla porta d’ingresso e trascinare Marty fino alla mia macchina. Marty era ancora Ko da una lunga nottata alcolica, e dal suo aspetto non sembrava ancora in sé. Mick aprì la portiera del passeggero, mise Marty su lsedile e mi disse di divertirmi tentando di svegliarlo.

    Io avevo conosciuto Marty da pochi mesi. Era un bravo ragazzo in fin dei conti, ma amava la bella vita. All’inizio pensai che Mick e Marty mi stessero prendendo in giro, ma dopo quindici minuti di viaggio con Marty che russava, capii che era tutto vero. La parte migliore fu quando finalmente arrivammo alla Hall of Fame e Marty si svegliò. Si mise meglio seduto, mi guardò dritto e disse “Ciaaaaaaooooo Biiiiiiiiillllllll”, e il suo alitò mi colpì forte. Era il peggior alito che avessi mai sentito. Sapeva di uova marce, vomito e feci, il tutto mescolato a latte rancido.

    Vidi Al e uno dei fotografi dello staff WWE all’ingresso, e corsi fuori dalla macchina verso di loro il più velocemente possibile. Li salutai e dissi ad Al che avevo bisogno di aiuto per trascinare Marty fuori. Al conosceva Marty anche troppo bene e capì subito cosa stava accadendo. Come tutti, Al si divertiva con Marty. Non potevi essere arrabbiato con Marty, non importava cosa poteva fare (bè, ovviamente a meno che il tuo nome non sia Shawn Michaels, ma quella è un’altra storia). Al aprì la porta e aiutò Marty ad uscire…e Marty lo guardò dritto i nfacia e gli deide il suo personale “Saluto dell’Apocalisse”. Non dimenticherò mai la reazione di Al a quel saluto, fu come se gli avessero sparato in faccia. Io e AL cominciammo a ridere come pazzi e portammo Marty all’ingresso. Grazie a Dio, nel frattempo Marty cominciò a camminare da solo.

    Ora, è qui che cominciò i divertimento. Ricordo che Al si mise a scherzare con Marty e mentre camminavamo gli disse di non alitare verso nessuno. Bè, Marty si divertì a fare lo scemo con la gente, e Al avrebbe dovuto capire che stava scoperchiando il Vaso di Pandora con quelle parole. Quello era il modo in cui si divertì Marty. Da quando entrammo a quando ce ne andammo, Marty ebbe cura di alitare verso chiunque, fossero essi impiegati, fan che lo riconoscevano, famiglie a caso, bambini piccoli, vecchietti, dicendo loro “Ciaaaaaoooo sono Marrrrrrty Jannnnnnnetttttty dei Newwwwww Rockerssssss, comeeeeeee staaaaaaaiiiiii?”. Marty era ancora mezzo ubriaco e ad essere onesti era isterico. Ogni volta che si presentava a qualcuno a ogni stand della Hall of Fame, il nostro fotografo faceva una foto di lui con la reazione di quella persona. Quelle foto sono tra le cose più divertenti che io abbia mai visto; Marty che diceva ciao e la conseguente reazione come se fossero appena morti o qualcuno avesse loro vomitato in bocca. L’articolo fu pubblicato il mese seguente sul Raw Magazine, ma lasciammo fuori ovviamente quelle foto divertenti. Non potevo scrivere quanto puzzava e quanto ubriaco fosse Marty.

    Così, trascorsi tutti quegli anni, quando Al Snow mi trovò su MySpace e mi chiese se io ero QUEL Bill Banks, io gli risposi così: “sì, sono il vero Bill Banks, e ho sentito che si può ancora sentire l’odore dell’alito di Marty Jannetty se visiti la Rock’n’Roll Hall of Fame”.

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    Ankie
    00 09/05/2019 11:36
    FINE


    Se tutto finisse domani, sarei contento per:

    - sarei contento di aver viaggiato in limousine e di aver viaggiato su un jet con Ric Flair
    - sarei contento di aver scritto e prodotto un’intervista con Hulk Hogan e Mean Gene Okerlund
    - sarei contento di vedere ancora Jeff Jarrett che scoppia a ridere quando gli dico “Jurassic Slapass”
    - sarei contento di vedere Mick Foley saltar via di nuovo da quel tetto nel 1998 per il Raw Magazine
    - sarei contento di creare il segmento più visto nella storia del wrestling, il This is Your Life
    - sarei contento del fatto che non fu Bischoff a farlo (PS: grazie per aver parlato di me nel tuo libro)
    - sarei contento di aver conosciuto Owen Hart
    - sarei contento di aver prodotto un segmento con coinvolto Howard Stern in WCW
    - sarei contento di aver prodotto 75 DVD per la TNA
    - sarei contento di aver avuto a che fare con ogni sito web di ogni major
    - sarei contento di aver conosciuto Terry Taylor e di aver sentito i suoi aneddoti quando andavamo da show a show
    - sarei contento del fatto che Russo mi prese sotto la sua ala e mi diede la più grande opportunità della mia vita
    - sarei contento di aver aiutato la WWF a cambiare grazie ad un articolo sulla rivista
    - sarei contento se Bill DeMott mi perdonasse per aver quasi rovinato la sua carriera
    - sarei contento per essere andato in Australia con la WCW (ma non di aver visto Juvi nudo)
    - sarei contento di aver visto Isaac Hayes suonare “Chocolate Salty Balls” live alla festa di Wrestlemania nel 1998
    - sarei contento di aver incontrato The Rock nel suo primo giorno in WWF
    - sarei contento di aver incontrato Don Muraco e Gorilla Monsoon
    - sarei contento di aver aiutato a produrre il Blonde Bitch Project con Stenie Richard e Blue Manie prima di lasciare la WWF (ma non del fatto che McMahon decise di non trasmetterlo…era comicità d’oro puro)
    - sarei contento di aver conosciuto Arn Anderson e di avergli visto fare un’intervista in diretta
    - sarei contento che Scott Steiner mi prendesse in simpatia…e anche Fit Finlay
    - sarei contento di aver dato il primo ingaggio a Daffney, e di aver prodotto isegmenti con lei, David Flair e Crowbar
    - sarei contento di aver scelto Stacy Kiebler per fare Miss Hancock
    - sarei contento per essermi scusato con Shane all’ultimo Nitro
    - sarei contento del fatto che Bob Ryder mi abbia portato a pescare con lui sulla sua barca, anche se probabilmente non era contento che io soffrissi il mal di mare e che stetti male tutto il tempo
    - sarei contento di aver intervistato Mike Tyson prima di Wrestlemania
    - sarei contento di aver lavorato con Jesse Ventura
    - sarei contento di aver ancora una copia del mio primo articolo su Raw Magazine, nel 1995
    - sarei contento del fatto che Kevin Sullivan tentò di spiegarmi la vera psicologia
    - sarei contento di aver aiutato la Acclaim a produrre un videogame WWF
    - sarei contento di essere stato lì quando Chris Jericho esordì in WWF.
    - sarei contento di essere stato il caporedattore del WWF e del Raw Magazine
    - sarei contento di aver visto Steve Austin lottare contro Terry Funk a Shotgun Saturday Night Live dal Texas
    - sarei contento del fatto che il primo lavoro di Stephanie McMahon in WWF fu al sito web con me
    - sarei contento di aver avuto completo accesso agli archivi delle rivistee delel foto WWF per studiare anni di storia ogni giorno
    - sarei contento di aver fatto parte della pubblicità di un Superbowl
    - sarei contento di essere stato nel cuore della Monday Night War
    - sarei contento di aver attraversato la fine della WCW con Jeremy Borash grazie all’aiuto di David McClain di Womens of Wrestling
    - sarei contento di essermi sbagliato su AJ Styles la prima volta che lo vidi
    - sarei contento di aver prodotto in TNA i segmenti dei 3Live Kru nel bosco, Mad Mikey e la morte del Team 3D
    - sarei contento di essere stato messo al tappeto da Tank Abbott e di essere ancora vivo per raccontarlo
    - sarei contento di aver conosciuto Curt Hennig
    - sarei contento di aver aiutato a produrre e creare “Byte This!”

    E di ogni altra cosa che ora non riesco a ricordare.

    Bill Banks. Traduzione a cura di Rob.
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    Ankie
    00 22/05/2022 12:40

    da Ankie » 07/02/2011, 19:50

    A proposito di Banks, posto il capitolo del libro di Russo "Forgiven" dedicato a Banks.

    Chapter 48
    RIDDLE ME THIS
    This chapter is dedicated to the only person who survived the “Vince
    Russo Experience” through the trials and tribulations of both the
    wwf and wcw.
    Bill Banks may not be a household name, but he is no doubt the
    glue that keeps the fragile world of professional wrestling together.
    Bill is every cliché you can imagine — the “go-to” guy, the guy “in the
    trenches,” the “give it to Bill, he’ll do it” guy. Even though he’s gone
    unheralded — until now — Banksie is the kind of guy you realize is
    invaluable, the day after he leaves.
    At the ripe age of 20, Banksie started with me as an intern at the
    WWF Magazine.With “unique” looks, I compare him to that lovable
    sloth from the Goonies, Banks was a workhorse who would do whatever
    you asked of him, whenever you asked him. He was always
    working — perhaps even more than I was. But aside from being a
    workaholic, Banksie had a few other . . . um . . . problems. The first one

    being that when you embarrassed the guy, his Spock-like ears would
    turn redder than Santa’s suit.Now picture the contrast of “ears-o’-fire”
    to the rest of his face, which sported a flat, milk-like complexion. You
    get the picture — not a pretty sight! On top of that, there was his attitude.
    Banks was so negative, that he earned the name “Mr.Nego” after
    only a few months on the job. But the best thing about Banks was that
    he was the perfect victim for a practical joke.
    Here’s my favorite.
    Having just started on the job, Banksie had an office just 25 feet
    across the hall from me at Titan Tower so I could make sure he would
    “stay out of trouble.” Halloween was upon us, and with the help of
    former wwf stickman Kevin Kelly, we pulled what might have been
    the greatest prank in the history of the Tower. Of course the victim
    was Bill Banks.
    Next to the television facility at Titan, there is a daycare center
    where workers can bring their kids, appropriately called “Titan Tots.”
    Well, every Halloween, the tots get dressed in their costumes and
    come over to the tower for sweet, teeth-rotting treats. With Bill still
    new to the job, I told him the day before Halloween that it was Titan
    tradition that all employees dress up in full costume when the kids
    come for their goodies. Banks may have been a bit skeptical, but he
    became a believer when he picked up Kevin Kelly for work the next
    day and Kevin had his Halloween costume in a brown paper bag . . .
    or so Banks thought.
    Now, some time around noon, Kevin Kelly calls my office to kick
    the prank into full gear. After I hang up with Kevin (remember, Banks
    was close enough to hear the phone ring), I told Bill the call had been
    from the receptionist on the first floor and the kids were on their way
    up. It was time for all of us to put on our costumes.With that, Banks
    got up from his desk and shut his office door to change. Once the door
    was secure I darted down the hall and corralled everybody from their
    offices. Once the mob was gathered we walked to Banks’ office and
    opened the door.And there he sat in all his glory — The Riddler, question
    marks and all! Banksie had donned full Frank Gorshin regalia,

    from head to toe — including the purple mask. I thought the redness
    was going to explode from his ears! Can you imagine the humiliation?
    There we are in our formal working attire, and there he was looking
    to take over Gotham City! Man, we showed no compassion.
    But all kidding aside, Bill was a guy I was really tough on. I would
    always tell him that my tough love was an effort to make him learn
    and understand the wrestling business, but the truth was I was usually
    taking the frustrations of the job out on him. To Bill’s credit, he
    took everything I dished out — that’s how much he loved wrestling.
    People like Bill Banks are few and far between — but I can tell you
    right now, without people like him holding up and supporting the
    circus, the big top wouldn’t be what it is.Without Bill doing this and
    Bill doing that, the dogs barking the orders would have to fend for
    themselves — and believe me, that would be a very ugly sight.
    Thanks, Bill — you will never be forgotten.