anklelock89, 03/01/2019 18.22:
Questo andava bene all'epoca.
Ma dichiararsi antifascisti oggi è da cretini (Jeff in una foto aveva su una maglia antifascista) ed è uno dei motivi della mancanza della Sinistra in Italia, che in realtà non è mai esistita veramente, almeno dal secondo dopoguerra, ma è stata solo un anti-DC, anti-fascismo, anti-Berlusconi, ed ora il nulla, non c'è più da tempo nemmeno una guida, basti pensare che lo scorso Decennio i due più over a sinistra erano Travaglio e Grillo, uno di destra e l'altro qualunquista.
Tornando a Noi, va citato Talebano che ha giustamente confrontato le figure di Ankie e di Steam a Gramsci e Matteotti.
Anche Gigietto m'ha fatto commuovere.
Hai posto un tema molto complesso.
Di certo oggi è da cretini dichiararsi anti-fascisti, nel senso politico del termine. Esiste il neofascismo, certo; ma è un fenomeno totalmente innocuo, che non preoccupa nessuno e non diventerà mai preoccupante.
Esiste però il fascismo sociale, ovvero il conformismo. Molti di quelli che si dichiarano anti-fascisti politicamente, che magari votano pure Potere al Popolo, sono fascisti nel senso sociale; e quando gli viene dato un minimo di potere, dimostrano proprio la loro natura fascista (nel senso di natura autoritaria). Rimando a questo video da 2:40 a 3:49 per capire meglio il senso di quello che cerco di dire.
Il nuovo Manifesto degli intellettuali antifascisti è il Salò di Pasolini. Ma se la preoccupazione principale di Pasolini era la mercificazione dei corpi, ciò di cui oggi ci dovremmo preoccupare è la mercificazione delle coscienze. Il conformismo fa sì che certe cose non si possano dire in nessun contesto, privandoci di fatto della libertà di parola. Ma qui allargheremo il discorso.
Quindi in sostanza, ti do ragione se si parla di fascismo politico; ma il fascismo sociale (che potremmo quindi anche chiamare autoritarismo conformista) è molto più vivo oggi che all'epoca del fascismo.