"Hard Is Ono" 04/01/2020, 17:18:
Quello di Trump è tutto meno che il risultato di un terribile post-sbornia da capodanno.
Lo sgretolamento dei rapporti di forza in medioriente (che si basa letteralmente sullo sgretolamento... del medioriente e delle vite delle persone che lo abitano) ha rilanciato nuovi protagonismi in quell'area (Russia e Turchia su tutte, ma anche lo stesso Iran ha potuto esercitare un ruolo nel macello della guerra siriana dal versante sciita). Gli USA hanno pagato nel lungo periodo la disfatta politica di fatto che sono state le campagne militari di Afghanistan ed Iraq e poi l'avvento della crisi nel 2008, che, combinati, li ha costretti a subire le dinamiche politiche del medioriente piuttosto che dirigerle.
Ora Trump, che è letteralmente una testa matta, rilancia sulla politica di potenza americana.
La cosa può stupire se si osserva la parabola delle dichiarazioni di Trump, ma le dichiarazioni di Trump semplicemente non sono un elemento rilevante nella politica internazionale.
L'attacco viene in un momento cruciale dei rapporti in medioriente, l'Iraq è stato sconvolto da una sommossa popolare che ha cacciato il governo Mahdi (filoiraniano) con un bilancio di 400 morti in piazza, in Libano la rivolta che c'è stata ha avuto come sottoprodotto anche l'indebolimento dell'influenza iraniana lì, lo stesso regime in Iran è stato oggetto di numerose contestazioni.
Insomma quella degli USA è una mossa per provare a rialzare la testa in un calderone di cui avevano perso (da tempo) il controllo, intervenendo in un momento favorevole per stringere le fila con i suoi alleati storici (Israele e Arabia Saudita), il tutto anche come minaccia\allerta verso convergenze Iran\Russia\Cina più o meno reali.