Ankie (anklelock89), 30/01/2024 06:22:
Sta collegato da prima delle 5
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Con quel cazzo di nick lungo rovina tutto il layout
Uh. Che buffa cosa rileggere a distanza di tempo.
Fa tutto un altro effetto.
Come quando rileggi da adulto pietre militari della tua infanzia: The Wonderful Wizard of Oz, The neverending story o Momo.
E ti rendi conto che parlavano di tutt'altro.
Per dire: nel primo titolo, l'autore Frank Baum si inserisce a gamba tesa ed in modo molto sottile in un dibattito che a inizio secolo negli USA andava estremamente di moda (oggi, nell'epoca degli utili idioti, ovvero gli influencer, si utilizzerebbe l'aggettivo "virale") tra gli economisti, che a quei tempi non erano ancora virologi ma già litigavano tra loro.
Su cosa? Beh parliamo di Stati Uniti.... Il Paese dove ciò che dovrebbe essere un mero strumento viene considerato con miopia un obiettivo: il denaro ovviamente.
Make Money to Male Money.
E quindi litigavano su dove investire il denaro guadagnato in precedenza per guadagnare ancora di più: Oro, Preziosi o Argento?
Frank Baum con Il Mago Di Oz prova a dire la sua. Solo che la dice in modo talmente criptico che viene frainteso e alla lunga ignorato.
Dorothy vuole tornare a casa, quindi segue il percorso dei mattoni gialli (oro) per arrivare alla città di Smeraldo (preziosi), dove scoprirà che il Mago è un emerito Troll, tra l'altro pure più piccolo di come appare grazie a trucchi ed effetti speciali vari. Il resto della storia è noto: Dorothy tornerà a casa solo grazie alle scarpette d'argento (ottenute con un omicidio, tra l'altro, ma soprassediamo... letteralmente visto che aveva fatto cadere una casa sopra la testa di una vecchietta). Le stesse scarpette d'argento che poi la Metro-Goldwyn-Mayer farà diventare di rubino, dichiarando che il rosso con l'arrivo del Tecnicolor faceva più figo (una cazzata dartelo: grazie per averci preso in giro!).
Ma torniamo ai graffi e alle tirate di capelli tra gli economisti e all'oggetto del dibattito: dove ci suggerisce Frank Baum di investire senza avere ROTTURE di COGLIONI successive?
E qui parte il casino e la rovina di zio Frank: perché non si capisce subito e necessità di più riletture, che non tutti hanno la voglia, la pazienza o semplicemente la capacità di fare.
Perché all'apparenza lui sembra difendere il silver standard. Ma se Dorothy non avesse intrapreso tutto il lungo percorso e vissuto le avventure raccontate nel romanzo, non avrebbe conosciuto i suoi tre grandi amici: Scarecrow, Tinman & The Coward Lion.
Quindi senza oro e pietre preziose non sarebbero esistiti i Four Friends.
Dorothy sarebbe rimasta una banale e piagnucolosa bimbetta di campagna (e qui faccio coming out: ho sempre MALTOLLERATO Dorothy e gli altri tre petulanti amici, preferendole di gran lunga il piccolo cagnetto dal nome napoletano che almeno sta zitto e non dà fastidio a Nessuno: sarebbe un fantastico Quinto amico ma nessuno lo fila de pezza).
Ma la cosa ancora più triste è che senza il percorso di psicoterapia gratuita gentilmente offertole da una violenta tromba d'aria che ha approfittato della sua ingenuità e del suo AMORE per TOTO, Dorothy sarebbe tornata dritta dritta da dove era venuta, nel desertico e noiosissimo Kansas, senza l'unica cosa che dovrebbe contare nella vita: gli AMICI.
Che poi era il messaggio più ovvio e non c'era bisogno di litigare tirando in ballo i soldi. Ma si sa, gli economisti hanno questa fissa...
E chi siamo noi per giudicare?
Un po' come si dice per i ricchioni: basta che non rompano i coglioni, no?
Ah caro Ankie (sì ho rubato l'incipit di TCR AI per usarlo come chiusura: adoro i chiasmi!): sembra sia passato più di un anno, quando invece è solo un mese o poco più...
La canzone di oggi quindi non può essere che un invito alla pazienza. Non c'è nulla di male a gustare pietanze fredde: io adoro il gelato, per esempio.
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