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RICAMBIARE

v. tr. [comp. di ri- e cambiare] (io ricàmbio, ecc.). – 1. Cambiare di nuovo: si è insudiciato il vestito nuovo, e ha dovuto ricambiarsi; con uso intr. (aus. essere o avere): il tempo ricambia, è ricambiato. Con lo stesso valore di cambiare, nel senso di sostituire con altro: ho dovuto r. alcuni pezzi del motore; o nel senso di riprendere indietro un oggetto dandone un altro in cambio: la merce, una volta acquistata, non si ricambia. 2. Contraccambiare: ricòrdati di r. i suoi augurî; r. la gentilezza, il favore, l’amicizia, l’affetto; r. una visita, un invito; ricambierò le sue offese come meritano. Con si reciproco: ricambiarsi gli augurî (ma più com. scambiarsi), un complimento, il saluto.

ESEMPIO: "Quando verrai giù ricambierò tutto".
Frase di ambigua interpretazione, si riferisce probabilmente a:
1) Un prossimo cambio di sesso di colui che la pronuncia, forse dopo un viaggio a Casablanca.
2) Un inevitabile cambio di ruolo sessuale di un gay represso che, dopo aver fallito come DOM, sarà condannato ad aprire gli orifizi in tutti i mari e tutti i laghi scoprendosi più portato al ruolo di FEM
3) Un machiavellico piano di un geniale Richelieu che provocherà il crollo psicologico del proprio amato per poterlo introdurre nella propria Famiglia e Circuito, puntando sul senso di colpa per sdoganare il matrimonio omosessuale nell'entroterra di una regione con livelli culturale basso e dominata dalla malavita. L'autore della frase ed il suo partner potrebbero diventare i primi boss mafiosi dichiaratamente omosessuali. O in alternativa, presidenti del Consiglio in ruolo diarchico.
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Forse è tutto un karaoke in playback