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Top 100 Film

Ultimo Aggiornamento: 20/03/2024 09:35
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22/04/2021 22:17
 
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29) La rabbia giovane (1973), Terrence Malick



28) Repulsione (1965), Roman Polański



27) La donna che visse due volte [Vertigo] (1958), Alfred Hitchcock



26) Il lamento sul sentiero (1955), Satyajit Ray



25) La dolce vita (1960), Federico Fellini



24) Va' e vedi (1985), Ėlem Germanovič Klimov



23) Lo specchio (1975), Andrej Tarkovskij



22) La regola del gioco (1939), Jean Renoir



21) Roma (1972), Federico Fellini



20) Amarcord (1973), Federico Fellini



§§§§§


- Debutto sensazionale di Malick, che in seguito con The New World e soprattutto The Tree of Life adotterà uno stile molto diverso, abusandone fino a diventare la parodia di sé stesso. Qui, ispirato da una storia vera, narra di una coppia di giovani alienati che si fa responsabile di una serie di omicidi vissuti nella più assoluta normalità.
- Vertigo è il film che ha scalzato Quarto Potere dal primo posto della classifica dei migliori film stilata da Sight & Sound. A cosa si deve questa rivalutazione è difficile da dire, dato che alla sua uscita ebbe reazioni miste tendenti al negativo e nelle due classifiche decennali seguenti alla sua uscita non si è collocato neppure nella top 10; né si può obiettivamente dire che sia il più grande capolavoro di Hitchcock, nonostante sia certamente un film molto riuscito. Probabilmente è più una questione di psicologia di massa che di critica cinematografica. Ad ogni modo, il film è un thriller molto ben fatto e, visto senza conoscerne la trama, causa piacevoli emozioni di sorpresa nello spettatore. Purtroppo si tratta di uno di quei prodotti che, se spoilerato, perde gran parte del suo fascino.
- Ray firma il capolavoro del cinema indiano. Un film estremamente semplice, fatto con un piccolo budget, attori in gran parte non professionisti e una troupe inesperta (compreso il regista, qui al suo primo film), ma con una grande vena poetica, che racconta la storia di una famiglia costretta a combattere contro la povertà.
- La dolce vita è uno spartiacque del cinema italiano: con questo film i canoni che prima di allora regnavano (in particolare quelli del neorealismo) vengono accantonati in nome della libertà dell'artista. Il film si compone come una suite di - meravigliosi - episodi che hanno come unico collante il protagonista Marcello e l'ambiente in cui è calato. Il tutto viene girato senza che la sceneggiatura (comunque totalmente stravolta in fase di regia) sia mostrata agli attori. Mastroianni ha raccontato che durante il suo primo incontro con Fellini, alla sua richiesta di fargli leggere il copione del film, il regista gli diede semplicemente un foglio in cui c'era un suo disegno: un uomo che nuotava in mare, con un fallo lunghissimo che arrivava fino agli abissi e tante sirene che gli nuotavano intorno. Come tutti sanno il film ha avuto un enorme successo ma si è attirato anche una miriade di critiche feroci. Sia Pasolini che Calvino definirono il film come ideologicamente cattolico; ed effettivamente ebbe un discreto successo negli ambienti del cattolicesimo illuminato e dei gesuiti. D'altra parte, l'episodio della visione di Maria, in cui si fa ironia su due bambini che fingendo di vedere la Madonna si prendono gioco della folla; le scene di spogliarello molto audaci per l'epoca; e in generale l'impostazione che dipinge l'alta borghesia come setta di dissoluti, fruttarono a Fellini accuse di essere ateo e comunista. Su alcune chiese comparve la scritta: "Preghiamo per il peccatore Fellini". Alla prima di Milano Fellini e Mastroianni si presero gli sputi del pubblico indignato. Un regista oggi non potrebbe essere che contento che un suo film faccia parlare così tanto. Fellini vinse la Palma d'Oro e si preparò a dirigere un episodio di un film collettivo totalmente diverso da tutti i film che aveva diretto precedentemente: comincia la seconda parte della sua carriera.
- Va' e vedi: film di guerra molto intenso che narra di un atroce sterminio della popolazione di un villaggio bielorusso ad opera dei nazisti. Pesante, ma ne vale la pena.
- Lo specchio: film d'arte autobiografico che molto si avvicina al flusso di coscienza sperimentato in letteratura. Sogni e ricordi sostituiscono la trama. Il risultato è molto opaco, al limite dell'incomprensibile, ma veramente affascinante.
- E chiudiamo con altri due film di Fellini, piuttosto simili come struttura. Roma è quello che ha avuto meno successo ma che Pasolini ha definito come il miglior film di Fellini. La trama è praticamente inesistente: si tratta di una rappresentazione dell'essenza di Roma vista dall'autore, caratterizzata da episodi molto divertenti che esemplificano la romanità. Amarcord, film per cui Fellini vincerà l'Oscar, è invece una rievocazione della sua adolescenza a Rimini. Anche qui gli episodi sono prevalentemente comici, ma spiccano anche dei segmenti poetici davvero emozionanti, in particolare la scena del nonno nella nebbia, cosa che gli ha fatto guadagnare la posizione in più.
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